L’ASSESSORE AL BILANCIO MARINA MANCINI:

Scritto il 8 Ottobre 2008 
Pubblicato su Consigli Comunali, Economia e Bilancio

“NON E’ STATO FATTO NULLA PER  LE PICCOLE IMPRESE, SOLO PER L’API!”

la sorpresa nella minestraCon queste parole limpide l’Assessore al Bilancio – dott.ssa  Marina Mancini – ha concluso il Consiglio comunale del 30 Settembre u.s. che aveva per oggetto “Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio di esercizio finanziario 2008- variazioni al bilancio di previsione 2008 ed al piano di investimenti 2008-2010″.

La Lista Civile ha condiviso e sottolineato quella importante e sincera valutazione politica, non “di mestiere”, perché affermata da uno degli Assessori più importanti di un Comune e perché l’Assessore è anche imprenditrice di una piccola azienda da sempre operante a Falconara.

Professionista che se ne intende, dunque!

Sappiamo che l’Assessore Mancini ha semplicemente affermato ciò che anche gli Studi sull’AERCA del 2003 hanno evidenziato ma si da il caso che quegli Studi siano stati un po’ “dimenticati”, ed allora sentire riaffermare nettamente quelle valutazioni fa piacere.

Possono permettersi le piccole imprese falconaresi di rincorrere l’obbiettivo – limitato nel tempo – rappresentato dalla costruzione delle centrali elettriche API?

Certo non condividiamo e contrastiamo con decisione i metodi e gli strumenti dell’Assessore Mancini e della Giunta falconarese i quali piuttosto che affrancare dalla sudditanza economica all’API l’hanno incentivata e sottoscritta con un Accordo.

Se è stato valutato dagli Studi AERCA (SVIM Marche e Università Politecnica delle Marche) ” che il peso del sistema API sull’economia falconarese è leggermente aumentato nel corso degli anni ’90”  la decisione della Giunta falconarese di legare i suoi Bilanci immediati e futuri alla costruzione di due nuove centrali elettriche va ad incentivare il peso del sistema API!

Se è stato valutato dagli Studi AERCA che il sistema API determina un effetto “spiazzamento” (crowiding-out), e cioè che “con la sua presenza da un lato crea ricchezza ed occupazione, dall’altro disincentiva però potenziali attività alternative nella stessa area, portatrici anche esse di ricchezza ed occupazione”  il consenso accordato dall’Assessore Mancini all’Accordo della Giunta Brandoni con l’API non fa che accentuare quello di cui, a ragione, si è lamentata l’Assessore: per le piccole imprese continuerà a non essere fatto nulla!

Eppure c’era già l’esempio della costruzione della prima centrale elettrica dell’API (la IGCC attualmente in funzione che brucia scarti tossico-nocivi del petrolio) che avrebbe dovuto poggiarsi il più possibile sull’imprenditoria locale…
Probabilmente ha coinvolto molto poco dell’imprenditoria locale da una stima dei dati e dalle affermazioni dell’Assessore Mancini.

E la ragione c’è: a parte le ditte locali che già operano da anni all’interno della raffineria, le altre non possono reggere il peso di un adeguamento agli standard richiesti per partecipare a gare di appalto per lavorare tra gli impianti e per impianti così complessi e rischiosi. La concorrenza da parte di chi da sempre possiede quegli standard (specialmente ditte pugliesi e del Sud dell’Italia) e da sempre lavora nelle raffinerie è durissima e difficilmente superabile.

Possono permettersi le piccole imprese falconaresi di rincorrere l’obbiettivo – limitato nel tempo – rappresentato dalla costruzione delle centrali elettriche API?

Noi riteniamo di no!

E’ per questo che esortiamo l’Assessore Mancini, da saggia e capace imprenditrice, a prendere le distanze da una Giunta Brandoni che, con l’Accordo sulle centrali API, rappresenta la parte tecnologicamente retriva del mondo produttivo, la parte che non prospetta un futuro economico, ambientale e sociale per la nostra città legandoci, come vuol fare, a fonti energetiche sempre più scarse e costose, inquinanti, a bassa specializzazione e bassa intensità occupazionale.

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