PdL maggiordomo dell’API. PD ambiguo…
Cronache dal Consiglio Comunale
Il dibattito nel Consiglio Comunale sulla mozione del PD (immagine accanto) relativa agli impegni chiesti all’Amministrazione Comunale nei confronti della Società petrolifera API, ha registrato l’atto di accusa della Lista Civile CITTADINI IN COMUNE nei confronti del centro destra e del centro sinistra!
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“Durante la nostra indagine sul prezzo della benzina alle pompe di differenti compagnie (già inferiori a quelle API) abbiamo registrato sull’iniziativa di marketing dell’API una sorta di fastidio da parte dei gestori.
Ci chiediamo dunque se il Sindaco e la sua Giunta si rendano conto che sono scesi in campo a favore dei distributori dell’API/IP contro gli altri!
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Il fatto che l’API abbia pubblicizzato dalla Sede Comunale piuttosto che seguire la consuetudine di usare la propria sede o una qualsiasi sala per conferenze per lanciare simili campagne pubblicitarie ha anche una valenza simbolica di non poco conto.Si è voluto far credere che esista un nesso tra il marketing dell’API e l’interesse pubblico: “un’azione concreta che fa gli interessi dei cittadini”, come ha dichiarato il Sindaco.
Il Sindaco ha dimenticato che il suo compito primario è difendere e promuovere la salute e la sicurezza dei cittadini …
Il Sindaco di una città che ospita un impianto ad alto rischio di incidente rilevante deve pretendere dall’API – con atti concreti – il rispetto delle norme sulla prevenzione degli incidenti, sulla prevenzione delle emissioni nocive nelle matrici ambientali che a Falconara, invece, da anni sono state spesso violate con sostanze cancerogene, come vìolati sono stati i diritti dei cittadini che si sono visti chiudere spiagge e balneazione oppure sono stati costretti a fuggire dalle proprie abitazioni per gli incendi.
Sanno il Sindaco e la sua Giunta che hanno sponsorizzato l’operazione commerciale dell’Azienda che dal 2000, nel suo Rapporto di Sicurezza – il documento più importante previsto dalla Legge Seveso II – ha iscritto un sistema di sicurezza elettrico che in realtà non ha mai realizzato almeno fino a tutto il 2006?
Sanno il Sindaco e la Giunta che l’Ispettore Regionale dei Vigili del Fuoco ha relazionato che la mancanza di quel sistema ha provocato pericolosissimi black out elettrici in raffineria con grave rischio per l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini?
Non lo sanno, ma dovrebbero documentarsi prima di patrocinare simili iniziative commerciali.
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E’ condivisibile la premessa della mozione PD che la salute dei cittadini non può essere monetizzabile…
Salvo poi smentirsi nell’ultimo impegno richiesto all’Amministrazione comunale.
Infatti lì si riconosce che il by pass ferroviario determinerà un impatto sul territorio ma invece di evitare l’impatto rovinoso sul territorio se ne chiede la monetizzazione.E l’impatto sul territorio – dato che non è desertificato – è impatto sulla qualità vita dei cittadini, sulla loro salute!
Il rischio esondazione, il rumore, la chiusura verso la campagna per Fiumesino; i binari a Villanova a servizio dell’API chiesti dalla Regione Marche e prescritti dalla VIA Speciale del Ministero dell’Ambiente!
Se un’opera determina sofferenza al territorio e ai cittadini non è una buona opera.
Dunque è inaccettabile calcolare la monetizzazione di effetti dannosi ampiamente prevedibili ed evitabili!D’altra parte l’Amministratore Delegato di RFI ci ha detto o by pass o tunnel e siccome tunnel è stato detto anche dagli Studi SVIM che la Regione Marche ha richiesto e pagato, TUNNEL dovrebbe essere la soluzione da far pagare all’API!
Cosa che voi tutti, centro destra e centro sinistra, vi sognate di chiedere!
Inoltre ci chiediamo: quando parlate di contribuzione ai costi che la collettività sostiene per la sua presenza che cosa intendete?
Vi diamo una cifra approssimata per difetto dei costi sociali indotti dall’attività della sola centrale elettrica API oggi esistente: 47.829.000 € all’anno!
€ 31,8 all’anno che ogni marchigiano paga di tasca propria a causa dell’API!
Sono i costi dei danni procurati all’ambiente e alla salute dell’uomo che generalmente non vengono contabilizzati, MA ESISTONO E SONO PAGATI DALLA SPESA PUBBLICA! Da tutti noi.
Allora è vostra intenzione chiedere annualmente questa cifra all’API?
C’è qualcuno che ancora è disposto a credervi quando tutti, centro destra e centro sinistra, non riuscite ad avere dallo Stato le accise, cioè ciò che dal 2001 è Legge Finanziaria e che il Ministro Baldassarri, in questa sede, si è permesso di trattare alla stregua di un premio che concederà solo se prima si sarà risanato il bilancio comunale?
Avete la forza di battere cassa per i fondi dell’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale adeguati per Falconara?
Perché dovete transare con l’API gli ingenti danni ambientali provocati dall’Azienda?
Si deve ricevere ciò che ci spetta!
Perché cercate sempre la mossa sbagliata per rimanere sotto scacco dall’API?
Infine ci sembra poco informato e dunque poco incisivo l’impegno chiesto sugli interventi necessari per l’abbattimento degli inquinamenti.
Noi la questione la conosciamo in questo modo:
per la raffineria e la centrale elettrica IGCC, l’API ha obblighi precisi stabiliti dalla normativa relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento nonché dal Protocollo di Intesa del 30/6/2003 sottoscritto con la Regione Marche.
Deve cioè applicare il principio delle migliori tecnologie disponibili.
Quello che bisogna chiedersi è come mai fino ad oggi l’API non abbia ritenuto necessario implementare tutte quelle tecnologie ai propri impianti.
Anzi nello Studio di Impatto Ambientale delle nuove centrali elettriche che intende costruire l’impatto ambientale che si genererà vorrebbe essere compensato da interventi di riduzioni dell’impatto degli impianti industriali esistenti, COSA CHE DOVEVA ESSERE GIA’ STATA FATTA E NON PUO’ ESSERE BARATTATA CON DUE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE!
Al contrario, a Falconara, dobbiamo constatare che la salute dell’intera popolazione è esposta ad un surplus di inquinanti che, da anni, potevano essere evitati con l’implementazione delle migliori tecnologie disponibili negli impianti dell’API.
Sarà anche per questo che a Falconara non c’è il calo delle malattie respiratorie rispetto al calo delle stesse nel resto della Provincia di Ancona?“
Loris Calcina
L’urbanistica è alla deriva
Nell’ultimo Consiglio comunale sono state discusse le osservazioni ad alcune delle varianti urbanistiche adottate dal Commissario straordinario, senza alcuna discussione politica.
Nonostante ci fossimo dichiarati contrari a queste varianti in quanto adottate all’oscuro dei cittadini, abbiamo voluto fornire dei contributi migliorativi, entrando nel merito di alcune questioni.
La variante relativa alle norme per l’edificazione in ambito extraurbano intendeva sottoporre alcuni edifici colonici a piano di recupero al fine di controllare la qualità degli interventi di trasformazione previsti. Tuttavia, con un’osservazione d’ufficio, l’ambito soggetto a Piano di recupero, invece che essere individuato sulla carta, è stato fatto coincidere con la particella catastale del fabbricato rurale. Così facendo, qualora esistano edifici adiacenti al fabbricato ma esterni alla particella, questi sarebbero esenti dall’obbligo del piano di recupero, che finirebbe così per non servire a controllare proprio quei complessi di edifici che devono essere maggiormente controllati, in quanto potenzialmente in grado di trasformarsi in vere e proprie lottizzazioni isolate in aperta campagna.
Abbiamo presentato un emendamento in cui si chiedeva che nel caso sopra detto, l’obbligo del piano di recupero fosse esteso a tutti gli edifici facenti parte di un complesso o di una aggregato edilizio.
In sede di dibattito, il Consigliere Fiorentini (PdL) si dichiarava contraria alla proposta avanzando motivazioni completamente estranee a quanto richiesto, affermando che così facendo le norme si complicavano (e perchè?) e che addirittura si sarebbe esteso l’uso residenziale anche agli edifici adiacenti al fabbricato rurale, cosa totalmente falsa in quanto l’obbligo di un piano di recupero è un aspetto attuativo che non influisce in alcun modo sulle destinazioni d’uso! La Fiorentini quindi non ha capito nulla di quanto da noi proposto (per incompetenza? perchè mal consigliata?) ma ha votato contro ad una cosa che invece migliorava il raggiungimento degli obiettivi della variante! E con lei, come pecore, hanno votato ciecamente tutti i consiglieri della maggioranza! (Quelli del PD almeno, non capendoci nulla, si sono onestamente astenuti).
Poi è stata la volta della variante sulla viabilità a Castelferretti – zona Ciaf – che in realtà era la ridefinizione di un ambito già previsto dal PRG con l’introduzione di alcune “modifiche” che interessano i privati, come l’incremento dell’altezza da 12 a 14 metri per fare l’albergo Bilancioni e l’inserimento dell’uso residenziale in un comparto tra villa Ferretti e la COPAV, che occupa una parte di area che il PRG prevedeva a verde. Una variante dove non si riesce a trovare l’ombra di un qualche pubblico interesse . Continua a leggere…
il profetico Jeremy Rifkin: verso la 3°Rivoluzione Industriale!? Forse…
Parlare di nuove tecnologie è essenziale, così come diffondere l’informazione. Queste 2 affermazioni, semplici, sottendono ad un unico concetto: la “diffusione”. Diffusione d’informazioni, di comunicazione…di energia. Così inizia Jeremy Rifkin, in una delle sue ultime brillanti analisi dell’economia e dello sviluppo sociale mondiale.
Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta. Il petrolio sta finendo. L’energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile, come il sole e il vento, e distribuita. Ognuno di noi potrà creare la propria energia e metterla a disposizione degli altri in rete.
Come non dare atto a Rifkin, quando ci dice “…per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole!”….Il fatto è che i nostri “amministratori” fino ad oggi si sono occupati solo della cementificazione! Continua a leggere…
Sono uguali a quelli di prima! E si divorano un altro pezzo della nostra terra…
“…Quanta ingenuità da parte mia, pensare ancora che la disciplina dell’architettura e della pianificazione territoriale possa reggere di fronte agli interessi economico-politici! Se vedete la replica alle osservazioni fatta dall’ufficio urbanistica noterete una distinzione tra argomenti tecnici e argomenti politici. Tra questi argomenti politici c’è anche la scelta del luogo in cui edificare. E qualcuno in commissione ha risposto con mia sorpresa dicendo che ci sono diverse scuole in architettura e che noi seguiamo scuole diverse. E’ evidente, che sono molto ma molto diverse queste scuole. Solo che io conosco i miei maestri, che si chiamano Walter Gropius, Le Corbusier, Aldo Rossi, Vittorio Gregotti, e molti altri. Dell’altra scuola non so chi siano i maestri.. e che cosa abbiano a che fare con l’architettura.Ma se vogliamo tornare sul terreno politico, è evidente che la nuova operazione sia stata formata da tecnici che non appartengono alla sfera del centro destra. Dopo aver dato le dimissioni, continuai ad aver contatti, per lavoro, con l’autorità di bacino e continuai ad informarmi sulla questione di Castelferretti. Venni così a sapere che il consulente di Bilancioni per le questioni afferenti i problemi del PAI era tale Furio Durpetti. Dall’altra parte, in Comune, chi costruiva l’operazione sul piano tecnico erano dirigenti e segretari di nomina fiduciaria dell’ex sindaco Recanatini. Uno staff tecnico “di fiducia” del centro sinistra. Questo spiega perché, al di là della ovvia opposizione – ovvia in quanto perdente a priori – che tiene il PD in consiglio, poi lo stesso gruppo non inneschi polemiche sui giornali ed abbia tenuto sempre una posizione defilata sulla questione anche sotto elezioni. Dopo tutto questa variante è una loro creatura! Si ripete, all’inverso quanto successe con la Quadrilatero, creazione del centro destra, prima osteggiata dal centro sinistra e poi, una volta preso il potere, ritenuta inevitabile e assimilata come cosa propria. E già, cari onesti consiglieri, la verità è che gli affari sono affari, e, come si dice, il denaro non puzza. Si accusa l’altro, che sta al potere, di fare operazioni discutibili e poi, quando la sorte gira e ci si trova al potere, quelle stesse operazioni diventano accettabili. Questa è la politica dei partiti. Non è la mia politica, non so dire se non è neanche la vostra, ma certamente è quella di chi governa in nome di un partito e non dei cittadini elettori.
Abbiamo di fronte una variante che oggettivamente è uno sfregio al nostro territorio.
- Non c’è una motivazione in termini di necessità di abitazioni;
- non da garanzie di risoluzione del problema idraulico, anzi lo aggrava;
- comporterà costi di gestione aggiuntivi per la collettività;
- deturpa per sempre un territorio che la nostra comunità ha giudicato di grande valore paesaggistico apponendo un vincolo di inedificabilità;
- promette entrate che non sono affatto sicure, specie se decideremo di fare ricorso al TAR;
- deriva da una trattativa tutta privata, senza riferirsi ad un progetto di città condiviso dai cittadini.
Ma allora perché il sindaco e il vice sindaco, che si erano detti contrari, insieme alla giunta hanno cambiato idea? Continua a leggere…
The story of stuff…La storia delle cose
Dalla sua estrazione passando per la vendita, l’uso e lo smaltimento, tutte le cose nella nostra vita hanno un enorme impatto sulla società, sul mondo intero , e ma la maggior parte di questo ciclo è nascosto alla nostra vista.
Il filmato, di 20 minuti, brevemente cerca di esemplificare il quadro dei nostri modelli di produzione e consumo.
The Story of Stuff espone le connessioni tra un numero enorme di questioni ambientali e sociali, e ci invita a creare insieme un mondo più sostenibile e giusto. Niente di nuovo sotto il sole…può comunque aiutare a far riflettere su alcuni paradossi e sulle contraddizioni che quotidianamente ci passano davanti e di cui facciamo parte come anelli di una catena produttiva sempre più insostenibile sul piano ambientale e sociale.
Annie Leonard è un’amante della natura ed un’attenta osservatrice che si è posta domande sui rifiuti, sulla loro produzione e sul loro riciclaggio…forse nella sua analisi sorvola sul riutilizzo delle materie come possibilità a nostra disposizione per contrastare la produzione di rifiuti e forse non dà il giusto peso alle enormi cifre di denaro che la catena coinvolge, ma il messaggio è chiaro: “se le pecicrsone di questo sistema si uniscono, noi possiamo rigenerare e trasformare questo sistema lineare in qualcosa di nuovo…un sistema che non consuma risorse nè persone.”
Buona visione! |>>|
Sergio Badialetti e Simone Tomassoni
Maxi Variante a Castelferretti: una follia! Confartigianato è con noi…
Comunicato stampa, Giovedì 03 Aprile
“Rispondo all’invito di Confartigianato circa una presa di posizione sulla variante urbanistica promossa dal Commissario ricordando che ho già esposto le mie forti riserve al riguardo, sia politiche che tecniche, durante la riunione riservata agli otto candidati sindaci. Devo rimarcare che la mia presa di posizione è stata seguìta soltanto dal candidato Baldassarri, d’accordo comunque nell’opportunità di non condizionare dall’esterno una scelta che resta sotto la totale responsabilità del Commissario.”
Carlo Brunelli
Candidato Sindaco al Comune d Falconara M.
Di seguito il comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Confartigianato:
Comunicato – Confartigianato Ancona