Bilancio 2017 del Comune di Falconara Marittima: NON E’ VERO CHE LE TASSE SONO INVARIATE come propaganda la Giunta Brandoni! Lo stesso Assessore al Bilancio Mondaini ha confermato quanto denunciamo da anni: i Falconaresi pagano un costo aggiuntivo di “150/200 Mila Euro all’anno di quota variabile di tassa rifiuti” per il fallimentare metodo di raccolta di Marche Multiservizi. Si sono anche inventati la bufala che il sistema di raccolta porta a porta provocherebbe un aumento dei certificati di malattia tra gli Operatori ecologici per i dolori articolari!
L’Assessore al Bilancio del Comune di Falconara M. ha confermato quanto andiamo dicendo da anni: ogni anno la bolletta dei rifiuti dei Falconaresi aumenta costantemente da anni perché il fallimentare metodo di raccolta dei rifiuti determina un conferimento in discarica di rifiuti indifferenziati superiore a quanto stabilito dalla normativa regionale e quindi costi superiori di 150/200 Mila Euro all’anno!
Per 100 mq di casa a Falconara Marittima si paga 77 Euro/anno in più di tassa sull’immondizia rispetto ad Ancona e 118 Euro/anno in più rispetto a Senigallia dove la raccolta dei rifiuti si effettua con il metodo del porta a porta.
Durante la discussione sul Bilancio in Consiglio comunale, la Consigliera di FBC/CiC – Lara Polita – ha attaccato la politica dei rifiuti che l’Amministrazione Brandoni ha sposato da ormai quasi sette anni: “Pur di non abbandonare il fallimentare metodo di prossimità nella raccolta dei rifiuti, la Giunta e i Consiglieri di maggioranza sono arrivati a giustificare il proprio NO alla raccolta porta a porta adducendo anche un ipotetico peggioramento delle condizioni fisiche dei lavoratori addetti che sarebbe stato riscontrato in alcuni Comuni che hanno adottato quel sistema. In sostanza sarebbero aumentati i disturbi articolari e le malattie determinati dai ripetuti piegamenti nel travaso dei bidoncini della differenziata! Ho ufficialmente chiesto ad alcuni Enti che praticano il porta a porta se risultasse questa problematica tra gli Operatori ecologici: la risposta è stata che non vi è stato anche alcun caso di malattie professionali dovute al cambiamento di raccolta rifiuti“. E ha aggiunto: “Il centro del riuso e lo svuota cantine sono iniziative pressoché irrilevanti dal punto di vista dell’efficacia“.
Ma c’è un altro aspetto che richiede un approfondimento nel Bilancio comunale e nei costi che pagano i Falconaresi: riguarda l’illuminazione pubblica rispetto alla quale la Consigliera di FBC/CiC ha avviato una richiesta di conoscenza degli atti. Lara Polita ha dichiarato: “Ho l’impressione che il costo della manutenzione della pubblica illuminazione che ammonta a 120000 €/anno sia davvero molto alta rispetto al costo dei consumi che è stato di 500.000 Euro“.
Di seguito i costi maggiorati della raccolta rifiuti che l’Amministrazione comunale fa pagare ai Falconaresi (calcolo per difetto)
Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune
Circa 645.000 Euro in 5 anni è la cifra AGGIUNTIVA che la Giunta Brandoni ha fatto pagare ai falconaresi per il conferimento in discarica dei rifiuti! Il Resto del Carlino quantifica per i falconaresi 118 Euro all’anno in più di TARI rispetto ai senigalliesi con gli stessi 100 mq di casa! A Senigallia i rifiuti si raccolgono con il sistema porta a porta, a Falconara con il sistema fallimentare di Marche Multiservizi/HERA!
Per 100 mq di casa a Falconara Marittima – dove la Giunta Brandoni fa praticare il metodo di prossimità nella raccolta dei rifiuti – si paga 77 Euro/anno in più di tassa sull’immondizia rispetto ad Ancona (peggiore performance di raccolta porta a porta) e 118 Euro/anno in più rispetto a Senigallia (migliore performance di raccolta porta a porta).
E’ dal Resto del Carlino dell’8 febbraio scorso che si deduce questo dato che come FBC/CiC abbiamo puntualmente contestato ogni anno all’Amministrazione comunale di Falconara M., durante la discussione del Bilancio.
Eccoli i dati – MAI SMENTITI – dello SCANDALOSO PRIMATO DEL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA CHE NON RAGGIUNGE IL 65% DI RACCOLTA DIFFERENZIATA e, per questo, paga delle penali che poi scarica sulle bollette dei falconaresi:
2011: 32,32% R.D. Pagati circa € 250.224 per conferimento in discarica, invece di € 75.485 ~ se fosse stato raggiunto il 65%
2012: 41,19 R.D. Pagati circa € 224.832 per conferimento in discarica, invece di € 77.807 ~ se fosse stato raggiunto il 65%
2013: 46,59 R.D. Pagati circa € 188.880 per conferimento in discarica, invece di € 72.213 ~ se fosse stato raggiunto il 65%
2014: 52,72 R.D. Pagati circa € 199.843 per conferimento in discarica, invece di € 75.826 ~ se fosse stato raggiunto il 65% (nel 2014 sono cresciuti i rifiuti complessivamente prodotti rispetto agli anni precedenti, riportandosi alla quota del 2011!)
2015: 56,16 R.D. Pagati circa € 154.440 per conferimento in discarica, invece di € 71.930 ~ se fosse stato raggiunto il 65%
Ogni anno abbiamo spiattellato questi dati in faccia all’Assessore all’Ambiente, a quello al Bilancio, al Sindaco e ai loro Consiglieri comunali che, a questo punto, crediamo che non leggano o non sappiano leggere i resoconti della TARI!
E’ UNA POLITICA DEI RIFIUTI VERGOGNOSA, imposta dagli interessi di Marche Multiservizi/HERA e supinamente accettata da un’Amministrazione comunale che sta nascondendo da anni gli inevitabili costi scaricati sui cittadini falconaresi.
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Esalazioni di idrocarburi del 28 agosto 2016: il Sindaco di Falconara ha scelto di controllare i cittadini, le vittime, piuttosto che i probabili responsabili delle esalazioni! Pubblichiamo la risposta all’interrogazione della Consigliera FBC/CiC, Lara Polita.
In questo stralcio della risposta del Sindaco di Falconara Marittima alla interrogazione di FBC/CiC sul comportamento della pattuglia della Polizia Municipale il 28 agosto scorso (mentre la città era ammorbata da esalazioni di idrocarburi), si coglie la dequalificazione e l’inefficienza a cui è indotta la PM di Falconara Marittima dalle disposizioni del Sindaco stesso il quale, lo sottolineiamo con forza, è colui che “impartisce le direttive, vigila sull’espletamento del servizio e adotta i provvedimenti previsti dalle leggi e dai regolamenti.” (art. 2 della LEGGE N. 65/1986 “LEGGE QUADRO SUL’ORDINAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE”).
Quando il Sindaco giustifica che la pattuglia di PM in servizio la mattina del 28 agosto non ha effettuato il sopralluogo in raffineria API perché “nulla avrebbe potuto aggiungere all’operato dell’ARPAM“, dice che gli uomini della PM di Falconara M. sono in possesso di competenze già in capo all’ARPAM, almeno per quanto riguarda l’acquisizione di documenti. Sta di fatto che l’ARPAM ha acquisito della documentazione di API, non l’ha fatta conoscere al Sindaco e l’ha inviata alla Procura della Repubblica. Ora il Comune non riesce a sapere nulla su quella documentazione perché la Procura non risponde alla sua richiesta (avendo posto il segreto istruttorio). Se il Sindaco – in ottemperanza alla LEGGE N. 65/1986 – avesse impartito direttive alla PM improntate ad una sana COLLABORAZIONE anche con l’ARPAM, non solo oggi conoscerebbe la documentazione, ma la pattuglia PM avrebbe potuto anche suggerire dell’altro durante il sopralluogo. Per esempio: è stata acquisita documentazione tecnica sullo stato del serbatoio prima, durante e dopo l’invio del prodotto dalla nave?
A questo punto però sorge il dubbio se la politica dell’Amministrazione Brandoni nei confronti della PM sia stata e sia di incentivare o meno l’assunzione di competenze utili a fronteggiare i seri problemi che possono sorgere dalle industrie insalubri che circondano Falconara: raffineria API, Casali Srl, Bufarini Srl.
La risposta desolante è nello stralcio riprodotto e nel comportamento dello stesso Sindaco la mattina del 28 agosto scorso: scrive il Sindaco che inviare la pattuglia della PM in raffineria “avrebbe di fatto impedito la possibilità di effettuare ulteriori verifiche e sopralluoghi sul territorio disattendendo le stesse segnalazioni dei cittadini“.
Ecco, mentre Vigili del Fuoco e ARPAM escludevano esalazioni di metano e si dirigevano in raffineria API, il Sindaco percorreva la spiaggia con gli unici due agenti della PM in servizio per sincerarsi delle dichiarazioni dei cittadini e per sentire di persona se c’erano ancora esalazioni. Poi la PM veniva indirizzata a controllare ulteriori segnalazioni, come se il problema fosse la veridicità di quanto segnalato dai cittadini piuttosto che trovare le cause delle esalazioni!
In pratica il Sindaco ha controllato i cittadini, le vittime, piuttosto che i probabili responsabili delle esalazioni!
E’ una sorta di ribaltamento dell’onere della prova che si traduce nelle mancate disposizioni alla PM e nelle pesanti lacune nei controlli quando si tratta di indagare le varie industrie insalubri presenti sul territorio di Falconara Marittima!
La Consigliera di FBC/CiC, Lara Polita, ha dichiarato: “Non siamo affatto soddisfatti della risposta, in quanto, come già inserito nelle premesse dell’interrogazione, la Polizia Municipale ha anche compiti di Polizia Giudiziaria ma gli stessi compiti non sono stati espletati. È importante che l’Amministrazione comunale acquisisca in proprio i documenti e non li attenda da altri Enti o dalle Aziende che devono essere controllate. Un esempio: nella relazione del responsabile della raffineria API si parla chiaramente di esalazioni mentre in quella del Capitano della nave che scaricava il prodotto petrolifero non se ne parla affatto!”
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Incendio azienda Casali Srl del 17 luglio 2015: dopo 16 mesi il Sindaco di Falconara si decide di chiedere le cause ai Vigili del Fuoco! La risposta sorprendente dei VVF: non si sa quale sia la causa e l’origine dell’incendio!
Nel Consiglio comunale del 12 dicembre scorso, il Sindaco di Falconara M., a seguito della nostra interrogazione, ha letto la risposta del Comando provinciale di Ancona dei Vigili del Fuoco: “non sono emersi elementi che fanno risalire all’origine e alla causa dell’incendio, così come non sono emersi elementi che possano far risalire ad una eventuale origine dolosa dell’incendio”
Ad oltre un anno e mezzo da quell’incendio le cui esalazioni hanno ammorbato – in piena notte – le case di migliaia di falconaresi, non ci riteniamo affatto soddisfatti né della risposta dei Vigili del Fuoco né del comportamento del Sindaco Brandoni:
1. le richieste dell’Amministrazione comunale di Falconara ai Vigili del Fuoco riguardanti il rispetto delle norme antincendio e le cause dello stesso sono state inoltrate SOLO DOPO le interrogazioni della nostra lista e SOLO DOPO nostri solleciti;
2. la Relazione tecnica dei Vigili del Fuoco è arrivata SOLO DOPO che FBC/CiC l’hanno richiesta direttamente al Comando di Ancona dei VVF, scavalcando la solita narcolessia dell’Amministrazione comunale quando si tratta di industrie insalubri del territorio;
3. a tutt’oggi, dopo la risposta dei VVF, arrivata solo il 22 novembre 2016, non ci è dato sapere quali siano state le cause dell’incendio!
In consiglio comunale, la Consigliera di FBC/CiC Lara Polita ha chiesto direttamente al Sindaco se si ritiene soddisfatto di tutta la vicenda e si domanda: “avremmo potuto avere altre risposte se le richieste da parte del Sindaco fossero state più tempestive?!”
leggi la risposta all’interrogazione
leggi la risposta dei VVF
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Falconara Marittima: i Composti Organici Volatili (COV) emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013! Dal 2003 le tecniche di abbattimento e contenimento dei COV al carico delle petroliere sono migliorate e sono applicate anche in Italia, ma API raffineria non le ha installate per “LA NON SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEGLI INTERVENTI”! Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara M. hanno ritenuto “CONDIVISIBILE LA DOCUMENTAZIONE DELL’API” e “HANNO PRESO ATTO DELLE CONCLUSIONI” di API raffineria. I COV li respirano i falconaresi ed i lavoratori.
Da aprile 2015 al pontile della raffineria ISAB di Priolo Gargallo (Siracusa) è stata applicata una delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT – Best Available Techniques) che convoglia e tratta i Composti Organici Volatili (COV) durante le operazioni di carico/scarico delle petroliere e li rende innocui invece di disperderli nell’ambiente per chilometri.
Anche la TOTAL ha progettato di realizzarlo al terminale petrolifero di Taranto.
Al pontile e all’isola della raffineria API NON C’E’ un impianto di convogliamento e trattamento dei COV nonostante che nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente il 19/4/2010 ci fosse la prescrizione N° 5 formulata da Ministero, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima:
Dopo 2 anni dall’AIA, API raffineria ha presentato lo studio di fattibilità per l’installazione di quella BAT, “corredato da un’analisi di costi efficacia” ed ha valutato “l’eccessivo onere del costo annuale di abbattimento per chilogrammo di VOC abbattuto” nonché la “non sostenibilità economica degli interventi“!
Il 12 giugno 2013 il Ministero dell’Ambiente – previo parere del Gruppo Istruttore composto dallo stesso, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Falconara M. – ha ritenuto “la documentazione inviata dall’API condivisibile” ed “ha preso atto delle conclusioni a cui è pervenuto il gestore sulla base dello studio di fattibilità“. vedi Decreto Ministeriale e Parere Gruppo Istruttore
A Falconara Marittima quei COV se li respirano i cittadini ed i lavoratori.
Ora, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara M. – Ing. Matteo Astolfi – ed il Sindaco Brandoni hanno la libertà di sbraitare quanto vogliono riguardo alla presunta “strumentalizzazione” nei confronti della loro Giunta per ciò che sta accadendo alla salute di cittadini e lavoratori dell’API, oppure sul non avere strumenti per intervenire, ma i fatti li inchiodano:
1) Hanno dato un parere favorevole agli interessi economici di API raffineria piuttosto che ingaggiare un braccio di ferro – in primo luogo con Provincia e Regione – a tutela della salute di cittadini e lavoratori al fine di ridurre il più possibile le esalazioni di COV provenienti dal carico delle navi. Costringere Regione e Provincia su una posizione precauzionale avrebbe costretto il Ministero dell’Ambiente ad una soluzione differente.
2) Brandoni e Astolfi non hanno assolutamente coinvolto il Consiglio comunale con l’apposita Commissione consiliare e, dunque, i cittadini, che avrebbero potuto conoscere e capire il problema. Si sono tenuti ben stretta e nascosta la pratica in Giunta e hanno dato mandato di dare parere positivo all’Ingegnere dell’Ufficio Ambiente che ha partecipato alla Commissione ministeriale.
Inoltre, ciò che l’Assessore all’Ambiente ed il Sindaco non sanno o fanno finta di non sapere e su cui NON INFORMANO è che i COV emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013!
A Dicembre 2015 l’AD di API raffineria – Ing. Giancarlo Cogliati – ha consegnato alla Giunta Brandoni e ai Consiglieri comunali il RAPPORTO DI SITO da cui risulta che nel 2014 sono state scaricate in aria 239 tonnellate di COV, inquinanti capaci di alterare il DNA e causare patologie tumorali. Di queste 239 t. API raffineria scrive che 87 t. provengono dalle attività di caricazione … MA SOLO DELLE AUTOBOTTI!
COME MAI MANCANO LE QUANTITA’ DI COV ESALATE DAL CARICO/SCARICO DELLE NAVI?
Di seguito i valori delle emissioni di COV dal 2003 riprodotti fedelmente dai Rapporti Ambientali pubblicati da API raffineria che dimostrano che in 12 anni, dal rinnovo della Concessione nel 2003, la situazione è peggiorata.
Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune
Organizzazione e gestione rifiuti: l’Assemblea Territoriale d’Ambito, il PIANO D’AMBITO mancante, gli interessi che ruotano attorno ed il pericolo che siano ripudiati gli obiettivi di RECUPERO, RICICLO, RIUSO dei RIFIUTI!
“L’odg presentato da Uniti per Falconara (UpF) nel Consiglio comunale di ieri – 3 agosto – che chiede di conoscere il PIANO D’AMBITO, è condivisibile ed ho votato a favore.
Ma come Consigliera e Capogruppo delle liste civiche FBC/CiC ho svolto anche le seguenti considerazioni:
La maggioranza che sostiene il Sindaco di Falconara M. (di cui fa parte anche UpF) è contraria e terrorizzata dal dover passare al sistema di gestione dei rifiuti porta a porta con il nuovo gestore che dovrebbe subentrare il prossimo anno … Ma la domanda è se il nuovo gestore (Multiservizi SpA) a cui verrà consegnata la gestione in house, senza gara, vorrà estendere il porta a porta a tutti i Comuni, oppure farà marcia indietro e passerà alla raccolta di prossimità!
Dunque, non avere ancora un PIANO D’AMBITO che dirà quale sistema sarà adottato in tutta la provincia di Ancona per la gestione dei rifiuti è un problema concreto e, come ha chiesto la mozione di UpF, va stigmatizzato!
Sul discorso se sia meglio la gara pubblica o l’affidamento in house, FBC/CiC non sono contrari all’affidamento in house previsto dalla legge … Ma in presenza del PIANO D’AMBITO!
Invece, UpF e la maggioranza del Sindaco di Falconara M. desidererebbe che si svolgesse la gara pubblica piuttosto che l’affidamento in house poiché la gara è l’unico modo per aprire le porte al colosso Marche Multiservizi/HERA che pratica pressoché ovunque la raccolta di prossimità, è proprietaria di discariche (su cui lucra) e di inceneritori (su cui lucra e crea enormi problemi sanitari sottaciuti).
La maggioranza del Sindaco di Falconara M. fa il “suo dovere” nei confronti di MMultiservizi/HERA in quanto il Comune di Falconara M. è socio in quella compagine societaria che è governata da HERA.
E’ ovvio che l’Amministrazione comunale di Falconara M. e la sua maggioranza non fanno gli interessi dei falconaresi e di un vero RECUPERO, RICICLO, RIUSO DEI RIFIUTI.
Dopotutto il senso della copiosa massa di denaro riversato negli ultimi anni da HERA in termini di sponsorizzazioni su quasi ogni evento programmato in provincia di Ancona aveva ed ha l’evidente obiettivo di accreditarsi e mostrare la parte munifica del colosso verso gli Enti, le Associazioni, le Fondazioni, i cittadini, ecc.
Vedere ora sfumare la gara pubblica per l’affidamento in house immagino che sia il fallimento di quella campagna ed anche il fallimento del progetto/testa di ponte implementato con il Comune di Falconara M. dopo la liquidazione del C.A.M.
Inoltre non va dimenticato che c’è in ballo la partita del Combustibile Solido Secondario (CSS), la cui produzione finalizzata alla combustione nei cementifici e negli inceneritori di nuova generazione fa gola a molti per il business che garantirà. La Regione Marche – pur non prevedendo nuovi inceneritori sul suo territorio – ha però avvallato la produzione del CSS che rispetto al vecchio CDR (Combustibile Da Rifiuto bruciato negli inceneritori di prima generazione) necessita di maggiore “accuratezza” nella qualità del rifiuto che lo costituirà e quindi, paradossalmente, una raccolta più accurata come quella di prossimità e financo la raccolta porta a porta sono utili e finalizzabili alla produzione del CSS.
In conclusione:
Ci interessa conoscere il PIANO D’AMBITO, per cui, senza di esso, FBC/CiC non avvallerà alcuna operazione al buio.
Ma continueremo altresì ad evidenziare in Consiglio e in ogni dove il ruolo di tutore premuroso degli interessi di MarcheMultiservizi/HERA che il Comune di Falconara M. sta svolgendo a discapito degli interessi dei propri cittadini e dell’obiettivo del RECUPERO, RICICLO e RIUSO DEI RIFIUTI.“
Lara Polita – Capogruppo FBC/CiC in Consiglio comunale e Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune