Il 9 ottobre scorso il committente RFI e la ditta Ricciardello (esecutrice) hanno iniziato le demolizioni per il bypass ferroviario nel cantiere della ex caserma Saracini di Falconara M. senza l’esposizione della cartellonistica richiesta dal Regolamento Edilizio e dalla Legge antimafia 55/1990. Dopo 2 ore dalla segnalazione del Consigliere Calcina, è intervenuta la Polizia Municipale la quale ha trovato esposti 2 fogli A3 e 1 foglio A4 al posto della segnaletica regolamentare. Per il COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI FALCONARA M. è risultato TUTTO IN REGOLA! Ci risulta OSCURO il criterio con il quale il COMANDANTE DELLA PM valuta il rispetto delle norme. Che cosa accadrebbe a un qualsiasi cittadino falconarese, committente dei lavori di demolizione e ristrutturazione della propria casa (e alla ditta esecutrice) se la cartellonistica di cantiere non fosse esposta? Ecco la “fotostoria” di quanto accaduto il 9 e il 10 ottobre 2018 (oggetto di interrogazione al Consiglio comunale del 19 dicembre scorso)

Pubblicato il 28 Dicembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali, Infrastrutture e Territorio | Commenti disabilitati su Il 9 ottobre scorso il committente RFI e la ditta Ricciardello (esecutrice) hanno iniziato le demolizioni per il bypass ferroviario nel cantiere della ex caserma Saracini di Falconara M. senza l’esposizione della cartellonistica richiesta dal Regolamento Edilizio e dalla Legge antimafia 55/1990. Dopo 2 ore dalla segnalazione del Consigliere Calcina, è intervenuta la Polizia Municipale la quale ha trovato esposti 2 fogli A3 e 1 foglio A4 al posto della segnaletica regolamentare. Per il COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI FALCONARA M. è risultato TUTTO IN REGOLA! Ci risulta OSCURO il criterio con il quale il COMANDANTE DELLA PM valuta il rispetto delle norme. Che cosa accadrebbe a un qualsiasi cittadino falconarese, committente dei lavori di demolizione e ristrutturazione della propria casa (e alla ditta esecutrice) se la cartellonistica di cantiere non fosse esposta? Ecco la “fotostoria” di quanto accaduto il 9 e il 10 ottobre 2018 (oggetto di interrogazione al Consiglio comunale del 19 dicembre scorso)

Per inquadrare tutta la vicenda si deve tenere conto della seguente esigenza fondamentale: lo scopo della pubblicità dei cantieri a mezzo cartellonistica di dimensioni standard, è di far conoscere ai cittadini che cosa si sta costruendo, con quali e quanti soldi, a chi sono affidati gli appalti e i subappalti, ecc. E’ una fonte importantissima di informazioni per il pubblico che ne ha diritto per poter capire – e quindi poi criticare, confrontare, approvare o meno – cosa sta capitando sul territorio in cui vive. Nascondere questi dati o, nel nostro caso della ex caserma Saracini, esporli in una zona di “non facile consultazione” determinando, di fatto, difficoltà di conoscenza, equivale a violare platealmente i diritti della popolazione di conoscere e criticare in base a quanto dettato rispettivamente:

1)      dalla Legge n. 55 del 19/03/1990 (art. 18 commi 6 e 12) recante “Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale” (necessaria per prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti);

2)      dal Regolamento Edilizio del Comune di Falconara M. (art. 40) il quale prescrive che “in tutti i cantieri di lavoro deve essere affissa in vista al pubblico una tabella chiaramente leggibilecon tutti i dati necessari.

9-ottobre-cantiere-da-via-conventino.JPGLa fotostoria

9 ottobre 2018: alle ore 10, avvertito dal Presidente del Comitato Fiumesino, ho verificato da via del Conventino l’inizio dei lavori di demolizione della ex caserma Saracini interessata dall’opera del bypass ferroviario. Alla presenza del Presidente stesso e di un cronista di un quotidiano locale, ho scattato le seguenti foto e ho informato telefonicamente sia l’Assessore all’Urbanistica che il Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Falconara.

ricostruzione-1.JPGAlle ore 11 ci siamo spostati prima all’ingresso principale della ex caserma e poi a quello secondario accessibile da via Caserme/via Conventino con una stradina sterrata (lunga 130 metri): in ambedue le entrate non era stato affisso alcun cartello previsto per i cantieri (come da foto).

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Alle ore 12,45 invio una p.e.c. di segnalazione ( leggi e guarda foto quì ) al Sindaco, agli Assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici e al Comandante della Polizia Municipale.

9-ottobre-ore-1445-pm.JPGAlle 14,45 la PM esegue il sopralluogo ( QUI’ leggi il Verbale), constatando e fotografando la seguente situazione: sull’ingresso secondario, appiccicato con nastro adesivo, ci sono un foglio A4 con i dati richiesti dalla normativa e due fogli A3 di pericolo (vedi foto seguenti). Il verbale della PM riporta anche che avendo l’opera uno sviluppo complessivo di circa 5,6 Km i cartelli di cantiere non sono posti in ogni singolo tratto di intervento, ma alla sede del cantiere“.

PRIME CONSIDERAZIONI: La situazione trovata dalla Polizia Municipale alle 14,45 del 9 ottobre VIOLAVA ciò che dispone la normativa per i cantieri. I cartelli devono rispettare forme e indicazioni minime che non sono fogli di carta A3 o A4. Al momento del sopralluogo della PM il 9 ottobre, non c’erano quei cartelli regolari! Come si apprenderà dal prosieguo della “fotostoria”, i cartelli regolari all’ingresso secondario della ex caserma sono comparsi il 10 ottobre, ciò che fa risaltare ancora di più il precipitoso intervento riparatore da parte della ditta Ricciardello Costruzioni eseguito nella stessa mattinata del 9 ottobre, DOPO LE NOSTRE TELEFONATE! Infatti …

10-ottobre-si-cartellonistica-regolare-ingresso-secondario.JPG10 ottobre 2018: alle 10,30 eseguo un altro sopralluogo e scatto foto insieme al Presidente del Comitato Fiumesino, una residente di Villanova e una giornalista di un quotidiano locale. All’ingresso secondario della ex caserma è comparso il cartello regolamentare del cantiere assieme all’A4 con i dati richiesti dalla Legge antimafia (55/1990), ma un cittadino che passa per via delle Caserme/via Conventino non se ne accorgerebbe mai, posti come sono a 130 metri di distanza dalle due vie principali!

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10-ottobre-tabellone-sede-cantiere.JPGMa c’è di più: sempre la mattina del 10 ottobre nel sopralluogo nei pressi della sede del cantiere posta in via Flaminia (quartiere Villanova) rinveniamo l’esistenza di un regolamentare cartellone di cantiere … ma privo delle indicazioni chieste dalla normativa! (guarda la differenza tra lo stesso cartellone fotografato il 10 ottobre e rifotografato alcune settimane dopo).

Se il 10 ottobre il cartellone era privo di indicazioni, significa che anche il 9 ottobre era nelle stesse condizioni, per cui quanto verbalizzato dalla Polizia Municipale non sollevava RFI e la ditta Ricciardello dalla 17-dicembre-cartellone-villanova.JPGresponsabilità di non aver esposto alla ex caserma le informazioni richieste, semplicemente perché non le aveva esposte neanche alla sede del cantiere. Inoltre sorge il dubbio se la Polizia Municipale si sia recata alla sede del cantiere di Villanova e che cosa abbia constatato! Se avesse riscontrato il cartellone completo dei dati richiesti dalla normativa, avrebbe dovuto fotografarlo e tutto si sarebbe chiarito. MA QUEL CARTELLO ERA VUOTO ANCHE ALLA SEDE DI VILLANOVA!

CONSIDERAZIONI FINALI: nel corso del sopralluogo del 9 ottobre 2018, la PM si è trovata di fronte ad una SITUAZIONE TOTALMENTE ILLEGALE, equiparabile all’assenza di qualsiasi cartellonistica, SIA ALLA EX CASERMA SIA ALLA SEDE DEL CANTIERE!

Perché il Comandante della PM non ha fatto elevare la sanzione quando si è trovato di fronte ad un foglio formato A4 e due fogli formato A3 al posto della cartellonistica?

Come mai il Comandante della PM non ha valutato che quei fogli di carta A3 e A4 posti all’ingresso secondario della ex caserma equivalevano al NULLA rispetto alle disposizioni vigenti?

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara

I Consiglieri che sostengono il Sindaco Signorini sono tutti civicamente coscienti della responsabilità che hanno dichiarato di voler assumere di fronte alla cittadinanza di Falconara? Ieri la protesta compatta delle minoranze (PD – Lega – M5S – CiC/FBC/SAF) che sono uscite dall’aula ha dimostrato per l’ennesima volta che i Consiglieri che sostengono il Sindaco non sono in grado di garantire il numero legale ed i lavori del Consiglio comunale. Da mesi alcuni Consiglieri di maggioranza si comportano come se l’incarico assunto sia un peso, irrispettosi verso la cittadinanza e l’Istituzione!

Pubblicato il 20 Dicembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali | 1 Commento

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Per due volte il Consigliere Luchetti aveva già dato voce al fatto che fosse la presenza e i voti garantiti dalle opposizioni a consentire di svolgere i regolari lavori del Consiglio comunale rispetto ad alcuni Consiglieri della maggioranza del Sindaco che a un certo punto del Consiglio comunale se ne andavano o non risultavano più presenti.

Ad esempio nel Consiglio del 29 ottobre scorso mentre i Consiglieri di minoranza garantirono lo svolgimento dei lavori fino all’ultimo minuto utile, 4 di quelli del Sindaco lasciarono l’assemblea. Responsabilmente fu la presenza (ed il voto favorevole) della minoranza che permise di approvare la Proposta di variazione dell’offerta formativa degli Istituti comprensivi Galileo Ferraris e R. Sanzio per l’attivazione di una sezione ad indirizzo musicale presso la Scuola secondaria di 1° grado G. Ferraris e l’avvio presso la Scuola dell’infanzia l’Aquilone” di una sezione ad indirizzo montessoriano per l’a.s. 2019/2020“.

Anche nel Consiglio comunale del 29 novembre fu la presenza e il voto dei Consiglieri di minoranza a garantire l’esecutività di un Atto riguardante il Regolamento Edilizio. Alcuni Consiglieri del Sindaco se ne erano andati via prima e, se fosse stato per loro, quell’Atto non avrebbe sortito alcun effetto!

La domanda è: i Consiglieri che sostengono il Sindaco Signorini sono tutti civicamente coscienti della responsabilità che hanno dichiarato di voler assumere di fronte alla cittadinanza di Falconara?

Il paradosso si è verificato alla Commissione Bilancio del 18 dicembre: il Presidente che aveva convocato la Commissione (Luca Cappanera), è stato a sua volta “convocato” (con una telefonata) dall’Assessore al Bilancio. Erano trascorsi 40 minuti dall’orario di convocazione e il Presidente di Commissione non c’era!  Non solo: i partecipanti sono stati solo i Consiglieri di CiC/FBC/SAF – PD – Lega e M5S. Non c’era neanche un Consigliere di maggioranza!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare CiC/FBC e SAF

Abbiamo appreso con profondo dolore la notizia della scomparsa del GRANDE AMICO RICCARDO BORINI. Con la sua GRANDE UMANITA’, Riccardo ci ha incoraggiato e non si è mai risparmiato a lavorare per un mondo migliore di quello in cui ci siamo ritrovati a vivere, insieme. Ci stringiamo con tutto l’affetto possibile ai suoi Familiari.

Pubblicato il 3 Dicembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini | 1 Commento

CIAO RICCARDO, E’ STATO UN PRIVILEGIO
 AVER CAMMINATO INSIEME A TE
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Liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

Barriere fonoassorbenti RFI: il problema si è posto già dal 2009. Mentre il Comune di Falconara dormiva (nonostante la sollecitazione di Cittadini in Comune) Senigallia costrinse RFI alla trattativa e nel 2017 è partito soltanto un limitato progetto sperimentale. Il Consigliere Calcina: “In questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo. Un tavolo che preveda la partecipazione e condivisione con i cittadini di Falconara M. Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni interessate di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE, a Falconara punterei tutto a spostare l’investimento di RFI dalle barriere alla riqualificazione acustica degli edifici!

Pubblicato il 27 Novembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Infrastrutture e Territorio, Quartieri, Salute e sicurezza | Commenti disabilitati su Barriere fonoassorbenti RFI: il problema si è posto già dal 2009. Mentre il Comune di Falconara dormiva (nonostante la sollecitazione di Cittadini in Comune) Senigallia costrinse RFI alla trattativa e nel 2017 è partito soltanto un limitato progetto sperimentale. Il Consigliere Calcina: “In questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo. Un tavolo che preveda la partecipazione e condivisione con i cittadini di Falconara M. Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni interessate di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE, a Falconara punterei tutto a spostare l’investimento di RFI dalle barriere alla riqualificazione acustica degli edifici!

doppio-simbolo.JPG Quando il 13 ottobre 2009 il Piano di Risanamento Acustico Comunale ( PRAC consultalo) fu adottato all’unanimità dal Consiglio comunale, al suo interno c’era anche ciò che RFI progettava di fare per ridurre l’impatto acustico: le barriere acustiche. Sul PRAC è scritto: quelle barriere hanno “caratteristiche di forte impatto visivo sull’area interessata. Per ovviare a tale problema si consiglia invece di modificare la soluzione proposta da RFI con l’installazione di barriere acustiche con tratti trasparenti e comunque di minor impatto visivo ed ambientale.

A dire il vero, nella Commissione consiliare Ambiente del 12 ottobre 2009 che precedette il Consiglio ( leggi QUI’ ), sulla questione delle barriere, come Cittadini in Comune suggerii di seguire l’esempio dei Comuni di Senigallia e S. Benedetto del Tronto che avevano aperto un tavolo tecnico in Regione al fine di contenerne l’uso a limitati progetti pilota e al fine di spostare gli investimenti di RFI nel risanamento acustico degli edifici.

Il 15 ottobre 2009, anche l’allora Assessore all’Ambiente – Ing. Matteo Astolfi – riprese la proposta in un’intervista al Resto del Carlino. (leggi )

Non abbiamo mai saputo che cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale falconarese dopo quella dichiarazione dell’Assessore Astolfi.

Nel 2009 c’era sicuramente tempo e spazio per intervenire sulla problematica, forti dell’Intesa che la Regione Marche aveva stretto con RFI nel 2003 in base alla quale sarebbero stati realizzati e verificati limitati progetti pilota con barriere per capire se quell’esperienza fosse stata estendibile entro il 2020. ( leggi l’articolo )

Sappiamo quello che ha fatto Senigallia.

Nel 2011 il Comune di Senigallia – dopo una trattativa con RFI – deliberò la realizzazione di un solo primo pezzo di barriere a carattere sperimentale dell’intero progetto di RFI, con la condivisione integrale di criteri qualificanti proprio a partire dalla necessità di tutelare la città, i beni paesaggistici e la loro fruizione. Inoltre, Senigallia concordò che RFI si facesse carico di adottare una progettazione partecipata e condivisa definendo, sostanzialmente, con la comunità locale, le modalità, le tipologie e i materiali più appropriati.

Nel 2016 RFI consegnò il progetto pilota al Comune il quale è partito nel 2017 per la realizzazione di un tratto di barriera di 600 metri (vedi foto sotto) con le seguenti caratteristiche (citiamo la delibera): “superfici delle barriere interamente vetrate a partire da 2,00 metri sopra quota rotaia (anziché la tipologica struttura RFI con scatolari metallici), con mantenimento della struttura con pannelli in conglomerato cementizio fino a quota rotaia/sentiero per non derogabili motivi di sicurezza ferroviaria addotti da RFI. Le richieste di modifica erano generate da imprescindibili valutazioni di carattere ambientale del contesto territoriale in cui venivano inserite le barriere e di cui il comune chiedeva ad RFI di tenere conto (litorale marino di località ad alta vocazione turistica e prossimità con il centro storico della stessa)“.

Non sappiamo se quella di Senigallia sia stata la soluzione giusta ma, lì, l’Amministrazione comunale non ha lasciato passare il tempo invano: ha fatto una mossa, ha posto condizioni ad RFI.

Tecnicamente, considerata la differente collocazione delle abitazioni di Falconara e Senigallia rispetto al BENE MARE (vedi foto sotto), la nostra proposta per Falconara è di puntare tutto sulla pluriennale e progressiva riqualificazione acustica degli edifici ad opera di RFI, chiedendo con forza di spostare le risorse previste per le barriere.

Però, in questo momento, la prima ed urgente mossa dell’Amministrazione comunale di Falconara M. è quella di aprire una trattativa con il Responsabile decisore di RFI senza attendere la Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture che sarà l’atto finale, forse irrimediabilmente tardivo.

Un tavolo che preveda la progettazione partecipata e condivisa con i cittadini di Falconara M.

Leggi anche articolo di Cittadini in Comune del 15 ottobre 2009

https://www.cittadiniincomune.net/2009/10/15/piano-di-risanamento-acustico-comunale-di-falconara-grosso-lavoro-di-cic-in-commissione-e-in-consiglio-comunale/

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Loris Calcina – Capogruppo consilare liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

CiC/FBC/SAF alle Commissioni Urbanistica e Cultura: cancelliamo il nome di Arturo Donaggio dalla toponomastica della città. Scrisse e firmò il Manifesto della razza che nel 1938 fu la base della Legge razziale fascista a causa della quale ottomila cittadini italiani (anche falconaresi) furono deportati senza ritorno nei lager nazisti. Il Consigliere Calcina: “Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019”

Pubblicato il 22 Novembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali | Commenti disabilitati su CiC/FBC/SAF alle Commissioni Urbanistica e Cultura: cancelliamo il nome di Arturo Donaggio dalla toponomastica della città. Scrisse e firmò il Manifesto della razza che nel 1938 fu la base della Legge razziale fascista a causa della quale ottomila cittadini italiani (anche falconaresi) furono deportati senza ritorno nei lager nazisti. Il Consigliere Calcina: “Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019”

doppio-simbolo.JPG Le liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in comune, hanno d40facb4-927f-11e8-aea1-f82c72af6d97_manifesto-della-razza-giornale-ditalia-k0y-u11101972381687ljh-1024x576lastampait.jpgfatto istanza di riunione ai Presidenti delle Commissioni consiliari Urbanistica e Cultura del Comune di Falconara al fine di discutere la proposta di cancellare dalla toponomastica della città il nome di ARTURO DONAGGIO e intitolare la via a cittadini o figure istituzionali che hanno sofferto le abominevoli leggi razziali del 1938.

Infatti, il medico neuropsichiatra falconarese ARTURO DONAGGIO concorse, insieme ad altri nove scienziati di varie discipline, alla redazione e alla firma del nefando MANIFESTO DELLA RAZZA (pubblicato il 14 luglio 1938 su “Il Giornale d’Italia“, il 5 agosto 1938 sulla rivista “La difesa della razza“) in cui si sostenevano la concezione ‘biologica’ del razzismo, l’esistenza di una pura razza italiana e la corriere_testata_1938.jpgnon assimilabilità degli ebrei e di altre minoranze che, secondo i firmatari, costituivano razze ‘non europee’.

Quell’abominevole Manifesto fu la base della Legge razziale 1020/1938 e relativi decreti esecutivi promulgati dal governo fascista di Benito Mussolini e controfirmati dal re Vittorio Emanuele III.

Il Dott. Donaggio offrendo un avallo pseudoscientifico e accettando – con atto personale e volontario – di figurare quale uno dei dieci firmatari del Manifesto della razza, ha contribuito anche ai suoi concreti sviluppi di carattere politico e legislativo, rendendosi colpevole delle deportazioni senza ritorno nei lager nazisti di ottomila cittadini italiani, tra cui settecento bambini. Scelta per la quale non ha mai pagato un prezzo.

cq5damthumbnailcropped1000563.jpegAlla luce della sensibilità acquisita dai nostri concittadini nel corso degli 80 anni che ci separano dalla vergognosa firma delle leggi razziali e alla luce dell’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana non riteniamo tollerabile che al Dott. Arturo Donaggio sia ancora intitolata una via della nostra città” ha dichiarato il Consigliere Loris Calcina, che ha aggiunto: “Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019.

Conclude il Consigliere Calcina: “Voglio ringraziare personalmente e a nome delle liste civiche che rappresento il Sig. Graziano Fiordelmondo per le preziose ricerche storiche che sta conducendo da anni e che sono state fondamentali per formulare questa proposta. E’ grazie anche a  Fiordelmondo se oggi sappiamo che a causa delle leggi razziali del 1938 tre famiglie all’epoca residenti a Falconara Marittima furono declassate a “cittadini di serie B”, una delle quali rimpatriata in Ungheria e le altre due perseguitate sino al punto che un componente delle stesse fu catturato e quindi deportato nel febbraio 1944 ad Auschwitz dove venne assassinato nell’ottobre dello stesso anno, e nel nostro Comune abita tuttora una delle pochissime superstiti di Auschwitz“.

Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara

Ecco le proposte di CiC/FBC/SAF nella Commissione Ambiente del 13 novembre scorso. Il Consigliere Calcina: “Per prendere provvedimenti efficaci, il Sindaco deve affrontare le situazioni delle esalazioni acute come quelle di lunedì dal punto di vista sanitario. Il Sindaco stesso deve poter convocare una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA in collaborazione con l’ASUR di via Rosselli in cui il Medico di guardia, per l’occasione, sia affiancato da figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.). La SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA dovrà ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato, certificarlo ed informare il Sindaco sui soli dati diagnostici riscontrati. A quel punto, qualsiasi Ordinanza o intervento a tutela della salute del Sindaco sarà inattaccabile!”

Pubblicato il 15 Novembre 2018 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali, Salute e sicurezza | Commenti disabilitati su Ecco le proposte di CiC/FBC/SAF nella Commissione Ambiente del 13 novembre scorso. Il Consigliere Calcina: “Per prendere provvedimenti efficaci, il Sindaco deve affrontare le situazioni delle esalazioni acute come quelle di lunedì dal punto di vista sanitario. Il Sindaco stesso deve poter convocare una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA in collaborazione con l’ASUR di via Rosselli in cui il Medico di guardia, per l’occasione, sia affiancato da figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.). La SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA dovrà ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato, certificarlo ed informare il Sindaco sui soli dati diagnostici riscontrati. A quel punto, qualsiasi Ordinanza o intervento a tutela della salute del Sindaco sarà inattaccabile!”

doppio-simbolo.JPG Da quanto è emerso in Commissione consiliare IV^ (Ambiente) del 13 novembre e dal comunicato stampa del Sindaco, emergono alcuni passaggi operativi che vanno ripensati o, addirittura, cambiati a partire dai criteri in base a cui muoversi.

Come CiC/FBC/SAF abbiamo suggerito e fatto mettere a verbale della Commissione:

sorveglianza-sanitaria.jpg1)      Potrebbe essere rischioso ed inconcludente per il Sindaco usare i dati in tempo reale MA NON VALIDATI delle centraline fisse per qualsiasi provvedimento voglia disporre (Ordinanze precauzionali a tutela della salute pubblica o per bloccare parzialmente o completamente la produzione di un’attività). Al contrario, è necessario cominciare ad AFFRONTARE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO una situazione come quella dell’altra sera (ma anche del 12 aprile scorso o dell’incendio alla Casali del 2015). Come? Il Sindaco si deve fare promotore di una Convenzione con l’ASUR e la Regione Marche affinché nella sede di Falconara M. (in via Rosselli) il Sindaco stesso possa convocare nell’immediatezza di eventi come quello di lunedì 12 novembre (anche al di fuori del Piano di Emergenza Esterna che riguarda incidenti causati dalla raffineria API) una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA.

Questa SORVEGLIANZA SANITARIA deve poter contare su alcune figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.) che affianchino il Medico di guardia con il compito di ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato e certificarlo. Fermo restando il diritto di ciascun cittadino all’anonimato e alla decisione assolutamente personale di gestire il proprio certificato medico, è sufficiente che il Sindaco venga informato dai medici sugli effetti diagnosticati (senza comunicazione dei dati personali dei cittadini) nel mentre si manifesta l’evento o nelle ore immediatamente successive. A quel punto il Sindaco, quale Autorità sanitaria responsabile sul proprio territorio, avrebbe in mano dati sanitari certi sui quali fondare la legittimità di una sua eventuale Ordinanza e, inoltre, darebbe forza anche agli Atti trasmessi alla Procura della Repubblica.

2)      Dall’incendio della Casali (2015) all’incidente al TK61 (aprile 2018) alle esalazioni di lunedì è evidente che le centraline fisse non sono più sufficienti per diversi motivi: sia perché l’altezza a cui sono collocate possono dare risultati sottostimati se si è in presenza di inquinanti più pesanti dell’aria che tendono a stratificarsi più in basso, ad altezza d’uomo, sia perché le zone dove si concentrano sono sprovviste di rilevazione. Ho chiesto che IL SINDACO DEVE ESSERE PERENTORIO CON L’ARPA MARCHE la quale possiede due centraline mobili. In eventi come quelli ricordati che durano molte ore o addirittura giorni, una delle due centraline mobili deve essere dislocata a Falconara.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC/SiAMO Falconara


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