Lottizzazione Montedomini e futuro della città: assemblea pubblica a Castelferretti il 15 Settembre, ore 21, Circolo Quercetti. La Lista Civile Cittadini in Comune e Ondaverde Onlus ne discutono con i Castelfrettesi.
Spiaggia libera Falconara e posti barca. La rinuncia dell’Amministrazione Comunale all’approdo/rimessaggio di Villanova ha una sola ragione: il metanodotto del rigassificatore API!
All’Amministrazione Comunale di Falconara importa poco la spiaggia libera!
Lo dimostra l’area all’uscita del sottopasso di via Goito, l’abbandono della “spiaggia di nessuno” di fronte a via Roma e lo dimostra la spiaggia libera di Villanova che vive della dignità propria dei residenti e dei proprietari concessionari presenti, grazie alla cura che tutti quei cittadini le dedicano!
Se l’Amministrazione Comunale avesse avuto a cuore la spiaggia libera, immediatamente dopo l’approvazione del Piano per l’utilizzo del litorale Sud di Falconara M. avrebbe affrontato l’annosa problematica delle barche parcheggiate in spiaggia libera – apparentemente o realmente senza proprietari -in collaborazione con la Capitaneria di Porto.
Come?
Con una Ordinanza specifica ad inizio stagione si sarebbero dovuti concedere 30 giorni per dimostrare la proprietà del natante, altrimenti lo stesso sarebbe stato rimosso d’autorità.
Ai proprietari che sarebbero risultati in regola, l’Amministrazione avrebbe dovuto notificare la necessità di spostamento in altra zona dedicata, per liberare spiaggia da destinare alla libera fruizione.
Ma la inesistenza di una zona da adibire a rimessaggio o approdo – inizialmente prevista dal Piano per l’utilizzo del litorale Sud – svela il disinteresse per la spiaggia libera dell’Amministrazione Brandoni.
Infatti, a tutt’oggi, non esiste un’area per sistemare un centinaio di natanti perché, apparentemente senza ragione, l’Amministrazione comunale ha accantonato il progetto dell’approdo a Villanova, inizialmente mastodontico … come i parcheggi auto! Infatti era previsto un approdo tale da poter ospitare fino a 360 natanti!
L’approdo delle dimensioni vagheggiate dal Sindaco fu giustamente contestato dai residenti di Villanova poiché avrebbe cancellato la spiaggia libera del quartiere.
I residenti di Villanova proposero di mantenere e attrezzare la spiaggia libera esistente e di ricavare un ridosso o approdo per circa 100 posti barca nella zona estrema e finale della spiaggia, antistante la macchia verde a confine con la proprietà API e perimetrata nel Sito inquinato di Interesse Nazionale.
Non se ne fece nulla poiché “improvvisamente” l’Amministrazione Comunale scoprì l’esistenza di un’Ordinanza della Capitaneria di Porto che vieta balneazione, transito e sosta in un raggio di 1 km dal pontile petrolifero API.
Però la spiaggia di Villanova e lo specchio di mare che si estende fino alla scogliera frangiflutti non è compresa in quella interdizione, è da sempre balenabile e comprende un corridoio di lancio per i natanti presenti in loco.
Perché l’Amministrazione Comunale non ha avviato una progettazione più contenuta e rispettosa delle norme per un piccolo ridosso da 100 barche nella zona terminale della spiaggia a confine con la proprietà API, natanti che potessero prendere il mare attraverso il corridoio di lancio già esistente e senza interferire con il pontile petrolifero?
Secondo Cittadini in Comune la risposta sta nel metanodotto a servizio del rigassificatore di Gas Naturale Liquefatto che API ha progettato di far correre immediatamente a ridosso del suo confine con la spiaggia e che, per le caratteristiche teniche, necessiterà di uno spazio di servitù di 15 metri per lato … ed il lato di servitù verso la spiaggia “mangerà” metà della macchia verde, con l’interdizione di qualsiasi attività ed accesso in quei 15 metri!
Non solo: durante l’esecuzione delle attività di cantiere per l’approdo costiero del metanodotto, è probabile che per circa 6 mesi ci saranno interferenze proprio con quel tratto terminale di spiaggia, per cui un ridosso o approdo con la necessaria attività di rimessaggio in quel posto “infastidirebbe” le attività del più importante contributore dal quale l’Amministrazione Brandoni ha già incassato oltre 3 milioni di euro per l’assenso garantito ai suoi progetti!
Come mai l’Assessore Astolfi e il Consigliere Pastecchia fanno finta di non ricordare sia le figuracce dell’Amministrazione Comunale sul rimessaggio inizialmente previsto a Villanova sia i sopravvenuti “vincoli impliciti” determinati dal progetto del metanodotto a servizio del rigassificatore API?
Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma
Testo conferenza stampa Lista Cittadini in Comune. L’URBANISTICA DEL SINDACO BRANDONI: FALCONARA ALLA DERIVA!
Pubblichiamo il testo del documento presentato in conferenza stampa dal capogruppo e consigliere comunale di Cittadini in Comune – Fabio Talevi – e dall’arch. Carlo Brunelli.
L’URBANISTICA DI BRANDONI :
UNA CITTA’ ALLA DERIVA
Dopo tre anni di governo Brandoni a Falconara possiamo fare un bilancio della “sua” urbanistica.
Sua, in quanto il Sindaco ha deciso di tenere personalmente le redini dell’assessorato all’urbanistica. Un gesto che aveva lasciato intendere la volontà di dare una particolare incisività alle politiche del territorio, ma che si è risolto, nei fatti, in una palese dimostrazione della inattitudine del Sindaco ad elaborare una strategia urbanistica chiara e capace di inquadrare quanto meno una prospettiva per il rilancio della città.
Le grandi decisioni vengono prese tutte fuori da Falconara e il Sindaco, supinamente, le subisce:
- la Quadrilatero e la bufala della Fiera regionale
- il by-pass ferroviario e l’annichilimento della stazione ferroviaria falconarese
- il rigassificatore e le nuove centrali Api
- la grottesca gestione dei fondi destinati al risanamento dei fossi di Castelferretti e Fiumesino da parte di Provincia e Regione
- l’ipotesi di localizzazione del Centro di Identificazione ed Espulsione (lagher per immigrati)
L’amministrazione si limita ad assecondare iniziative proposte dai privati, come la lottizzazione Monte domini o le lottizzazioni proposte sotto villa Terni a Palombina, senza peraltro inserirle in un disegno di riqualificazione urbana, ma soltanto al fine di ricavarne soldi per fare cassa.
Così, mentre oltre 700 abitanti sono già previsti sotto Montedomini e altri 600 si insedieranno a breve al Tesoro, si vagheggiano nuove “possibilità” edificatorie, in una città dove le nuove case non si vendono e cresce la disponibilità di alloggi liberi nel centro urbano!
Operazioni, quelle sostenute dall’Amministrazione Brandoni, nate male e gestite peggio, tanto che si scontrano sistematicamente con l’opposizione dei cittadini.
Il risultato è l’empasse. Una stasi che acuisce ancora di più la crisi del settore a danno soprattutto delle imprese artigiane falconaresi.
Invece di affrontare la crisi con un serio programma urbanistico che coniughi riqualificazione urbana ed ambientale con nuove risposte al problema casa, si gestisce in funzione della disponibilità o meno degli investitori privati di “dare soldi al Comune”.
Una contrattazione dai termini così poco definiti da lasciare spazio al dubbio di una discrezionalità tra le diverse situazioni.
I casi dell’APU 1 residua (parte di PRG rimasta inattuabile dopo l’avvento della Quadrilatero), del Piano di recupero di via Bottego, soltanto per citarne un paio, evidenziano comportamenti da parte dell’Amministrazione ai limiti della vessazione verso alcuni soggetti privati, mentre per altri si aprono tutte le porte (il caso della SDA, all’interno della APU1 meriterebbe spiegazioni).
A ciò si aggiungono le iniziative pubbliche basate su una strana visione del project financing, per cui, come nel caso dei parcheggi, il costo delle opere ricadrebbe comunque sui cittadini in termini di incremento delle tariffe del servizio urbano. Così per il previsto parcheggio al Parco Kennedy e così per il nuovo “mostro” del parcheggio alla stazione (5 piani di parcheggio previsti nella prima proposta in commissione).
Al parco Kennedy c’è voluto il successo la Festa della Vongola per dimostrare a tutti che quello è e deve rimanere un parco a disposizione dei falconaresi, mettendo così (si spera) una pietra tombale sulla cattiva pensata del Comune, che comunque ha comportato l’inutile sperpero decine di migliaia di euro in incarichi fiduciari.
Certo, Brandoni sosterrà che di fronte alla presa di posizione dei cittadini l’Amministrazione ha saputo fare marcia indietro. Ma se andiamo a vedere, tutta l’attività urbanistica del Sindaco è caratterizzata dall’accorgersi a posteriori degli errori commessi, e questo non è esattamente quello che i cittadini si aspettano da chi li governa. Tanto vale che i cittadini si governino da soli, sarebbe più efficace e meno costoso.
- il piano del litorale nord è stato “ridefinito” dai dieci punti proposti dai Cittadini in Comune
- per il piano del litorale sud sono stati i cittadini a segnalare che tra l’Api e la stazione quel piano prevede una “terra di nessuno”, di cui vediamo tutti i giorni le conseguenze.
- i parcheggi del Parco Kennedy e le previste lottizzazioni sotto villa Terni sono state fermate (così sembra) dai movimenti cittadini
- sul mega-bando di Falconara Alta sembra che la giustificazione dell’intera iniziativa, sul piano urbanistico, l’abbia fornita l’idea di una nuova uscita al Tesoro dalla variante alla S.S 16. Idea scaturita dal lavoro di un gruppo di professionisti esterni partecipanti al bando, non certo dal Comune, il quale si limita oggi a rubarne la paternità senza dire neanche un grazie.
Il resto è vuoto e silenzio.
Si aspettano le proposte dei privati e si arriva a riproporre l’idea di vendere aree verdi per farvi edificare, persino a Palombina, quartiere dove scarseggia ogni tipo di servizio.
Il Sindaco si difende dicendo che non ci sono i soldi. Ma le idee, almeno quelle, non hanno bisogno di soldi. O ci sono o non ci sono.
Anzi, in momenti di crisi come questo sono proprio le idee l’unica risorsa capace di aprire nuove prospettive economiche.
Che cosa ne sarà della Montedison? Che cosa ne sarà dell’ex-Isea? E della Quadrilatero? E della ex caserma Saracini passata nella disponibilità comunale? E dei tanti beni storici e architettonici abbandonati?
Non lo sappiamo. Soprattutto non lo sa Brandoni. Se ne parlerà probabilmente soltanto quando qualche privato si farà avanti con una proposta, che l’Amministrazione valuterà principalmente in funzione della “compensazione economica” che riuscirà a ricavarne, con l’obiettivo di far sopravvivere un Comune che ormai bada solo ad alimentare se stesso.
Di fronte a questa realtà Cittadini in Comune continuerà ad assumere un ruolo di controllo ma anche di proposizione.
Faremo del nostro meglio, senza atteggiamenti pregiudizialmente ostili all’Amministrazione, per dare voce e forza ai cittadini.
Contribuiremo, ad esempio, al ripensamento di Parco Kennedy, mettendoci al servizio del Comitato, avvieremo iniziative e proposte volte a dare soluzioni a situazioni oggi bloccate, ci adopereremo in iniziative concrete di volontariato civile volte alla riqualificazione della città.
Perché Falconara merita di più e perché, tutti insieme, ce la possiamo e ce la dobbiamo fare.
Falconara, 11.08.2011
Lista Civile Cittadini in Comune
Invito a Conferenza Stampa: URBANISTICA IMMOBILE A FALCONARA. Sindaco/Assessore non all’altezza. LE PROPOSTE DI CITTADINI IN COMUNE
Invito a
CONFERENZA STAMPA
Giovedì 11 Agosto 2011, ore 11, sala ristorante Anello d’Oro Falconara M.ma
URBANISTICA: CHE COSA STA ACCADENDO A FALCONARA
LE PROPOSTE DELLA LISTA CIVILE CITTADINI IN COMUNE
A distanza di tre anni dall’avvio del mandato amministrativo, oggi possiamo dire che il Sindaco e Assessore all’Urbanistica Goffredo Brandoni non è all’altezza del compito che si è dato.
Un bilancio sintetizzabile in immobilismo ed ostinazione.
Le proposte di Cittadini in Comune mirano a soluzioni di buon senso per il bene di tutti, mirando al miglioramento, preservazione e cura del territorio falconarese.
Relatori: Fabio Talevi (capogruppo CiC) e Arch. Carlo Brunelli
Gruppo consiliare Lista Civile Cittadini in Comune – Falconara M.ma
I collettori fognari di via Fiumesino non sono collegati al depuratore. Interpellanza della Lista Cittadini in Comune
La Lista Civile Cittadini in Comune ha presentato una interpellanza riguardo al mancato collegamento dei collettori fognari di via Fiumesino con il depuratore consortile che sorge a ridosso del quartiere stesso.
Da colloqui intercorsi con i residenti, risulterebbe che da sempre gli scarichi della via del quartiere andrebbero a finire direttamente in mare o sulla zona finale del fiume Esino.
L’Amministrazione Comunale di Falconara M.ma ne è a conoscenza?
Quali provvedimenti intende adottare?
Ricordiamo che il Comune di Falconara è socio di Multiservizi SpA che gestisce il depuratore.
I residenti ricordano che questa situazione era già stata segnalata anni fa, ma non c’è stato alcun intervento a riguardo e sono preoccupati per l’impatto sull’ambiente a causa della mancata depurazione.
Nell’attesa della risoluzione della problematica i residenti, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 10 ottobre 2008,per prima cosa possono chiedere il rimborso del canone di depurazione di cui non hanno mai usufruito ma che hanno pagato dal 2003.
Gruppo Consiliare Cittadini in Comune – Falconara M.ma