Con 9 voti del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza (meno Baldassini) è stata bocciata la mozione di revoca di Brandoni a Presidente del Consiglio comunale di Falconara M. HANNO DIFESO POLITICAMENTE BRANDONI ELUDENDO CHE NESSUNO, TANTO MENO UN SINDACO, PUÒ RIVELARE DATI SENSIBILI AD UNA TERZA PERSONA SENZA IL CONSENSO DEGLI INTERESSATI. Eludendo che un Sindaco, nei rapporti istituzionali con qualsiasi azienda del suo territorio, non può fare i nomi di chi si lamenta per le esalazioni all’AD dell’azienda responsabile, NÉ PUÒ RIVELARE COME IL COMUNE DA LUI GOVERNATO GESTISCE LE SEGNALAZIONI CHE RIGUARDANO ANCHE QUELLA AZIENDA. Eludendo che un Presidente del Consiglio comunale che non garantisce i diritti dei Consiglieri di minoranza (risposte a interrogazioni, possibilità di discutere le proprie proposte, informazioni puntuali) nega la possibilità di controllo che la Legge conferisce a quei Consiglieri e, dunque, non è imparziale. PER IL SINDACO SIGNORINI, che sembra non ricordare l’art. 3 della Costituzione Italiana, IL COMPORTAMENTO MESSO IN ATTO DAL SUO PREDECESSORE E MENTORE È ETICAMENTE CORRETTO POICHÉ I TERMINI USATI NON ERANO RIFERITI A TUTTI I CITTADINI CHE HANNO FATTO SEGNALAZIONI, MA SOLO AD ALCUNI! Di quanti chili di nomi e cognomi ha bisogno Signorini per pesare adeguatamente la gravità del comportamento dell’ex Sindaco e, oggi, Presidente del Consiglio? Brandoni, dal canto suo, si è difeso continuando a MINACCIARE E INTIMIDIRE I CONSIGLIERI PROPONENTI LA MOZIONE! Infine per l’Assessore Rossi l’AD di API raffineria è un “chicchessia”, il Sindaco di Falconara è uno “di noi”, uno qualunque che non si sa da quale problema fosse tanto oppresso da essere spinto a comunicare all’AD Cogliati i dati sensibili di cittadini che segnalavano esalazioni provenienti dalla raffineria che dirigeva nonché l’organizzazione della gestione delle segnalazioni dei cittadini stessi.
Scritto il 24 Settembre 2020
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali
Il Sindaco Signorini, i suoi Assessori e i suoi Consiglieri di maggioranza hanno fatto quadrato nella difesa di Goffredo Brandoni e hanno bocciato la mozione che ne chiedeva la revoca da Presidente del Consiglio con 9 voti contro sette. L’esito del voto non doveva essere scontato perché il nocciolo della questione su cui si dovevano esprimere il Sindaco (il quale giura di osservare lealmente la Costituzione) e i Consiglieri comunali (pubblici ufficiali rappresentanti della comunità falconarese) si incentrava sul rispetto o meno di due articoli della Costituzione italiana (Legge fondamentale dello Stato italiano): l’art. 54 “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore (…)” e l’art. 15 “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili“.
Invece dal Sindaco all’ultimo Consigliere di maggioranza passando per l’Assessore Rossi, hanno chiuso gli occhi di fronte a fatti gravi e documentati portati a motivazione dalla mozione di revoca:
1) Nessuno, tanto meno un Sindaco, può rivelare dati sensibili (nomi e appartenenza politica) ad una terza persona senza il consenso degli interessati.
2) Un Sindaco, nei rapporti istituzionali con qualsiasi azienda del suo territorio, non può fare i nomi di chi si lamenta per le esalazioni all’Amministratore Delegato dell’azienda responsabile, né può rivelare come il Comune da lui governato gestisce le segnalazioni che riguardano anche quella azienda.
3) Un Presidente del Consiglio comunale che non garantisce i diritti dei Consiglieri di minoranza (risposte a interrogazioni, possibilità di discutere le proprie proposte, informazioni puntuali) nega la possibilità di controllo che la Legge conferisce a quei Consiglieri e, dunque, non è imparziale.
Proponiamo, per chi non avrà tempo di ascoltarsi la registrazione del Consiglio comunale, alcuni passaggi significativi delle dichiarazioni del Presidente Brandoni, del Sindaco, dell’Assessore Rossi.
Brandoni ha continuato sullo stesso registro della Conferenza dei Capigruppo consiliari di qualche giorno prima: LA MINACCIA E L’INTIMIDAZIONE NEI CONFRONTI DEI CONSIGLIERI PROPONENTI LA MOZIONE! << In relazione a quanto contenuto sia nella mozione consiliare (…) nonché sul volantino distribuito in città ho ugualmente dato mandato al mio legale di fiducia di verificare ed accertare se vi siano elementi che giustificano azioni giudiziarie anche di natura risarcitoria>>.
Poi è passato alla sua difesa con le seguenti parole: <<Mi preme sottolineare che nella mia vita personale e politica ho sempre avuto come obiettivo di assoluta rilevanza quello di tutelare gli interessi ed i diritti dei cittadini, in modo particolare la sicurezza della salute pubblica>>.
E sul ruolo di Presidente del Consiglio comunale: <<Ricordo che il Regolamento del Consiglio comunale all’art. 42 comma 4 recita: “Il Sindaco ed il Presidente del Consiglio partecipano ai lavori delle Commissioni Consiliari permanenti senza diritto di voti”. Pertanto ho ritenuto e ritengo che tale formulazione sia da interpretare come facoltà e non come obbligo. Nei miei anni da Sindaco ma ancora prima da Consiglieri comunale di minoranza non ho mai visto la presenza in Commissione del Presidente del Consiglio salvo rare occasioni di particolare rilevanza. E sono stato all’opposizione ben sei anni e mezzo. Non ho mai visto un Presidente del Consiglio partecipare alle Commissioni consiliari. In ogni caso ritengo che i lavori delle Commissioni consiliari in questi ultimi due anni siano stati intensi e proficui stante l’alto numero di sedute svolte e la rilevanza dei temi trattati>>.
Dunque Brandoni ha confermato che la contestazione di violazione del Regolamento del Consiglio comunale che gli abbiamo mosso è fondata ma ha giustificato la sua violazione con quelle (presunte) dei suoi predecessori i quali, avrebbero ignorato quel dovere. Così fan tutti! Dunque, deduciamo che a Falconara vige la prassi della consuetudine, non del rispetto dei doveri prescritti nei Regolamenti! Lo scivolone di Brandoni si completa con la evidente contraddizione del riconoscimento che le Commissioni, negli ultimi 2 anni hanno trattato temi rilevanti ma Brandoni non vi ha partecipato lo stesso mentre i suoi predecessori vi hanno partecipato!
Sindaco SIGNORINI: <<Il punto di partenza è stata una telefonata intercettata che però è stata assolutamente generalizzata. Il messaggio che si è voluto far passare – e non è questo quello che ha detto il Presidente del Consiglio – è che i termini che ha utilizzato fossero rivolti a tutti i cittadini che hanno fatto segnalazioni. Questo non è assolutamente vero. Questo è stato fatto circolare e questo è gravissimo. Io credo che se Goffredo Brandoni non si fosse candidato alle elezioni regionali chiaramente questo attacco così strumentale non ci sarebbe stato. È stato un attacco finalizzato a screditarlo in ogni modo proprio per questa situazione particolare delle elezioni regionali>>.
Quindi, secondo il Sindaco, le offese di Brandoni non erano riferite a tutti i cittadini che hanno fatto segnalazioni, ma solo ad alcuni. Questo, per il Sindaco Signorini, ha reso accettabile il comportamento di Brandoni. Il Sindaco, che ha giurato sulla Costituzione, avrà letto l’art. 3 per il quale “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“? Nel dubbio deduciamo che, secondo il Sindaco Signorini, il comportamento eticamente corretto di un primo cittadino dipende dalla quantità dei propri cittadini che si ritiene di poter esporre – SENZA IL LORO CONSENSO – con nome e cognome e appartenenza politica all’AD della raffineria API verso la quale quei cittadini lamentavano i disagi per le esalazioni. Se il Sindaco Signorini leggesse attentamente il testo delle conversazioni vedrebbe chiaramente che Brandoni RIFERI’ all’AD Cogliati che quella mattina del 5 Gennaio 2018 ci furono 3 segnalazioni per le esalazioni e gli sfugge che se quella mattina i segnalanti fossero stati 10 o 30, tutti sarebbero stati cretini e faccia di cazzo! Di quanti chili di nomi e cognomi ha bisogno per pesare adeguatamente la gravità del comportamento dell’ex Sindaco e, oggi, Presidente del Consiglio? Nascondersi dietro al numero dei segnalanti è un espediente puerile per evitare di affrontare il nodo del rapporto tra l’allora Sindaco Brandoni e l’AD di API raffineria: la scelta di campo a favore di quest’ultima che si manifesta chiaramente nelle parole. La scelta di considerare fastidiosi cretini e faccia di cazzo quelli che segnalano le esalazioni.
Infine l’Assessore Clemente Rossi che, per fare scudo all’indifendibile operato di Brandoni come Presidente del Consiglio comunale, mostra finalmente il suo genuino pensiero sui compiti dei Consiglieri comunali e, in definitiva, su quanto prevede a tutela del loro lavoro per la città il Testo Unico delle leggi degli Enti Locali.
ROSSI: <<Lo tsunami di interrogazioni, ordini del giorno, mozioni, accesso agli atti a cui tutte le forze di opposizione assoggettano l’Amministrazione da un po’ di tempo a questa parte hanno in verità l’unico scopo di bloccare l’attività dell’Amministrazione. Quindi non fanno un favore né alla loro attività di gestire l’attività di Consigliere né tantomeno ai cittadini e alla città. Con questo modo di fare sono contro la città>>.
Clemente Rossi dimentica che l’unico che sta inondando di richieste, mozioni e interrogazioni l’Amministrazione è il suo Consigliere Marco Baldassini, eletto nelle fila della maggioranza con la lista Falconara in Movimento (ancorché dissenziente in quanto sostenitore della defenestrata Al Diry) e dimenticando anche che IL TUEL TUTELA LA MINORANZA la quale, a Falconara, non ha inondato l’Amministrazione con interrogazioni, ordini del giorno, mozioni, accesso agli atti. Il Baldassini, Consigliere di maggioranza dell’Assessore Rossi, ha presentato da solo tante richieste, interrogazioni e mozioni quanto i 5 gruppi di opposizione.
Poi Rossi completa la sua difesa di Brandoni: <<Chi di noi non ha mai pronunciato frasi correnti, per di più colloquiale, a volte anche sopra le righe, in occasione di fasi concitate della nostra vita quotidiana con chicchessia? Alzi la mano se qualcuno non è incorso in questa situazione. Non per questo dovremmo essere considerati rei di chissà quali colpe. Colpevole è, invece, chi utilizza ad arte parole, modi correnti di dire, non di rado liberatori rispetto ad una situazione o ad un problema che ci preoccupa e che ci opprime, estrapolandoli da un contesto ben più ampio per affermare in definitiva il falso o il fuorviante (…) Tutto nella norma di una strumentalizzazione squallida e deprimente>>.
Quindi per l’Assessore Rossi l’AD di API raffineria è un “chicchessia”, il Sindaco di Falconara è uno “di noi”, uno qualunque che non si sa da quale problema fosse tanto oppresso da essere spinto a comunicare all’AD Cogliati i dati sensibili di cittadini che segnalavano esalazioni provenienti dalla raffineria che dirigeva nonché l’organizzazione della gestione delle segnalazioni dei cittadini stessi. Forse il grave problema che preoccupava l’ex Sindaco Brandoni era, anche allora, elettorale e cioè l’incontro che l’AD di API raffineria aveva avuto con il candidato Sindaco del PD?
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara