QUALI SERVIZI SOCIALI PER FALCONARA? Il candidato Sindaco Loris Calcina dialoga con Riccardo Borini, esperto di politiche e servizi sociali
Scritto il 8 Giugno 2018
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Eventi, Iniziative, Progetti
Pubblichiamo una sintesi delle questioni affrontate in un interessante incontro che ha messo fuoco criticità e proposte per una città attenta a chi fa più fatica.
1- Ambito Territoriale Sociale
Il Comune di Falconara è il capofila dell’Ambito Territoriale Sociale 12. Dai dati in nostro possesso possiamo affermare che non è stato all’altezza del ruolo sia rispetto agli altri comuni che rispetto alla Regione Marche. Questo è veramente inaccettabile da un punto di vista politico! I compiti dell’ATS sono: l’uniformazione dei servizi in tutti i comuni, l’integrazione socio-sanitaria (ma anche con altri settori: lavoro, casa, scuola, sport, turismo, cultura) la Gestione associata dei servizi.
2- Servizi per i minori e per il sostegno alla genitorialità
DATI
A. Comunità educativa 2016 23 minori (+ 6 genitori) 2017 26 minori (+ 7 genitori)
B. Affido 2016 14 minori 2017 16 minori
Si spende di più per allontanare i minori dalle loro famiglie che in vere e proprie politiche di prevenzione in collaborazione con gli istituti scolastici, i servizi sanitari e le organizzazioni no profit. I dati ci dicono che è presente nel territorio un forte disagio riferito ai minori e alle loro famiglie che va affrontato con una diversificazione degli interventi: educativa domiciliare, centro diurno, ma anche attraverso la promozione di famiglie per l’appoggio familiare e di una rete coesa tra servizi socio-sanitari, scuola e associazioni che va attivata e formalizzata per dare continuità agli interventi. Questi strumenti sono importantissimi per il lavoro quotidiano degli operatori sociali e sanitari.
3. Servizi per la disabilità
La vicenda della Gestione dell’appalto per la gestione del centro Diurno e la comunità residenziale per disabili di via Roma è sotto gli occhi di tutti. Gara al massimo ribasso con una convenzione pluriennale (fine al 2021) in cui la cooperativa deve versare al comune oltre 100.000 euro all’anno (e quale cooperativa ci sta dentro?). Le criticità trascinate a lungo senza individuare soluzioni praticabili da parte del Comune (che è tenuto al controllo della corretta applicazione dell’affidamento) hanno portato al ritardo anche di diversi mesi nel pagamento degli operatori. Questa situazioni di palese ingiustizia e scorrettezza amministrativa ha senz’altro penalizzato la qualità e le motivazioni del lavoro degli operatori.
4. Progetto Sollievo salute Mentale
Il progetto destina risorse per favorire l’inclusione sociale di soggetti con problemi di salute mentale: tirocini di inclusione sociale, attività per il tempo libero, Servizio di assistenza domiciliare, gruppi di auto mutuo aiuto con le famiglie. Il progetto di ambito viene concertato tra i servizi sociali, il centro di salute mentale, le famiglie e le associazioni che di occupano di questa tematica. Prevede un finanziamento della Regione (50%) e un co-finanziamento dei comuni (50%).
Negli ultimi anni per il progetto Sollievo della salute mentale sono stati tagliati i fondi di cofinanziamento comunale/ATS 12 che ridotto di conseguenza il finanziamento regionale. Con meno risorse proprio per quelle situazioni di fragilità degli utenti e delle loro famiglie.
5. Servizi per la non autosufficienza
SAD: I dati 2016 solo 37 utenti hanno usufruito del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD). 2017 31 utenti. Questo probabilmente perché il livello di compartecipazione richiesto dal regolamento comunale è troppo alto e molte famiglie preferiscono ricorrere al “lavoro nero”.
Assegno di cura: i dati 2016 122 domande da tutti gli 7 comuni dell’ATS 12 sono veramente poche (come mai?) 2017 108 domande.
I fondi per non auto sufficienza (servizio di assistenza domiciliare e per gli assegni di cura) non sono stati implementati con un co-finaziamento comunale dando solo una risposta parziale ai tanti anziani non autosufficienti e ai tanti disabili che hanno bisogno di servizi a sostegno della loro vita quotidiana (si tratta di scelte di bilancio comunale!!! anzichè finanziare feste e festicciole varie per esempio).
6. Servizi per le persone senza dimora
Nella commissione consiliare VI del 14.03.2017 in occasione della verifica del piano freddo 2017 l’unità di strada Falconara aveva presentato la proposta di un protocollo operativo per la presa in carico integrata delle persone senza dimora. Ma la proposta è rimasta lettera morta senza che si conoscessero le motivazione di tale scelta da parte dell’amministrazione comunale visto che le normative lo chiedono (L. 328/2000; Le Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, sottoscritte nel novembre 2015 in Conferenza Unificata Stato Regioni, DECRETO LEGISLATIVO 15 settembre 2017, n. 147 Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla poverta’).
9. Servizi per le persone introdotte i Italia a scopo di sfruttamento sessuale e/o lavorativo
Presenze su strada a Falconara 522 (pari al 37% delle presenze su strada rilevate a Falconara Montemarciano, Marotta, Fano, Pesaro e Jesi). Contatti fatti dall’UDS a Falconara 357 che è il numero più alto di contatti nei comuni monitorati.
Rispetto i dati relativi agli annunci di prostituzione indoor su Falconara sono stati rilevati 50 annunci su giornali e siti.
Assoluta inefficacia delle ordinanze anti prostituzione del sindaco Brandoni. Non si tratta di liberare le strade ma di liberare le persone attivando i territori e i servizi sociali e sanitari. E’ un lavoro molto più complesso che deve essere affrontato con strumenti e personale dei servizi sociali e sanitari dedicato.
CONCLUSIONI
Bisognerebbe ripartire da qui, magari ripartendo dalle fragilità personali e sociali. Potrebbero diventare spinte e risorse per le nostre città disorientate.
E’ molto vero e urgente quello che i nostri amici di Animazione Sociale (rivista del Gruppo Abele di Torino) a proposito del coltivare la politicità dei desideri hanno scritto proprio oggi:
” In un tempo di dis-astri, di astri contrari, è vitale interrogarsi sui de-sideri, le stelle (in latino sidera) verso cui tendere, ovvero le mete del nostro agire. Forse è vero che più i momenti sono difficili e meglio si vedono le cose importanti.
E allora oggi, in un’epoca di crisi, sociale ma più ancora culturale, si apre lo spazio per riprendere contatto con le nostre aspirazioni, per interrogarci “per quale città vogliamo lavorare”.
Che non può essere né una città fortino, né una città ghetto. Ma il progetto di una città ospitale, al servizio della quale si pone la stessa “città dei servizi”.
Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAmo Falconara