il profetico Jeremy Rifkin: verso la 3°Rivoluzione Industriale!? Forse…

Scritto il 30 Giugno 2008 
Pubblicato su Infrastrutture e Territorio

Parlare di nuove tecnologie è essenziale, così come diffondere l’informazione. Queste 2 affermazioni, semplici, sottendono ad un unico concetto: la “diffusione”. Diffusione d’informazioni, di comunicazione…di energia. Così inizia Jeremy Rifkin, in una delle sue ultime brillanti analisi dell’economia e dello sviluppo sociale mondiale.
Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta. Il petrolio sta finendo. L’energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile, come il sole e il vento, e distribuita. Ognuno di noi potrà creare la propria energia e metterla a disposizione degli altri in rete.

Come non dare atto a Rifkin, quando ci dice “…per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole!”….Il fatto è che i nostri “amministratori” fino ad oggi si sono occupati solo della cementificazione! Evitando bene di non ascoltare le richieste di cittadini contrari alla nascita di intere città di cemento, dedicate soprattutto allo shopping! Ma sa, noi in Europa, siamo i primi per questo: che soddisfazione, essere primi nel superfluo!

Cambiare rotta è fondamentale. Tutti noi siamo attori di questo processo, possiamo dire la nostra, con la nostra voce, le nostre scelte i nostri comportamenti.
I nostri politici non fanno altro che parlare. E tra il dire e il fare, c’è di mezzo il malaffare.
Parlano senza sapere cosa dicono, perchè chi ha interessi privati li foraggia li appoggia e li mette in posti decisionali che spetterebbero ad altri.

Parlare di nucleare, come di nuove centrali conviene a chi costruisce gli impianti e a chi li commissiona. Usare il petrolio conviene a chi lo vende (stato Italiano compreso, vedi accise…). Si fa un gran parlare di carbone “pulito”, rigassificatori e nucleare, ma stiamo ragioniamo come si ragionava 60 anni fa.

Non siamo “ecologisti”, “ambientalisti”, “bastian contrari a prescindere”, siamo gente con la testa sulle spalle, che la usa e non la porta solo a spasso a prendere un pò d’aria ogni tanto!

I NUMERI DEL NUCLEARE, Giusto per capire, giusto per sapere…
– 439 sono i reattori nucleari funzionanti nel mondo (104 USA, 59 Francia, 55 Giappone, 31 Russia)
– questa produzione copre il 6,4% di tutta la energia prodotta nel mondo, e il 15% dell’energia elettrica mondiale
– il fotovoltaico copre il 6,4 della produzione globale di elettricità (fonte European Photovoltaic Industry Association), cresce del 40% annuo
– nel 2006 l’eolico copriva l’1% della produzione globale, cresce del 25% annuo
– dal 1978 negli Usa e dal 1991 in Francia non sono state più costruite nuove centrali nucleari
– secondo AIEA (agenzia internazionale energia atomica) le riserve di uranio sono di 4,7 milioni di tonnellate e si trovano in Australia (28%), Kazakistan (18%) e Canada (12%)
– l’uranio andrà in esaurimento a consumo attuale, nel 2055, con nuove centrali molto prima. Il costo dal 2005 al 2008 si è quadruplicato (da 20 a 85 dollari)
– problema irrisolto: lo stoccaggio delle scorie. Solo gli USA hanno realizzato una soluzione, ma soltanto per lo stoccaggio delle scorie di 2° grado, mentre resta incerto il destino delle scorie di 3° grado (ad alta radioattività), che restano accantonate all’interno delle centrali
– nessuna persona onesta è in grado di definire il costo del kilowattora nucleare, perché al prezzo di costruzione della centrale, quelle di ultima generazione costano 4/5miliardi di dollari (fonte Rubbia), si deve aggiungere, dopo circa 40 anni di esercizio, il costo dello smantellamento e lo stoccaggio delle scorie, processo che costa più della costruzione della centrale nuova, a cui si deve aggiungere il costo della sorveglianza dei siti di stoccaggio per centinaia di anni
– per costruire la centrale Usa di Maine Yankee negli anni 60 sono stati spesi 231 milioni di dollari, recentemente ha finito il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati stanziati 635milioni di dollari.

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