CiC/FBC/SAF suggeriscono al Sindaco un provvedimento a tutela dei bambini delle famiglie in difficoltà che usufruivano della riduzione o esenzione del costo del pasto consumato a scuola. Riteniamo che anche in questa fase di chiusura delle scuole si debba garantire ai bambini quel pasto che consumavano a scuola poiché spesso, per loro, quello era l’unico pasto caldo e nutriente della giornata. Il Consigliere Calcina: “Dato che l’Amministrazione comunale prevede già nel Bilancio un capitolo di spesa per prestazioni agevolate ai servizi scolastici ed educativi che comprendono anche il pasto mensa, si suggerisce di corrispondere alle famiglie di quei bambini che usufruivano dell’esenzione o della riduzione del costo della mensa anche la quota pro capite che sarebbe stata spesa dal Comune qualora avessero usufruito del servizio mensa scolastica. Ciò, ovviamente, limitatamente al periodo della chiusura delle scuole. I bambini non possono essere considerati come un adulto ed inseriti semplicemente come un componente adulto che usufruisce del buono spesa. Il bambino ha esigenze nutrizionali differenti che vanno salvaguardate”.
Scritto il 4 Aprile 2020
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Economia e Bilancio, Salute e sicurezza
In data odierna, con lo spirito di collaborazione che l’emergenza covid-19 richiede, abbiamo inviato una pec al Sig. Sindaco e alla Giunta comunale nella quale, qualora non fosse stato ancora adottato, suggeriamo un provvedimento a tutela dei bambini delle famiglie in difficoltà che usufruivano della riduzione o esenzione del costo del pasto consumato a scuola. Riteniamo che anche in questa fase di chiusura delle scuole si debba garantire ai bambini quel pasto che consumavano a scuola poiché spesso, per loro, quello era l’unico pasto caldo e nutriente della giornata.
E’ del tutto evidente che per le famiglie di appartenenza di questi bambini l’emergenza economica determinata dal COVID-19 si assomma allo svantaggio economico già patito dalle famiglie stesse e che aveva determinato l’accesso alla riduzione del costo per i pasti consumati a scuola.
Così, dato che il recentissimo provvedimento dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità in favore dei cittadini colpiti dalla situazione economica determinatasi per effetto dell’emergenza COVID-19 non tiene conto che, a differenza del periodo scolastico, ora il minore consumerà tutti i pasti in seno alla famiglia vieppiù gravata dalle difficoltà economiche, temiamo che i 50€ previsti dal buono spesa per il bambino – considerato come un componente adulto del nucleo familiare – non risulti sufficiente a garantire un livello adeguato di nutrizione dei bambini.
Pertanto, considerato che l’Amministrazione comunale prevede già nel Bilancio di previsione approvato dal Consiglio comunale un capitolo di spesa per prestazioni agevolate ai servizi scolastici ed educativi che comprendono anche il pasto mensa, si suggerisce di corrispondere alle famiglie di quei bambini che usufruivano dell’esenzione o della riduzione del costo della mensa anche la quota pro capite (con vouchers o altre modalità) che sarebbe stata spesa dal Comune qualora avessero usufruito del servizio mensa scolastica.
Ciò, ovviamente, limitatamente al periodo della chiusura delle scuole.
Staff comunicazione Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune