Agevolazioni speciali TARSU: Cittadini in Comune d’accordo, ma non per la grande impresa. Il PdL boccia l’emendamento.
La maggioranza del Consiglio Comunale di Falconara M.ma (7/6/2011) ha approvato un pacchetto di modifiche ed integrazioni al Regolamento comunale per l’applicazione della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) proposta dalla Giunta Comunale.
All’interno di quel pacchetto – al 99% condiviso da Cittadini in Comune – la Giunta e la maggioranza del Popolo della Libertà hanno fatto “annidare” una agevolazione non proprio sociale e sostenibile che la Lista CiC ha tentato di contrastare con un emendamento … invariabilmente bocciato dal PdL!
Due Società – la Angelini Immobiliare SpA e la Cava Gola della Rossa SpA – hanno richiesto esenzioni dalla TARSU per immobili non abitativi nella loro disponibilità ma di fatto non utilizzati a seguito della cessazione dell’attività in precedenza esercitata.
E’ bene sapere che i Comuni non sono obbligati a concedere agevolazioni a questo tipo di immobili tanto che tali agevolazioni sono aggettivate come speciali!
Pertanto i Comuni possono concedere tali agevolazioni speciali … l’agevolazione è una decisione discrezionale!
Questa discrezionalità deve tenere conto di due aspetti non secondari:
- il mancato incasso dell’agevolazione concessa deve essere compensato obbligatoriamente nel Bilancio comunale da pari entrate differenti dalla TARSU;
- conseguentemente l’Amministrazione comunale dovrà diminuire fondi da altri settori per compensare l’agevolazione. Da che settore toglierà? Dai Servizi sociali? Dai Lavori pubblici? Dallo Sport? Dalla Cultura?
Chi sarà penalizzato dei circa 11.800 Euro ipotizzati dall’Ufficio Tributi del Comune?
Sottolineiamo ipotizzati poiché ad oggi – come ha evidenziato lo stesso Ufficio Tributi – non c’è un elenco completo – o il più prossimo alla completezza – delle richieste di agevolazioni né un censimento dei locali inutilizzati, tanto che l’Ufficio ha eseguito una proiezione “puramente esemplificativa”.
Ad oggi l’Amministrazione comunale è a conoscenza solo di 8 ditte artigianali o commerciali nella situazione da agevolare.
Due aspetti hanno spinto Cittadini in Comune a chiedere il rinvio dell’approvazione di quella agevolazione:
- la totale indeterminatezza dei dati che non permette di quantificare la cifra che il Comune dovrà recuperare nel proprio Bilancio e la indeterminatezza riguardo ai Settori pubblici a cui sarà ridotta la capacità di spesa.
- La mancanza di una gradualità nelle superfici che potrebbero godere della agevolazione speciale, argomento non trascurabile poiché si rischia di mettere sullo stesso piano le esigenze del piccolo medio artigiano o commerciante con quelle della grande Azienda che addirittura possiede “divisioni immobiliari” nella propria struttura di Gruppo!
Cittadini in Comune ritiene che una Amministrazione pubblica non può perseguire questo deleterio concetto di “uguaglianza tra diseguali” anche perché in ballo c’è una parte del suo Bilancio costruito con il contributo di tutta la comunità dei cittadini.
Nella concessione di questa agevolazione speciale la differenza che sottolineiamo sta nel fatto che mentre il grande e Gruppo industriale ha maggiori risorse nella sua struttura per ammortizzare la TARSU di un immobile momentaneamente non utilizzato, il piccolo/medio artigiano o commerciate che non usa più un locale per cessata attività significa che si trova – purtroppo – in una situazione di crisi che può affrontare con limitate opzioni.
Per cui ci sembra accettabile che una agevolazione speciale alleggerisca il piccolo/medio artigiano in difficoltà; meno accettabile per quanto riguarda i grandi Gruppi industriali.
1000 Euro circa di agevolazione per un piccolo/medio artigiano ha un peso completamente diverso rispetto ai 3-4000 Euro che può essere concesso ad un grande gruppo industriale … Ed il peso è nettamente diverso anche per il Bilancio comunale e la “giustizia fiscale”.
Per rendersi conto della disparità basta guardare la struttura delle due Società che hanno richiesto l’agevolazione speciale al Comune.
http://www.angelini.it/azienda-file/9882_Struttura.htm
http://www.cavagroup.com/catalogo/default.asp?cat={99610318-4CBF-4D8B-8B03-BF088350604A}
In definitiva: di fronte a richieste di agevolazioni speciali Cittadini in Comune prima avrebbe verificato il dato oggettivo riguardo al numero e alle tipologie di immobili non residenziali inutilizzati e potenzialmente agevolabili e poi, con una gradualità sulla dimensioni in metri quadri, avrebbe agevolato sulla TARSU il piccolo/medio artigiano o commerciante piuttosto che il grande Gruppo industriale.
La maggioranza del Popolo della Libertà ha avuto fretta di fare tutt’altro!
Loris Calcina e Fabio Talevi
(consigliere uscente e consigliere entrante della Lista CiC – Falconara M.)
la Delibera aprovata dal Consiglio Comunale (in giallo la parte contestata da CiC)
l’emendamento di CiC respinto dal PdL
Vicenda CAM – Marche Multiservizi/Hera: Cittadini in Comune chiede la urgente convocazione del Consiglio Comunale!
La decisione di Marche Multiservizi/CAM di non partecipare al Bando di gara per i servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani riguardante i Comuni di Camerano, Chiaravalle, Montemarciano e Monte San Vito disegna un futuro pericolosamente confuso per l’Azienda CAM SpA e per i lavoratori.
La Lista Civile Cittadini in Comune ritiene che con la rinuncia a partecipare al Bando di gara Marche Multiservizi/HERA non si sia impegnata a gestire il CAM conservandone l’efficienza organizzativa come espressamente previsto dal Contratto con cui il CAM è stato affittato a MMS/HERA lo scorso Luglio. Continua a leggere…
Abbonamenti dei parcheggi affidati dal Comune di Falconara M.ma alla Soc. AIPA SpA. CITTADINI in COMUNE HA DECISO DI INVIARE UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI!
“Abbiamo valutato il caso con i nostri avvocati e, considerato che la possibilità offerta al Consiglio Comunale di far cambiare la decisione della Giunta falconarese è stata respinta, non ci rimane altra possibilità che rivolgerci con un esposto alla Corte dei Conti. Secondo noi c’è un danno erariale che il Comune sta patendo“!
La Lista Civile Cittadini in Comune, nel corso del Consiglio comunale del 9 Settembre scorso, aveva illustrato i motivi della scorretta ed “insolita” redistribuzione delle competenze – operative ed economiche – tra la Società AIPA SpA (assegnataria del servizio inerente la messa a disposizione, l’installazione, la manutenzione e la gestione del servizio dei parcheggi a pagamento mediante parcometri) ed il Comune di Falconara Marittima.
Con la propria mozione CiC aveva tentato di far esercitare a tutti i Consiglieri comunali il diritto/dovere del controllo politico/amministrativo attribuito loro dalla Legge!
Ma i Consiglieri di maggioranza del Popolo della Libertà hanno fatto “orecchie da mercante”: hanno respinto la mozione di CiC che invitava l’Amministrazione comunale a riprendersi la gestione e l’incasso degli abbonamenti settimanali, mensili e trimestrali dei parcheggi (circa 11.500 €/anno) concessi alla Soc. AIPA SpA perchè non contemplati nel contratto e nel relativo Disciplinare stipulato dalle parti.
Con il loro NO i Consiglieri del PdL hanno avvallato la scorretta interpretazione del contratto da parte della Giunta e del Dirigente ed il conseguente mancato introito di circa 11.500 €/anno per le casse comunali che ora finiscono nella cassa di AIPA SpA!
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
consulta quì sotto
Disciplinare firmato da Dirigente Comune e Responsabile AIPA art. 1
RIGASSIFICATORE API: TURISMO E PESCA A RISCHIO! Condividiamo l’allarme del Sindaco di Senigallia e del Delegato della Foundation for Environmental Education!
Hanno ragione da vendere il Sindaco di Senigallia Mangialardi ed il Delegato regionale FEE Fernando Rosi!
Hanno messo il dito nella piaga: il turismo, da Senigallia/Fano alla riviera del Conero già oggi è a rischio per il petrolio movimentato e lavorato dalla Società API raffineria.
La Regione Marche – dopo le tonnellate di bitume sversate in mare dalla raffineria nel 2004 e replicate nel 2007 con l’olio combustibile – non può permettersi di giocarsi il TURISMO, comparto economico più redditizio e dal futuro più certo e più sano rispetto agli interessi dei Brachetti Peretti!
Ma c’è di più: con il rigassificatore e le centrali termoelettriche pretese dall’API si gioca anche il futuro del comparto PESCA, già oggi in difficoltà per la scarsità di prodotto.
Le attuali tonnellate di cloro immesse in mare dalla esistente centrale termoelettrica IGCC e le tonnellate di varia fauna marina inghiottita annualmente con l’aspirazione di milioni di metri cubi di acqua di raffreddamento hanno già prodotto alterazioni evidenti. Leggete le valutazioni dell’ARPA Marche a proposito del progetto di nuove centrali e quanto aveva ipotizzato la Provincia di Ancona nel 1996!
Immettere altre tonnellate annue di cloro in mare e risucchiare tonnellate di fauna marina aspirata dalle condotte di raffreddamento della nave rigassificatrice e delle centrali termoelettriche significa uccidere il comparto pesca!
I Ministeri sono distanti e molto “disattenti” (vedere l’oblio in cui sono cadute le leucemie accertate dall’Indagine Epidemiologica!) … però la Regione Marche è qui e pertanto non può usare pesi diversi per valutare i rigassificatori di Gaz de France e API Nòva Energia.
Gli argomenti sull’impatto marino di acque clorate ed a temperature alterate valgono per tutti.
Non c’è barriera di separazione tra la zona di mare antistante Falconara ed il resto.
L’allarme lanciato dai Sindaci di Senigallia, Chiaravalle e Montemarciano e dal Delegato FEE pone per quello che realmente è il problema dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e del Sito Inquinato di interesse nazionale: non una partita tra Regione, API e una Amministrazione comunale falconarese accecata soltanto dal ricavo di denaro dal disastro attuale e futuro!
Il futuro del sito dell’API è una partita che deve essere rimessa in discussione subito:
- bloccando i nuovi, devastanti progetti del rigassificatore e delle centrali termoelettriche;
- riscrivendo un nuovo protocollo di intesa con la Società API che veda attorno al tavolo anche i Comuni e le attività economiche minacciate quotidianamente dall’attuale modello di sviluppo dettato dalla raffineria API! E’ giunto il momento di uscire dalle ambiguità del “polo energetico ambientalmente avanzato“! La Società petrolifera API che investe in energie rinnovabili in tutta Italia deve farlo anche a Falconara! Qui sta il futuro del lavoro per tutti: maestranze API, turismo e pesca!
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.)
L’affitto del CAM a Marche Multiservizi-Hera: senza gara, a “simpatia” e a prezzo stracciato! Nuvole nerissime sui lavoratori e i servizi.
La ferrea volontà dell’Amministrazione Brandoni di affittare il CAM a Marche Multiservizi/Hera (MM/Hera) contraddice totalmente il percorso di fusione deliberato a dicembre 2009 dal Consiglio comunale di Falconara Marittima e, di fatto, esautora il Consiglio stesso di una sua prerogativa.Se il metodo è quello inaccettabile di chi crede di essere il padrone del CAM dei falconaresi, il merito fa addensare altra nebbia sul futuro dell’azienda, dei lavoratori e dei servizi.
Attenzione:
la Lista Civile Cittadini in Comune – al contrario di quanto sbandierato dal PdL e dal Sindaco – non ha mai partecipato all’unanimismo del percorso di fusione del CAM con MM/Hera: sin dall’atto di indirizzo del 2009 abbiamo votato contro poiché ritenevamo e riteniamo che dovesse essere praticato il percorso di unione con Anconambiente.
Non ci piacciono MM ed Hera per come gestiscono il ciclo dei rifiuti dove sono presenti, a partire da Pesaro dove alla raccolta differenziata porta a porta è stata preferita quella di prossimità, meno efficace e, alla lunga, quella che genererà più costi per i cittadini!
Non ci piace Hera per quanto più volte scritto:
- Appalti truccati e rifiuti tossici: linchiesta che fa tremare il colosso Hera Spa
- Cam Marche Multiservizi Spa l’amministrazione Brandoni rinnega il porta a porta e candida i cittadini a pagare le sanzioni del 2012
- Rifiuti: Comune di Falconara e Marche Multiservizi Spa la strategia della tensione contro il porta a porta
- Fusione Cam Marche Multiservizi Hera: le ragioni dell’inopportunita politica
Strategia dell’incenerimento dei rifiuti e bramosia di gestione del servizio idrico integrato come se l’acqua fosse una merce da cui trarre profitto stanno agli antipodi delle ragioni di una gestione equa e responsabile dei beni comuni, ragioni per cui è nata e cresciuta la Lista Civile Cittadini in Comune a Falconara Marittima!
Oggi il metodo e i piani industriali di HERA stanno sbarcando nella provincia di Ancona grazie alla testa di ponte offerta con il CAM dall’Amministrazione Brandoni!
Però, nei mesi scorsi, qualcosa si è inceppato nel percorso di fusione del CAM e MM/Hera.
MM/Hera si è imbattuta – per dirla con le parole dei Sindacati – in “problemi causati dalla poco trasparente gestione” del CAM!
??Domanda??
se la Corte dei Conti ha già indagato sulla poco trasparente gestione fino al 2004, significa forse che c’è altra poca trasparenza anche nei bilanci più recenti?
E se i contabili di MM/Hera hanno incontrato qualcosa di poco trasparente nei conti del CAM, perché non lo hanno comunicato a chi vigila ed indaga su tali aspetti contabili?
Sta di fatto che – forse proprio per non mollare la “succulente preda” della espansione in provincia di Ancona – MM/Hera ed il complice Sindaco Brandoni hanno escogitato lo “spezzatino del CAM” che significa creare una nuova azienda contenente le attività più redditizie legate all’igiene ambientale!
Ovviamente i rimanenti dipendenti che svolgeranno attività minori e meno redditizie, si estingueranno in una sorta di applicazione del darwinismo sociale tanto caro al PdL!
Tuttavia, per ora, qualcosa è andato storto anche in questa parte del “piano”: il recente Decreto legge cosiddetto Tremonti (n. 78 del 31/5/2010) stabilisce che i Comuni con meno di 30.000 abitanti (come Falconara, che ne ha 28.000) non possono costituire nuove società!
Così nasce la trovata dell’AFFITTO DI AZIENDA per la necessità di aggirare l’ulteriore ostacolo al fattivo approdo di HERA nella provincia di Ancona!
Ma sembrerebbe che Sindaco Brandoni e MM/Hera non abbiano letto fino in fondo la norma del Decreto Tremonti che dice che i Comuni con meno di 30.000 abitanti, se posseggono società, le devono liquidare o cedere entro il 31/12/2010 e non affittare, poiché con l’affitto il Comune rimane proprietario!
Che pastrocchio … Sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini si sta giocando una partita di interessi e profitti di cui ancora non si riesce a distinguere la portata e tutti gli attori!
Alcune cose però sono chiarissime:
- una società pubblica come il CAM – proprietà di tutti i cittadini falconaresi e di Offagna, Agugliano, Polverigi, Camerata e SM Nuova – non si affitta a chi risulta più simpatico! Deve essere fatta una GARA AD EVIDENZA PUBBLICA, per la trasparenza, la regolarità e per affittare al miglior offerente!
- Forse con una gara pubblica MM/Hera avrebbe dovuto offrire di più o rischiava di non vincere?
- CAM e MM/Hera si sono accordate per un affitto ridicolo di 95.000 € fino al 31/12/2010. Con quale criterio è stata stabilita la cifra? Soprattutto, la cifra non doveva essere individuata da un “soggetto terzo” estraneo a tutte le operazioni di fusione tra le due società?
- Se con il contratto di affitto i proventi dell’attività vanno a MM/Hera, sono tutti sicuri che 95.000 € sono sufficienti anche per coprire le rate dei mutui che il CAM deve onorare?
- A questo punto – visto che il Sindaco e la sua maggioranza si comportano da padroni – mettano in aspettativa fino al 31/12 l’intero Consiglio di Amministrazione ed il Direttore del CAM i quali sono inutili con la gestione in affitto di MM/Hera!
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.)
Una proposta energetica moderna: sviluppare la filiera del silicio
Lettera aperta al Presidente della Regione Spacca, ai Sindaci, alle forze sociali e alle categorie interessate
“All’API che oggi propone un futuro fatto di tagli occupazionali e di progetti energetici anacronistici e redditizi solo per la famiglia Brachetti Peretti, la Regione, i Sindaci, tutte le forze sociali e di categoria hanno il dovere di indicare con forza, una prospettiva energetica moderna, in linea con il PEAR e con lo sviluppo di un’alternativa sostenibile.
Pensiamo a sviluppare la filiera del silicio e del fotovoltaico che API nova Energia ha la capacità di sviluppare ma sceglie di non farlo a Falconara, condannando lavoratori e cittadini al peggioelle lavorazione e ad una prospettiva occupazionale che non avrà futuro”.
Dopo l’ultima manifestazione di arroganza del Presidente della società API Ugo Brachetti Peretti ci rivolgiamo al Presidente della regione Marche e a tutti i Sindaci delle zone interessate poiché essi sono primi referenti istituzionali riguardo alla problematica del futuro dei lavoratori e dei cittadini del territorio assediato da oltre 50 anni dalla società API.
Usiamo il termine assedio per riassumere anche tutti i costi taciuti all’opinione pubblica e non contabilizzati ma a carico del territorio, dei cittadini e pertanto anche delle istituzioni:
- i l futuro economico e sociale del territorio è stato compromesso da oltre 50 anni con una perdita di ricchezza, posti di lavoro e salubrità inestimabile e ben maggiore rispetto a ciò che si è ricevuto;
- le leucemie accertate e statisticamente validate causate dalle emissioni nocive hanno ucciso cittadini di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano e prodotto certamente un costo in termini spesa sanitaria pubblica, riduttivo considerare solo i decessi;
- l’inquinamento da idrocarburi e metalli pesanti del sottosuolo e delle acque di falda è tracimato fuori dal sito industriale, assediando il fiume Esino, il mare Adriatico e i suoi fondali oltre ad una parte di Falconara Marittima;
- dal 1999 ad oggi gli incidenti rilevanti hanno causato la morte di tre lavoratori e quattro feriti gravi e si è trattato di tutti incidenti né previsti né contemplati nel Rapporto di Sicurezza dell’API, altro che impatto zero;
- tra i lavoratori ci sono alte percentuali di tumore al cervello.
Innanzi a questo quadro, che dovrebbe essere ben presente, il Presidente Spacca così come i Sindaci, le forze sociali e le categorie interessate sono chiamate a respingere la pretesa, il progetto e la protervia di Ugo Brachetti Peretti e ad avanzare una proposta forte all’API che oggi propone un futuro fatto di tagli occupazionali e di progetti energetici anacronistici e redditizi solo per la famiglia Brachetti Peretti; abbiamo tutti il dovere di indicare con forza, una prospettiva energetica moderna, in linea con il PEAR e con lo sviluppo di un’alternativa sostenibile, pensiamo a sviluppare la filiera del silicio e del fotovoltaico che API Nova Energia ha la capacità di sviluppare ma sceglie di non farlo a Falconara, condannando lavoratori e cittadini al peggio delle lavorazione e ad una prospettiva occupazionale che non avrà futuro.
Gruppo Consiliare Lista civile Cittadini in Comune.