Commissione Consiliare della Provincia di Ancona sul RIGASSIFICATORE API: IL SINDACO DI FALCONARA HA MISTIFICATO RIGUARDO AI SUOI DOVERI! Cittadini in Comune SMASCHERA LE OMISSIONI DEL SINDACO!

le marionetteAlla Commissione Consiliare della Provincia di Ancona sul Rigassificatore di API Nòva Energia tenutasi a Falconara M.ma il 5/11/2010 il Sindaco di Falconara si è distinto per un inaudito livello di mistificazione riguardo a suoi doveri nei confronti dei cittadini falconaresi!

Ce lo aspettavamo e questa è stata la ragione per cui avevamo chiesto di poter parlare in Commissione come gruppo di minoranza in Consiglio comunale di Falconara. Ma non ci è stato concesso.

La “madre di tutte le falsificazioni” che il Sindaco ha ripetuto in Commissione e scritto nelle Delibere favorevoli tanto alle centrali termoelettriche quanto al rigassificatore di API Nòva Energia è la seguente: data la complessità, le competenze degli uffici comunali non possono essere completamente sufficienti per espletare una istruttoria tecnica sul progetto e siccome il Comune non fa parte della Commissione VIA che vede impegnata una Commissione di esperti nazionali nominati dal Ministero dell’Ambiente (…) integrata dalla Regione Marche, la quale effettua una propria separata istruttoria condotta con il supporto tecnico di tutti i servizi ARPAM competenti, il Comune si attiene ad un parere di carattere generale che, tradotto in parole povere, significa astenersi dal segnalare le criticità!

La mistificazione sta nel tradurre il ruolo consultivo del Comune nella rinuncia a segnalare e motivare le criticità del progetto del RIGASSIFICATORE!

Se le criticità possono essere segnalate dai semplici cittadini con le Osservazioni da inviare a Regione e Ministero dell’Ambiente, è possibile al Sindaco di Falconara sottrarsi a questo dovere che la legge gli impone in quanto primo tutore della sicurezza fisica e sanitaria dei cittadini?

E’ una bugia che gli Ingegneri dell’Ufficio Ambiente del Comune di Falconara Marittima non possiedono le competenze per esplicitare almeno alcune delle criticità del progetto del rigassificatore!

Quegli Ingegneri sono competenti su molti aspetti del progetto perchè hanno seguito e seguono nel dettaglio molte delle problematiche connesse al progetto:

Tutte queste problematiche le abbiamo affrontate noi cittadini nelle Osservazioni inviate più volte al Ministero dell’Ambiente e alla Regione Marche (2008 e 2010) e pensiamo che quel bugiardo del Sindaco aveva il dovere di far fare lo stesso lavoro, in modo sicuramente migliore, agli Ingegneri dipendenti del Comune!

La realtà è che il Sindaco e la Giunta conoscono tutto questo ma non hanno dato il mandato agli Ingegneri del loro Ufficio Ambiente per fare il lavoro necessario, perché segnalare quelle criticità avrebbe significato piantare un paletto di ostacolo al progetto di API Nòva Energia dal quale Sindaco e Giunta chiedono soltanto denaro di compensazione.

Costi quel che costi in termini di sicurezza e rischi per la popolazione ed il territorio!

Ma il Sindaco, così facendo, ha commesso un’OMISSIONE a danno della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini falconaresi!

E nella Commissione Consiliare provinciale l’ha rivendicata!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

Centri commerciali e asfalto “a rotta di collo”: E’ LA SINDROME VALLESINA!

A CHI SERVE IL BYPASS DI CASTELFERRETTI DEL BRANDONIPENSIERO?

Leggendo i giornali di ieri ho maturato il sospetto, quasi la certezza, che i nostri politici abbiano contratto i sintomi di una malattia progressiva che li porta a sempre maggiori livelli di delirio mentale senza che la gente, presa da ben altri problemi, se ne stia rendendo conto.

Una mente sana si riconosce da una ammalata per la logica del suo ragionare e per il “buon senso” delle scelte che ne determinano l’agire.

Per questo affermo che non è affatto logico o sensato che le menti dei politici locali, radunate attorno al famigerato “tavolo di copianificazione” abbiano maturato l’idea di spendere 32 milioni in infrastrutture proprio mentre i Comuni piangono miseria e ci sono in tutta Italia manifestazioni di persone che subiscono gli effetti del “necessario” taglio della spesa pubblica !

E a cosa servirebbero queste infrastrutture?

A collegare ad esempio l’inutile casello autostradale di Gabella verso il cimitero di Chiaravalle e verso la piana delle Pojole. Guarda caso verso terreni agricoli opzionati da gruppi immobiliari e di affari.

Alle Pojole, dove dovrebbe nascere un mega-complesso commerciale.

Ma come? Se leggendo sempre sui giornali si dice che nell’area della Quadrialetero, dove non si farà più la Fiera, potrà sorgere un grande ipermercato ?

Ma quanti sono sti centri commerciali?

E soprattutto: a che servono? A mandare definitivamente sul lastrico i piccoli commercianti di vicinato?

Come se non bastasse il nostro Sindaco ci mette del suo, ed ecco che viene fuori la “necessità” di un by-pass a Castelferretti che colleghi il casello autostradale con il cimitero. Come se si prevedesse che da tutta Italia arriveranno a frequentare il cimitero di Castelferretti…

In realtà l’idea del Sindaco, in apparenza demenziale, una funzione ce l’ha: quella di dare un ottimo collegamento viario ai terreni agricoli prossimi al fosso Cannetacci e opzionati da un noto gruppo immobiliare. E questa “idea” spiega molti degli atteggiamenti strani che il Sindaco sta avendo riguardo alle aree della ex APU 1 del PRG ed alla viabilità dello svincolo autostradale.

E qui arriva il dubbio sul quale chiedo, anche a voi che leggete, di riflettere: posto che è diffusa una “Sidrome vallesina”che colpisce i politici locali e li fa sragionare sulle questioni urbanistiche, mi chiedo se l’origine della malattia vada ricercata nel basso quoziente intellettivo degli ammalati, oppure nella incapacità politica di lavorare per il bene pubblico favorendo, più o meno consapevolmente, l’interesse privato?

A voi la risposta.

E non si creda che nel contrastare le idee di infrastrutturazione che questo manipolo di scellerati porta avanti si debba essere additati come quelli del “partito del no”. La ricerca di nuove opportunità per l’economia e l’occupazione non ha bisogno di occupare nuove aree agricole e di sperperare denaro pubblico. Ha bisogno di tavoli di concertazione con le imprese che lavorano sul territorio, di politiche industriali, di politiche volte all’innovazione.

Quando vi dicono lo sviluppo passa necessariamente attraverso l’occupazione di nuovi suoli agricoli che diventeranno urbani, allora si tratta solo di speculazione immobiliare che non porterà alcuna ricchezza, ma solo più degrado ambientale, più polveri sottili, più spreco di risorse.

Quando uno vi propone questo tipo di “sviluppo” state attenti! Siete esposti al contagio della “Sindrome vallesina”. Per precauzione copritevi subito con una mano il di dietro e urlate, urlate con tutta la forza che avete….

per la Lista Civile Cittadini in Comune: Arch. Carlo Brunelli

CONTENZIOSO “FILIPPONI” COMUNE DI FALCONARA: case e aumento dei residenti non sono sinonimi di riqualificazione. Prima si deve risanare e riqualificare l’esistente, poi si pensa al resto!

Nel Consiglio comunale di giovedì 30/9 (equilibri di bilancio 2010) è rimasto senza risposta il dubbio manifestato da Cittadini in Comune riguardo al come l’Amministrazione Comunale intende realmente fronteggiare la “potenziale passività collegata al contenzioso “Filipponi” per un importo di circa 1.530.000 €”.

Il dubbio è legittimo poiché ci è stato detto che per quella eventuale passività verrà individuata l’eventuale fonte di finanziamento nei proventi derivanti dalle alienazioni patrimoniali … proprio quei proventi che non arrivano!

Infatti le alienazioni degli immobili sono pressoché ferme dato che rispetto al previsto incasso di 1.388.694 € sono stati realizzati soltanto 123.400 €!

Certo il mercato della casa è stagnante per tutti ma, proprio per questo, la credibilità di quelle entrate rappresenta un problema oggettivo per il Comune di Falconara M.ma!

Ma per il cosiddetto “contenzioso Filipponi”- la ex fabbrica di pelletteria nel cuore del quartiere Villanova – oggi la Giunta Comunale prospetta il raggiungimento di una soluzione transattiva che punta alla acquisizione e alla realizzazione di alloggi.

Ci sono alcuni “dettagli” che l’Amministrazione comunale dovrebbe tenere a mente prima di pensare a costruire appartamenti alla ex fabbrica Filipponi ed incrementare i residenti.

Il quartiere è abbandonato a se stesso, viene trascurato dall’Amministrazione comunale perfino per la sicurezza della viabilità, mancano i servizi e nel 2000 è stato privato della Scuola grazie all’ex Sindaco Carletti e all’attuale Assessore Baldassarri (nel 2000 in quella Giunta di centro-sinistra)!

Un centinaio di nuovi abitanti con figli che situazione sociale troveranno?

Pensare alla riqualificazione dopo aver incrementato il carico residenziale è falsificare la realtà delle cose: o si riqualifica prima oppure si realizza tutto contemporaneamente, riqualificazione profonda e nuove residenze.

Ma ci sono altri dettagli:

è possibile incrementare i residenti in una zona in cui, per la presenza della raffineria API a rischio di incidente rilevante, già gli attuali residenti anziani sono costretti a fare esercitazioni per lo sgombero del quartiere e gli altri sono costretti a convivere con Piani di Emergenza e vie di fuga?

E’ sanitariamente corretto incrementare la popolazione in una zona in cui la recente Indagine Epidemiologica ha stabilito, con dati statisticamente significativi, che per chi ha vissuto per oltre 10 anni vicino alla raffineria “vi è stato un aumento della mortalità attesa” per il tumore del sistema emolinfopoietico?

E gli aerei ed i treni che bucano il quartiere da ogni direzione?

Dovremmo seriamente evitare di ripetere la follia delle case popolari di Fiumesino – quelle del “Contratto di quartiere” – costruite a 100 metri dalla raffineria API ed assegnate definitivamente nei giorni scorsi.

Dovremmo seriamente pensare che fino a che ci sarà la raffineria API e fino a che le Amministrazioni come quella del Sindaco Brandoni si accordano per far realizzare ulteriori impianti a rischio i quartieri limitrofi aggrediti nel tempo dagli impianti non possono incrementare i residenti.

La logica chiede, invece, che la quantità di residenti deve essere stabilizzata e per loro si deve riqualificare al più alto livello il contesto urbano e sociale al fine di alleviare quanto più possibile il degrado determinato dalla presenza industriale e infrastrutturale.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

Piano del litorale Sud: spunta l’Ordinanza della Capitaneria di Porto che vieta tutto nel raggio di 1000 metri dal pontile API. Il Sindaco fa finta di non saperlo. Niente ridosso. Chiude la spiaggia di Villanova?

barca L’intervento di CITTADINI in COMUNE in Consiglio comunale

La Lista Civile Cittadini in Comune ritiene che l’Amministrazione comunale non abbia adeguatamente considerato le conseguenze dell’Ordinanza della Capitaneria di Porto N° 13 dell’8 Aprile 2010.

I punti interrogativi che ci siamo posti sono numerosi ma, in sintesi, esplicitiamo i seguenti:

Perché la Capitaneria di porto nella Conferenza dei servizi del Febbraio scorso non ha fatto cenno a questa problematica e l’ha esplicitata con una nuova Ordinanza modificativa ed ancor più restrittiva della precedente – 118 del 30/10/1997 – e soltanto dopo che il Consiglio Comunale ha adottato la Variante al Piano di Utilizzazione del Litorale Sud, esattamente  il 10/3/2010?

Perché dalla data della presentazione dell’Osservazione della Capitaneria di Porto di Ancona – 9/6/2010 – l’Amministrazione comunale non ha chiesto immediatamente una interpretazione dirimente alla stessa Capitaneria? Avremmo saputo con certezza – oggi – se lo stralcio del ridosso per i natanti sia da considerare definitivo o non definitivo dato che l’intera Variante ha la sua ragione d’essere principale nella risistemazione di parte dei natanti disseminati sulla spiaggia di Falconara.

Due sono infatti le ipotesi:

  1. se l’Ordinanza della Capitaneria di porto è da interpretarsi nella maniera restrittiva, come comunicatoci in Commissione e come risulta dalla presa d’atto che dovremmo votare, allora – per motivi di sicurezza inerenti il pontile della raffineria API – sarà fatto divieto di transito, sosta, ormeggio e balneazione nei mille metri anche all’interno della scogliera di protezione da Villanova fino a via Roma.
    Ovvio che il ridosso non potrà essere fatto! Ovvio che una parte dei natanti non potranno essere più spostati a Villanova! Ovvio che già da adesso si dovrebbe ragionare su un’altra ipotesi!
    Ma c’è dell’altro direttamente connesso a questa situazione creatasi a seguito della nuova Ordinanza della capitaneria di Porto.
    Se oggi questo Consiglio comunale, ogni singolo Consigliere, votasse in qualsiasi modo questa presa d’atto del contrasto tra Ordinanza della Capitaneria e Variante, ciò comporterebbe di ritornare ad AVVALLARE lo stato attuale, che significa AVVALLARE, comunque, uno stato di ILLEGALITA’ per i rimessaggi attuali su quei mille metri di litorale, per il corridoio di lancio per l’uscita dei natanti (autorizzato dal Comune nel rispetto della Ordinanza della Capitaneria 05/2009).
    Si avvallerebbe una situazione pregressa di illegalità proprio perché l’Ordinanza della Capitaneria di Porto richiamata e parzialmente modificata (118/97) non può essere interpretata oggi in un modo e ieri in un altro! Le parole ed i riferimenti sono sempre gli stessi! Gli obblighi hanno lo stesso oggetto!
    Inoltre, a questo punto, si fa avanti un ulteriore dubbio: è plausibile che la Capitaneria di porto abbia emanato una Ordinanza in contrasto stridente con la 05/2009 senza abrogarla per quanto riguarda il tratto di mare interessato? Come mai la stessa Ordinanza 05/2009 – tutt’ora vigente – non esclude i mille metri da Villanova a via Roma da corridoi di lancio, rimessaggi, balneazione?
  2. La seconda ipotesi. L’interpretazione dell’Ordinanza della Capitaneria non è così restrittiva come si crede, e soprattutto non riguarda il tratto di mare dalla battigia alla scogliera frangiflutti, ed allora del ridosso si può ragionare, e anche dell’ormeggio e della balneazione, purchè il tutto avvenga all’interno della scogliera.

Come mai l’Amministrazione comunale, avendo avuto due mesi di tempo,  non abbia chiarito tutto ciò con la Capitaneria di Porto rimane un mistero. Questo mancato chiarimento infatti stravolge la sostanza della Variante al Piano Spiaggia Sud e crea una situazione allarmante per gli utenti della spiaggia di Villanova e per le aspettative dei proprietari degli stabilimenti balneari del Consorzio Falcomar.

E sì, perché – è bene sottolinearlo – qualora si decidesse, in ossequio alle osservazioni della Capitaneria di Porto, di non mettere i natanti nella zona prevista dalla Variante, da qualche altra parte dovranno essere pur messi e questo “da qualche altra parte” toglierà inevitabilmente spazio a qualche altro uso del litorale sud.

Infine sarebbe inquietante la prospettiva di una interpretazione restrittiva della recentissima Ordinanza 13/2010 della Capitaneria di Porto: mille metri di litorale e di spiaggia libera in cui non si può fare il bagno, da cui non si può partire con una canoa o un pedalò, da cui un natante non possa muoversi usando il corridoio di lancio, è un pezzo di litorale morto, senza alcuna destinazione d’uso possibile!

A chi interessa la morte di un pezzo di litorale a confine della raffineria API, a confine con uno scalo merci in via di dismissione e alienazione da parte di RFI che ha già ceduto le strutture delle Officine alla stessa Società API? Non certo a Falconara ed ai falconaresi

Pertanto, l’illegalità insita nell’avvallo di questo procedimento, che chiunque potrebbe rilevare e denunciare richiamando a responsabilità penali gli stessi Consiglieri comunali, induce la Lista Civile Cittadini in Comune a salvaguardarsi ed a salvaguardare il proprio rappresentante in Consiglio comunale non prendendo parte alla votazione parziale ed integrale dell’atto odierno riguardante le Osservazioni inerenti la Variante al Piano Spiaggia Sud.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civica Cittadini in Comune – Falconara M.ma)

Rotatoria Collemarino e viabilità, abbiamo proposto alle istituzioni competenti di congiungere via Panoramica a via Redi e circonvallazione di Collemarino. Entrata/uscita alla Variante SS16 a monte di Collemarino!

traffico

CITTADINI in COMUNE PROPONE LE SOLUZIONI SU CUI DEVONO LAVORARE CONGIUNTAMENTE E SUBITO I COMUNI DI ANCONA E FALCONARA … ED ANCHE LA PROVINCIA!

All’incontro del 3 Giugno della Commissione Consiliare V con il Comune di Ancona sul problema della viabilità scaturito dalla nuova rotatoria di Collemarino, la Lista Cittadini in Comune ha suggerito ed allegato una proposta che, a differenza di quanto comunicato dalle Amministrazioni comunali di Falconara Marittima e Ancona, ha una tempistica e coinvolge responsabilità differenti.

  1. Compito IMMEDIATO dei Comuni di Ancona e Falconara Marittima è lavorare sul prolungamento di via Panoramica (attualmente chiusa) fino a via Redi (direttamente o attraverso aggancio/rotatoria con via Ville di Collemarino). Prolungare via Redi fino alla zona industriale di Collemarino con sbocco sulla strada statale; via Redi diventerebbe la circonvallazione che drenerebbe il traffico proveniente da Palombina Vecchia e parte alta di Collemarino fuori dal centro del quartiere anconetano.
  2. Compito delle due Amministrazioni comunali nei confronti della Provincia è di attivarla per realizzare il collegamento diretto alla Variante alla SS16 (in fase di raddoppio) con una entrata/uscita a monte di Collemarino. Va colta l’occasione per drenare traffico dalla costa verso la Variante in fase di potenziamento.

la proposta di CiC (piantina allegata al verbale della Commissione consiliare V)

La Lista Civile Cittadini in Comune ha chiarito in Commissione consiliare V che sarebbe sbagliato ragionare e trovare soluzioni soltanto in funzione della rotatoria di Collemarino: il groviglio della viabilità che si determinerebbe è simile ad un castello di carte che, a qualsiasi tentativo di modifica, crollerebbe danneggiando residenti e mobilità sia del versante anconetano che di quello falconarese.

Ovviamente oggi siamo ad un punto di non ritorno: la rotatoria di Collemarino è pressoché conclusa per cui, di fronte agli inevitabili sacrifici di viabilità e vivibilità che saranno chiesti ad alcune zone di Palombina Vecchia, Palombina Nuova e Collemarino, Cittadini in Comune ha evidenziato che affinchè il sacrificio non sia inutile e sia limitato nel tempo è indispensabile che le Amministrazioni comunali di Ancona e Falconara comincino a lavorare subito, concretamente e congiuntamente sulle alternative ad una viabilità angusta e pasticciata.

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile CITTADINI in COMUNE – Falconara M.)

ARRETRAMENTO FERROVIA ADRIATICA: BENE I Presidenti CASAGRANDE E RICCI! ORA BLOCCHIAMO IL BYPASS FERROVIARIO API E DIROTTIAMO I 260 Milioni di euro SUL PROGETTO DELLE PROVINCE.

Treno  metropolitana  metro leggera o tranvia veloce

La Lista Civile Cittadini in Comune concorda senza riserve con la scelta strategica di puntare all’arretramento della ferrovia adriatica indicato dai Presidenti delle Province di Ancona e di Pesaro/Urbino.

Cittadini in Comune ritiene che in questa prospettiva, ora, la partita più urgente da chiudere è bloccare il pessimo – trasportisticamente e territorialmente – progetto di spostamento di RFI/Regione Marche/Comune di Falconara M.ma: il cosiddetto bypass ferroviario API!

Ora è necessario che due Province come Ancona e Pesaro/Urbino agiscano politicamente affinché il denaro previsto per il cosiddetto bypass ferroviario API – 260 Milioni di Euro – sia destinato come prima porzione dell’investimento necessario per l’arretramento della ferrovia adriatica secondo il modello già elaborato nel 2004 dall’Ing. Giuseppe Marconi per conto della Provincia di Ancona.

Ma, ci permettiamo di suggerire ai Presidenti Casagrande e Ricci, ora le Amministrazioni che guidano devono fare anche lo sforzo di comunicazione tra i cittadini e le categorie economiche delle città rivierasche per far capire e coinvolgere la popolazione in quella che deve essere una svolta epocale nel sistema infrastrutturale e nell’economia della Regione Marche.

Fino ad oggi lo hanno fatto soltanto i Comitati e le Associazioni di cittadini: ora tocca anche a Loro!

Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile CITTADINI in COMUNE – Falconara M.ma)

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