TETTI, NON GHETTI.

Scritto il 11 Maggio 2009 
Pubblicato su Quartieri, Salute e sicurezza

Emendamento di Cittadini in Comune
in Commissione Consiliare VI^

ghetto Roma primi 800CITTADINI in COMUNE ha presentato un emendamento in Commissione consiliare VI^ da inserire sia nel Regolamento per le assegnazioni di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) sia nel Regolamento per l’assegnazione di alloggi in emergenza.

CiC ha chiesto che nella predisposizione dei Regolamenti – fermi restando i diritti acquisiti a seconda delle caratteristiche familiari e dei relativi punteggi – l’Amministrazione Comunale eviti di concentrare nello stesso quartiere o nella stessa via famiglie/persone in disagio sociale e/o con una medesima provenienza culturale e geografica. E’ una forma di discrezionalità che l’Amministrazione Comunale può adottare senza ledere il diritto acquisito da chicchessia alla casa popolare o all’appartamento in emergenza!

L’emendamento della Lista Civile è motivato dalla necessità di evitare che alcune zone della città – molto spesso proprio quelle già pesantemente caratterizzate da situazioni di marginalità urbanistica  e prive di servizi essenziali – vengano tacitamente destinate alla parte più debole della popolazione.

Il rischio di creare ghetti sta nel fatto che chi vive in momentanee situazioni di disagio sociale necessita fortemente dell’ utilità dei servizi predisposti dallo stato sociale mentre, al contrario, la residenza in zone o quartieri marginali rende molto difficoltoso l’accesso ad essi! Dunque, “destinando” cittadini e famiglie in difficoltà in quartieri quasi totalmente privi di servizi sociali (a partire dalla mancanza di una Scuola!) si rischia di determinare una amplificazione dell’effetto scarsità ed emarginazione  già determinato dal  livello di reddito e da situazioni socialmente disagiate di queste famiglie!

Inoltre la concentrazione territoriale di situazioni di marginalità e difficoltà ha sempre portato con sé – in tutta la storia dell’immigrazione, in qualsiasi parte del mondo – infiltrazioni malavitose che nulla hanno a che fare con persone, famiglie e culture che, pur nella momentanea difficoltà, desiderano costruire un futuro dignitoso.

Per evitare questa pericolosa tendenza a creare veri e propri ghetti, due sono le azioni primarie che l’Amministrazione pubblica dovrebbe intraprendere:

  1. la riqualificazione urbanistica “a misura d’uomo” dei quartieri marginali della città di Falconara;
  2. l’attivazione di strumenti di indagine al fine di avere una esatta conoscenza della situazione socio-culturale esistente nel quartiere (o nella via) interessato, prima dell’assegnazione di un alloggio o prima della sua acquisizione per esigenze emergenziali da parte dell’Amministrazione.

Ambedue i punti richiedono una precisa volontà a realizzare una vera politica di accettazione ed inclusione socio/culturale e soprattutto una programmazione che può e deve partire da subito.
Loris Calcina

Commenti

Un Commento a “TETTI, NON GHETTI.”

  1. Roberto. il 28 Maggio 2009 12:50

    NESSUNA CITTADINANZA PER FORZA NUOVA: vorrebbero spargere il seme dell’intolleranza e del totalitarismo xenofobo, facciamone a meno. Si può governare SENZA spargere paura e terrore nei confronti delle classi sociali più emarginate. PRETENDIAMO l’applicazione delle regole, questo SI, e maggiori risorse alle forze di polizia dello stato, la sicurezza non si ottiene con le RONDE MA creando le condizioni per una vera integrazione.