CROCE GIALLA, BLU E PROTEZIONE CIVILE
Nel corso del Consiglio comunale del 30 settembre scorso, la Lista Civile Cittadini in Comune ha ritirato la sua mozione che intendeva impegnare l’Amministrazione comunale
- Ad avviare rapidamente un processo di ottimizzazione delle strutture comunali di Protezione Civile a partire dalla base costituita dal Gruppo comunale di Protezione Civile;
- A migliorare la collaborazione operativa sul territorio di tutte le diverse componenti – Croce Gialla e Blu Pubblica Assistenza – nell’ottica di realizzare un sistema il più coordinato possibile per la gestione delle azioni di previsione, prevenzione, gestione delle situazioni di crisi;
- Ad avanzare alla Regione Marche una richiesta formale di intervento per la creazione di un Centro Integrato per la Protezione Civile a Falconara, ove possano trovare definitiva ed adeguata collocazione il Gruppo comunale di Protezione Civile e le Associazioni di Pubblica Assistenza operanti a Falconara Marittima
Abbiamo motivato il momentaneo ritiro della mozione con la necessità di capire se il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale per avvicinare le esigenze delle associazioni di volontariato Croce Gialla e Blu Pubblica Assistenza e per risolvere il problema impellente della loro localizzazione possa dare dei frutti.
CiC ha anche ottenuto di partecipare agli incontri con le associazioni al fine di contribuire alla risoluzione delle problematiche.
Un aspetto che sta molto a cuore alla Lista Civile Cittadini in Comune è l’impegno che l’Amministrazione comunale deve profondere nei confronti della Regione Marche al fine di creare un Centro Integrato per la Protezione Civile a Falconara.
Il territorio del Comune di Falconara Marittima è al centro dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale il quale presenta innumerevoli criticità industriali, infrastrutturali e territoriali che necessitano di strutture di prevenzione dei rischi, allertamento e pronto intervento atte a garantire il più alto livello di sicurezza possibile alla popolazione.
Il Centro Integrato per la Protezione Civile sarebbe una risposta adeguata alla critica situazione.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Cittadini in Comune)
Consiglio del 16-9-09: IRROMPONO IN AULA I GUASTI DELLA POLITICA DI RISANAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE BRANDONI
Nel Consiglio comunale di Falconara M.ma che si è svolto ieri – 16 Settembre 2009 – si è consumato un altro atto delle conseguenze causate dalla politica di risanamento perseguita dalla Amministrazione Brandoni. Su che cosa pensiamo e affermiamo da maggio 2008 rimandiamo al nostro intervento in Consiglio sulla approvazione degli equilibri di bilancio 2009.
Per completezza Vi invitiamo a leggere anche la Relazione dei Revisori dei Conti ed il documento della Dirigente del servizio finanziario del Comune di Falconara Marittima.
Dicevamo che stanno venendo a galla i guasti di una politica di risanamento impostata su:
- alienazioni indiscriminate;
- esternalizzazioni di servizi delicati;
- vendita del territorio e della salute dei cittadini.
La questione dell’affidamento della gestione del servizio di refezione scolastica e per servizi socio- educativi ha mostrato, in questi giorni, il preoccupante risvolto del destino dei lavoratori della Cooperativa Zanzibar.
Ieri, in Consiglio comunale, i lavoratori insieme ai Sindacati CGIL e CISL hanno denunciato il taglio delle ore del personale impiegato nel servizio con il rischio concreto che questo potrebbe provocare una minore assistenza ai bambini delle scuole nell’ora della merenda e del pasto!
Inoltre, lavoratori e Sindacati lanciano l’allarme per la mancanza di garanzia di riassunzione del personale a tempo determinato. (documento Lavoratori – Sindacati)
Cittadini in Comune, nel corso del dibattito consiliare sugli equilibri di bilancio 2009, ha chiesto all’Amministrazione di incontrare nel più breve tempo possibile i lavoratori e le loro rappresentanze al fine di svolgere un ruolo di intermediazione sulla problematica.
Il Vice Sindaco Gilberto Baldassarri è intervenuto sull’argomento dicendo che l’Amministrazione comunale può intervenire nei confronti del nuovo gestore (Gemeas Cousin) soltanto se il servizio non sia svolto oppure se sia svolto con modalità che ne determinano una qualità inferiore a quella definita dal disciplinare. Dunque, ha concluso il Vice Sindaco, aspettiamo l’avvio dell’attività e poi l’Amministrazione valuterà ed interverrà in caso emergano tali problematiche.
CiC, proprio per quanto affermato dal Vice Sindaco, ha ribadito la richiesta dell’incontro poiché le motivazioni della mobilitazione dei lavoratori (taglio delle ore del personale impiegato nel servizio) può concretamente riverberarsi sulla qualità del servizio offerto ad una utenza che, è bene ricordarlo, riguarda soprattutto i bambini in età scolare.
Per cui attendere che si produca un effetto indesiderato e poi intervenire non lo consideriamo un atteggiamento cautelativo nei confronti di una utenza sensibile da parte dell’Amministrazione.
L’Amministrazione comunale ha il dovere di tutelare la qualità del servizio appaltato e, se possibile, agire preventivamente per evitare qualsiasi tipo di disagio: l’incontro con i lavoratori è una opportunità da praticare rapidamente poiché dal confronto con chi sta concretamente dentro il servizio è possibile capire se la riduzione dell’orario può produrre un immediato effetto negativo nella qualità del servizio offerto.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile CITTADINI in COMUNE – Falconara M.ma)
Per approfondimenti:
- Il disciplinare di gara
- L’art. 37 cambi di gestione CCNL cooperative sociali
- Art. 118 subappalti D. Lgs. 163/2006
Consiglio Comunale del 17 Luglio: “volemose bene”…a chi?
Anche nel Consiglio comunale del 17 luglio scorso, in occasione del dibattito sulla “Variazione al bilancio di previsione anno 2009 e modifica del piano degli investimenti” è andata in scena la pantomima della Giunta e della maggioranza del centro destra nostrano che si è appellata al “volemose bene” e al “lavoriamo insieme” per il bene della città. Tanto che il Sindaco Brandoni, ribaltando le parti, ha chiesto alle opposizioni quale fosse il loro intento.
Noi di Cittadini in Comune abbiamo ribattuto che, piuttosto, è il Sindaco che ci dovrebbe dire se ha una qualche idea del dove sta portando questa città, di quale futuro le sta destinando dato che le strade tra CiC e Amministrazione, sul come risanare il Comune, non si sono mai incontrate.
La proposta della Lista Civile era ed è un programma non solo di risparmi e manutenzione del territorio e dell’edilizia ma, soprattutto, di lotta per quello che la città deve finanziariamente avere senza arretrare e vendere a chicchessia la qualità della vita, del territorio e dalla salute.
Quello che sta portando avanti il Sindaco Brandoni è una svendita totale, anche della salute dei cittadini! Il Sindaco Brandoni, il Popolo della Libertà e l’UDC sanno che la linea politica per il risanamento è, nello stesso tempo, il disegno della Falconara futura. E le scelte tecniche di bilancio rispondono, nella stragrande maggioranza, a quell’indirizzo politico.
E’ proprio su quale futuro si disegna che c’è la profonda differenza tra PdL e CiC.
L’Amministrazione ed il Popolo della Libertà fanno pura propaganda, proclamano di lavorare per il bene della città, ma, di fatto, in tutte le scelte operate fino ad oggi (eccezion fatta per Esinoentrate) hanno abdicato dal compito di difendere l’interesse pubblico ed i beni comuni. Hanno affidato il futuro di Falconara agli appetiti bulimici del mercato e di una imprenditoria tutt’altro che attenta alle precarie condizioni territoriali, ambientali e sanitarie della città.
Se, a margine dei grandi profitti che realizzeranno certi imprenditori, da un lato l’Amministrazione riuscirà a risanare il bilancio monetario, dall’altro cresce e crescerà a dismisura lo sbilancio sociale (costi territoriali + costi ambientali + costi sanitari) che, si badi bene, forse è meno visibile poiché scaricato anche sulle tasse di tutti (fiscalità generale), MA CONCRETO e PESANTE e che pagheranno i cittadini. La propaganda e la spregiudicata azione di Sindaco e PdL utilizza anche questo “dettaglio”!
Per rendersi conto di quei costi occulti/occultati basta consultare i calcoli del metodo Externe-e dell’Unione Europea sui differenti impatti economici – scaricati sulla collettività – degli impianti di produzione di energia elettrica per capire la stoltezza anche finanziaria dell’assenso dell’Amministrazione Brandoni al progetto delle centrali termoelettriche API.
Ma per toccare la quotidianità dei falconaresi è sufficiente ricordare la imminente esternalizzazione del servizio di refezione per le scuole ed i servizi socio educativi e l’appalto della gestione della struttura per disabili di via Roma … servizi delicatissimi affidati al mercato, al profitto, sacrificando alla monetizzazione la qualità e la delicatezza delle situazioni.
Possiamo proseguire con la Variante urbanistica di Montedomini/Castelferretti che ormai nulla ha a che fare con la protezione dell’abitato dall’esondazione dei fossi … Ecco l’esempio: i rischi per i cittadini e le attività artigianali non vengono eliminati ma c’è chi farà lo stesso profitto … magari passando per benemerito perché avrà contribuito con un obolo al risanamento del bilancio comunale. Sarà la prossima alluvione che farà capire i costi occulti/occultati e ridistribuirà – non democraticamente – i costi.
Sulla nefandezza del bypass abbiamo scritto e detto tanto: l’ultima, su cui ritorneremo, è che sta venendo a galla una bugia scritta da sempre ma negata da tutti, Sindaco e PdL compresi: lo scalo merci lato mare, a Villanova, non se ne andrà. Altro che apertura al mare!
Dunque lo ripetiamo: la strada del risanamento scelta dal Sindaco Brandoni e dalla sua maggioranza di centro destra lascerà Falconara devastata urbanisticamente, sanitariamente e nei servizi. Forse una città dal bilancio migliore, ma in calo di vivibilità e servizi e, in prospettiva, di abitanti.
Pertanto il “lavoriamo insieme” rilanciato periodicamente dalla Giunta Brandoni può voler dire soltanto due cose:
- o la maggioranza di centro destra sa che risanando il Comune a modo suo trascinerà Falconara nel baratro territoriale, ambientale, sanitario e sociale ed allora cerca dei complici per scaricare sulle “scelte condivise” lo sfascio futuro;
- oppure fa semplicemente propaganda di buonismo di fronte ai cattivoni dell’opposizione che non capirebbero quanto impegno profonde l’Amministrazione, la quale potrebbe fare molto di più per il bene della città se solo la minoranza collaborasse!
Ma la direzione dell’inaccettabile risanamento “brandoniano” l’ha indicata l’On. Mario Baldassarri al Consiglio comunale del Luglio 2008 in occasione della sponsorizzazione del pseudo arretramento della linea ferroviaria adriatica, in realtà uno dei più grossi affari per la Società API che si vede togliere la ferrovia che ha inglobato tra i suoi impianti senza spendere un cent/euro!
Il ‘MarioBaldassarripensiero’ fu inequivocabile: prima risanate come potete e più che potete e poi parleremo delle accise petrolifere (quelle che Falconara e le città “ospitanti” raffinerie devono avere DI DIRITTO dal 2001 ma che tanto il centro destra che il centro sinistra non hanno mai dato!).
Il ‘MarioBaldassarripensiero‘ non è stata una battuta etilica, ma era ed è una ricetta studiata appositamente per una Falconara Marittima finanziariamente in ginocchio i cui governanti hanno potuto decidere – ed hanno deciso – l’accettazione dell’ulteriore e appetitoso sacco del territorio (bypass ferroviario – centrali termoelettriche – progetto quadrilatero – bonifica ex Montedison e centro commerciale/residenziale Poiole – rigassificatore – esternalizzazione dei servizi).
Il ricatto scintillante di pecunia è stato immediatamente tradotto in opera dalla neocasta nostrana del centro destra.
Questa nostrana neocasta del centro destra, si badi bene, ha una missione partitica di prestigio che probabilmente proietterà qualcuno verso la casta superiore: difendere in tutti i modi la roccaforte di centro destra falconarese per poter sferrare un attacco mortale al centro sinistra regionale.
Loris Calcina (capogruppo e consigliere di CiC)
L’AUDIZIONE IN COMMISSIONE DEL VOLONTARIATO IN RETE FALCONARESE
Le Commissioni consiliari V e VI, riunitesi il 29/6 congiuntamente per l’audizione delle 16 Associazioni di volontariato in Rete, avrebbero potuto concludere la preziosa seduta con un documento da proporre al Consiglio Comunale; una proposta caratterizzata da una prima apertura verso una modalità di intervento nei confronti di persone in difficoltà o disagio la cui condizione, talvolta, si può legare anche al discorso sicurezza.
C’erano le condizioni da Regolamento per farlo, poiché l’audizione delle Associazioni in rete è stata sì una prima consultazione delle Associazioni di volontariato che però, si badi bene, non sono venute a proporre un “nuovo progetto” ma hanno semplicemente messo in relazione/confronto il grande lavoro che fanno da anni con le persone sul territorio falconarese, con la modalità univocamente repressiva e sanzionatoria che, fino ad ora, ha caratterizzato l’intervento dell’Amministrazione Comunale e lo stesso Protocollo di Intesa siglato tra Comune e Prefettura.
L’audizione delle Associazioni in rete ha tentato di modificare anche tra i Consiglieri della Commissione – come già fanno sul territorio – la prospettiva da cui guardare alla complessa problematica disagio/emarginazione devianza/sicurezza.
Da parte delle Commissioni consiliari si trattava di dare un primo segnale di apertura finalizzato al riconoscimento e al coinvolgimento continuo di quello che già le Associazioni fanno, magari evitando, con atti concreti, che la quotidiana attività dei volontari con le persone subisca ostacoli. Era tanto più necessario un atto di coraggio politico da parte delle Commissioni consiliari in primo luogo poiché si percepiva chiaramente un “passo” troppo diverso: mentre la sera stessa molti dei volontari sarebbero andati ad operare in strada o nelle strutture di accoglienza la politica si stava arrovellando sulla “opportuna misura politica” della apertura verso il volontariato.
L’intervento del collega Baia – PdL – è stato apprezzato dalla Lista Civile Cittadini in Comune perché con lo slancio di cuore e di esperienza diretta il Consigliere ha saltato a piè pari il confine di una presunta opportunità e del calcolo politico.
L’intervento del Consigliere del PdL ci ha convinto della maturità del momento per fare la proposta concreta alle Commissioni: l’elaborazione congiunta e l’invio per l’esame al Consiglio Comunale di un Ordine del Giorno nel quale la figura, oggi ambigua, degli operatori della sicurezza introdotta all’art. 2 comma 7 del Protocollo di Intesa per la Sicurezza della città sottoscritto tra la Prefettura di Ancona ed il Comune di Falconara Marittima sia specificata e decisamente virata, riferendosi solo ed esclusivamente agli operatori sociali volontari delle Associazioni in Rete di Falconara Marittima che operano da anni nel contatto diretto con le persone in condizioni di difficoltà.
Per CiC questa proposta avrebbe rappresentato un passo concreto per superare incomprensioni ed avviare una reale collaborazione con il volontariato con percorsi di progettazione comune e di concertazione con Amm.Comunale e Forze dell’Ordine.
Ci sembra invece, purtroppo, che l’attendismo e il bilanciare l’opportunità da parte del Capogruppo del PdL, Clemente Rossi, sia stato “stonato” e, alla fine, abbia soddisfatto soltanto la posizione di chiusura ideologica del Consigliere del PdL Nucci che ci ha fatto efficacemente capire come il meccanismo di misurare problematiche complesse sulla sola esperienza personale generi valutazioni approssimative e distorte.
Loris Calcina
DEMOFAGIA…
Si sono consumate scene di “sbranamento della democrazia” al Consiglio Comunale di Falconara Marittima del 29/6/2009 allorquando si è passati all’approvazione della modifica dell’art.19 dello Statuto Comunale riguardante la possibilità di indire Referendum comunali.
La modifica dell’art. 19 si è resa necessaria poiché nella versione attuale, mancando a Falconara Marittima la figura del Difensore Civico che avrebbe il compito di Presidenza del Comitato dei Garanti, di fatto è impedita l’indizione del Referendum.
La modifica portata all’approvazione in consiglio dalla maggioranza consiliare del PdL-UdC non è stata votata da tutto il PdL stesso – il Pdl da solo avrebbe avuto i numeri per farla passare: 2/3 dei Consiglieri assegnati = 14 voti. Così il PdL ha impedito il primo passo verso l’indizione della consultazione!
Da parte sua il PD, tenace sostenitore della necessità del Referendum Consultivo sulle nuove centrali termoelettriche che API Nova Energia vuole costruire nonchè ispiratore del costituito Comitato per il Referendum e della modifica dell’art. 19, ha votato contro la modifica “mettendoci del suo” nel rallentare l’adozione di uno degli strumenti per indire il referendum!
Premesso che per approvare la modifica statutaria erano necessari 14 SI sul totale dei 21 Consiglieri (Sindaco compreso) di seguito forniamo il singolare dettaglio dei fatti:
- prima della discussione del punto e degli emendamenti 1 Consigliere PdL ed 1 PD hanno lasciato il Consiglio Comunale per motivi personali – sono rimasti 21 – 2 = 19 votanti;
- Al momento della votazione finale, dopo che l’acceso dibattito tra PD e PdL aveva fatto chiaramente capire che il PD avrebbe votato NO alla modifica dell’articolo statutario, 2 Consiglieri del PdL – Pastecchia e Cappanera – si sono assentati dall’aula e non hanno votato! (quindi siamo a 19 – 2 = 17 votanti).
Finale della votazione: 12 SI del PdL / 5 NO del PD/ 1 ASTENUTO di CiC
La modifica dell’articolo ha ottenuto solo 12 SI e non è passata!
Ora trascorrerà un altro mese prima di riportare di nuovo lo stesso testo in Consiglio… poi ci sarà da elaborare il Regolamento del Referendum … ed in mezzo c’è l’estate!!!!
Il Comitato referendario può attendere … PdL e PD non sembrano molto interessati affinché i cittadini si esprimano consultivamente…sul progetto di API NovaEnergia o su altro!
Paradossalmente, come abbiamo sostenuto in Consiglio, la problematica vera è stata posta da Cittadini in Comune ed è motivo della nostra astensione.
In Consiglio Comunale abbiamo presentato – come già, inutilmente, in Commissione – 16 emendamenti al testo del PdL per permettere l’esercizio anche del Referendum Abrogativo (oltre al Consultivo), strumento di democrazia adottato da centinaia di Comuni italiani, previsto dal Testo Unico sugli Enti Locali.
CiC ha proposto l’introduzione del Referendum Abrogativo poiché, rispetto a quello Consultivo, i cittadini sono messi in grado di poter controllare fino alle estreme conseguenze l’operato di chi è stato eletto. Questo sulla base di una constatazione sotto gli occhi di tutti: non sempre chi è stato eletto delibera provvedimenti ispirati all’interesse generale della cittadinanza e, talvolta, neanche in sintonia con gli stessi elettori che lo hanno votato!
La nostra proposta non è stata sostenuta ed è stata bocciata poichè chi si sente ed è CASTA POLITICA HA PAURA, E DUNQUE NON TOLLERA, CHE I CITTADINI CHIEDANO DI ACCERTARE SE LE DECISIONI DEI RAPPRESENTANTI POLITICI RISPETTINO IL CONSENSO DELLA POPOLAZIONE. INOLTRE LA CASTA HA PAURA DI UNA VERIFICA CHE CHIEDA LORO DI RIVEDERE LA SOSTANZA DELLE DECISIONI.
Si badi bene: anche se una Delibera è respinta tramite il Referendum Abrogativo, la palla passa di nuovo al Consiglio Comunale/Giunta per trovare una soluzione migliore che possa raccogliere il consenso dell’elettorato!
Bocciata la proposta di Referendum Abrogativo, Cittadini in Comune si è trovata di fronte ad una modifica dell’art. 19 dello Statuto brutta e civilmente stagnante che però sbloccava la possibilità di avviare la procedura di richiesta del Referendum Consultivo – quello che ha chiesto il Comitato referendario falconarese.
Dunque, al fine di non ostacolare l’azione del Comitato referendario falconarese, abbiamo deciso di astenerci.
Tuttavia il nostro comportamento corretto nei confronti di una esigenza espressa dai cittadini non è stato sufficiente, causa “DEMOFAGIA” di PdL e PD: non hanno esitato a piegare una richiesta di democrazia (seppur molto, molto blanda come il Referendum Consultivo) alle logiche del braccio di ferro partitico, ad una prova di forza autoreferenziale che è lontano mille miglia dall’esercizio della DEMOCRAZIA che chiedono i cittadini.
Loris Calcina
Capogruppo e Consigliere comunale Lista Civile Cittadini in Comune
Documentazione allegata consultabile:
- Statuto del Comune di Falconara M.ma
- Nuovo testo art.19 proposta PdL uscita con disaccordo dalla Commissione pag.1 | pag 2
- Emendamenti di CiC
- Emendamenti PD
Cittadini in Comune chiede di approfondire il Piano di Risanamento Acustico Comunale
La Lista Civile CiC ha chiesto di rinviare il punto all’Odg del Consiglio Comunale del 29/6/2009 relativo all’adozione del Piano di Risanamento Acustico del Comune di Falconara Marittima.
La richiesta è stata formulata in considerazione della non urgenza del punto e, soprattutto, per la necessità di approfondire alcune problematiche complesse che riteniamo richiedano un tempo superiore a quello di una sola seduta della Commissione Consiliare preposta. A riguardo è stato portato ad esempio il problema dello Scalo merci ferroviario lato terra.
Infatti nella Relazione Finale del PRAC, al capitolo sulla INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO nel paragrafo Infrastrutture ferroviarie è relazionato che “Per quanto riguarda il quartiere Villanova va poi considerato l’impatto acustico degli scali merci ferroviari” e più avanti, nel capitolo GLI INTERVENTI PER IL RISANAMENTO ACUSTICO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI FALCONARA MARITTIMA viene riconosciuto che a Villanova “In prossimità del quartiere sono inoltre presenti gli scali merci ferroviari, che risultano disturbanti a causa del fatto che le attività vengono svolte anche nel periodo notturno.”
Però sconcerta che di fronte a questa constatazione il Piano di Risanamento Acustico Volontario che RFI ha proposto si risolva con: “Una volta che sarà completato lo spostamento delle attività dallo scalo merci lato terra a quello lato mare, l’impatto acustico graverà soprattutto sulla zona di via Aspromonte, che potrà essere protetta mediante l’istallazione di barriere acustiche lungo il percorso sorgente-ricettore“.
Questa impostazione del PRAV da parte di RFI:
- dovrebbe essere oggetto di Osservazioni da parte dell’Amministrazione Comunale;
- la problematica è da anni segnalata dai residenti di Villanova che hanno prodotto copiosa documentazione in possesso di codesta Amministrazione;
- la annosa problematica è stata oggetto di interventi con Ordinanze a tutela della salute dei cittadini da parte delle precedenti Amministrazioni delle quali 1 ancora in vigore!
- Non è accettabile che la risoluzione della problematica che si trascina da oltre 10 anni con pesanti disagi per i cittadini coinvolti venga delegata e rinviata da RFI ad un progetto che comunque, se tutto le previsioni saranno rispettate, potrà essere attivato non prima di 5 anni nel corso dei quali i residenti sarebbero comunque esposti agli stessi pesanti disturbi acustici e vibrazionali.
- La stessa problematica non è stata mai affrontata dal punto di vista dell’inquinamento da VIBRAZIONI ed RFI non lo fa neanche nel suo PRAV. Eppure le vibrazioni da transito di convogli nel binario n° 12 interessa quasi tutto il fronte degli edifici sullo scalo merci lato terra ed ha arrecato danni sicuramente alle strutture leggere delle abitazioni come rilevato da Relazioni tecniche di parte e dalla stessa ASUR in data 26/01/2008. A tale proposito si riporta una nota dell’ARPA Emilia Romagna sulla problematica: “Le vibrazioni dipendono dalla tipologia della sorgente, dalla distanza sorgente-edificio, dalle caratteristiche del terreno e dalla struttura degli edifici stessi. Per quanto riguarda gli effetti, le vibrazione negli edifici possono costituire un disturbo per le persone esposte e, se di intensità elevata, possono arrecare un danni architettonici o strutturali.“
- La copiosa documentazione che in questi anni i residenti di Villanova hanno inviato all’Amministrazione Comunale di Falconara annovera anche una Relazione Medica che valuta lo stato di salute e psicologico dei cittadini coinvolti.
- I dati rilevati dalla centralina di monitoraggio posta in zona via Flaminia, a ridosso del binario 12 dello scalo lato terra, ha registrato, pur con una incostante attività, pesanti superamenti dei limiti di immissione diurni e notturni stabiliti dal DPR 459/98, per n° 50 dei 184 giorni di funzionamento dell’ano 2008! Non vi sono dati disponibili, per ora, per tutto il 2009.
Infine sono da approfondire molti aspetti relativi alla rumorosità determinata dal traffico e dall’attività industriale.
Loris Calcina
Capogruppo e Consigliere comunale