CITTADINI in COMUNE PROPONE L’INTRODUZIONE DEL REFERENDUM ABROGATIVO
Scritto il 9 Giugno 2009
Pubblicato su Consigli Comunali
La Lista Civile CITTADINI in COMUNE ha inoltrato al Presidente ed ai componenti della Commissione per la revisione dello Statuto Comunale i primi emendamenti per modificare l’art. 19 dello Statuto in modo che sia previsto anche il REFERENDUM ABROGATIVO oltre a quello Consultivo.
In Italia il Referendum Abrogativo comunale è previsto dagli Statuti di numerose città e, a differenza del Consultivo, ha una straordinaria valenza democratica diretta poiché i cittadini possono partecipare più incisivamente – tramite un’espressione diretta di voto – alla definizione di scelte fondamentali per l’amministrazione della città ed il suo sviluppo sociale, economico e culturale.
CiC considera che il Referendum Abrogativo è uno strumento di partecipazione che non limita i poteri del Consiglio Comunale né la sua rappresentatività della comunità che lo ha eletto. Al contrario, lo strumento partecipativo del Referendum Abrogativo esalta la rappresentatività del Consiglio Comunale nel momento in cui esso è chiamato a dar prova di capacità di revisione di un Atto – o parte di esso – eventualmente bocciato da un Referendum Abrogativo.
Rimanere fermi soltanto al Referendum Consultivo significa non avvicinare il cittadino all’Amministrazione poiché con il solo referendum Consultivo il cittadino avverte tutta la leggerezza del suo parere e tutto il peso della discrezionalità dell’Amministrazione! Lo strumento partecipativo del Referendum Abrogativo può essere usato dagli stessi cittadini dopo aver designato, con l’espressione del voto elettorale, gli Amministratori della città, esercitando così – al di là dell’appartenenza partitica – la possibilità di un controllo che abbia effettiva conseguenza sull’operato dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale! Il Referendum Abrogativo, seppur con le limitazioni delle materie che tutti gli Statuti indicano, rimette nelle mani del cittadino la possibilità di vincolare il Consiglio Comunale a modificare un Atto o parte di esso.
Al contrario nel Referendum Consultivo questa possibilità democratica e partecipativa è molto annacquata rimanendo nelle prerogative del solo Consiglio Comunale e della sola Amministrazione la decisione di accettare o meno il parere dei cittadini!
Loris Calcina
capogruppo e consigliere comunale
Nota:
Attualmente l’art. 19 della Statuto Comunale indica che non possono essere oggetto di referendum consultivo:
- revisione dello Statuto del Comune e di quelli delle aziende speciali, regolamento del Consiglio Comunale;
- disciplina dello stato giuridico e delle assunzioni di personale, piante organiche e relative variazioni del Comune, di aziende ed enti dipendenti;
- piani territoriali ed urbanistici, piani per la loro attuazione e relative variazioni;
- tributi locali, tariffe dei servizi ed altre imposizioni , assunzioni di mutui, emissioni di prestiti;
- designazioni, nomina e revoca di rappresentanti;
- diritti delle minoranze etniche, religiose e degli immigrati;
- bilanci preventivi e consultivi;
- atti dovuti dell’amministrazione in forza di disposizioni vigenti emanati da altri enti.
Commenti
4 Commenti a “CITTADINI in COMUNE PROPONE L’INTRODUZIONE DEL REFERENDUM ABROGATIVO”
Se accettassero tale proposta sarebbe un bell’esempio di democrazia, ma ho dei dubbi. Spero di sbagliarmi.
Paolo B.
perchè la democrazia si fa con i referendum??????????????? oh facciamo un referendum per decidere di che colore fare i cartelli per i WC pubblici, allora sì che sarebbe democrazia compiuta……vero?!? ciao marco
Perchè la democrazia si fa con ordinanze sindacali quasi del tutto inutili (senza discuterne prima) o con decreti, approvati a colpi di fiducia, per fare delle riforme importanti, invece di cercare il dialogo con le parti interessate?
Se è questa, beh non è democrazia, ma ben altro!
Paolo
Gentile Marco, lo Statuto del Comune di Falconara che prevede il Referendum Consultivo è stato approvato il 13/6/1991 e modificato nel 1992, nel 1995 e nel 2003. In 17 anni non è stato fatto un Referendum Consultivo. Preso atto che non lo prescrive il medico di dover fare il Referendum, al di là della battuta è del tutto evidente che c’è la maturità civica e democratica di non abusarne e, forse, la non facilità ad usarlo. Non avrei paura di far pensare i cittadini sui problemi che lo riguardano (a parte il colore del cartello dei wc pubblici).
salute e saluti
Loris