Mozione PD e Referendum

Scritto il 17 Novembre 2008 
Pubblicato su Consigli Comunali

Di seguito l’intervento di Cittadini in Comune sulla Mozione proposta dal PD per un referendum consultivo sull’Accordo Comune di Falconara – API raffineria di Ancona.

La Lista Civile Cittadini in Comune non può che essere favorevole alla mozione presentata del Partito Democratico.

[Leggi il testo:  mozione – pag 1 / mozione – pag 2 / mozione – pag 3 ]

ref-vauroPer Cittadini in Comune lo scopo principale – costi quel che costi come sacrificio personale ed anche economico, se servirà – è quello di non far realizzare le nuove centrali elettriche API a Falconara, nell’Area ad Alto Rischi di Crisi Ambientale.Per Cittadini in Comune, non condizionati da priorità od opportunità di partito, da alcuna coalizione elettorale, da alcuna linea partitica nazionale, da contrasti ideologici né, tanto meno, da questioni personalistiche, è facile essere favorevoli a questa mozione.

Facile perché da sempre, senza se e senza ma, sia come singoli cittadini impegnati in comitati ed associazioni sia come Lista Civile ci siamo dati la missione di difendere e migliorare IL BENESSERE E LA SALUTE DEI CITTADINI; e solo questo superiore intento ha motivato e sta motivando le nostre azioni, ed oggi, la nostra decisione riguardo alla mozione!

Questo tuttavia non significa riconoscere la proposta di questa mozione per un referendum consultivo come la priorità operativa e politica rispetto al problema urgentissimo di evitare la realizzazione delle due nuove centrali elettriche API!

La Lista Civile Cittadini in Comune ha ben chiara LA PRIORITA’ ASSOLUTA PER EVITARE quegli impianti:

Sappiamo che il parere del Comune, riguardo alla proposta avanzata dall’Api, è di fatto, ININFLUENTE SUL GIUDIZIO FINALE, mentre il parere della Giunta Regionale Marche può essere decisivo e la Giunta Regionale Marche è governata da una maggioranza di centrosinistra che vede il PD come partito leader della coalizione!

Una Giunta Regionale che inspiegabilmente non si è ancora espressa su una proposta, quella dell’API, palesemente in contrasto con il PEAR e con gli obiettivi di risanamento dell’AERCA!

Allora la priorità non è indire un referendum locale su un atto decisorio comunale inutile ai fini del risultato, LA PRIORITÀ è fare la massima pressione possibile nei confronti del Presidente e della Giunta regionale delle Marche affinché, al più presto, neghi il parere positivo alle due centrali API così come ha fatto per quella di San Severino Marche.

Sottolineiamo “al più prestopoiché c’è il rischio concreto che il Governo Berlusconi si appropri della facoltà di decidere sui progetti delle centrali di grossa taglia (come quella API da 520 MW) escludendo le regioni – e dunque anche le Marche – dalla possibilità di dire l’ultima parola su impianti così impattanti sul territorio e le popolazioni: sanitariamente e ambientalmente.

Quale sarebbe il valore di un referendum consultivo a Falconara se, nel frattempo, la Regione Marche fosse stata espropriata del diritto di esprimere il proprio parere dirimente?

Con un Piano Energetico Regionale che non prevede nella maniera più assoluta la centrale più grossa che vuole realizzare l’API (quella da 520 Mw) e che delinea con chiarezza come produrre elettricità in modo molto meno impattante;

Con una Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale che, in base al Piano di Risanamento, deve essere alleggerita dalle lavorazioni nocive, dove sono previste forme distribuite di produzione energetica, nella quale, in modo del tutto ovvio, non possono essere aggiunti altri impianti ad alto impatto sanitario ed ambientale perché altrimenti questa Area rimarrà sempre a Rischio e non sarà mai risanata;

Con i Comuni di Monte San Vito, Chiaravalle, Montemarciano, Monsano, Jesi, Senigallia che si sono espressi in modo contrarial progetto API; con la Provincia di Ancona che ha espresso parere contrario; con il Consiglio Regionale delle Marche che ha deliberato la contrarietà al progetto API

VIENE SPONTANEO CHIEDERSI: CHE COSA ASPETTA LA GIUNTA REGIONALE!
PERCHE’ TUTTO QUESTO VIENE ANCORA IGNORATO DAL PRESIDENTE SPACCA?

Questo atteggiamento dilatorio ci fa paura!
E noi non vogliamo vivere con la paura quando esistono tutte le premesse e tutti gli strumenti per fugarla, subito!

Non vogliamo vivere con la paura del futuro quando esistono premesse e strumenti per cominciare a pensare ad un futuro diverso anche per questo territorio martire!
Un futuro diverso che, come spesso accade, deve essere inaugurato da un NO a ciò che vuole negarlo!

Ecco perché, al punto in cui stanno concretamente le cose, ribadiamo che questo referendum, che appoggeremo, non può sostituirsi all’azione indispensabile per scongiurare la sepoltura di Falconara e dei Falconaresi sotto le insostenibili centrali elettriche: LA RICHIESTA IMMEDIATA ALLA GIUNTA DELLA REGIONE MARCHE DI ESPRIMERE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO IL NO ALLE CENTRALI ELETTRICHE API!

Ma Cittadini in Comune assicura al Partito Democratico proponente la mozione  che potrà contare su di noi per realizzare e vincere il referendum consultivo comunale e lo esorta a scendere in piazza assieme ai molti cittadini che lo stanno facendo da settimane e ad invitare con fermezza il Presidente Spacca a decretare SUBITO il diniego alle due nuove centrali dell’API

Dichiarazione di voto

Noi, da qui al referendum comunque continueremo a fare tutto il possibile per far pronunciare al Presidente della Regione Spacca il NO alle centrali.

E vi invitiamo, colleghi del Partito Democratico, a fare insieme tutto il possibile affinché Spacca pronunci il NO subito, poiché il pericolo è che da qui al giorno del referendum il governo Berlusconi riprenda in mano la decisione sulle grosse centrali come quella API, espropri la regione di un diritto che in questo momento può e deve esercitare.

Se questo, malauguratamente e per incomprensibili attendismi dovesse accadere anche il referendum che oggi anche la Lista Civile Cittadini in Comune sostiene votando a favore di questa mozione NON VARRA’ PIU’ A NULLA!

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