Centri commerciali e asfalto “a rotta di collo”: E’ LA SINDROME VALLESINA!

Scritto il 27 Ottobre 2010 
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Infrastrutture e Territorio

A CHI SERVE IL BYPASS DI CASTELFERRETTI DEL BRANDONIPENSIERO?

Leggendo i giornali di ieri ho maturato il sospetto, quasi la certezza, che i nostri politici abbiano contratto i sintomi di una malattia progressiva che li porta a sempre maggiori livelli di delirio mentale senza che la gente, presa da ben altri problemi, se ne stia rendendo conto.

Una mente sana si riconosce da una ammalata per la logica del suo ragionare e per il “buon senso” delle scelte che ne determinano l’agire.

Per questo affermo che non è affatto logico o sensato che le menti dei politici locali, radunate attorno al famigerato “tavolo di copianificazione” abbiano maturato l’idea di spendere 32 milioni in infrastrutture proprio mentre i Comuni piangono miseria e ci sono in tutta Italia manifestazioni di persone che subiscono gli effetti del “necessario” taglio della spesa pubblica !

E a cosa servirebbero queste infrastrutture?

A collegare ad esempio l’inutile casello autostradale di Gabella verso il cimitero di Chiaravalle e verso la piana delle Pojole. Guarda caso verso terreni agricoli opzionati da gruppi immobiliari e di affari.

Alle Pojole, dove dovrebbe nascere un mega-complesso commerciale.

Ma come? Se leggendo sempre sui giornali si dice che nell’area della Quadrialetero, dove non si farà più la Fiera, potrà sorgere un grande ipermercato ?

Ma quanti sono sti centri commerciali?

E soprattutto: a che servono? A mandare definitivamente sul lastrico i piccoli commercianti di vicinato?

Come se non bastasse il nostro Sindaco ci mette del suo, ed ecco che viene fuori la “necessità” di un by-pass a Castelferretti che colleghi il casello autostradale con il cimitero. Come se si prevedesse che da tutta Italia arriveranno a frequentare il cimitero di Castelferretti…

In realtà l’idea del Sindaco, in apparenza demenziale, una funzione ce l’ha: quella di dare un ottimo collegamento viario ai terreni agricoli prossimi al fosso Cannetacci e opzionati da un noto gruppo immobiliare. E questa “idea” spiega molti degli atteggiamenti strani che il Sindaco sta avendo riguardo alle aree della ex APU 1 del PRG ed alla viabilità dello svincolo autostradale.

E qui arriva il dubbio sul quale chiedo, anche a voi che leggete, di riflettere: posto che è diffusa una “Sidrome vallesina”che colpisce i politici locali e li fa sragionare sulle questioni urbanistiche, mi chiedo se l’origine della malattia vada ricercata nel basso quoziente intellettivo degli ammalati, oppure nella incapacità politica di lavorare per il bene pubblico favorendo, più o meno consapevolmente, l’interesse privato?

A voi la risposta.

E non si creda che nel contrastare le idee di infrastrutturazione che questo manipolo di scellerati porta avanti si debba essere additati come quelli del “partito del no”. La ricerca di nuove opportunità per l’economia e l’occupazione non ha bisogno di occupare nuove aree agricole e di sperperare denaro pubblico. Ha bisogno di tavoli di concertazione con le imprese che lavorano sul territorio, di politiche industriali, di politiche volte all’innovazione.

Quando vi dicono lo sviluppo passa necessariamente attraverso l’occupazione di nuovi suoli agricoli che diventeranno urbani, allora si tratta solo di speculazione immobiliare che non porterà alcuna ricchezza, ma solo più degrado ambientale, più polveri sottili, più spreco di risorse.

Quando uno vi propone questo tipo di “sviluppo” state attenti! Siete esposti al contagio della “Sindrome vallesina”. Per precauzione copritevi subito con una mano il di dietro e urlate, urlate con tutta la forza che avete….

per la Lista Civile Cittadini in Comune: Arch. Carlo Brunelli

Commenti

Un Commento a “Centri commerciali e asfalto “a rotta di collo”: E’ LA SINDROME VALLESINA!”

  1. Elisabetta il 28 Ottobre 2010 23:06

    L’origine della malattia va ricercata nella incapacità politica di lavorare per il bene pubblico favorendo, CONSAPEVOLEMENTE, l’interesse privato. Questo non è avere un basso quoziente intellettivo, ne essere “malati” (la malattia giustifica), questo è essere FURBI. A questo punto ci vuole un “DECRETO ANTI FURBETTI”.