Scuola primaria Da Vinci di Castelferretti: l’Amministrazione comunale ricomincia dall’ABC? Un capannone ex commerciale o ex industriale può essere adeguato ed essere idoneo per ospitare gli alunni? Con quali costi per la comunità?
Scritto il 31 Luglio 2021
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Quartieri
Corre voce che durante i lavori di demolizione e ricostruzione gli alunni della scuola primaria Leonardo Da Vinci verranno dislocati in uno o più capannoni dismessi nel territorio di Castelferretti. Ancora la cittadinanza non è stata avvertita ma con molta probabilità i lavori sull’edificio scolastico inizieranno a gennaio 2022.
Già da alcuni mesi l’Amministrazione comunale sta cercando un capannone per collocare i 260 alunni più il settore docenti ed il personale ATA.
Sembra che tra i capannoni Lidl in via Marconi, ex ABC, ex ISEA, ex Sacma, quello scelto sarà l’ex commerciale ABC.
Questa accelerazione è dovuta al fatto che dal maggio 2016, cioè quando è stata consegnata la verifica sismica del plesso, poco o nulla è stato fatto. È stata realizzata solo la copertura della parte storica mentre la parte in muratura non fa parte di nessun progetto.
La verifica di vulnerabilità simica prevedeva che entro il 2018 doveva essere ristrutturato l’intero plesso delle Da Vinci, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.
Nel 2018, nonostante la raccolta di firme da parte dei genitori degli alunni delle scuole Da Vinci e consegnate al Sindaco dove si chiedeva la realizzazione di un nuovo plesso come proposto in sede di un incontro tra i tecnici comunali ed i genitori, l’Amministrazione comunale scelse di ristrutturare il vecchio. Il progetto sostenuto dalla petizione doveva essere realizzato in via Terzi ed il costo era stimato in 5,2 milioni di Euro compresa la progettazione.
L’Amministrazione comunale motivç la scelta con il fatto che la nuova realizzazione sarebbe costata oltre un milione di euro in più rispetto alla ristrutturazione del plesso esistente (oltre i circa 80.000 euro necessari per gli espropri necessaria al nuovo), ed infine per i lunghi tempi per effettuare una variante urbanistica necessaria per la realizzazione del nuovo.
Riteniamo che dal 2016 (dopo cinque anni!) le problematiche per realizzare un nuovo plesso si sarebbero potute superate: tempistiche esproprio e variante al PRG nonché l’accantono del denaro che sarebbe servito per dimostrare la capacità finanziaria di sostenere la parte del progetto che compete al Comune a fronte di un’eventuale cofinanziamento Statale, Ministeriale o Regionale.
La ristrutturazione di una parte della scuola primaria Da Vinci partirà da un costo di quasi 3 milioni di euro con esclusione della parte in muratura non compresa e della progettazione.
Le incognite di una ristrutturazione dell’esistente sono diverse: dubitiamo che ci saranno adeguate aree verdi e spazi esterni di condivisione, vie di fuga, parcheggi adeguati, distacchi sufficienti dagli edifici esistenti, sufficienti aule accessorie di segreteria. La palestra sarà interrata e, pertanto, inadeguata sia per la superficie che per l’altezza ad effettuare allenamenti e partite federali di pallavolo, pallamano, calcetto, basket, ecc.
Infine, alla luce delle ipotesi che circolano, quanto costerà l’adeguamento di un ex capannone commerciale o industriale che dovrà ospitare temporaneamente alunni, insegnanti e non docenti delle Da Vinci? Il trasporto di tutti i 260 bambini sarà a carico del Comune? Con quali ulteriori costi? Quanto dureranno i lavori? Un anno? Il progetto ad oggi è stato finanziato?
La campagna elettorale 2023 per il rinnovo del Sindaco è iniziata.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune