SICUREZZA RAFFINERIA API: CITTADINI in COMUNE SCAVALCA SINDACO E GIUNTA DI FALCONARA M. E SCRIVE AL COMITATO TECNICO REGIONALE PREVENZIONE INCENDI!

pericoloPERICOLOSO MODIFICARE iL FUNZIONAMENTO DEL REPARTO PREVENZIONE E ANTINCENDIO API!

In seguito ai provvedimenti di ristrutturazione individuati dalla Dirigenza della raffineria API di Falconara Marittima, il Reparto di Prevenzione e Antincendio rischia di venire ridimensionato nella efficacia del suo compito.

La sostanza della risposta alla interrogazione di Cittadini in Comune che il Sindaco di Falconara ha illustrato nel Consiglio comunale del 28/1/2010, citando la cronistoria fornita dalla Dirigenza di API raffineria, è la seguente:

La Lista Civile CiC ha fatto presente al Sindaco ed al Consiglio comunale di Falconara M.ma che questa intenzione della Dirigenza API – che dovrà essere vagliata dal Comitato Tecnico Regionale Prevenzioni Incendi (CTR Marche) il prossimo 15 Febbraio – stravolge la prescrizione impartita tassativamente proprio dal CTR Marche il 17/5/2000 la quale stabilì che “la squadra antincendio di raffineria debba essere costituita da almeno 4 persone in turno continuativo esclusivamente ad essa destinata“.

E’ del tutto evidente che se 2 dei 4 operatori del Reparto di Prevenzione e Antincendio vengono destinati ad altre mansioni essi non saranno più esclusivamente ad esso destinati, con la conseguenza che si dimezzerebbe l’efficacia dell’azione di prevenzione di eventi o situazioni incidentali!

Un’azienda a rischio di incidente rilevante non può permettersi simili rischi, per i lavoratori e per i cittadini!

Abbiamo chiesto al Sindaco che, tramite il suo Componente, il 15 Febbraio prossimo manifestasse al CTR Marche questa preoccupazione, comunicataci anche dalle maestranze dell’API.

Nulla! Anzi il Sindaco di Falconara ha tenuto a ribadirci che le misure di sicurezza in raffineria API sono sovrabbondanti se paragonate a quelle esistenti nelle altre raffinerie di petrolio in Italia.

Pertanto Cittadini in Comune, cosciente dei rischi che possono derivare ai lavoratori e alla cittadinanza dal ridimensionamento qualitativo del Reparto di Prevenzione e Antincendio della raffineria API, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al CTR Marche esponendo le motivazioni della forte preoccupazione.
Lettera CiC a CTR vert.API

Infine, sottolineiamo l’oggettivo conflitto di interessi di Sindaco e Amministrazione comunale di Falconara ogni volta che emergano problematiche connesse con API raffineria! In questo caso un Consigliere comunale si è dovuto sostituire all’inerzia del Sindaco per sottolineare al CTR Marche problematiche di sicurezza direttamente connesse alla raffineria API!

Un conflitto di interessi ingenerato dalla Convenzione stipulata tra API e Comune per effetto della quale ricevere denaro e doverne ricevere “annebbia i riflessi” di Sindaco e Giunta nelle decisioni a tutela della sicurezza e della salute!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

Per approfondire:

Foto-manifesto sgombero: il Sindaco di Falconara risponde a CiC … “CHIEDETE UNA INDAGINE ALLA POLIZIA POSTALE”!

manifestro Sindaco PdL sgomberoRispondendo alla interrogazione di Cittadini in Comune riguardo al vergognoso manifesto con le immagini dello sgombero del 24/11/09 del prefabbricato della famiglia Caimmi, il Sindaco Brandoni si è esibito nello “spettacolo di arte varia dello scaricabarile”: meschino e insostenibile per le argomentazioni, indecoroso per il Sindaco di una città, offensivo per l’intelligenza e l’impegno civile dei falconaresi.

Dapprima, con un presunto colpo di teatro, ha dichiarato e scritto che l’iniziativa del manifesto è frutto di una decisione del Coordinamento Comunale del Popolo della Libertà di Falconara M.ma il quale è l’organo competente a rispondere alla interrogazione di CiC!

Poi, ha verbalmente aggiunto alcuni sconcertanti elementi per testimoniare la estraneità sua e dell’Amministrazione al manifesto:

logo PdL

E ancora:

E qui il Sindaco ha raggiunto il top: ha invitato CiC a rivolgersi alla Polizia Postale per capire se le  foto scattate dalla Polizia Municipale ed inviate all’Ufficio Stampa avessero preso un’altra direzione!

Ovviamente il Sindaco Brandoni non ha gettato la responsabilità su Polizia Municipale e Ufficio Stampa, bensì ha provato a fare il furbo cercando di trascinare CiC in un atto di accusa nei loro confronti.

Ma a CiC non passa neanche per l’anticamera del cervello che possano essere coinvolti Polizia Municipale o Ufficio Stampa nell’affaire foto dello sgombero/manifesto!

Le foto, molto probabilmente, sono state scattate da qualcuno degli iscritti al PdL lì presenti e fatti avvicinare all’area della operazione di sgombero … E’ sufficiente osservare il punto della ripresa fotografica per capire quanto sia stato vicino e/o dentro l’area dello sgombero il fotografo di scena!

Quello che però è chiarissimo è che quel simbolo “Popolo della Libertà – Brandoni Sindaco” nel manifesto dello sgombero è la firma del mandante politico di tutta l’operazione.

Lo stesso Sindaco che ha dichiarato alla stampa che quel manifesto è stata “una decisione del Direttivo di cui faccio parte”, ne ha rivendicato la condivisione nelle modalità e finalità!

Cittadini in Comune ritiene il manifesto spregevole poiché l’ostentazione delle immagini della distruzione del prefabbricato ha occultato ai falconaresi la vita, le difficoltà e le speranze di una famiglia falconarese, ne ha distrutto la dignità.

Quelle immagini di distruzione, issate e montate tra altre immagini pubblicitarie di prodotti di consumo, hanno cercato di spacciare come normale l’uso della soluzione di forza nelle situazioni di difficoltà sociale.

Provvedimenti di ordine pubblico piuttosto che welfare e servizi sociali!

Infine, la genesi del manifesto dello sgombero allarma poiché è evidente che il Sindaco di Falconara Marittima, pericolosamente, fa finta di non capire la distinzione tra i compiti del Sindaco di una intera comunità – famiglia sgomberata compresa – ed i compiti di dirigente di un partito di una parte della comunità falconarese.

Loris Calcina (capogruppo consiliare CiC – Falconara Marittima)

CASELLO AUTOSTRADALE GABELLA-POJOLE: CITTADINI in COMUNE SMASCHERA LE BUFALE DI PdL e PD.

Non è vero che il progetto del casello autostradale di Pojole/Gabella ha trovato il consenso unanimetraffico del Consiglio comunale di Falconara M.ma. PdL e Pd, retrivi paladini di asfalto e cemento, cercano di ignorare ed occultare l’opposizione al progetto della Lista Civile Cittadini in Comune.

Nell’ultimo Consiglio comunale CiC ha subito un veemente attacco del PdL ed un silenzio assordante del PD sulle seguenti, inequivocabili argomentazioni sostenute contro il progetto:

  1. non esiste un fronte unito pro-casello dato che il Comune di Monte San Vito, con la Deliberazione 107 del 30/10/2009, ha anteposto “prioritariamente il potenziamento della viabilità esistente prima ed in luogo della realizzazione di ulteriori nuove opere infrastrutturali che andrebbero certamente ad impattare negativamente in un territorio già particolarmente fragile e compromesso“. Implicitamente, ha messo in discussione l’utilità del casello Pojole/Gabella.
  2. La stessa Deliberazione del Comune di Monte San Vito ha chiesto “preventivi e adeguati studi dei flussi di traffico” prima di qualsiasi scelta … Studi non ancora conclusi e ridotti a semplici appendici di una decisione già presa dalla Mozione approvata da PdL e PD di Falconara Marittima!
  3. La mozione pro-casello di PdL e PD riconosce la “concentrazione di carichi di traffico veicolare nella viabilità provinciale” che il casello autostradale determinerà. Il loro intento è ovviare all’aumento del traffico spendendo altro denaro pubblico per realizzare altre strade: 10Milioni di Euro il casello più altri 10Milioni circa le strade di collegamento!
  4. Il Piano di Risanamento dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale detta “la riduzione delle emissioni diffuse da traffico veicolare pesante e leggero” e la “Razionalizzazione e potenziamento del reticolo della viabilità del collegamento minore“. L’esatto contrario di ciò che determinerà la realizzazione del casello autostradale Gabella/Pojole!

Ma in Consiglio comunale, i consiglieri del PdL si sono scalmanati (muti quelli del PD!) allorquando Cittadini in Comune ha smascherato (con i documenti che pubblichiamo) la bufala che PdL e PD stanno tentando di “vendere” ad ulteriore giustificazione del progetto del casello da loro sostenuto, e cioè: “inoltre la prossimità geografica del sito industriale di API Raffineria andrebbe certamente ad aggiungere un carico di traffico pesante a quello veicolare“!

In realtà con la Valutazione di Impatto Ambientale positiva del 15/4/1994 riguardo alla centrale termoelettrica IGCC dell’API, il Ministero dell’Ambiente mise nero su bianco che – in virtù dell’uso dell’olio combustibile nell’IGCC – “un ulteriore contributo alla riduzione delle emissioni da gas di scarico dovrebbe derivare anche dal nuovo assetto produttivo della raffineria per la diminuzione del numero di autocisterne adibite al trasporto dell’olio combustibile (circa 25 trasporti giornalieri in meno)“!

Aspetto ribadito dalla stessa API raffineria nel suo Rapporto Ambientale 1998: “eliminazione dal mercato di 600.000 tonn/anno di oli combustibili e riduzione drastica del traffico pesante di automezzi e navi collegato“.

Quei circa 6 – 7.000 autotreni in meno in uscita ogni anno dalla raffineria API non sono mai stati messi in dubbio da alcuno!

Se oggi PdL e PD hanno prove che ciò non sia avvenuto lo dimostrino ed accusino Ministero dell’Ambiente e API raffineria.

Altrimenti stanno facendo i furbi!

Min Ambiente VIA IGCC 1994 1

Min Ambiente VIA IGCC 1994 4

Min Ambiente VIA IGCC 1994 8

Rapporto Amb API 1998 traffico 1

Rapporto Amb API 1998 traffico 8

Loris Calcina (capogruppo consiliare CiC)

INCORPORAZIONE DEL CAM A MARCHE MULTISERVIZI SPA: CiC FUORI DAL CORO DEI FAUTORI!

 I RISCHI CONNESSI ALLA INCORPORAZIONE CON MARCHE MULTISERVIZI-HERA SpA.

Parte prima: BUSINESS o QUALITA’ DEL SERVIZIO e RIDUZIONE DEI RIFIUTI?

non rifiuto … io riciclo Avevamo intuito che sulla vicenda CAM (Centro Aziendale Multiservizi SpA) l’Amministrazione Brandoni stava recitando una sceneggiata sul futuro dei lavoratori e del ciclo dei rifiuti. Nel Consiglio comunale del 13/10/2009 avevamo votato contro l’atto con il quale, di fatto, l’Amministrazione Brandoni “si dimetteva” dal Protocollo di intesa fra i Comuni di Ancona, Osimo e Falconara Marittima per la gestione del ciclo dei rifiuti, Protocollo approvato appena il 20/1/2009!

Nell’ultimo Consiglio comunale del 21/12/09 non eravamo presenti per improvvisi problemi familiari del sottoscritto, ma l’indirizzo della Lista Civile era e rimane quello dell’opposizione alla scelta dell’Amministrazione di incorporare il CAM SpA a Marche Multiservizi.

La nostra convinzione che dal 20/1/09 l’Amministrazione comunale falconarese abbia fatto finta di tenere aperta la porta ad un accordo con AnconaAmbiente ed Astea di Osimo si è rafforzata dopo le recenti dichiarazioni del Presidente di AnconaAmbiente!

Verosimilmente, infatti, i contatti molto accurati dell’Assessore delegato Mondaini con Marche Multiservizi devono essere iniziati da molto se è vero che il frutto della cosiddetta indagine esplorativa intrapresa dagli Amministratori falconaresi del PdL è stato l’immediato ricevimento della bozza del Protocollo di intesa (per l’incorporazione di CAM) di Marche Multiservizi mentre AnconaAmbiente ha inviato il Bilancio dell’esercizio 2008 senza formulare proposte di aggregazione societaria!

Secondo CiC durante una indagine esplorativa non può esserci una proposta di aggregazione inviata a mezzo mail!

Una proposta così importante si avanza seduti ad un tavolo, uno di fronte all’altro … Se si invia tramite e-mail può anche significare che fosse stata concordata in un precedente tavolo del quale è stato tenuto all’oscuro il Consiglio comunale.

Ci spieghiamo così anche il fatto che l’Amministrazione Brandoni ha totalmente ignorato la richiesta avanzata il 13/10/09 da Cittadini in Comune per un Consiglio comunale congiunto con Ancona proprio per verificare le possibilità con AnconaAmbiente!

Secondo Cittadini in Comune, non è un caso che l’Amministrazione comunale di Falconara Marittima abbia cercato una società come Marche Multiservizi SpA a cui incorporare il CAM.

Marche Multiservizi SpA è già molto avanti nella strada della privatizzazione dei servizi pubblici locali i quali, non casualmente, nelle premesse del Protocollo di Intesa proposto a CAM SpA – ed approvato da PdL e PD in Consiglio comunale – vengono chiamati industria dei servizi pubblici locali.

Marche Multiservizi è la multiutility più vicina alla filosofia delle privatizzazioni del PdL … e, ahinoi, anche del PD!

Le parole ci fanno capire benissimo che l’utente/cittadino diverrà cliente/consumatore ed il servizio diverrà merce di mercato!

Pesaro, da questo punto di vista, è già molto avanti.

E’ dall’inizio del 2007, infatti, che la fornitrice del servizio idrico – Marche Multiservizi, la stessa che si occupa della raccolta dei rifiuti e della distribuzione del gas – è già in larga parte in mano al Gruppo HERA S.p.A., presente nella compagine sociale di Marche Multiservizi con una quota del capitale sociale del 41,87%!

HERA SpA, Società quotata alla Borsa di Milano dal 26 giugno 2003, è la prima multiutility italiana nel BUSINESS Ambiente, seconda nel BUSINESS Idrico, quarto operatore italiano nel BUSINESS Gasl’ottavo operatore italiano nel BUSINESS Energia Elettrica

HERA SpA, Gruppo formato da molti Comuni dell’Emilia-Romagna ma, comunque, legata alle logiche del mercato delle speculazioni azionarie … alla logica del BUSINESS!

Con la nuova legge Ronchi, Hera S.p.A. dovrà cambiare il proprio assetto azionario destinando oltre il 60% all’azionariato privato.
I Comuni saranno costretti per legge a vendere azioni per circa 485 milioni e, statene sicuri, ci sarà la fila per accaparrarsi le azioni, multinazionali e fondi esteri in primis!

Il pubblico, che controlla il 59% della Società, scenderà al 30% … Conseguentemente, quale controllo eserciterà?

E SUL FRONTE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI COME SI STA COMPORTANDO MARCHE MULTISERVIZI?

La Lista Civica Pesaro 5 Stelle ha reso noto che nella città, dopo un inizio che con il porta a porta sembrava andare nella direzione giusta, l’Amministrazione comunale sta tornando indietro dopo una sperimentazione superficiale, penalizzando chi abita in quei quartieri dove il porta-a-porta è stato avviato.

La Lista 5 Stelle sostiene che Marche Multiservizi, dopo una limitatissima sperimentazione,  ha fornito dei dati al Comune di Pesaro che dimostrerebbero la convenienza a passare dal porta a porta alla raccolta di prossimità, ritenuta più economica e di migliore qualità.

Raccolta di prossimità la cui efficacia è stata ampiamente smentita dai dati complessivi dei Comuni che usano il porta a porta in modo spinto e ben organizzato!Ancora il 21 Dicembre scorso, sul sito della Lista Pesaro 5 Stelle http://www.grillipesaresi.it/category/rifiuti/ abbiamo letto che La raccolta di prossimità e/o la costruzione di un TERMOVALORIZZATORE (comunemente chiamato INCENERITORE), sono gli obiettivi ormai ampiamente pubblicizzati e divulgati dall’A.D. di Marche Multiservizi Spa, Mauro Tiviroli, come unico metodo possibile ed efficace per un abbattimento dei costi e una migliore gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra città“.

CHE FINE FARA’ LA RACCOLTA PORTA A PORTA AVVIATA A FALCONARA MARITTIMA se, come dimostrato e al contrario di ciò che sostiene Marche Multiservizi, la raccolta di prossimità è  molto meno efficace del porta a porta e potrebbe esporre il Comune ad ammende della UE (pagate dalle tariffe dei cittadini) per il mancato raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata?

 CHE FINE FARA’ LA RACCOLTA PORTA A PORTA AVVIATA A FALCONARA MARITTIMA se questi sono gli obbiettivi dell’AD di Marche Multiservizi SpA, per altro non dichiarati a Falconara Marittima?

Dunque, il Sindaco Brandoni sta trascinando i lavoratori ed il servizio oggi svolto dal CAM all’interno di Marche Multiservizi il cui pacchetto di controllo societario è in mano al Gruppo HERA mentre il Comune di Falconara Marittima deterrà una quota azionaria irrisoria …

Basta vedere che il Comune di Falconara Marittima sarà il 59° Comune presente in Marche Multiservizi, insieme ai 58 Comuni del pesarese che oggi detengono – TUTTI INSIEME – il 13,73% del capitale sociale di Marche Multiservizi!

A dettare le scelte sarà HERA SpA!

HERA SpA sarà più preoccupata di distribuire dividendi oppure ad assicurare la qualità dei servizi ai cittadini?

HERA SpA e Marche Multiservizi saranno interessate a ridurre i rifiuti prodotti, a riciclare e riusare al massimo i rifiuti oppure saranno interessate a produrre più Combustibile Da Rifiuto possibile (CDR) magari per alimentare uno dei tanti inceneritori di cui HERA si intende e gestisce?

Sappiamo che il Sindaco Brandoni e la sua maggioranza PdL non si fanno scrupoli sull’uso degli inceneritori per affrontare il problema dei rifiuti ed è proprio questo un altro argomento che ci fa guardare con molto sospetto questo “fidanzamento” del CAM con Marche Multiservizi!

INFINE, DIAMO UNO SGUARDO ANCHE ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO DA PARTE DI MARCHE MULTISERVIZI

Secondo quanto scrive Roberto Damiani sulle pagine web de “Il Resto del Carlino”, la Società Marche Multiservizi ha aumentato i costi di allaccio dell’acqua a dismisura, con la conseguenza che, mentre prima con poche migliaia di euro un condominio di dieci famiglie otteneva gli allacci, adesso per l’allaccio al gas ci vogliono la bellezza di 1.300 euro a famiglia. Ma ad aumentare non sono stati solamente i costi relativi a nuovi allacci di acqua e gas; costano, e pure tanto, anche le procedure di spostamento del contatore; ad esempio, come sottolinea Roberto Damiani, lo spostamento dell’allaccio dell’acqua con Marche Multiservizi costa la bellezza di 450 euro.
Ma può anche andare peggio: se infatti la distanza relativa allo spostamento dell’allaccio supera i tre metri, allora l’intervento viene considerato dalla società Marche Multiservizi alla stregua di un nuovo allaccio: con la conseguenza che il costo dell’intervento balza a carico della famiglia di nuovo a 1.300 euro.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima)

CATTIVA URBANISTICA = CATTIVA ECONOMIA = COSTI PAGATI DAI CITTADINI! Ecco perchè è stato necessario il ricorso al TAR contro la variante urbanistica scandalo di Montedomini a Castelferretti

il ricorso per evitare di essere calpestati!  Maggioranza in fase di “sublimazione” ieri sera in Consiglio comunale sul ricorso al TAR della nostra Lista contro la Variante urbanistica scandalo di Montedomini/Castelferretti… Nel senso che la maggioranza del Popolo della Libertà è nella fase di passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso, e dunque, per la città e la qualità della vita dei cittadini, potrebbe essere più dannosa di quello che è stata fino ad oggi! Basti dire che il Sindaco ha ipotizzato che dietro il nostro ricorso ci sia un complotto ordito da “forze che non sono più presenti neanche in Parlamento”, dicendo implicitamente che la Lista Civile CiC è incapace di agire da sola!

Certo che CiC non è sola: per le spese del ricorso al TAR c’è il contributo volontario di centinaia di Falconaresi e residenti di Castelferretti!

Questa è la forza occulta di Cittadini in Comune!

La parola d’ordine del Popolo della Libertà era esorcizzare e screditare e, se con la Lista Civile non si può usare lo spauracchio dei comunisti, allora si è usata l’accusa che Cittadini in Comune è la Lista del NO! E’ la Lista dei danneggiatori!
Soltanto che, in primo luogo, gli esorcisti sono impresentabili.

Nell’ordine:

il capogruppo del Popolo della Libertà Clemente Rossi che, come nel romanzo Dr. Jekyll e Mr. Hide, si è trasformato da ex Assessore provinciale ex socialista che ottenne il finanziamento per il progetto di recupero di villa Monte Domini ad orgoglioso sostenitore della vergognosa variante urbanistica che deturperà per sempre proprio quell’unico pezzo pregiato di territorio rimasto a Falconara.

Poi il Consigliere PdL Piero Pastecchia che invoca correttezza e lealtà ma, come Presidente della Commissione Ambiente – il 12 Settembre 2008 – in una Commissione convocata in fretta e furia (21 ore prima del Consiglio Comunale!) non ci ha consegnato i documenti occorrenti per esaminare la Convenzione Comune – API per le nuove centrali! Né, il Pastecchia, ha comunicato l’esistenza dei documenti più “pregiati” della Delibera che sarebbe stata votata 21 ore dopo: la proposta di Ugo e Ferdinando Brachetti Peretti e la Relazione dell’Avvocato del Comune!
Documenti scovati da Cittadini in Comune alcuni giorni dopo il Consiglio Comunale del 13/9/08! Continua a leggere…

GESTIONE CICLO DEI RIFIUTI: IL COMUNE DI FALCONARA SI “DIMETTE” DAL PROTOCOLLO DI INTESA FIRMATO CON ANCONA ED OSIMO

camQuello che segue è l’intervento della Lista Civile nel Consiglio comunale di Falconara del 13/10/2009 contro l’Atto di Indirizzo dell’Amministrazione Brandoni.

Apparentemente questo nuovo atto di indirizzo è coerente con quando affermò l’Assessore Mondaini il 20/1/2009, e cioè che per “prendere una scelta consapevole l’Amministrazione doveva avere la possibilità di confrontare più opportunità”! In realtà l’Atto di indirizzo proposto oggi sarebbe coerente solo se il percorso avviato da questo Consiglio il  20/1/2009 con l’approvazione del Protocollo di intesa fra i Comuni di Ancona, Osimo e Falconara Marittima per la gestione del ciclo dei rifiuti avesse sortito risultati negativi o talmente vaghi da richiedere e giustificare la sua abiura.

Ma così non è, poiché  al Consiglio comunale e/o alla Commissione consiliare competente non è stato mai comunicato che il percorso avviato con il Protocollo di intesa si è arenato. Infatti ieri (12/10/2009), in Commissione, l’Assessore Mondaini non ha riferito alcun problema ostativo riguardo a quanto convenuto con il Protocollo di intesa approvato da questo Consiglio e dai Consigli comunali di Ancona e Osimo … L’unico problema addotto sembra essere stato il rallentamento dovuto alle note e complesse vicende  – anche elettorali – del Comune di Ancona.

A Cittadini in Comune questa non sembra essere una motivazione sufficiente per sfilarsi alla chetichella dal Protocollo di intesa sottoscritto con i Sindaci di Ancona ed Osimo! Perché è questo che propone oggi l’Amministrazione comunale falconarese nel punto 6 del deliberato dell’atto di indirizzo: si comunica ad Ancona ed Osimo la decisione sulle nuove strategie intraprese dal Comune di Falconara Marittima, una decisione presa con questa modalità che assomiglia molto ad una lettera di dimissioni, nella totale solitudine e mancanza di confronto, anzi chiudendo unilateralmente il confronto aperto con i Comuni di Ancona e Osimo!

Perché diciamo che il Comune di Falconara si dimette dal Protocollo di Intesa? Perché è l’Assessore stesso che ci ha detto che incontri ci sono stati, che il percorso previsto dal protocollo di intesa è iniziato. Per cui ci chiediamo: perché le presunte difficoltà dell’Amministrazione comunale di Falconara a proseguire con il Protocollo di intesa non sono state mai comunicate direttamente ai Comuni di Osimo ed Ancona durante gli incontri … Perché di questa presunta difficoltà a portare avanti gli impegni del Protocollo di intesa non è stato mai informato il Consiglio comunale o la Commissione consiliare preposta? Perché non è stato fatto un percorso in Commissione ed in Consiglio come con la problematica Fiera/area leader Quadrilatero?

Questo atto proposto oggi è fin troppo chiaro poiché laddove si scrive che “è opportuno sospendere anche formalmente l’attuazione della precedente deliberazione n° 4″  – cioè il Protocollo di intesa – in realtà si scrive la parola FINE al Protocollo con i Comuni di Ancona ed Osimo, si scrive la parola FINE al progetto per la fusione fra i rami aziendali relativi alla gestione del ciclo dei rifiuti delle società CAM, ASTEA, AnconaAmbiente per costituire una nuova società a capitale interamente pubblico ed idonea ad ottenere affidamenti in house e quindi a proporsi quale interlocutore privilegiato della costituenda Autorità d’Ambito!
Converrete, colleghi consiglieri, che se per l’Amministrazione comunale di Falconara l’obbiettivo fosse quello di acquisire tutte le informazioni necessarie ad esperire altre opportunità non c’è nessuna necessità che l’Amministrazione comunale di Falconara sospenda/stracci il Protocollo di intesa del gennaio scorso! Potrebbe ugualmente acquisire tutte le informazioni necessarie … e riteniamo che già lo stia facendo! La differenza non da poco è che per quello che già fa l’Amministrazione chiede, DOPO, il consenso del Consiglio comunale ma tenendolo all’oscuro delle informazioni e dei contatti che sta acquisendo così come ne tiene all’oscuro i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali.
Cittadini in Comune ha espresso parere favorevole al percorso tracciato dal Protocollo di intesa del 20/1/2009 e, oggi, non ci piace affatto questo Atto di indirizzo che lo contraddice e, concretamente, lo annulla. Pertanto proponiamo che questo Consiglio comunale – allo stesso modo di come è stato fatto per la problematica della Fiera/area leader Quadrilatero di Castelferretti – voti un documento concordato tra tutti i capigruppo da inviare ai Sindaci ed ai Consigli comunali di Ancona ed Osimo affinché diano compimento agli impegni sottoscritti con il Protocollo di Intesa e, qualora non fosse possibile, motivarne le ragioni ai rispettivi Consigli comunali, ai lavoratori ed alle loro rappresentanze sindacali!
Cittadini in Comune chiede ai capigruppo di esprimersi su questa proposta.

La proposta non è stata accolta.

Loris Calcina (capogruppo Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima)

<< Pagina PrecedentePagina Successiva >>