Sindaco e Giunta Signorini (dopo l’ex Brandoni) CONTINUANO AD IGNORARE l’impegno deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale del 29 maggio 2017 a predisporre uno specifico provvedimento per vietare a Falconara i Circhi che fanno esibire gli animali. Tra qualche giorno, a Falconara, un Circo autorizzato all’attendamento dall’Amministrazione comunale, inizierà gli spettacoli anche con numeri eseguiti dagli animali. Il Consigliere Calcina: “Come mai il Sindaco fa un’ordinanza per vietare i botti di capodanno a tutela anche degli animali domestici e, a distanza di oltre un anno e mezzo, non ottempera ad una Deliberazione del Consiglio comunale a tutela degli animali in cattività nei Circhi? Ancora una volta il Consiglio comunale e lo Statuto comunale sono stati avviliti”.
“Come mai il Sindaco fa un’ordinanza per vietare i botti di capodanno a tutela anche degli animali domestici e, a distanza di oltre un anno e mezzo, non ottempera ad una Deliberazione del Consiglio comunale a tutela degli animali in cattività nei Circhi, vietando l’attendamento circense sul suolo comunale?” si chiede il Consigliere Loris Calcina.
Il 29 maggio 2017 – pur all’opposizione dell’Amministrazione Brandoni – la nostra Consigliera Lara Polita votò favorevolmente la mozione proposta da un Consigliere comunale sostenitore dell’allora Sindaco che lo impegnava – insieme alla Giunta – “a predisporre uno specifico provvedimento per fare in modo che in caso di richieste di attendamento da parte di circhi possano essere vietate quelle con gli animali”.( leggi la Delibera del CC )
Il Consiglio comunale approvò all’unanimità quella mozione con Deliberazione n° 47.
Se oggi, dopo un anno e mezzo, a Falconara M. (nell’area della rotatoria di via del Consorzio) è stato dato il permesso di attendarsi ad un Circo che fa esibire anche gli animali, significa che quel doveroso impegno del 29 maggio 2017 è stato ignorato dalla Giunta Brandoni e, oggi, dalla Giunta Signorini.
Vale la pena ricordare che in quei Circhi in cui, tra gli altri numeri dello spettacolo, si fanno esibire anche gli animali, le loro azioni sono il frutto di un durissimo addestramento e sofferenza a cui sono sottoposti quotidianamente. Come recitava la mozione consiliare del 2017, tutto questo è nettamente in contrasto con la Dichiarazione universale dei diritti degli animali proclamata il 27 gennaio 1978 a Bruxelles e moltissimi cittadini amanti degli animali – e noi con loro – vogliono che quella Dichiarazione sia rispettata. Crediamo che la ricchissima arte circense può fare a meno dell’esibizione degli animali.
Per cui l’INTERPELLANZA depositata dalle liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara chiede al Sindaco i motivi per cui sia stato ignorato quell’impegno dato che gli articoli 44 e 48 dello Statuto comunale prevedono che la Giunta “adotti i provvedimenti necessari per dare esecuzione agli indirizzi politico – amministrativi espressi dal Consiglio comunale” ed il Sindaco che la dirige “assicura la corrispondenza dell’attività agli atti di indirizzo deliberati dal Consiglio“.
Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune
ISPEZIONE STRAODINARIA ALLA RAFFINERIA API: il TEMPOREGGIAMENTO e il conseguente RIFIUTO del Dirigente del Ministero dell’Ambiente (Dr. Antonio Ziantoni) è offensivo nei confronti dei cittadini falconaresi, della Regione Marche e del Comune di Falconara! Sanno Regione e Comune che per altre raffinerie il Ministero dell’Ambiente ha deciso l’ispezione straordinaria sulla base di notizie di stampa su presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA? Sanno che per altre raffinerie il management è stato avvertito solo ad ispezione già decisa? Sanno che dalla decisione ministeriale l’ispezione straordinaria è stata eseguita nel giro di dieci giorni? Il Sindaco di Falconara e la Regione Marche intendono reagire nei confronti del Ministero dell’Ambiente? Il Consigliere Calcina ha chiesto che la questione sia valutata in sede di Commissione consiliare Ambiente. “Ritengo che il Consiglio comunale e il Sindaco debbano attivarsi direttamente con il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa!”
3 mesi fa (2 ottobre 2018) il Comune di Falconara e la Regione Marche hanno inviato una richiesta di VISITA ISPETTIVA STRAORDINARIA PER GLI IMPIANTI DELLA RAFFINERIA API al Dirigente della Divisione III (Rischio rilevante e autorizzazione integrata ambientale) del Ministero dell’Ambiente – Dott. Antonio Ziantoni – e per conoscenza all’ISPRA. La richiesta era motivata e documentata con una Relazione tecnica (redatta dalla Regione e condivisa con il Comune) sulle “segnalazioni di fenomeni odorigeni relativi all’area limitrofa la raffineria API nel periodo dal 27 giugno al 4 settembre 2018 “. ( leggi quì )
La risposta del Dirigente Ziantoni ( leggila quì ) – 24 ottobre 2018 – è stata un TEMPOREGGIAMENTO (preludio al RIFIUTO) sintetizzabile in 3 punti:
1) Il Dr. Ziantoni ha scritto la sua risposta direttamente ad API raffineria e, solo per conoscenza, al Comune di Falconara e alla Regione Marche che erano e sono gli interlocutori principali!
2) Il Dr. Ziantoni ha ritenuto di dover informare l’API della richiesta di ispezione straordinaria di Regione e Comune, delle esalazioni a cui fa riferimento la richiesta nonché delle valutazioni tecniche delle Amministrazioni.
3) Il Dr. Ziantoni ha deciso che “prima di procedere all’eventuale attivazione della visita ispettiva straordinaria” API doveva fornire “informazioni dettagliate in merito allo stato degli impianti nei giorni e negli orari relativi alle segnalazioni” nonché “le eventuali criticità tecniche o gestionali rilevate che possano rappresentare possibili cause di emissioni odorigene riconducibili alle segnalazioni“.
A nostro parere, forma e decisione del Dr. Ziantoni sono irricevibili e OFFENSIVE per i cittadini falconaresi, la Regione e il Comune!
Nutrendo dubbi su quanto determinatosi, abbiamo consultato il sito del Ministero dell’Ambiente (MATTM) e ci siamo imbattuti in due visite ispettive straordinarie disposte dal MATTM nel 2017 alla raffineria ESSO di Augusta (Siracusa) e alla raffineria ISAB di Priolo Gargallo (Siracusa), anche là per accertare la diffusione di esalazioni (emissioni odorigene) e il rispetto dell’AIA.
Nel caso dell’ISAB, l’ISPRA era stata incaricata dell’ispezione dal Direttore generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali (DVA) del MATTM – Dott. Giuseppe Lo Presti – il quale, si era mosso a seguito di “notizie di stampa che segnalarono presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA“.
La richiesta di ispezione del MATTM fu inviata soltanto all’ISPRA e all’ARPA Sicilia mentre il management della raffineria non compariva nelle missive.
Sia per l’ISAB sia per la ESSO NON RISULTA che il MATTM abbia richiesto – prima delle ispezioni straordinarie – l’invio di informazioni dettagliate in merito allo stato degli impianti nei giorni e negli orari relativi alle segnalazioni oppure in merito alle eventuali criticità tecniche o gestionali rilevate che possano rappresentare possibili cause di emissioni odorigene riconducibili alle segnalazioni, come chiesto dal Dirigente Ziantoni nel caso della raffineria API.
Anzi, leggendo i verbali delle ispezioni straordinarie alla ESSO e all’ISAB, gli accertamenti sullo stato degli impianti critici riguardo alla fuoriuscita di esalazioni odorigene, è stata effettuata sul campo dai Gruppi ispettivi di ISPRA e ARPA Sicilia, ovviamente accompagnati dai responsabili designati dalle aziende i quali, IN SEDE DI SOPRALLUOGO, HANNO CONSEGNATO ANCHE COPIA DELLA DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE GLI IMPIANTI.
Sia per l’ISAB sia per la ESSO il tempo trascorso tra la richiesta di ispezione straordinaria del MATTM e l’effettuazione è stato di 10 giorni: richieste il 24 luglio 2017 ed effettuate il 1 agosto e il 3 agosto 2017!
Bella differenza con i mesi trascorsi invano dalla richiesta del 2 ottobre 2018 di Regione Marche e Comune di Falconara e il traccheggiamento del Dirigente Ziantoni! Non solo: il Dirigente Ziantoni ha temporeggiato anche se la richiesta di ispezione all’API era supportata da una relazione della Regione Marche, documento di ben altro spessore rispetto alle “notizie di stampa che segnalarono presunte violazioni delle prescrizioni dell’AIA” in base alle quali si era attivato il Direttore Generale Lo Presti per l’ispezione all’ISAB di Priolo!
Forse la decisione del Dr. Ziantoni di chiedere preventivamente ad API se si siano verificate anomalie impiantistiche nei periodi delle esalazioni segnalate dipende dalla convinzione del Dirigente Ziantoni che “rispetto all’impegno ambientale la raffineria di Falconara può essere annoverata tra le migliori del paese” ?
Ma il Sindaco di Falconara e la Regione Marche conoscono come si comportò il management di API raffineria in occasione dell’incidente al serbatoio TK61, allorquando l’Ing. Giovanni Bartolini (Responsabile SSAQ della raffineria) dichiarò l’esistenza di un “inconveniente operativo” soltanto 24 ore dopo l’accadimento e SOLO DOPO le centinaia di segnalazioni di esalazioni di benzene da parte dei cittadini falconaresi!
Siccome ci rifiutiamo di credere che il Dirigente ministeriale Ziantoni non conosca i fatti e quella nota dell’API del 12 aprile 2018, riteniamo che le informazioni preventive all’ispezione straordinaria che vorrebbe ottenere da API raffineria non sono solo risibili, ma OFFENSIVE nei confronti dei cittadini, del Sindaco e della Regione.
Il Consigliere Loris Calcina ha dichiarato: “ho chiesto che la questione sia valutata in sede di Commissione consiliare Ambiente. Proporrò che il Consiglio e il Sindaco si attivino direttamente nei confronti del Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa. L’interlocuzione con il Dirigente Antonio Ziantoni non è assolutamente sufficiente per la tutela della salute dei falconaresi!“.
richiesta visita ispettiva straordinaria alla raffineria ISAB
relazione visita ispettiva alla raffineria ISAB
relazione visita ispettiva alla ESSO
Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara
Il 9 ottobre scorso il committente RFI e la ditta Ricciardello (esecutrice) hanno iniziato le demolizioni per il bypass ferroviario nel cantiere della ex caserma Saracini di Falconara M. senza l’esposizione della cartellonistica richiesta dal Regolamento Edilizio e dalla Legge antimafia 55/1990. Dopo 2 ore dalla segnalazione del Consigliere Calcina, è intervenuta la Polizia Municipale la quale ha trovato esposti 2 fogli A3 e 1 foglio A4 al posto della segnaletica regolamentare. Per il COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI FALCONARA M. è risultato TUTTO IN REGOLA! Ci risulta OSCURO il criterio con il quale il COMANDANTE DELLA PM valuta il rispetto delle norme. Che cosa accadrebbe a un qualsiasi cittadino falconarese, committente dei lavori di demolizione e ristrutturazione della propria casa (e alla ditta esecutrice) se la cartellonistica di cantiere non fosse esposta? Ecco la “fotostoria” di quanto accaduto il 9 e il 10 ottobre 2018 (oggetto di interrogazione al Consiglio comunale del 19 dicembre scorso)
Per inquadrare tutta la vicenda si deve tenere conto della seguente esigenza fondamentale: lo scopo della pubblicità dei cantieri a mezzo cartellonistica di dimensioni standard, è di far conoscere ai cittadini che cosa si sta costruendo, con quali e quanti soldi, a chi sono affidati gli appalti e i subappalti, ecc. E’ una fonte importantissima di informazioni per il pubblico che ne ha diritto per poter capire – e quindi poi criticare, confrontare, approvare o meno – cosa sta capitando sul territorio in cui vive. Nascondere questi dati o, nel nostro caso della ex caserma Saracini, esporli in una zona di “non facile consultazione” determinando, di fatto, difficoltà di conoscenza, equivale a violare platealmente i diritti della popolazione di conoscere e criticare in base a quanto dettato rispettivamente:
1) dalla Legge n. 55 del 19/03/1990 (art. 18 commi 6 e 12) recante “Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale” (necessaria per prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti);
2) dal Regolamento Edilizio del Comune di Falconara M. (art. 40) il quale prescrive che “in tutti i cantieri di lavoro deve essere affissa in vista al pubblico una tabella chiaramente leggibile” con tutti i dati necessari.
9 ottobre 2018: alle ore 10, avvertito dal Presidente del Comitato Fiumesino, ho verificato da via del Conventino l’inizio dei lavori di demolizione della ex caserma Saracini interessata dall’opera del bypass ferroviario. Alla presenza del Presidente stesso e di un cronista di un quotidiano locale, ho scattato le seguenti foto e ho informato telefonicamente sia l’Assessore all’Urbanistica che il Dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Falconara.
Alle ore 11 ci siamo spostati prima all’ingresso principale della ex caserma e poi a quello secondario accessibile da via Caserme/via Conventino con una stradina sterrata (lunga 130 metri): in ambedue le entrate non era stato affisso alcun cartello previsto per i cantieri (come da foto).
Alle ore 12,45 invio una p.e.c. di segnalazione ( leggi e guarda foto quì ) al Sindaco, agli Assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici e al Comandante della Polizia Municipale.
Alle 14,45 la PM esegue il sopralluogo ( QUI’ leggi il Verbale), constatando e fotografando la seguente situazione: sull’ingresso secondario, appiccicato con nastro adesivo, ci sono un foglio A4 con i dati richiesti dalla normativa e due fogli A3 di pericolo (vedi foto seguenti). Il verbale della PM riporta anche che “avendo l’opera uno sviluppo complessivo di circa 5,6 Km i cartelli di cantiere non sono posti in ogni singolo tratto di intervento, ma alla sede del cantiere“.
PRIME CONSIDERAZIONI: La situazione trovata dalla Polizia Municipale alle 14,45 del 9 ottobre VIOLAVA ciò che dispone la normativa per i cantieri. I cartelli devono rispettare forme e indicazioni minime che non sono fogli di carta A3 o A4. Al momento del sopralluogo della PM il 9 ottobre, non c’erano quei cartelli regolari! Come si apprenderà dal prosieguo della “fotostoria”, i cartelli regolari all’ingresso secondario della ex caserma sono comparsi il 10 ottobre, ciò che fa risaltare ancora di più il precipitoso intervento riparatore da parte della ditta Ricciardello Costruzioni eseguito nella stessa mattinata del 9 ottobre, DOPO LE NOSTRE TELEFONATE! Infatti …
10 ottobre 2018: alle 10,30 eseguo un altro sopralluogo e scatto foto insieme al Presidente del Comitato Fiumesino, una residente di Villanova e una giornalista di un quotidiano locale. All’ingresso secondario della ex caserma è comparso il cartello regolamentare del cantiere assieme all’A4 con i dati richiesti dalla Legge antimafia (55/1990), ma un cittadino che passa per via delle Caserme/via Conventino non se ne accorgerebbe mai, posti come sono a 130 metri di distanza dalle due vie principali!
Ma c’è di più: sempre la mattina del 10 ottobre nel sopralluogo nei pressi della sede del cantiere posta in via Flaminia (quartiere Villanova) rinveniamo l’esistenza di un regolamentare cartellone di cantiere … ma privo delle indicazioni chieste dalla normativa! (guarda la differenza tra lo stesso cartellone fotografato il 10 ottobre e rifotografato alcune settimane dopo).
Se il 10 ottobre il cartellone era privo di indicazioni, significa che anche il 9 ottobre era nelle stesse condizioni, per cui quanto verbalizzato dalla Polizia Municipale non sollevava RFI e la ditta Ricciardello dalla responsabilità di non aver esposto alla ex caserma le informazioni richieste, semplicemente perché non le aveva esposte neanche alla sede del cantiere. Inoltre sorge il dubbio se la Polizia Municipale si sia recata alla sede del cantiere di Villanova e che cosa abbia constatato! Se avesse riscontrato il cartellone completo dei dati richiesti dalla normativa, avrebbe dovuto fotografarlo e tutto si sarebbe chiarito. MA QUEL CARTELLO ERA VUOTO ANCHE ALLA SEDE DI VILLANOVA!
CONSIDERAZIONI FINALI: nel corso del sopralluogo del 9 ottobre 2018, la PM si è trovata di fronte ad una SITUAZIONE TOTALMENTE ILLEGALE, equiparabile all’assenza di qualsiasi cartellonistica, SIA ALLA EX CASERMA SIA ALLA SEDE DEL CANTIERE!
Perché il Comandante della PM non ha fatto elevare la sanzione quando si è trovato di fronte ad un foglio formato A4 e due fogli formato A3 al posto della cartellonistica?
Come mai il Comandante della PM non ha valutato che quei fogli di carta A3 e A4 posti all’ingresso secondario della ex caserma equivalevano al NULLA rispetto alle disposizioni vigenti?
Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara
I Consiglieri che sostengono il Sindaco Signorini sono tutti civicamente coscienti della responsabilità che hanno dichiarato di voler assumere di fronte alla cittadinanza di Falconara? Ieri la protesta compatta delle minoranze (PD – Lega – M5S – CiC/FBC/SAF) che sono uscite dall’aula ha dimostrato per l’ennesima volta che i Consiglieri che sostengono il Sindaco non sono in grado di garantire il numero legale ed i lavori del Consiglio comunale. Da mesi alcuni Consiglieri di maggioranza si comportano come se l’incarico assunto sia un peso, irrispettosi verso la cittadinanza e l’Istituzione!
Per due volte il Consigliere Luchetti aveva già dato voce al fatto che fosse la presenza e i voti garantiti dalle opposizioni a consentire di svolgere i regolari lavori del Consiglio comunale rispetto ad alcuni Consiglieri della maggioranza del Sindaco che a un certo punto del Consiglio comunale se ne andavano o non risultavano più presenti.
Ad esempio nel Consiglio del 29 ottobre scorso mentre i Consiglieri di minoranza garantirono lo svolgimento dei lavori fino all’ultimo minuto utile, 4 di quelli del Sindaco lasciarono l’assemblea. Responsabilmente fu la presenza (ed il voto favorevole) della minoranza che permise di approvare la “Proposta di variazione dell’offerta formativa degli Istituti comprensivi Galileo Ferraris e R. Sanzio per l’attivazione di una sezione ad indirizzo musicale presso la Scuola secondaria di 1° grado G. Ferraris e l’avvio presso la Scuola dell’infanzia l’Aquilone” di una sezione ad indirizzo montessoriano per l’a.s. 2019/2020“.
Anche nel Consiglio comunale del 29 novembre fu la presenza e il voto dei Consiglieri di minoranza a garantire l’esecutività di un Atto riguardante il Regolamento Edilizio. Alcuni Consiglieri del Sindaco se ne erano andati via prima e, se fosse stato per loro, quell’Atto non avrebbe sortito alcun effetto!
La domanda è: i Consiglieri che sostengono il Sindaco Signorini sono tutti civicamente coscienti della responsabilità che hanno dichiarato di voler assumere di fronte alla cittadinanza di Falconara?
Il paradosso si è verificato alla Commissione Bilancio del 18 dicembre: il Presidente che aveva convocato la Commissione (Luca Cappanera), è stato a sua volta “convocato” (con una telefonata) dall’Assessore al Bilancio. Erano trascorsi 40 minuti dall’orario di convocazione e il Presidente di Commissione non c’era! Non solo: i partecipanti sono stati solo i Consiglieri di CiC/FBC/SAF – PD – Lega e M5S. Non c’era neanche un Consigliere di maggioranza!
Loris Calcina – Capogruppo consiliare CiC/FBC e SAF
CiC/FBC/SAF alle Commissioni Urbanistica e Cultura: cancelliamo il nome di Arturo Donaggio dalla toponomastica della città. Scrisse e firmò il Manifesto della razza che nel 1938 fu la base della Legge razziale fascista a causa della quale ottomila cittadini italiani (anche falconaresi) furono deportati senza ritorno nei lager nazisti. Il Consigliere Calcina: “Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019”
Le liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in comune, hanno fatto istanza di riunione ai Presidenti delle Commissioni consiliari Urbanistica e Cultura del Comune di Falconara al fine di discutere la proposta di cancellare dalla toponomastica della città il nome di ARTURO DONAGGIO e intitolare la via a cittadini o figure istituzionali che hanno sofferto le abominevoli leggi razziali del 1938.
Infatti, il medico neuropsichiatra falconarese ARTURO DONAGGIO concorse, insieme ad altri nove scienziati di varie discipline, alla redazione e alla firma del nefando MANIFESTO DELLA RAZZA (pubblicato il 14 luglio 1938 su “Il Giornale d’Italia“, il 5 agosto 1938 sulla rivista “La difesa della razza“) in cui si sostenevano la concezione ‘biologica’ del razzismo, l’esistenza di una pura razza italiana e la non assimilabilità degli ebrei e di altre minoranze che, secondo i firmatari, costituivano razze ‘non europee’.
Quell’abominevole Manifesto fu la base della Legge razziale 1020/1938 e relativi decreti esecutivi promulgati dal governo fascista di Benito Mussolini e controfirmati dal re Vittorio Emanuele III.
Il Dott. Donaggio offrendo un avallo pseudoscientifico e accettando – con atto personale e volontario – di figurare quale uno dei dieci firmatari del Manifesto della razza, ha contribuito anche ai suoi concreti sviluppi di carattere politico e legislativo, rendendosi colpevole delle deportazioni senza ritorno nei lager nazisti di ottomila cittadini italiani, tra cui settecento bambini. Scelta per la quale non ha mai pagato un prezzo.
“Alla luce della sensibilità acquisita dai nostri concittadini nel corso degli 80 anni che ci separano dalla vergognosa firma delle leggi razziali e alla luce dell’art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana non riteniamo tollerabile che al Dott. Arturo Donaggio sia ancora intitolata una via della nostra città” ha dichiarato il Consigliere Loris Calcina, che ha aggiunto: “Dato che ci troviamo nell’80° anniversario delle leggi razziali, auspico che la procedura del cambio dell’intitolazione venga completata entro il 2018 in modo che l’inaugurazione della nuova via possa avvenire in concomitanza con la prossima giornata della memoria, il 27 gennaio 2019“.
Conclude il Consigliere Calcina: “Voglio ringraziare personalmente e a nome delle liste civiche che rappresento il Sig. Graziano Fiordelmondo per le preziose ricerche storiche che sta conducendo da anni e che sono state fondamentali per formulare questa proposta. E’ grazie anche a Fiordelmondo se oggi sappiamo che a causa delle leggi razziali del 1938 tre famiglie all’epoca residenti a Falconara Marittima furono declassate a “cittadini di serie B”, una delle quali rimpatriata in Ungheria e le altre due perseguitate sino al punto che un componente delle stesse fu catturato e quindi deportato nel febbraio 1944 ad Auschwitz dove venne assassinato nell’ottobre dello stesso anno, e nel nostro Comune abita tuttora una delle pochissime superstiti di Auschwitz“.
Staff comunicazione liste civiche CiC/FBC e SiAMO Falconara
Ecco le proposte di CiC/FBC/SAF nella Commissione Ambiente del 13 novembre scorso. Il Consigliere Calcina: “Per prendere provvedimenti efficaci, il Sindaco deve affrontare le situazioni delle esalazioni acute come quelle di lunedì dal punto di vista sanitario. Il Sindaco stesso deve poter convocare una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA in collaborazione con l’ASUR di via Rosselli in cui il Medico di guardia, per l’occasione, sia affiancato da figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.). La SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA dovrà ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato, certificarlo ed informare il Sindaco sui soli dati diagnostici riscontrati. A quel punto, qualsiasi Ordinanza o intervento a tutela della salute del Sindaco sarà inattaccabile!”
Da quanto è emerso in Commissione consiliare IV^ (Ambiente) del 13 novembre e dal comunicato stampa del Sindaco, emergono alcuni passaggi operativi che vanno ripensati o, addirittura, cambiati a partire dai criteri in base a cui muoversi.
Come CiC/FBC/SAF abbiamo suggerito e fatto mettere a verbale della Commissione:
1) Potrebbe essere rischioso ed inconcludente per il Sindaco usare i dati in tempo reale MA NON VALIDATI delle centraline fisse per qualsiasi provvedimento voglia disporre (Ordinanze precauzionali a tutela della salute pubblica o per bloccare parzialmente o completamente la produzione di un’attività). Al contrario, è necessario cominciare ad AFFRONTARE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO una situazione come quella dell’altra sera (ma anche del 12 aprile scorso o dell’incendio alla Casali del 2015). Come? Il Sindaco si deve fare promotore di una Convenzione con l’ASUR e la Regione Marche affinché nella sede di Falconara M. (in via Rosselli) il Sindaco stesso possa convocare nell’immediatezza di eventi come quello di lunedì 12 novembre (anche al di fuori del Piano di Emergenza Esterna che riguarda incidenti causati dalla raffineria API) una SORVEGLIANZA SANITARIA DINAMICA.
Questa SORVEGLIANZA SANITARIA deve poter contare su alcune figure specializzate (Otorino, Psicologo, ecc.) che affianchino il Medico di guardia con il compito di ricevere i cittadini che accusano malesseri fisici e psicologici, verificarne lo stato e certificarlo. Fermo restando il diritto di ciascun cittadino all’anonimato e alla decisione assolutamente personale di gestire il proprio certificato medico, è sufficiente che il Sindaco venga informato dai medici sugli effetti diagnosticati (senza comunicazione dei dati personali dei cittadini) nel mentre si manifesta l’evento o nelle ore immediatamente successive. A quel punto il Sindaco, quale Autorità sanitaria responsabile sul proprio territorio, avrebbe in mano dati sanitari certi sui quali fondare la legittimità di una sua eventuale Ordinanza e, inoltre, darebbe forza anche agli Atti trasmessi alla Procura della Repubblica.
2) Dall’incendio della Casali (2015) all’incidente al TK61 (aprile 2018) alle esalazioni di lunedì è evidente che le centraline fisse non sono più sufficienti per diversi motivi: sia perché l’altezza a cui sono collocate possono dare risultati sottostimati se si è in presenza di inquinanti più pesanti dell’aria che tendono a stratificarsi più in basso, ad altezza d’uomo, sia perché le zone dove si concentrano sono sprovviste di rilevazione. Ho chiesto che IL SINDACO DEVE ESSERE PERENTORIO CON L’ARPA MARCHE la quale possiede due centraline mobili. In eventi come quelli ricordati che durano molte ore o addirittura giorni, una delle due centraline mobili deve essere dislocata a Falconara.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC/SiAMO Falconara