Il muro umano e istituzionale a difesa dei territori indica alla Regione Marche: NO AI RIGASSIFICATORI
Questa straordinaria mobilitazione democratica sta chiedendo alla Regione Marche di non assestare un colpo mortale alla qualità del modello marchigiano e, per la prima volta, dicono che Falconara Marittima non può più rimanere l’eccezione, il territorio destinato a sopportare tutto il peso energetico, tra l’altro squilibrato da appetiti e pressioni private.
Perché il rischio incidentale ed il deterioramento ambientale e sanitario di Falconara Marittima non è confinabile, ma è contagioso!
I Sindaci di 17 Comuni e decine di associazioni, di fatto, hanno messo sul piatto della Regione Marche anche l’uscita dall’Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale prendendo la decisione giusta: non è più pensabile aggiungere altri impianti a rischio di incidente rilevante, dannosi per il mare e rischiosi per due comparti economici vitali delle Marche: pesca e turismo.
Ecco perché NO ai RIGASSIFICATORI, di fronte a Falconara e di fronte a Porto Recanati … di fronte alle Marche!
Questa compattezza e consapevolezza che ha messo insieme Sindaci e cittadini oggi può e deve tradursi anche in proposta.
Sindaci e associazioni devono chiedere con forza alla Regione Marche di potersi esprimere sul futuro energetico della regione poiché il Piano Energetico Ambientale Regionale non va cambiato, va attuato e la sua attuazione può e deve coinvolgere anche la Società API alla quale va chiesto con fermezza il rispetto della volontà popolare che ha approvato il PEAR attraverso il voto della maggioranza.
PEAR sul quale non si possono accettare forzature da parte di interessi privati.
Cittadini in Comune si impegnerà affinché tutti insieme, Sindaci e associazioni non abbassino la guardia e vigilino affinché il Consiglio e la Giunta regionale rispettino la volontà espressa dai territori.
Contemporaneamente, unitariamente, dobbiamo chiedere il rispetto del percorso decisionale democratico indicato dal Gruppo degli Esperti sulle alternative energetiche del polo API nominato dalla Regione nel 2004 e assunto con Delibera di Giunta del 2007.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
vai ai filmati di CiC on the web http://www.youtube.com/user/cicovo
CITTADINI IN COMUNE: alcuni appunti sulla recente alluvione e sul Sindaco smemorato
Nessuno sopporta i saccenti di fronte ad una alluvione, ma quando l’alluvione è l’ennesima ed annunciata non è più sopportabile neanche chi straparla sapendo che ha responsabilità politiche ed amministrative precise.
Sono giorni – ed è stato ripetuto anche ieri in Commissione consiliare – che la maggioranza del PdL e gli Assessori ripetono che ” non sono più possibili né accettabili ritardi circa la realizzazione di opere che tutelino la sicurezza di abitanti ed imprese“.
Orbene, il primo ad avere ritardato quanto poteva fare dal maggio 2008 è stato proprio il Sindaco Brandoni, la sua Giunta e la sua maggioranza (PdL-UdC) allorchè decisero di seguire quanto prospettato dal Commissario Prefettizio: fare cassa con la variante urbanistica Montedomini/Castelferretti piuttosto che fare le casse di espansione sui fossi S. Sebastiano e Canettacci!
A questi Amministratori dalla memoria molto corta ribadiamo che quando si insediarono al governo di Falconara avevano già, praticamente pronto, un Accordo di Programma tra Comune, Provincia, Autorità di bacino regionale, proprietari privati di aree edificabili bloccate dal PAI e privati proprietari delle aree lungo via delle Saline. I contributi complessivi di Regione e privati avrebbero coperto il costo delle opere idrauliche di sicurezza sui fossi S. Sebastiano e Canettacci. L’assenso tecnico della Giunta Provinciale c’era già con la sua delibera della primavera del 2007!
A quel punto, a maggio 2008, al neo Sindaco Brandoni non rimaneva che incontrarsi con tutti gli altri per definire e stipulare l’accordo di programma. Se non lo fece fu una scelta sua e della Giunta!
Rinfrescata la memoria veniamo alle conseguenze.
In Commissione consiliare l’Assessore Astolfi ha relazionato verbalmente sulla base di una sua Relazione che l’Assessore Rossi ha letto (e, probabilmente, i consiglieri di maggioranza della Commissione) ma che, a richiesta di Cittadini in Comune, non ci è stata fornita con la motivazione che era in bozza e si volevano evitare strumentalizzazioni.
Durante la comunicazione verbale degli assessori non è stata neanche portata una carta del territorio su cui visualizzare i punti critici dei fossi e le zone colpite rispetto ad essi!
Per cui anche personalmente, come rappresentante CiC, ho scelto di non fornire interpretazioni e osservazioni. Mica possiamo rispondere con i fiori ai pesci in faccia!
In questo clima abbiamo appreso dall’Assessore Astolfi che va regolata la portata di piena creando casse di laminazione. CiC condivide questa opinione ma sottolinea che è necessario rallentare l’acqua prima che arrivi a valle con una serie di vasche in sequenza che abbiano un basso impatto ambientale.
Su quanto accaduto la mattina del 2 marzo scorso.
CiC sottolinea che a Fiumesino quegli stessi cittadini di via Fiumesino e via del Conventino che stavano patendo nuovamente l’alluvione hanno cercato e trovato due validi interlocutori nei tecnici presenti del Presidio di Ancona dell’Autorità di Bacino – Dipartimento della Protezione Civile – ai quali hanno potuto fornire delle importanti informazioni relative alle condotte idrauliche della zona e che, al fine, hanno portato alla decisione tecnica dell’intervento sul tratto connesso al fosso del Vallato.
Ci teniamo a sottolineare questo aspetto perché esso rappresenta un metodo di lavoro auspicabile soprattutto in termini preventivi: la connessione tra la memoria dei cittadini residenti che conoscono la storia del territorio e delle sue infrastrutture e le competenze tecniche ed operative dei tecnici.
Ma alcune domande dovranno essere comunque soddisfatte:
- di chi era la responsabilità della manutenzione del tratto trovato otturato tra il Circolo ARCI e la piazzetta del pattinaggio a Fiumesino (poi oggetto dell’intervento della Protezione Civile)?
- Se quel tratto trovato ostruito avesse lasciato passare immediatamente tutta l’acqua, siamo sicuri che non ci sarebbe stata una tracimazione ancora più devastante? Avanziamo questo sospetto poiché risulterebbe l’esistenza di un restringimento delle condotte in zona proprietà API che poi scaricano sul fiume Esino! Cioè l’acqua si riverserebbe da condutture di 800 mm di diametro presenti sotto l’abitato di Fiumesino a condutture di 600 mm di diametro in zona raffineria/lato fiume Esino.
- Andrebbe approfondito anche quanto sta alla base dell’Ordinanza Sindacale N° 14 emanata la mattina del 2/3/2011 nei confronti dell’API al fine di “migliorare la situazione del deflusso delle acque a monte del fosso della Rigatta”. Cioè si è ordinato all’API “di procedere immediatamente all’attuazione di tutti i sistemi atti a ridurre la pressione idraulica generatasi nel tratto di fosso menzionato di pertinenza della Raffineria API, favorendone il deflusso a mare fino al ripristino delle normali condizioni idrologiche ed idrauliche”. La domanda è la seguente: la sezione intubata del fosso Rigatta è conforme – in termini di portata – a quanto prescritto dalla Provincia in fase di realizzazione?
- Dalle foto pubblicate sul sito www.comitati-cittadini.org si vede che il 2/3/2011 nel giro di due ore e mezza via del Conventino è andata sott’acqua. Dalla cronaca risulta che la pompa idrovora in via del Conventino è entrata in funzione tra il 3 ed il 4 marzo, cioè oltre 36 ore dopo! Chi doveva intervenire? C’erano i mezzi necessari?
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
Ecco perchè abbiamo votato contro l’adeguamento del Piano Casa proposto…
La Lista Civile Cittadini in Comune ha espresso voto contrario all’adeguamento comunale del cosiddetto Piano Casa proposto dall’Amministrazione Comunale.
La Giunta Brandoni aveva la possibilità di adattare alle proprie esigenze territoriali la nuova formulazione regionale del Piano Casa (Legge Regionale 19/2010) la quale risulta peggiorativa rispetto alla prima versione L.R. 22/2009 in quanto permette a ciascun privato di operare in modo autonomo e scoordinato.
Questo determinerà una vera e propria deregulation edilizia che metterà a rischio la tutela del territorio.
La ragione principale dell’opposizione di CiC è l’accoglimento da parte del Comune falconarese delle possibilità di
- “attuare interventi edilizi anche nelle aree di versante in dissesto classificate P2“
- “demolizione e ricostruzione degli edifici incongrui presenti nei centri storici“
Infatti CiC ritiene che in aree a rischio geologico o idrogeologico, anche moderato non vanno fatte nuove costruzioni né ampliamenti.
E’ un principio di precauzione rispetto al rischio che non dovrebbe essere eluso!
A tale proposito CiC ha ricordato al Sindaco/Assessore all’Urbanistica la contraddittorietà della sua posizione odierna rispetto a quanto lui stesso dichiarò nel Consiglio Comunale del 30 Nov 2009 motivando nel modo seguente la prima versione del Piano Casa comunale che escludeva sia gli interventi nei centri storici sia nelle aree a rischio idrogeologico:
“dovevamo giustamente tener conto delle criticità e peculiarità del nostro territorio sapete benissimo quante peculiarità e quante diversità esistano nel nostro e non tutte positive nel nostro Territorio”.
Non sappiamo che cosa sia successo per far cambiare idea al Sindaco/Assessore all’Urbanistica, però siamo convinti che lo scarsissimo risultato ottenuto dalle imprese edili con la già permissiva L.R. 22 e la sua applicazione comunale dipende dalla mancanza di liquidità da parte dei cittadini o dalla paura di rimanere senza risparmi. Ed è chiaro che se il denaro manca o se c’è la paura indotta dalla incertezza economica del momento l’adeguamento sismico o energetico è l’ultima cosa a cui il cittadino pensa!
La situazione è ben descritta dal presidente del Collegio dei costruttori: “Lo Stato ed i Comuni, al pari dei privati, non pagano i lavori eseguiti, le banche non fanno più credito, i pochi appalti pubblici si aggiudicano a prezzi stracciati”
Allora secondo CiC i cittadini sono stimolati a migliorare la propria abitazione dal punto di vista sismico ed energetico non con la deregulation sulle zone a rischio ma rimettendo in moto i fondi pubblici sotto forma di sostanziali incentivi o sgravi fiscali … per l’adeguamento energetico, per esempio!
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
URBANISTICA FALCONARA: il Sindaco Assessore tratta la città come fosse il tinello di casa sua
Tra gli innumerevoli punti critici dell’Amministrazione comunale di Falconara M.ma l’abbandono dell’Assessore Petri non rappresenta quello più stridente.
Per Cittadini in Comune ciò che stride con evidenza è l’assoluta mancanza di trasparenza dimostrata dalla Giunta Brandoni sia nelle scelte strategiche che in quelle minori per la città, unita alla genetica diffidenza nei confronti della partecipazione dei cittadini alla definizione del futuro della città che essi vivono e contribuiscono a far vivere.
Il percorso di cessione del CAM, le partite con l’API per le centrali termoelettriche, la Convenzione ed il rigassificatore, il rapporto con la Società che gestisce i parcheggi, gli alloggi di emergenza e le emergenze sociali in genere, il parcheggio al parco Kennedy, la messa in sicurezza dei fossi di Castelferretti … ed infine l’urbanistica, a partire dalla Variante Montedomini di Castelferretti.
Tutte partite che presentano aspetti rilevanti da chiarire, partite che hanno obbligato la Lista Civile Cittadini in Comune a ricorrere ai pareri della Corte dei Conti, che hanno obbligato associazioni e comitati di cittadini a ricorrete al Tribunale Amministrativo Regionale, a diffidare l’Amministrazione comunale e stanno inducendo altri a costituire nuovi comitati per autotutelarsi.
Di questa diffidenza della cittadinanza per le mosse dell’Amministrazione comunale il primo responsabile è il Sindaco Brandoni il quale ha impostato l’azione della sua Giunta ribaltando nel modo seguente il criterio della “partecipazione”: prima elaboro idee e progetti che riguardano il futuro della città coinvolgendo solo la parte imprenditoriale, economicamente forte della cittadinanza e poi, se me lo chiedono, sento anche gli altri cittadini che vivono la città.
Per quanto riguarda l’urbanistica, questa inversione del criterio della partecipazione sta determinando una miopia nella pianificazione del futuro della città per cui sembra che il Sindaco/Assessore all’Urbanistica consideri Falconara come fosse il tinello di casa sua dove c’è da decidere semplicemente il colore della tappezzeria!
E’ evidente che non è condivisibile questo atteggiamento politico poiché così viene elusa (da tre anni!) la prima domanda su cui dovrebbe essere chiamata a ragionare la città intera: perchè mai si dovrebbero aprire nuovi fronti urbanistici stante una situazione di crisi del mercato edilizio che tiene ferma l’attuazione del vigente PRG?
La urgente necessità di far cassa alimenta la miopia politica della Giunta falconarese tanto da far dimenticare persino la storia geologica del territorio e ciò che è più scontato: non si costruisce in aree a dubbio di stabilità, ed il dubbio richiama l’urgenza di adottare il principio di precauzione!
Il fatto che sono stati i cittadini a ricordarlo con una petizione popolare al Sindaco ed ai suoi Assessori rappresenta l’ulteriore segnale che la città è conosciuta e sentita dai cittadini i quali – con evidenti competenze – hanno desiderio di essere ascoltati sul futuro da darle.
Un futuro che deve scaturire da una aperta discussione civica che metta al centro del dibattito una pianificazione territoriale che guardi e si integri con un’area territoriale vasta.
CiC ha iniziato a stimolare il dibattito sulla pianificazione del territorio con la conferenza di dicembre 2010. Cittadini in Comune continuerà, anche da sola, a pretendere una politica della pianificazione che parta da un’analisi sui problemi reali e miri a soluzioni in un ottica territoriale di area vasta.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
Parcheggio Kennedy Falconara: i dubbi di Cittadini in Comune.
Cittadini in Comune non è pregiudizialmente contraria alla realizzazione di posti auto nella porzione del parco Kennedy a ridosso del ponte di via della Repubblica, né alla relativa sistemazione di via Trento quale vialetto di accesso alla spiaggia.
Il punto è che la inspiegabile fretta dell’Amministrazione Brandoni non ha permesso né di poter proporre modifiche e/o alternative né di verificare con i cittadini l’ipotesi e la domanda effettiva di posti auto prima della stesura dello Studio di Fattibilità della Asset srl di Roma pervenuta appena il 21/12.
Se Cittadini in Comune fosse stata messa in condizione di fare una proposta, avrebbe detto che:
- La ricerca di mercato evidenzia come la richiesta di parcheggi a rotazione si concentri in due mesi e mezzo estivi.
- Dalla premessa precedente se ne deduce la necessità di aumentare un centinaio di posti auto a rotazione a servizio del periodo estivo e dei periodi natalizi/festivi. Come? Il modo più semplice sarebbe con la realizzazione di un centinaio di box auto pertinenziali da parte di una impresa – individuata con gara ad evidenza pubblica – la quale avrebbe avuto il ritorno economico dalla vendita garantendo, nel contempo, il restyling del Parco pubblico stesso e di via Trento.
- Al Comune, quei box pertinenziali, avrebbero dato due possibilità: o utilizzare lo spazio liberato in strada per pedonalizzare oppure, specularmente, avere a disposizione 100 posti auto in più su strada con relativi incassi dai parcometri.
- Il tutto senza necessità delle complicazioni del multipiano: si poteva optare per un parcheggio fuoriterra.
I dubbi che abbiamo espresso nel corso del Consiglio Comunale del 28/12 riguardano due punti non trascurabili del progetto dell’Amministrazione Comunale:
- primo punto:
la soluzione prospettata “privatizza” uno degli ultimi campetti di gioco dove i ragazzi possono andare a giocare a pallone. Non ci sembra davvero una buona scelta. - secondo punto:
l’intera operazione “si sostiene economicamente soltanto con la gestione complessiva dei parcheggi di tutta Falconara M.ma.” ceduta alla Ditta che realizzerà l’opera.
Intanto la trasparenza e la legalità:
la gestione dei parcheggi deve essere messa – per legge – a gara ad evidenza pubblica dove vince l’appalto la Ditta che chiede il minore aggio rispetto alla gestione complessiva.
Nel caso previsto dal progetto del Comune non ci sarà nessuna gara in quanto alla Ditta costruttrice del parcheggio verrà assegnato “in automatico” la gestione del parcheggio.
Due cose completamente distinte che non si possono confondere e mescolare a piacimento!
Poi l’aspetto puramente economico:
dall’Allegato Tecnico – Economico si evince che, rispetto alla situazione attuale, il gestore di tutti i parcheggi di Falconara vedrà immediatamente riconosciuta la sua percentuale al 20% (l’aggio) con un aumento dell’1,06% rispetto a quello attuale (18,94%) percepito dall’attuale gestore AIPA.
Complessivamente oltre 113.000 Euro/anno, circa 6.000 € all’anno in più dell’attuale.
Chi ce li metterà il Comune di tasca propria o pagheranno gli automobilisti?
Ma è proprio dalla variabile del costo orario del parcheggio che si intuisce che se qualcosa non funzionerà nei ritorni economici, l’unico modo che avrà la Ditta costruttrice/gestore di tutti i parcheggi a Falconara sarà quello di aumentare le tariffe dei parcheggi! …..Per la felicità di cittadini e commercianti.
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
FALSITA’ E SBERLEFFO NEL PIANO DEL LITORALE SUD DI FALCONARA: regia e recitazione di Goffredo Brandoni
La Variante generale al Piano di utilizzazione del litorale Sud è stata approvata definitivamente dal Consiglio Comunale del 29/11/2010 “ornata” da una falsità macroscopica nella sua Relazione Illustrativa e da uno sberleffo del Sindaco/Assessore all’Urbanistica nei confronti del Consiglio stesso.
La falsità
Anche se l’ipotizzato ridosso lungo la spiaggia antistante Villanova è stato stralciato dal Piano per il noto divieto del transito di qualsiasi natante entro 1 Km di distanza dal pontile della raffineria API, sono rimaste immutate le valutazioni dell’Assessorato all’Urbanistica riguardo la spiaggia antistante il quartiere falconarese: “l’area ricade nel Sito Inquinato di Interesse Nazionale”.
Cittadini in Comune ha tentato invano – sia in Commissione Urbanistica che in Consiglio Comunale (con un emendamento) – di ricondurre la Relazione Illustrativa all’oggettività del Decreto 308/2006 del Ministero dell’Ambiente che recita: “la spiaggia antistante il sottopasso di via Monti e Tognetti ricade nel Sito Inquinato di Interesse Nazionale”!
Dunque, non tutta la spiaggia, ma solo quella antistante il sottopasso!
La questione non è di poco conto poiché nella indebita valutazione dell’Assessorato retto dal Sindaco Brandoni il Sito Inquinato di Interesse Nazionale (SIN) sembra interessare spiaggia e mare per circa 380 metri mentre in realtà per il Ministero ne interessa poco più di 100 metri!
La falsità, ahinoi, non è stata colta dalla Regione Marche che ha analizzato il Piano del Comune riguardo alla conformità al Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere.
A questo punto CiC scriverà alla Regione illustrando una situazione che, se non sanata, perpetuerà formalmente la falsa identificazione della spiaggia libera antistante Villanova con il SIN!
Lo sberleffo
Nella fase di adozione del Piano di utilizzazione del litorale Sud, il Consiglio Comunale aveva votato all’unanimità un emendamento frutto della mediazione tra CiC e PdL relativo alle richieste per la tutela della spiaggia libera di Villanova emerse nel corso della affollata assemblea pubblica organizzata dal Comitato di Quartiere a cui aveva partecipato il Sindaco/Assessore all’Urbanistica.
Il Consiglio Comunale diede “mandato al Settore Assetto e Tutela del Territorio di farsi carico di presentare un’osservazione che integri le norme tecniche del piano al fine di meglio definire le modalità attuative del ridosso/punto di ormeggio nonché del relativo rimessaggio a terra e della spiaggia di Villanova con le relative strutture di supporto e servizio”.
Che cosa ha fatto, invece, il Settore controllato dal Sindaco/Assessore all’Urbanistica?
Non rispettando il mandato del Consiglio Comunale ha arbitrariamente eliminato dall’integrazione delle norme tecniche le “modalità attuative della spiaggia di Villanova con le relative strutture di supporto e servizio“!
Et voilà, con una bugia ed uno sberleffo l’ineffabile Sindaco/Assessore all’Urbanistica di Falconara ha creato i presupposti per cancellare un pezzo di spiaggia libera di Falconara Marittima e ridicolizzato il Consiglio Comunale!
Loris Calcina (capogruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma)
Alleghiamo sia la Delibera del Consiglio in cui alle pag 11 e 12 è visibile la mediazione raggiunta tra l’emendamento n°4 di CiC (bocciato) e il conseguente emendamento del PdL (approvato), sia l’arbitraria Osservazione dell’Ufficio Urbanistica.
Delibera CC adozione Piano litorale sud