Bus urbano Falconara Marittima: l’Amministrazione comunale tartassa utenti e cittadini per la mancanza del biglietto orario e per lo spreco delle inutili corse per via Barcaglione!
Annunciando la decisione della Regione Marche di aumentare del 10% il costo del biglietto del bus urbano, l’Assessore alla Viabilità – Clemente Rossi – non informa completamente l’utenza e i cittadini … Anzi occulta due aspetti che richiamano direttamente la sua responsabilità:
1) gli utenti del bus urbano di Falconara Marittima – per andata e ritorno – pagano il doppio degli utenti di Jesi a causa della mancanza del biglietto orario;
2) tutti i cittadini falconaresi stanno pagando 3.300 Euro l’anno l’inutilizzato percorso del bus per via Barcaglione fino al Parco Zoo, voluto da Rossi e dalla Giunta con Delibera n° 29 del 28 febb. 2012!
A Falconara Marittima la corsa semplice costerà € 1,15 e l’andata e ritorno – da sempre – costringe l’utente ad obliterare 2 biglietti: costo € 2,30 (dopo l’aumento)!
A Jesi con il biglietto da € 1,15 l’utente potrà andare e tornare nel giro di 1 ora!
Ad Ancona con il biglietto da € 1,30 l’utente potrà andare e tornare nel giro di 90 minuti!
L’Assessore alla Viabilità di Falconara non ha mai trovato il tempo di lavorare per introdurre il biglietto orario, cosa che farebbe risparmiare gli utenti falconaresi (oltre 20€/mese) e incentiverebbe all’uso del mezzo pubblico.
Al contrario l’Assessore sembra essersi impegnato ad allontanare i cittadini dal mezzo pubblico.
Per esempio ha eliminato l’alternanza destra/sinistra del percorso del bus, penalizzando i residenti di Palombina che devono fare sempre il tragitto più lungo.
Ma l’Assessore Rossi “ha dato il meglio di se” con il percorso per via Barcaglione fino al Parco Zoo, servizio specificamente dedicato poiché non esistono fermate lungo il tragitto né risultano richieste dei residenti di via Barcaglione! Servizio disertato dall’utenza nonostante la pubblicità (chi l’ha pagata?).
Quel servizio bus costa ai cittadini falconaresi € 3.300 all’anno (vedi SCHEDA) perché – per contratto – rientra tra i servizi aggiuntivi pagati dal Comune.
Immaginiamo che all’Assessore Rossi non importi nulla se tra andata e ritorno un utente impieghi dai 10 ai 16 minuti in più per l’inutile giro per via Barcaglione, né che, paradossalmente, quel servizio pubblico contribuisca ad inquinare di più dato che brucia inutilmente tra i 480 e i 550 litri di gasolio nel percorrere oltre 2203 km da maggio a settembre!
Possibile che non ci sia un’idea migliore per distribuire in modo utile quei 2203 km?
Possibile che quel costo di € 3.300 non possa essere destinato a finanziare il biglietto orario per i falconaresi?
A marzo 2010, con una mozione, CiC propose all’Amministrazione di introdurre il biglietto orario ed altre agevolazioni per i cittadini.
Tutto il Consiglio Comunale votò favorevolmente quella proposta ma l’Amministrazione la mise nel cassetto e la ignorò … Per poi partorire – dopo 2 anni di “studio” – la situazione odierna!!
Per chi fosse curioso, pubblichiamo anche la dichiarazione in Consiglio di Clemente Rossi nel 2010. Cons Com 3.3.2010 dichiarazione Clemente Rossi
Staff CiC e FBC
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AGRICOLTURA LOCALE E ORTI URBANI, GRANDI RISORSE! Riccardo Borini traccia il profilo di una Amministrazione comunale che riconosca e valorizzi l’importanza produttiva ed ambientale degli operatori agricoli!
Occorre far nascere un’Amministrazione comunale che riconosca l’importanza produttiva ed ambientale degli operatori agricoli; un’Amministrazione che dia priorità alla difesa del suolo agricolo contro infrastrutture che generano costi indotti superiori ai presunti benefici. Prevediamo l’estensione degli orti urbani, anche quale opportunità di reddito per cittadini in difficoltà occupazionale e recupero di aree in disuso. Intendiamo creare le condizioni per la costituzione di un consorzio che attivi un mercato cittadino o di quartiere di prodotti ortofrutticoli a km zero, filiera corta e/o biologici. Inoltre riteniamo che arrestare il consumo del suolo significhi anche promuovere l’agricoltura sul territorio comunale, per sopperire alla costante domanda locale di prodotti e sugli esempi di aziende locali che hanno creato filiere indipendenti dalla grande distribuzione contribuendo alla tutela dell’ambiente.
L’agricoltura locale e il tema degli orti urbani solitamente non raccolgono troppe attenzioni nei programmi elettorali dei vari candidati a Sindaco, il progetto civico che mi sostiene ha invece dedicato opportunamente spazio agli spunti che ci siamo trovati a raccogliere e dibattere nei mesi scorsi, fino a prevedere un capitolo specifico inserito nel nostro programma elettorale. Trattiamo questi temi in maniera innovativa e propositiva, perché arrestare il consumo del suolo significa per noi anche promuovere l’agricoltura sul territorio comunale, per sopperire alla costante domanda di prodotti locale e sugli esempi di aziende locali che hanno creato filiere indipendenti dalla grande distribuzione contribuendo alla tutela dell’ambiente. Nell’era della globalizzazione, l’agricoltura e l’agroalimentare locale costituiscono un fattore d’identità fortissimo, perché ci permettono di riscoprire il piacere del buon cibo di stagione, e degli alimenti nostrani, tipici del nostro territorio. Occorre far nascere un’amministrazione che tenga in considerazione gli operatori agricoli, dando priorità alla difesa del suolo agricolo contro infrastrutture che generano costi indotti superiori ai presunti benefici . Il nostro programma prevede l’istituzione di una Consulta comunale per l’agricoltura a disposizione dei rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e degli imprenditori locali, con lo scopo di individuare le criticità da prevenire e le potenzialità del settore da incentivare a livello locale. Le valutazioni e le proposte della Consulta avranno carattere di punti all’Odg della Giunta e della Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale. L’Amministrazione comunale faciliterà la creazione di un market della filiera corta locale mettendo a disposizione spazi o locali di proprietà non utilizzati, o sfitti oppure a rischio decadimento. Riteniamo inoltre un buon impulso favorire l’uso dei prodotti delle Aziende agricole locali nella mensa scolastica. Prevediamo inoltre l’estensione degli Orti Urbani, anche quale opportunità di reddito per cittadini in difficoltà occupazionale e recupero di aree in disuso, da individuare nei quartieri (area compresa tra Via Castellaraccia, Via delle Caserme fino a quartiere Stadio e altre). Con una riforma del Regolamento comunale è possibile prevedere l’introduzione di possibili e regolate forme di commercializzazione dei prodotti, promuovendo la costituzione di un consorzio che attivi un mercato cittadino o di quartiere di prodotti ortofrutticoli a km zero, filiera corta e/o biologici.
Riccardo Borini
candidato a Sindaco delle Liste civiche Cittadini in Comune e Falconara Bene Comune per le elezioni amministrative 2013
Questione API: se la Famiglia Brachetti Peretti decidesse o avesse già deciso di uscire dal settore della raffinazione del petrolio quali sono i compiti della politica, degli amministratori, dei lavoratori e dei cittadini? Primo: la BONIFICA
L’inceneritore del Sindaco Brandoni è la proposta irricevibile di un amministratore che fa finta di non conoscere la situazione sanitaria della città e continua a perseguire la logica dello spreco e della distruzione delle risorse iniziata con l’abbandono della raccolta porta a porta dei materiali di scarto e si concluderebbe con l’incenerimento!
Dunque non vale la pena farsi distrarre da un Sindaco che tende sempre a dividere la città per fazioni; meglio continuare a ragionare seriamente e riprendere il filo di un discorso sensato che unisca i falconaresi!
Mentre i tavoli si susseguono ma la loro separatezza (Regione/API – Comune/Sindacati) ci indica tutta l’inadeguatezza degli attuali amministratori ad affrontare il futuro dei lavoratori dell’API di Falconara M.ma, c’è la domanda che tutti si fanno ma continuano ad eludere:
se la Famiglia Brachetti Peretti decidesse o avesse già deciso di uscire dal settore della raffinazione del petrolio quali sono i compiti della politica, degli amministratori, dei lavoratori e dei cittadini?
De Luca della CGIL nazionale ha recentemente riconosciuto che da due anni tutti erano a conoscenza che 5 raffinerie dovevano chiudere e tra queste l’API di Falconara.
Se ci deve essere uno sfoltimento di raffinerie è plausibile che ciò avvenga con una sorta di accordo tra i petrolieri … Crediamo che nessuno immagini una rissa tra i petrolieri per decidere a chi converrà uscire dal settore della raffinazione!
Ma tornando alla sostanza della dichiarazione del sindacalista vale la pena di ricordare che non solo CiC ma ogni amministratore pubblico della provincia di Ancona sa che già dal 2007 il Gruppo dei Saggi voluto dal Consiglio Regionale, dalla Provincia di Ancona, dal Comune di Falconara e nominato dalla Giunta Spacca aveva indicato un sensibile calo della raffinazione che avrebbe interessato e messo in crisi anche la raffineria API.
Per questo motivo, su mandato di Regione, Provincia e Comune, quel Gruppo pagato 238.000 € prefigurò scenari alternativi per il futuro produttivo ed occupazionale del sito.
Quelle indicazioni sono state tenute nascoste dentro i cassetti di Spacca, Casagrande e lo stesso Brandoni … e questo spiega la sparata dell’inceneritore!
Sono trascorsi 5 anni, un tempo che sarebbe stato sufficiente per avviare una o più alternative che avrebbero reso meno drammatico il presente ed il futuro.
Quello Studio degli Esperti ci offre, ancora oggi, qualcosa di utile perché parte dalla disillusione che dalla crisi della raffinazione si possa tornare indietro.
Oggi non ha senso sperare che prima chiuda la raffineria di Mantova per poter vivacchiare altri 2 o 3 anni.
La Famiglia Brachetti Peretti non ragiona così.
Il Gruppo API è una SpA a cui non possono interessare briciole di profitto dalla raffinazione del petrolio perché gli azionisti hanno investito denaro per avere dividendi sostanziosi, non spiccioli.
>La semplice commercializzazione dei prodotti finiti (raffinati altrove) darà garanzie di buoni dividendi ancora per diversi anni poiché sono praticamente bloccate le nuove generazioni di auto che non hanno necessità di idrocarburi o scarsa necessità.
Secondo CiC la Famiglia Brachetti Peretti ha lanciato segnali chiari riguardo a quale direzione intende prendere: la COMMERCIALIZZAZIONE di energia primaria (metano – sole – vento – biomasse) e secondaria (energia elettrica – combustibili autotrazione).
Se questi sono i segnali, per Falconara hanno deciso il rigassificatore (commercio del metano) la centrale termoelettrica (commercio energia elettrica) il deposito di carburanti (commercio combustibili autotrazione).
Che cosa significa tale scelta in termini di lavoro all’API, fermo restando che quello degli autrasportatori e navi/porto rimarrà invariato?
70 lavoratori al deposito – 17/20 alla centrale termoelettrica – 10/15 per il terminale LNG = 100/110 sui 380 lavoratori diretti e tanti saluti all’indotto!
Ma questo è il piano dell’Azienda!
La politica, i lavoratori ed i cittadini devono avere un loro PIANO da far valere, che metta insieme lavoro e salute.
E qui torna un argomento evidenziato dal Gruppo dei Saggi nel 2007 e che è l’inizio di un PIANO condiviso:
<< Forte accelerazione delle azioni di bonifica dei suoli >>… l’esatto contrario di quanto concordato l’11 luglio scorso tra Gruppo API e Regione Marche che derubricarono l’argomento a semplice << realizzare azioni per la bonifica dell’area >>.
Dunque BONIFICA
per evitare sorprese future che ci potrebbero consegnare una nuova area contaminata come la ex Montedison,
perché è dovuta alla città di Falconara
perché per almeno 10 anni darà lavoro ai lavoratori diretti Api e a parte degli indiretti.
I tempi e l’occupazione della BONIFICA concedono ampi margini per programmare ed avviare anche nel territorio AERCA e a Falconara innovazione e produzioni legate alle energie rinnovabili che API Nòva Energia sa già fare.
10 anni per connettere il Gruppo API con le eccellenze presenti nelle Marche che già lavorano e innovano per una nuova mobilità affrancata progressivamente dall’uso dei combustibili fossili.
Mettere la BONIFICA del sito come inizio del cambiamento e non come conclusione della presenza del Gruppo API nell’area significherebbe avere il tempo di progettare e avviare COSA – COME e DOVE PRODURRE nel rispetto di tutti!
Staff Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima
Risparmi nell’Amministrazione pubblica: Cittadini in Comune accorperebbe la dirigenza dell’Urbanistica con quella dei Lavori pubblici!
La notizia che, a breve, l’attuale Dirigente all’Urbanistica del Comune di Falconara si trasferirà al Comune di Jesi offre la concreta possibilità di attuare quell’accorpamento di funzioni dirigenziali che Cittadini in Comune ha da sempre evidenziato in sede di discussione del Bilancio comunale.
Si deve accorpare Urbanistica e Lavori pubblici sotto un’unica dirigenza, settori che hanno moltissimi aspetti in comune, ottenendo così un risparmio di oltre 80.000 € /anno che non si rifletterebbero negativamente sui servizi ai cittadini.
Cittadini in Comune ha recentemente indicato altri due risparmi che dovrebbero essere perseguiti celermente e che avrebbero conseguenze solo positive per cittadini e Comune:
la rescissione dal contratto di affitto per i locali che ospitano in via Roma l’ufficio elettorale ed anagrafe (30.987 €/anno) e la completa reinternalizzazione al Comune del sistema parcheggi a pagamento, circa 100.000 €/anno che passerebbero dalle casse della ditta appaltante a quelle del Comune!
Sono provvedimenti che necessitano solo della volontà politica e volontà di perseguire il reale interesse pubblico!
Staff Lista civile Cittadini in Comune
Cittadini in Comune vota contro il bilancio della Giunta Brandoni che punta a far cassa consumando territorio: case che non servono e parcheggi da affidare per 25 anni ad una società … previsto un numero spropositato di parcheggi! Le proposte di CiC: più operai per le manutenzioni territoriali, togliere l’appalto esterno nella gestione dei parcheggi.
Cittadini in Comune ha espresso il proprio voto contrario alla manovra di Bilancio dell’Amministrazione Brandoni a partire dalla decisione di assumere Dirigenti in pianta stabile! In un periodo di recessione e di necessari risparmi dell’Amministrazione Pubblica, sarebbe opportuno ed etico accorpare le funzioni dirigenziali e, dunque, ridurre questi incarichi!
Se si intende assumere in pianta stabile qualcuno, ci chiediamo perchè la Giunta Brandoni non assuma qualche altro Operaio necessario alle manutanzioni di cui questo territorio ha impellente bisogno, dato che in termini di spesa lo stipendio da Dirigente equivale a quelli di almeno due Operai!
Ma il Bilancio del Sindaco rasenta la follia sia per la pervicacia di far cassa cementificando il territorio sia con la previsione di assegnare per 25 anni la gestione dei parcheggi ad una Società.
Questa ultima “pensata” significherà che qualsiasi Amministrazione futura non potrà più pianificare alcuna politica del traffico, delle isole pedonali, dei parcheggi stessi. Infatti tutto sarà condizionato dalla necessità di garantire la remunerazione del Concessionario la quale dovrà scaturire da un quantità necessariamente elevata di nuovi posti a pagamento i quali, a loro volta, occuperanno aree della città che rimarranno congelate.
CiC giudica spropositato anche il numero di parcheggi con il multipiano previsto nell’area della stazione ferroviaria (circa 250): non serve un multipiano bensì un centinaio di parcheggi a raso, ma la logica sopra descritta dell’affidamento 25ennale detta dimensioni esagerate non solo in stazione, ma anche a Villanova dove è previsto un ennesimo parcheggio multipiano da 198 posti (area pubblica ex Antonelli) ed un altro da 262 “gestito da privati”!
Inutile anche il sacrificio del vialetto Marotta che costeggia via Flaminia e la ferrovia (argomento su cui torneremo)
La nostra proposta è, al contrario, la reinternalizzazione alla Polizia Municipale del servizio dei parcheggi a pagamento che oggi, appaltato, costa circa 100.000 € all’anno, cifra che incassa l’attuale Concessionario.
Reinternalizzando il servizio alla Polizia Municipale, oltre all’incasso di 100.000 €, si rivedrebbe finalmente una presenza fisica di Vigili in tutte le vie cittadine e ci si avvierebbe verso la creazione del Vigile di quartiere!
Infine uno spreco che è costato alla comunità oltre 150.000 € negli anni di amministrazione Brandoni: ci è stato sempre detto che non è possibile rescindere il contratto di affitto per i locali di via Roma in cui ci sono i servizi demografici ed elettorali per cui il Comune spende 30.987,36 € all’anno.
Abbiamo preso il contratto di locazione e non esiste alcuna gravosa cluasola rescissoria dal contratto.
Anzi, vi è testualmente scritto che << il conduttore, qualora ricorrano gravi motivi, potrà recedere in qualsiasi momento dal contratto, dandone comunicazione mediante lettera raccomandata ai locatori con preavviso di sei mesi >> .
Per CiC la pesante crisi ed i pesanti tagli agli Enti locali decisi dal Governo centrale rappresentano i necessari gravi motivi.
Gli uffici demografici ed elettorali dovrebbero essere risistemati in immobili invenduti ed invendibili (se non a prezzi irrisori) di proprietà comunale, con un doppio risultato: risparmio in due anni della stessa cifra a cui vengono messi in vendita gli immobili (oltre 60.000 €) e distribuzione dei servizi al cittadino in zone non centrali, meno congestionate dal traffico e che si vedrebbero rivitalizzate dalla presenza di un ufficio pubblico.
Staff Lista Civile Cittadini in Comune
Agevolazione speciale TARSU e Bilancio: CiC chiede a quanto ammonta e da quali Settori sia stata tolta la somma. L’Amministrazione Comunale non risponde
Nell’ ultimo Consiglio Comunale del 27 Giugno 2011 dedicato al Bilancio, il capogruppo di Cittadini in Comune – Fabio Talevi – ha chiesto di sapere da quale capitolo di Bilancio siano stati prelevati i fondi necessari al finanziamento dell’agevolazione speciale della TARSU per i proprietari dei locali non occupati come previsto dalla Delibera di Consiglio N. 53 del 7/6/2011.
L’Amministrazione Comunale non ha saputo dare risposta!
Eppure il Consiglio Comunale ha discusso di Bilancio dove tutti gli aspetti devono essere chiari e trasparenti!
La cifra, secondo i calcoli dell’Ufficio Tributi, doveva aggirarsi attorno agli 11.000 Euro ma, come scrisse il Funzionario Responsabile, quel calcolo era “puramente esemplificativo e non esaustivo”.
Dopo la replica a mezzo stampa del 21 giugno scorso nella quale l’Assessore al Bilancio si era inviluppato in una improbabile distinzione tra sconto e riduzione della TARSU (eludendo la concretezza della reale agevolazione speciale approvata), la Lista CiC si attendeva chiarezza nelle cifre e l’indicazione dei settori penalizzati per coprire quella agevolazione speciale.
CiC si attendeva chiarezza e distinzione sul numero delle grandi aziende e su quello dei piccoli/medi artigiani interessati alla agevolazione!
Nulla! Silenzio assoluto da parte dell’Amministrazione Comunale!
Cittadini in Comune ribadisce di essere d’accordo per alleggerire il piccolo/medio artigiano in difficoltà con l’agevoalzione fiscale sulla TARSU, ma essa non può valere per i grandi Gruppi industriali!
500-1000 Euro circa di agevolazione per un piccolo/medio artigiano ha un peso completamente diverso rispetto ai 4-5000 Euro di agevolazione ad un grande gruppo industriale … Ed il peso è nettamente diverso anche per il Bilancio comunale e i settori che sono stati penalizzati.
Gruppo Consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.