BYPASS ferroviario API: indennizzi per gli espropri a rischio per l’insufficienza delle risorse? Un futuro di rovina per famiglie e imprese?
Scritto il 29 Marzo 2012
Pubblicato su Comunicati Lista Cittadini, Infrastrutture e Territorio, Quartieri
Un’ombra sinistra oscura il destino di coloro che dovranno essere espropriati per far posto a quello che abbiamo definito il “subprogetto parassita” chiamato bypass ferroviario API.
Nella Delibera del 3/8/2011 pubblicata alcuni giorni fa il CIPE scrive che “gli eventuali oneri per gli indennizzi dovuti ai proprietari degli immobili gravati dal vincolo preordinato all’esproprio, al momento stimati in 903.322 euro, trovano capienza nel finanziamento disponibile per la realizzazione dell’opera”!
Nel progetto preliminare RFI aveva individuato 40 immobili da espropriare.
Dunque, attenendoci a quelle cifre, attualmente ci sarebbero circa 22.500 € di indennizzo per ogni immobile!
Roba da mandare sotto i ponti nuclei familiari costituiti anche da persone anziane!
Inoltre le prospettive indicate dalla Delibera del CIPE non possono far sperare gli espropriati in un migliore trattamento economico.
Infatti nella sua Delibera il CIPE certifica l’”insufficienza di risorse” tanto che è stato necessario “procedere per lotti funzionali” … E per l’insufficienza di risorse il primo lotto funzionale è stato addirittura “ridimensionato degli impianti ferroviari della stazione di Jesi Interporto” ed ha costretto allo “stralcio di alcune opere minori” (di cui, al momento, non è dato sapere)!
Se le prospettive dei proprietari degli immobili sembrano drammatiche, che cosa accadrà per le attività produttive?
Ammesso che quei miseri 903.322 euro servano solo per gli immobili, ci sarà denaro sufficiente per gli espropri che riguardano le attività produttive?
A titolo di esempio citiamo il calcolo dei danni documentato da una sola attività produttiva (che non citiamo per rispetto della riservatezza) interessata dall’esproprio causato dal “subprogetto parassita”: oltre 10 Milioni di euro!
Spacca, Viventi, Brandoni, si rendono conto di cosa sta per accadere per non aver voluto riprogettare diversamente il collegamento tra la linea ferroviaria romana e quella adriatica?
La Presidente Casagrande si rende conto delle conseguenze di non aver sostenuto autorevolmente e con decisione l’alternativa trasportistica che Lei e la sua Amministrazione possiedono dal 2005?
Staff Lista Civile Cittadini in Comune