Ex Montedison/Consiglio comunale: la Consigliera CIC/FBC PROTESTA e abbandona l’aula al momento del voto per l’adozione della Variante al Piano Regolatore. “Con il centro commerciale che vogliono realizzare distruggeranno il commercio locale ed il centro storico di Falconara” ha detto Lara Polita che, con i documenti alla mano della Commissione Bicamerale sui Siti inquinati di Interesse Nazionale, ha dimostrato che il progetto di bonifica è difficoltoso e ancora in alto mare! Amministrazione Brandoni/Signorini/Astolfi negazionista di fronte alla Commissione: “… quel sito crea problemi di occupazione abusiva e non c’è un problema vero e proprio di natura ambientale”. Scandaloso il Partito Democratico che dichiarando: “Per ottenere la bonifica era indispensabile l’approvazione della Variante” ribadisce la logica premiale/risarcitoria dell’operazione immobiliare in TOTALE CONTRASTO con la legislazione italiana che obbliga i proprietari a bonificare senza alcun risarcimento ed in CONTRASTO con il principio UE “chi inquina, paga”!
Scritto il 24 Febbraio 2018
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Consigli Comunali, Infrastrutture e Territorio
INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE DI LARA POLITA
Dalla delibera di questo consiglio comunale del 18 maggio 2016 – protocollo d’Intesa tra il Comune di Falconara e quello di Montemarciano – è soltanto cambiato che la società immobiliare del Poggio srl abbia recentemente rescisso il rapporto contrattuale con la società genera Consulting e, conseguentemente, ricoprirà il ruolo di promotore e sviluppatore dell’iniziativa immobiliare in progetto. Di questa rottura ho appreso ufficialmente da una nota della stessa società datata 4 luglio 2017; presumo che la giunta ne fosse a conoscenza prima e sarebbe stato molto istruttivo conoscere i motivi di questa rottura, dopo che per 5 anni la genera Consulting è stata l’animatrice del progetto.
Qualcosa di importante si è però saputo dalla relazione che Arpam ha consegnato alla Commissione Bicamerale Sin a giugno 2017. Leggiamo da quella relazione:
Qui va ricordato che la società si è rifiutata di realizzare il marginamento fisico ed è ricorsa anche al TAR pur di non farlo!
E il Tetracloroetilene è sicuramente cancerogeno per l’uomo mentre il dicloropropano è sospetto di cancerogenicità.
Riguardo al terreno e al sottosuolo il Geologo dell’ARPAM ha riferito al Presidente della Commissione:
“Ultimamente, hanno presentato l’analisi di rischio, ma c’è stato poi il discorso del materiale di riporto: il ministero ha richiesto alla ditta di verificare, alla presenza di ARPAM, se il materiale di riporto presente nel primo metro di gran parte dell’area fosse di origine naturale, quindi ascrivibile ancora a suolo e sottosuolo, dunque farlo rientrare nella parte delle bonifiche, o se invece dovesse rientrare, perché magari costituito anche da rifiuti non pericolosi o pericolosi, nel regime dei rifiuti. (…) è emerso dal piano campagna fino a un 1,20-1,30 metri – è da lì che comincia la falda – si ha presenza di materiale costituito da rifiuti, e quindi si esula dal campo delle bonifiche. Dovrà essere gestito come rifiuto, e quindi caratterizzato, poi eventualmente smaltito o non so che cosa prevedrà di fare la ditta. che, su tre quarti dell’area“.
Il punto sottolineato da Presidente della Commissione e ARPAM è se quel materiale sarà considerato rifiuto e trattato come tale oppure se sarà oggetto di bonifica in loco.
Stiamo parlando di Pirite, Arsenico e molti altri metalli pesanti nocivi!
Alla domanda della componente della Commissione, On. Giovanna Palma “non sarebbe stato più opportuno chiedere prima la bonifica e dopo mettere in atto tutto l’iter per l’autorizzazione cioè al PRG? … quello che ho compreso è che questo sia stato soltanto un modo per soddisfare un esigenza da parte del proponente“, il Responsabile settore rifiuti della Provincia di Ancona Sergio Bugatti risponde, tra l’altro; che “c’era la necessità di non creare una qualche aspettativa vincolante ai fini della trasformazione dicendo costruiamo e mandiamo avanti la variante però c’è la bonifica da fare” e continua dicendo “siamo ancora molto lontani dalla approvazione del progetto di bonifica, si devono affrontare problematiche serie che potrebbero portare anche a un intervento piuttosto oneroso oltre che difficoltoso“.
Alla domanda al nostro Sindaco, invece, se con il rischio che si elevino di tanto i costi di bonifica avesse un piano B egli risponde che è, cito testualmente, “….quel sito crea problemi di occupazione abusiva e non c’è un problema vero e proprio di natura ambientale“.
Ci troviamo di fronte a questa situazione: da quando nel 2001 ha acquistato l’area ad un prezzo stracciato sapendo cosa ci potesse essere sotto (dato le lavorazioni svolte) la società immobiliare del Poggio non ha effettuato ciò che la legge imponeva e le impone. Anzi, ha imposto le sue condizioni per bonificare imponendo il proprio progetto commerciale al Comune.
Infine, nelle premesse della delibera si dice “al fine di partecipare all’iniziativa anche alla cittadinanza obiettivo ritenuto fortemente importante per le amministrazioni sono state indette a maggio due assemblee pubbliche aperte a tutti i cittadini una Falconara e una Montemarciano. Un ulteriore confronto sui contenuti dell’iniziativa per il recupero dell’ex sito industriale dismesso e sulla riqualificazione delle aree di margine con il comune di Montemarciano è avvenuto nel marzo 2014 con le associazioni di categoria“.
Ma proprio in occasione dell’incontro con le associazioni di categoria Confartigianato e Confesercenti affermarono che ci fosse “una sottovalutazione delle ripercussioni sulla situazione commerciale del territorio sulla salvaguardia delle imprese e dell’occupazione esistente, una sottovalutazione della necessità di tutelare i centri storici che stanno subendo da anni i contraccolpi determinati dai grossi centri commerciali già esistenti i quali tendono a vanificare la fatica dei piccoli esercizi commerciali che tentano di conservarne la vitalità sociale e culturale” (Rif. Marco Pierpaoli responsabile Confartigianato imprese Ancona Nord)
Mi sento di dire che un nuovo centro commerciale come quello proposto rischia di sferrare un colpo mortale al piccolo commercio e ai centri commerciali naturali. Il progetto commerciale distruggerà il commercio locale e di prossimità di Falconara e Montemarciano.
Perché allora dovrei accettare questa soluzione?
Il male minore non ci piace poiché il nostro territorio è stato massacrato con la logica del male minore!
Lara Polita (Capogruppo consiliare CiC/FBC) – Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune