EX SCUOLA LORENZINI DI VILLANOVA: UN ESEMPIO DI CATTIVA GESTIONE DEL DENARO PUBBLICO! L’ex Sindaco Brandoni e il suo Vice Signorini nel 2014 ignorarono l’offerta della BLU Pubblica Assistenza la quale si sarebbe accollata l’intero costo della ristrutturazione, il trasferimento della propria sede alle Lorenzini e la creazione di spazi sociali per il quartiere. Con il progetto odierno, il Comune dovrà investire OBBLIGATORIAMENTE 340.000 Euro dei falconaresi se vorrà che arrivino i 2.100.000 del Ministero delle Infrastrutture. Se il Sindaco Signorini non avesse ignorato il progetto della BLU, oggi la struttura sarebbe già riqualificata e funzionante mentre le sue scelte hanno determinato un’agonia dell’edificio di 6 anni ai quali assommare quelli che serviranno per abbattere e ricostruire. Infine un’osservazione sul progetto MAI CONDIVISO con i residenti: quali motivazioni alimentano la sicumera che il quartiere quasi privo di servizi sia la scelta migliore per alloggi dedicati a donne vittime di violenza e per minori vittime di disagio?

Pubblicato il 10 Maggio 2020 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Economia e Bilancio, Quartieri | Commenti disabilitati su EX SCUOLA LORENZINI DI VILLANOVA: UN ESEMPIO DI CATTIVA GESTIONE DEL DENARO PUBBLICO! L’ex Sindaco Brandoni e il suo Vice Signorini nel 2014 ignorarono l’offerta della BLU Pubblica Assistenza la quale si sarebbe accollata l’intero costo della ristrutturazione, il trasferimento della propria sede alle Lorenzini e la creazione di spazi sociali per il quartiere. Con il progetto odierno, il Comune dovrà investire OBBLIGATORIAMENTE 340.000 Euro dei falconaresi se vorrà che arrivino i 2.100.000 del Ministero delle Infrastrutture. Se il Sindaco Signorini non avesse ignorato il progetto della BLU, oggi la struttura sarebbe già riqualificata e funzionante mentre le sue scelte hanno determinato un’agonia dell’edificio di 6 anni ai quali assommare quelli che serviranno per abbattere e ricostruire. Infine un’osservazione sul progetto MAI CONDIVISO con i residenti: quali motivazioni alimentano la sicumera che il quartiere quasi privo di servizi sia la scelta migliore per alloggi dedicati a donne vittime di violenza e per minori vittime di disagio?

doppio-simbolo.JPG Da poche settimane l’Amministrazione Comunale di Falconara è faticosamente rientrata nel finanziamento ministeriale per abbattere la ex scuola e ricostruire un “Polo per servizi socio-culturali e spazi esterni con funzione aggregativa”, progetto MAI CONDIVISO né esposto ai residenti mentre l’Assessore Rossi vanta continuamente la messa in campo di innovativi strumenti di partecipazione per la variante urbanistica che riguarda il Centro Storico di Falconara.

Il progetto per le ex Lorenzini prevede 2.100.000 Euro di finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e 340.000 Euro del Comune, OBBLIGATORI SE SI VOGLIONO QUELLI MINISTERIALI!

Intanto sono passati 7 anni dalla chiusura dell’edificio e 5 anni dal Bando ministeriale a cui ha partecipato l’Amministrazione comunale.

Ne passeranno almeno altri 3 prima di vedere qualcosa.

SAREBBE POTUTO ANDARE MOLTO MEGLIO, sia come tempi sia come risparmio per le casse del Comune, perché già dal 2016 la ex scuola poteva essere stata riqualificata, attiva e senza un soldo speso dal Comune!

Ecco che cosa dichiarò l’Assessore al Patrimonio e ai LLPP Astolfi nel corso delle Commissioni consiliari II^ e III^ del 27 marzo 2014:

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Il 3 ottobre 2014 sembrava fatta. L’ex Presidente della BLU, il compianto Gilberto Principi, rilasciò la seguente intervista:

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Che cosa sarebbe avvenuto: la BLU si sarebbe accollata i lavori necessari alla ristrutturazione e avrebbe aperto un Polo utile per le sue attività di Pubblica Assistenza e per l’aggregazione del quartiere. Poi, una volta recuperati i soldi investiti, avrebbe pagato un canone di concessione al Comune.

Quindi: edificio restituito alla comunità già da almeno 4 anni – niente costi per il Comune – canone di concessione da incassare in futuro!

La Giunta Brandoni con l’allora Assessore Signorini, buttarono tutto all’aria.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Esalazioni di idrocarburi nel quartiere Fiumesino. Il Consigliere Calcina ha inviato una segnalazione al Comando NOE dei Carabinieri di Ancona.

Pubblicato il 6 Maggio 2020 
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doppio-simbolo.JPG Mi sono fatto portavoce presso il Comando Carabinieri NOE di Ancona delle numerose segnalazioni dei residenti del quartiere Fiumesino che stamane hanno avuto le proprie abitazioni invase da nauseabonde esalazioni di idrocarburi che hanno provocato bruciori agli occhi e alla gola.

Le esalazioni sono state precedute da un forte rumore durato circa 10 minuti.

Il tutto, sospinto da vento da nord-est, sembrava riconducibile agli impianti o agli stoccaggi della raffineria API.
Ho chiesto ai  Vigili del Fuoco di Ancona che ho contattato alle 10,04, di effettuare un sopralluogo anche presso le abitazioni dei residenti di Fiumesino per verificare la concentrazione delle esalzioni.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara

Viva la FESTA DI LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO!

Pubblicato il 25 Aprile 2020 
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doppio-simbolo.JPGBisogna saper guardare dietro le armi e i combattimenti per scoprire l’umanità e la dignità di chi, agendo collettivamente, ha regalato una stagione di riscatto a questo disgraziato Paese, pronto a rincorrere uomini soli al comando”. Loris Campetti (tratto dalla prefazione a “Ottavo chilometro” di Wilfredo Caimmi e Alfredo Antomarini)

https://www.youtube.com/watch?v=mDHMXAjh9mQ&t=1020s

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Nel 2000, dopo la pubblicazione della prima edizione di “Ottavo chilometro”, i partigiani Wilfredo Caimmi ed Ennio Baldinelli organizzarono una “mosciolata” (cozze) cucinata dal cuoco Ennio. Il filmato riproduce la chiacchierata e le riflessioni scambiate tra Wilfredo, Ennio, Alfredo Antomarini coautore del libro con Wilfredo, Marino e Sandro Severini dei Gang, Luca Micucci e Loris Calcina, appassionati dalla vita raccontata in “Ottavo chilometro”. Da quell’incontro, oltre alla stima e all’affetto reciproco, nacquero le canzoni 4 maggio 1944 in memoria e Ottavo chilometro dei Gang. Racconta Alfredo: Non avevo mai sentito parlare Wilfredo così a lungo, i suoi racconti, le sue riflessioni, in presenza di persone, in fondo appena conosciute. Quella sera si creò una magia. Wilfredo capì immediatamente che di quei compagni poteva ‘fidarsi’, perché appartenevano al suo mondo, al suo modo di pensare, rispettose, curiose, intelligenti, cresciute nelle lotte per i diritti e per la dignità. Ognuno alla sua maniera, ognuno con il suo percorso e la sua provenienza, di quelli che si incontrano per strada, una volta sola e tanto basta per riconoscersi“.

https://www.youtube.com/watch?v=z-X78F6Jteo

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Scoppi e sonore svampate dalla raffineria API: LE 3 CENTRALINE PER IL RILEVAMENTO ACUSTICO POSIZIONATE A FALCONARA M. SONO IN STATO DI ABBANDONO E NON HANNO REGISTRATO NESSUN DATO per gli scoppi e le svampate che hanno impaurito i falconaresi dal 29 marzo all’11 aprile 2020! Dunque IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E L’ISPRA NON SAPRANNO MAI quali VERI livelli di rumore sono stati sparati sui cittadini di Falconara Marittima. Il Consigliere Calcina: “Se i CONTROLLORI del territorio falconarese non informano adeguatamente Ministero dell’Ambiente e ISPRA che stanno a Roma, come si può pretendere che adottino DURE SANZIONI nei confronti di API raffineria? E’ VERGOGNOSO che il rilevamento dei dati dell’inquinamento acustico da parte delle 3 centraline risulti sospeso almeno dal 2013. Lo sapevano e lo sanno tutti: il Sindaco del Comune di Falconara, l’ARPA Marche e la Regione Marche. NESSUNO HA MAI FATTO NULLA PER RECUPERARE LA SITUAZIONE DOPO CHE LA PROVINCIA HA INFORMATO CHE NON AVEVA PIÙ DENARO PER GESTIRLE”.

Pubblicato il 23 Aprile 2020 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Salute e sicurezza | Commenti disabilitati su Scoppi e sonore svampate dalla raffineria API: LE 3 CENTRALINE PER IL RILEVAMENTO ACUSTICO POSIZIONATE A FALCONARA M. SONO IN STATO DI ABBANDONO E NON HANNO REGISTRATO NESSUN DATO per gli scoppi e le svampate che hanno impaurito i falconaresi dal 29 marzo all’11 aprile 2020! Dunque IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E L’ISPRA NON SAPRANNO MAI quali VERI livelli di rumore sono stati sparati sui cittadini di Falconara Marittima. Il Consigliere Calcina: “Se i CONTROLLORI del territorio falconarese non informano adeguatamente Ministero dell’Ambiente e ISPRA che stanno a Roma, come si può pretendere che adottino DURE SANZIONI nei confronti di API raffineria? E’ VERGOGNOSO che il rilevamento dei dati dell’inquinamento acustico da parte delle 3 centraline risulti sospeso almeno dal 2013. Lo sapevano e lo sanno tutti: il Sindaco del Comune di Falconara, l’ARPA Marche e la Regione Marche. NESSUNO HA MAI FATTO NULLA PER RECUPERARE LA SITUAZIONE DOPO CHE LA PROVINCIA HA INFORMATO CHE NON AVEVA PIÙ DENARO PER GESTIRLE”.

doppio-simbolo.JPG La richiesta di una GRANDISSIMA ATTENZIONE NEI CONTROLLI E DI SEVERE SANZIONI alla raffineria API di Falconara Marittima che chiedono i cittadini, presuppone che in campo ci siano tutte le strumentazioni necessarie per farlo poiché il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA stanno a Roma ed a loro devono essere inviati puntuali riscontri.

Riguardo agli innumerevoli scoppi ed alle sonore svampate provenienti dalla raffineria nella settimana dal 29 marzo all’11 aprile scorso, ci risulta che gli unici ad avere inviato immagini e audio – grazie ai cittadini impauriti che le hanno registrate – siamo stati soltanto noi delle liste civiche. Quei video sono un documento, ma pur sempre contestabile dalla controparte perché il livello sonoro registrato ed udibile è avvenuto con un microfono dello smartphone, non omologato per un rilevamento.

Ci sembra importante che il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA sappiano quali VERI livelli di rumore sono stati sparati sui cittadini di Falconara Marittima!

CHE COSA HANNO FATTO IN PROPOSITO GLI ENTI DI CONTROLLO?

Sul territorio di Falconara sono collocate tre centraline di rilevamento del rumore attivate nel 2004 perché la strategia per risanare l’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) – in cui Falconara è collocata – necessitava di misurare anche l’inquinamento acustico prodotto da “strade, ferrovie ed aeroporto nonché da agglomerati industriali tra cui in particolare la Raffineria API di Falconara M.ma“. Pertanto 2 centraline furono collocate nel quartiere Villanova per monitorare treni, aerei e raffineria ed una fu installata nel quartiere Fiumesino, davanti alla raffineria API. Gli scopi indicati dalla Provincia di Ancona (IX Settore Tutela dell’Ambiente Area Ecologica) erano: “(…) tenere sotto controllo nel tempo alcuni siti critici; fornire informazioni ai cittadini sui livelli di inquinamento acustico a cui sono esposti. (…)”. Per questo “sono stati assegnati al Servizio Radiazioni/Rumore del Dipartimento Provinciale di Ancona dell’ARPAM i seguenti compiti: verifica e validazione giornaliera, nonché valutazione periodica dei dati rilevati dalle centraline di monitoraggio; redazione di report periodici; supporto tecnico all’Area Ambiente della Provincia di Ancona in merito alle problematiche relative all’inquinamento acustico“.

A sua volta la Regione Marche, con il Piano di Risanamento dell’AERCA, avviava la “definitiva operatività della rete di monitoraggio in continuo e in sede fissa realizzata dalla Provincia con il contributo di Regione e Comune di Falconara e validazione condivisa dei dati e sua implementazione su altre aree critiche (…)”.

Bene, QUALI DATI HANNO FORNITO LE 3 CENTRALINE DA POTER INVIARE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE E ALL’ISPRA?

NESSUNO! Ecco le prove ed ECCO LO STATO DELLE CENTRALINE.

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Che cosa è accaduto?

Lo scrisse il 3 febbraio 2016 l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Falconara M. rispondendo ad un accesso agli atti della nostra Consigliera comunale, Dott.ssa Lara Polita. Ecco il documento.

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Conclusione:Lo stato reale delle 3 centraline è di TOTALE ABBANDONO.

Lo sa la Regione Marche, lo sa l’ARPAM, lo sa il Sindaco di Falconara Marittima.

Quindi NESSUN DATO E’ STATO INVIATO AI MINISTERI, NESSUN DATO VIENE FATTO CONOSCERE AI CITTADINI.

E in questo scenario di ABBANDONO che fa il responsabile dei botti e delle sonore vampate? GODE!

Staff comunicazione Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune

Dal 21 febbraio al 21 marzo, l’Istituto Cattaneo ha verificato che in 1080 Comuni italiani il numero dei decessi è stato doppio rispetto ai dati forniti dalla Protezione Civile. QUAL E’ IL DATO REALE DI FALCONARA? E’ necessario e possibile verificare il reale numero di decessi a Falconara Marittima attraverso il confronto statistico dei decessi dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 con gli stessi mesi del 2019, 2018, e 2017 rilevabile dai dati della mortalità comunale che affluiscono all’Ufficiale di stato civile. Le liste civiche CiC/FBC/SAF, con spirito di collaborazione, hanno inviato il loro suggerimento al Sindaco Signorini. “Il Comune lo può fare anche da solo. All’Ufficio Anagrafe ci sono le giuste competenze” ha dichiarato il Consigliere Calcina. “Riteniamo che avvicinandoci alla cosiddetta fase 2 di graduale riapertura delle attività, per adottare provvedimenti improntati alla tutela della salute dei cittadini, l’Amministrazione comunale non può prescindere dall’avere ben chiaro il quadro dei decessi reali sul proprio territorio nel periodo della pandemia da covid-19”.

Pubblicato il 20 Aprile 2020 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini, Salute e sicurezza | Commenti disabilitati su Dal 21 febbraio al 21 marzo, l’Istituto Cattaneo ha verificato che in 1080 Comuni italiani il numero dei decessi è stato doppio rispetto ai dati forniti dalla Protezione Civile. QUAL E’ IL DATO REALE DI FALCONARA? E’ necessario e possibile verificare il reale numero di decessi a Falconara Marittima attraverso il confronto statistico dei decessi dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 con gli stessi mesi del 2019, 2018, e 2017 rilevabile dai dati della mortalità comunale che affluiscono all’Ufficiale di stato civile. Le liste civiche CiC/FBC/SAF, con spirito di collaborazione, hanno inviato il loro suggerimento al Sindaco Signorini. “Il Comune lo può fare anche da solo. All’Ufficio Anagrafe ci sono le giuste competenze” ha dichiarato il Consigliere Calcina. “Riteniamo che avvicinandoci alla cosiddetta fase 2 di graduale riapertura delle attività, per adottare provvedimenti improntati alla tutela della salute dei cittadini, l’Amministrazione comunale non può prescindere dall’avere ben chiaro il quadro dei decessi reali sul proprio territorio nel periodo della pandemia da covid-19”.

doppio-simbolo.JPG Abbiamo chiesto al Sindaco di Falconara Marittima di attivare le competenze della struttura comunale per verificare il reale numero di decessi nel nostro comune attraverso il confronto statistico dei decessi dei mesi di febbraio, marzo e aprile 2020 con gli stessi mesi del 2019, 2018, e 2017 rilevabile dai dati della mortalità comunale che affluiscono all’Ufficiale di stato civile.

Riteniamo che avvicinandoci alla cosiddetta fase 2 di graduale riapertura delle attività, per adottare provvedimenti improntati alla tutela della salute dei cittadini, l’Amministrazione comunale non può prescindere dall’avere ben chiaro il quadro dei decessi reali sul proprio territorio nel periodo della pandemia da covid-19.

covid19-decessi.jpg Infatti se, malauguratamente, risultasse che a Falconara Marittima i deceduti sono stati molti di più del dato ufficiale, è ovvio che il Sindaco può e deve adottare provvedimenti di riapertura più conservativi, con lo scopo di non favorire un’eventuale recrudescenza dei contagi.

Riteniamo che la verifica del dato reale della mortalità ed i conseguenti provvedimenti di tutela della salute dei cittadini che dovranno essere adottati nelle prossime settimane, possa salvare vite umane.

La nostra richiesta è motivata anche dal fatto che il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) del Ministero della Salute è limitato ai capoluoghi di Provincia e, inoltre, su quanto emerso da diversi Studi statistici tra i quali, abbiamo citato quello dell’Istituto Cattaneo di cui riportiamo la dichiarazione del Presidente, Asher Colombo «(…) il numero di decessi riconducibili a Coronavirus in Italia risulta comunque il doppio di quello a cui si arriva sulla base dei numeri relativi ai pazienti deceduti positivi al test per Covid-19, comunicati dalla Protezione Civile. È plausibile, quindi, che i decessi aggiuntivi non attribuiti a Covid-19 riguardino persone decedute in casa, e sulle quali non è stato eseguito il test di positività». https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-studio-dell-istituto-cattaneo-i-morti-sono-almeno-doppio-ADIp4XH

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Aumentano i prezzi dei generi di prima necessità. Le liste civiche CiC/FBC/SAF inviano alcuni suggerimenti al Sindaco Signorini.

Pubblicato il 17 Aprile 2020 
Articolo su Comunicati Lista Cittadini | Commenti disabilitati su Aumentano i prezzi dei generi di prima necessità. Le liste civiche CiC/FBC/SAF inviano alcuni suggerimenti al Sindaco Signorini.

doppio-simbolo.JPG spesa.JPG I prezzi dei generi di prima necessità stanno aumentando.

La limitazione nello spostamento a causa dell’emergenza COVID-19 impedisce ai cittadini di scegliere i prezzi più convenienti disponibili sul mercato.

I redditi dei cittadini sono messi a dura prova da mancanza di lavoro o interruzione di lavoro.

La cassa integrazione che tarda ad essere erogata, i vari sussidi disposti dal Governo centrale, gli stessi buoni spesa rischiano di durare meno con l’aumento dei prezzi.

Se continueranno ad aumentare i prezzi dei generi di prima necessità, servirà più denaro e quello disponibile rischia di essere insufficiente.

Temiamo anche questo rilevante impatto economico del COVID-19.

Si dovrebbe intervenire per calmierare i prezzi.

Sappiamo che un Sindaco non ha il potere di intervento per calmierare i prezzi ma, comunque, può fare qualcosa.

Questi i nostri suggerimenti:

1)   Un appello generalizzato al settore del commercio dei beni di prima necessità affinché avvii una concorrenza al ribasso, una concorrenza solidale. Il Comune si impegnerà a dare comunicazione ai cittadini riguardo agli esercizi che aderiranno attraverso il proprio sito e gli organi di informazione.

2)   Anche se non ha compiti sanzionatori rispetto all’aumento dei prezzi, le competenze della Polizia Locale riguardo al commercio potrebbe essere attivata con la finalità di vero e proprio osservatorio dei prezzi dei generi di prima necessità (da relazionare a Sindaco e Consiglio comunale).

3)   Il Sindaco si faccia portavoce presso l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) – coadiuvata dal Presidente del Consiglio comunale Brandoni che è anche vice presidente vicario dell’ANCI Marche – per una pressione verso il Governo centrale affinché adotti provvedimenti per calmierare i prezzi dei prodotti alimentari essenziali.

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