IL TERRIBILE VUOTO DELL’URBANISTICA DEL SINDACO DI FALCONARA BRANDONI!

l’obbiettivo del PRG del Sindaco Brandoni La questione urbanistica di Falconara Marittima continua ad essere fedele rappresentazione della crisi identitaria della comunità locale falconarese.
Il modo con cui viene affrontata la politica del territorio è infatti sempre stato sintomatico del modo con il quale una comunità sociale guarda a se stessa ed al proprio futuro.
Nel parlare di una “criticità” della politica urbanistica, mi riferisco in particolare al modo supìno con il quale l’Amministrazione Brandoni si stia trovando a perseguire la medesima visione urbanistica che fu del suo predecessore Recanatini.
Non appena si è insediata questa Amministazione, con la variante di Montedomini, ha di fatto sposato la stessa filosofia della precedente amministrazione guidata dal PD: l’urbanistica come salvagente per sopravvivere al naufragio finanziario del Comune, attraverso lo scambio di danaro per nuove possibilità edificatorie.
Allo stesso modo di come voleva procedere Recanatini, anche Brandoni ora pensa ad una Variante generale al PRG come ad una grande “fiera mercato delle aree edificabili”.

Certo, mi si contesterà il fatto che una tale affermazione non è mai stata fatta alla lettera nè da Brandoni nè da altri esponenti del PdL e per questo sarò accusato  di forzare la realtà, interpretandola ad arte, per screditare l’amministrazione comuale.
Vorrei però spiegare perchè invece ritengo, in tutta onestà, che tale affermazione non sia affatto impropria o fuori luogo, ma come invece essa risponda autenticamente al modo proprio con cui questa Amministrazione guarda all’urbanistica, esprimendo la realtà con una sincerità che le parole di circostanza usate in politica tendono quasi sempre ad eludere.

In primo luogo vorrei far riflettere sul sostanziale disinteresse dell’Amministrazione comunale nell’attuazione del vigente Piano Regolatore.Un Piano regolatore sicuramente brutto e confuso ma le cui vere fondamenta non sono mai state messe in discussione:  le tre grandi aree di trasformazione (APU), il principio del completamento e della riqualificazione dell’esistente, la specializzazione funzionale dei tessuti eterogenei e lacunosi (via Marconi).
Un Piano recente, che deve essere ancora in massima parte attuato, con una potenzialità insediativa elevata, in una fase economica in cui la domanda di nuove abitazioni o di nuovi luoghi di produzione si è pressochè azzerata.Perchè non pensare quindi a migliorare il Piano vigente cercando di renderne più efficace l’attuazione?
Perchè, invece, l’Amminstrazione si disinteressa dell’attuazione del PRG?

La trasformazione della fascia di via Marconi è ferma.

L’area APU 1 residua della Quadrilatero è bloccata dall’inerzia comunale.

Il piano del litorale nord è in attesa di non si sa quale autorizzazione…

Nessuno ragiona (ufficialmente) su soluzioni integrate delle APU 2 e 3.L’Amministrazione vagheggia , al contrario, l’apertura di nuovi fronti. Il passaggio di ulteriori aree agricole ad aree edificabili.
Un nuovo Piano Regolatore. Forse senza rendersi pienamente conto dei tempi e delle energie che un Piano regolatore necessariamente comportano.

E in questa prospettiva è stato avviato un ciclo di incontri della Commissione consiliare urbanistica. Incontri riservati ai partiti e finalizzati ad una loro condivisione  attorno alle motivazioni ed agli obiettivi del nuovo Piano.
In questo che è stato chiamato con eccessiva enfasi “percorso di costruzione” del PRG ho avuto nuove conferme circa i reali interessi dell’amministrazione e sulla conseguante concezione dell’urbanistica per Falconara.
Nella prima riunione, alla quale ho partecipato come spettatore muto a fianco del consigliere della lista civile Loris Calcina, sono rimasto colpito dal secco e sicuro commento del Sindaco Brandoni di fronte ad una carta che rappresentava i vincoli presenti sul nostro territorio (idrogeologici, ambientali, legati a rischi incidentali, …). Da quella carta di per se impressionante, il Sindaco non ha dedotto, come mi sarei aspettato, che viviamo in un territorio fragile ed in crisi ambientale, con la conseguente urgenza di un pronto risanamento. No. Il Sindaco si è rammaricato della scarsità delle aree libere da vincoli – e quindi potenzialmente edificabili – come se i vincoli venissero a limitare un diritto, quello all’edificazione, che è proprio di chi si ritiene legittimo padrone assolto sul destino del territorio comunale.Un atteggiamento, quello mostrato da Brandoni, che è peraltro assai frequente nella classe politica che tende sempre a valutare la cosa pubblica – il territorio, le risorse economiche, i beni – come un proprietà esclusiva e disponibile giustificata dal mandato elettorale.Se siamo sostanzialmente avvezzi a vedere una politica che travisa spesso il senso della rappresentanza e si dimentica di dover rendere conto nel mentre governa dei motivi del proprio operare, siamo però inclini a credere che almeno a livello tecnico si tenga fede ad una deontologia professionale che limiti gli eccessi, che tenga fermi principi, valori e modi di fare che tutelano il cittadino e i bene comune. Siamo ancora convinti, ad esempio, che un progettista debba fondare le proprie proposte sulla valutazione dei trend demografici, su analisi qualitative che assicurano la salvaguardia dei valori identitari del territorio, su accurati studi funzionali ed organizzativi del territorio finalizzati al massimo vantaggio pubblico, in termini sociali, ambientali, economici.
Siamo convinti che debba esserci una “idea” da cui germoglia il progetto di Piano e che questa idea nasca da una conoscenza profonda della situazione locale e delle prospettive generali entro cui si colloca i nostro territorio
D’altra parte la concretezza della conoscenza dell’esistente è essenziale per evitare che l’idea di progetto finisca per essere estranea ed estemporanea rispetto alla realtà del contesto, tramutandosi in qualcosa di strampalato, di irrealizzabile e perfino di pericoloso.
L’amministrazione Carletti, ad esempio, aveva senza dubbio delle idee – nessuno può dire il contrario – ma erano idee strampalate, fuori scala, prive di un adeguato supporto tecnico-conoscitivo, ed infatti l’urbanistica di Carletti è naufragata per questo motivo.

Nel caso dell’Amministrazione Brandoni invece ci troviamo davanti alla totale assenza di idee. L’apporto tecnico disciplinare si fa assente.

Volontario e muto esecutore delle voglie della politica.
Ma non possiamo non chiederci: come si può costruire un Piano senza idee?  Evidentemente, non è possibile.
Eppure nel 3° incontro della commissione urbanistica ho assistito all’incredibile tentativo da parte dei tecnici comunali di spiegare  come si possa costruire un Piano regolatore senza avere idee o motivazioni. O meglio, attendendo che queste vengano fornite dalla politica, al di fuori di un serio percorso analisi-progetto.
I tecnici hanno pensato bene, non avendo argomenti per iniziare un discorso, di partire dalla fine.
E’ stata quindi presa a riferimento la metodologia di valutazione dei progetti – la tanto vituperata VAS (quella che è stata palesemente disattesa nella Variante di Montedomini) per offrire la parvenza di un percorso possibile.
Essendo la VAS una modalità di giudizio sulla qualità ambientale di una scelta di progetto nel territorio, si sono presi i parametri che definiscono il grado di “bontà” di un progetto e “a ritroso” si è tentato di delineare un progetto. In astratto, in teoria… un progetto-tipo virtuale, una scatola vuota di senso.
In questo modo il “come” deve essere un progetto si sostituisce al “perchè” lo si debba fare, alle finalità oggettive che, così facendo, divengono del tutto secondarie.

Il tentativo di scavalcare in modo così risoluto la motivazione del Piano – che invece non può non esistere – non è che la implicita manifestazione che il motivo reale è un cattivo motivo, come tale “non proponibile” apertamente.

In sintesi quindi Brandoni pensa ad un PRG a prescindere da reali motivazioni, ovvero con motivazioni tali da non poter essere dette perchè distanti dalla missione pubblica della pianificazione. Un PRG che non guarda ai problemi del territorio ma soltanto alle aree ancora edificabili sulle quali perpetuare lo scambio soldi per cemento, già avviato con la Variante di Castelferretti.
Così si può capire il senso e la portata di quella mia affermazione  per la quale Brandoni pensa ad una Variante geneale al PRG come ad una grande “fiera mercato delle aree edificabili”. Se ne può valutare la verosimiglianza.

Non so se tutte le persone che fanno parte dell’Amministrazione Brandoni condividano il suo modo di vedere e trattare il nostro territorio come merce di scambio.
Non so quanti, tra chi in cuor suo ha dubbi su questo modo di fare, si renda conto della reale gravità della questione e delle conseguenze che potranno generarsi.
Posso solo sperare che nel cuore dei falconaresi, a prescindere dalle idee politiche, prevalga l’amore per la loro terra e il buon senso di chi nell’agire pensa soprattutto a chi verrò dopo di noi.

per la Lista Civile CiC: Arch. Carlo BRUNELLI

Casello autostradale Gabella-Pojole: LA LOGICA DISTRUTTIVA DI UNO SVILUPPO DISSENNATO!

sviluppo folle La pervicacia dell’Amministrazione Brandoni e di altre Amministrazioni di centro sinistra nel voler realizzare il casello autostradale di Gabella/Pojole è pura follia e spreco.Puntano sulla “nascita di una enorme stazione di servizio con albergo e punto di ristoro(la seconda più grande d’Italia, dichiara la maggioranza PdL)!

Naturalmente le strade mancanti dovranno essere realizzate e mantenute con le tasse dei cittadini! In questa stoltezza ci stanno trascinando anche i falconaresi che pagheranno un falso sviluppo con moneta sonante e peggioramento della qualità della vita.

Soltanto così è possibile inquadrare la folle sovrapposizione ed estensione di asfalto e centri commerciali che si sta progettando nel territorio di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle.

Prendete atto dello scenario qui sotto:

Ora chiedetevi se questo è un modello di sviluppo che può reggere!

  1. Economicamente…ci sarà la fagocitazione degli attuali centri commerciali e la morte del commercio locale falconarese.
  2. Territorialmente…ci sarà l’asfaltatura di territorio ed un ulteriore incremento di traffico nella nostra zona già strangolata da automobili e mezzi pesanti!
  3. Ulteriore asfaltatura significa inoltre sottrazione di terra agricola nonché ulteriore impermeabilizzazione di un territorio che già non riesce ad assorbire adeguatamente le piogge!

Centro destra e centro sinistra ancora si aggrappano al distorto sviluppo che postula lo spostamento dei cittadini (riconosciuti solo con lo status di consumatori!) da una cattedrale commerciale all’altra con l’obbligo all’uso dell’automobile!

Uno sviluppo che significa che le automobili devono continuare a dominare il paesaggio e le nostre vite. A questi “sviluppisti” non basta il fatto che trascorriamo ore fermi su strade intasate, proprio perché non possiamo più andare a piedi dove vogliamo e proprio perchè la maggior parte di noi è obbligata a guidare da casa ai negozi, al lavoro, per andare a scuola.
Agli “sviluppisti”  del centro destra e del centro sinistra non importa se questo sviluppo” drogato” e allucinato abbassa la qualità delle vita!

Il Consigliere comunale del PdL e Presidente della Commissione consiliare II – Ludovico Luongo – ancora non sa che cosa significhi il buon utilizzo del denaro pubblico, e così bolla la proposta di Cittadini in Comune e della Lista Civica Becci di Montemarciano di utilizzare le compensazioni della Società Autostrade per altre opere pubbliche come “anacronistica ed inconcludente visione dello sviluppo della nostra società“.

Se il PdL e il Centro sinistra vedono soltanto nuovo asfalto e nuovi grandi centri commerciali, noi di Cittadini in Comune vorremmo valorizzare il commercio locale e manutenere i beni pubblici come scuole, sistema fognario in città e in spiaggia,  vorremmo destinare i soldi delle compensazioni della Società Autostrade per opere pubbliche urgenti per Falconara e per migliorare la qualità della vita dei falconaresi!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima)

CATTIVA URBANISTICA = CATTIVA ECONOMIA = COSTI PAGATI DAI CITTADINI! Ecco perchè è stato necessario il ricorso al TAR contro la variante urbanistica scandalo di Montedomini a Castelferretti

il ricorso per evitare di essere calpestati!  Maggioranza in fase di “sublimazione” ieri sera in Consiglio comunale sul ricorso al TAR della nostra Lista contro la Variante urbanistica scandalo di Montedomini/Castelferretti… Nel senso che la maggioranza del Popolo della Libertà è nella fase di passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso, e dunque, per la città e la qualità della vita dei cittadini, potrebbe essere più dannosa di quello che è stata fino ad oggi! Basti dire che il Sindaco ha ipotizzato che dietro il nostro ricorso ci sia un complotto ordito da “forze che non sono più presenti neanche in Parlamento”, dicendo implicitamente che la Lista Civile CiC è incapace di agire da sola!

Certo che CiC non è sola: per le spese del ricorso al TAR c’è il contributo volontario di centinaia di Falconaresi e residenti di Castelferretti!

Questa è la forza occulta di Cittadini in Comune!

La parola d’ordine del Popolo della Libertà era esorcizzare e screditare e, se con la Lista Civile non si può usare lo spauracchio dei comunisti, allora si è usata l’accusa che Cittadini in Comune è la Lista del NO! E’ la Lista dei danneggiatori!
Soltanto che, in primo luogo, gli esorcisti sono impresentabili.

Nell’ordine:

il capogruppo del Popolo della Libertà Clemente Rossi che, come nel romanzo Dr. Jekyll e Mr. Hide, si è trasformato da ex Assessore provinciale ex socialista che ottenne il finanziamento per il progetto di recupero di villa Monte Domini ad orgoglioso sostenitore della vergognosa variante urbanistica che deturperà per sempre proprio quell’unico pezzo pregiato di territorio rimasto a Falconara.

Poi il Consigliere PdL Piero Pastecchia che invoca correttezza e lealtà ma, come Presidente della Commissione Ambiente – il 12 Settembre 2008 – in una Commissione convocata in fretta e furia (21 ore prima del Consiglio Comunale!) non ci ha consegnato i documenti occorrenti per esaminare la Convenzione Comune – API per le nuove centrali! Né, il Pastecchia, ha comunicato l’esistenza dei documenti più “pregiati” della Delibera che sarebbe stata votata 21 ore dopo: la proposta di Ugo e Ferdinando Brachetti Peretti e la Relazione dell’Avvocato del Comune!
Documenti scovati da Cittadini in Comune alcuni giorni dopo il Consiglio Comunale del 13/9/08! Continua a leggere…

IL RICORSO AL TAR CONTRO LA VARIANTE URBANISTICA SCANDALO DI CASTELFERRETTI E’ L’UNICO ATTO RIMASTO AI FALCONARESI CONTRO UNA GIUNTA ARROGANTE E INCAPACE!

il sindaco L’attacco del Sindaco Brandoni ai cittadini falconaresi che si battono per la tutela del loro territorio dimostra tutta l’arroganza e l’irresponsabilità di una Amministrazione ormai autoreferenziale e palesemente incapace di gestire l’interesse pubblico.
La Lista Civile Cittadini in Comune, a differenza del Sindaco Brandoni, quando promette di fare una cosa la fa davvero e quella del ricorso al TAR contro la devastazione urbanistica di Montedomini – Castelferretti  era una promessa che facemmo da subito e che abbiamo ribadito ben due volte nei Consigli Comunali.

Non si capisce perchè il Sindaco e l’Assessore Mondaini fingano oggi di cadere dalle nuvole.
Noi crediamo che Brandoni, furbescamente,  stia cercando soltanto una scusa per giustificare la sua incapacità.

Incapace di pretendere dal Governo amico i contributi per le aree che ospitano le raffinerie di petrolio;

incapace di esigere dal debitore API raffineria i 2 Milioni di Euro che gli stessi Brachetti Peretti hanno sottoscritto di dovere al Comune per la precedente Convenzione del 1997!

Se il Sindaco avesse veramente a cuore Falconara e i falconaresi avrebbe ottenuto quei 2 milioni di Euro che spettano di diritto a Falconara! Senza elemosine pelose e senza vendita della salute dei cittadini sotto forma di Convenzione! Denaro per le opere pubbliche!

Sulla variante urbanistica scandalo di Castrelferretti il Sindaco Brandoni ha il dovere di essere onesto con tutti i falconaresi, ed i primo luogo con i cittadini di Castelferretti: spiegare che i 2,2 Milioni di Euro chiesti ai privati sarebbero dovuti servire in ogni caso – con o senza variante – a realizzare le opere per risolvere il rischio di esondazione e non invece, come è nelle intenzioni del Sindaco, per consentire a Lui e alla sua Giunta di stare in poltrona un altro anno, fingendo di governare, senza idee e senza coraggio, una città che intanto va alla deriva nelle mani di interessi esterni.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune)

FIERA E AREA LEADER CASTELFERRETTI: I COMUNI DI FALCONARA E CHIARAVALLE NON DEVONO FARSI SCHIACCIARE NEL CONFLITTO TRA QUADRILATERO spa ED ERF!

Cittadini in Comune ha fattivamente contribuito al documento delle Commissioni consiliari di Chiaravalle e Falconara che si sono riunite congiuntamente il 13 novembre scorso.

Documento congiunto inviato alla Regione Marche delle Commissioni consiliari di Falconara e Chiaravalle

Pubblichiamo la nota elaborata dalle Commissioni ma prendiamo nettamente le distanze dagli attacchi unidirezionali nei confronti del Presidente dell’ERF da parte del Sindaco Brandoni poiché dal braccio di ferro tra ERF e Quadrilatero SpA i Comuni di Chiaravalle e Falconara hanno tutto da perdere!

Dunque è quanto di più sbagliato schierarsi con l’uno o con l’altro. Gli interessi delle comunità che hanno visto l’adesione colpevole delle Amministrazioni comunali allo “sperimentale” progetto di Quadrilatero SpA oggi possono parzialmente essere tutelati soltanto con:

Altrimenti l’Accordo deve essere stracciato!

Cittadini in Comune sta ripetendo da tempo – e lo ha ribadito anche il 13 novembre scorso – che la Camera di Commercio di Ancona è l’Ente che sta esprimendo la veduta più limpida e cautelativa sia su Quadrilatero SpA che sulla problematica della Fiera.

Su Quadrilatero la Camera di Commercio di Ancona è l’unica tra le altre che, a ragione, non ha disposto l’incremento del diritto annuale fino al 20% a carico delle imprese di tutta la provincia, denaro che andrebbe nelle casse di Quadrilatero Spa per 30 anni.

E riteniamo che la negativa analisi della Corte dei Conti sull’operato di Quadrilatero sia una delle ragioni della mancata disposizione.

Riguardo alla Fiera la Camera di Commercio ha ritenuto di dovervalutare con attenzione la localizzazione della fiera nell’area della Quadrilatero, tenuto conto dei costi estremamente elevati per la concessione che sono stati prospettati”.

E il 25 settembre scorso il Presidente uscente Giampaoli ha dichiarato: “Dobbiamo ripensare complessivamente l’offerta fieristica regionale prevedendo effettive forme di integrazione strutturale, così da rendere possibile una gestione competitiva anche mediante lo sviluppo di sinergie inedite anche con nuovi partner, magari stranieri. Occorre, in altre parole, disporre di una nuova visione strategica del fenomeno fieristico a livello regionale che possa guidare il processo di riorganizzazione, garantendo, ad un tempo, l’efficienza di quanto di buono già esiste, ma anche una prospettiva di innovazione in grado di produrre un effettivo valore aggiunto per l’intero territorio regionale”.
Ecco, le Amministrazioni di Falconara e Chiaravalle dovrebbero adeguare a questa analisi le proprie azioni  e stigmatizzare tanto le manovre di Quadrilatero SpA – tese soltanto a far cassa e, in questo senso, totalmente incuranti delle esigenze dei Comuni – quanto la posizione  dell’ERF che invece di battagliare da sola con Quadrilatero deve coinvolgere pienamente le Amministrazioni di Falconara e Chiaravalle nella partita Fiera affinché le esigenze dei territori prevalgano sulle esigenze di cassa di Quadrilatero.

A meno che il Sindaco Brandoni non abbia scelto di difendere la Quadrilatero – creatura della sua parte politica – fino alle peggiori conseguenze per il territorio falconarese e a meno che l’ERF non voglia campanilisticamente mantenere la Fiera nel territorio del Comune di Ancona!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune)

ARRETRAMENTO FERROVIA ADRIATICA: alcune cose da augurarsi!

immagine tratta da Lucky Luke In primo luogo c’è da augurarsi che le dichiarazioni dell’Assessore Pasquini contro l’arretramento della linea ferroviaria siano esternazioni personali dato che una prospettiva così importante dovrebbe essere affrontata collegialmente dall’Amministrazione comunale di Ancona e dal suo Consiglio comunale!Ma il nostro augurio – e la speranza – è che la prospettiva dell’arretramento della linea ferroviaria adriatica riprenda quota non solo elettoralmente ma concretamente cercando di capire che in primo luogo va evitato di spendere inutilmente denaro per l’angusto arretramento previsto da Marina di Montemarciano al quartiere Villanova di Falconara Marittima! Progetto di RFI gretto e tombale per qualsiasi altra prospettiva futura!

Ecco, questo l’On. Mario Baldassarri non lo ha voluto capire quando lo abbiamo detto nel Consiglio comunale aperto di Falconara Marittima del Luglio 2008 e continuerà a non capirlo se si ostinerà a sostenere l’attuale progetto di RFI che, lo ripetiamo fino allo sfinimento, è valido per la parte di collegamento con l’Interporto ma non per ciò che riguarda l’arretramento della linea dalla costa.

Al contrario, l’idea/progetto della Provincia di Ancona – elaborata dall’Ing. Giuseppe Marconi su input dell’ex Presidente Giancarli – prevede un arretramento della linea ferroviaria da Senigallia ad Ancona, un raccordo con il porto per l’uscita dei container e, importantissima, una metro leggera o tranvia veloce che darebbe soluzione alla mobilità urbana e suburbana che strangola le nostre strade!

Un progetto, quello della Provincia, che darebbe soluzione sia al problema della ferrovia inglobata dall’API sia alla necessità di eliminare la barriera ferroviaria sulla costa aprendola alla tranvia veloce e alla valorizzazione turistica.

Se l’On. Baldassarri e la Regione Marche si ostinano a non capire questo andremo verso lo spreco di denaro per il mini/arretramento da Marina al quartiere Villanova di Falconara senza dare una prospettiva di sviluppo al territorio.

Purtroppo la Regione Marche non ha mai voluto capire l’idea/progetto della Provincia, tanto che l’ex Assessore alle Infrastrutture Loredana Pistelli affermò che la Regione non aveva mai ricevuto il progetto della Provincia.

Ci auguriamo che l’attuale Assessore di Ancona Pasquini, invece, lo abbia visto quando era Dirigente in Regione!

C‘è da augurarsi che la Regione riveda – in accordo con Provincia e Comuni interessati – al più presto l’attuale pessimo progetto di RFI per la parte che riguarda il nodo di Falconara Marittima, altrimenti non ci sarà alcun arretramento ma solo propaganda elettorale!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara Marittima)

Consulta il “progetto” della Provincia e nota se tra i destinatari figura la Regione Marche!

<< Pagina PrecedentePagina Successiva >>