Scolmatori e balneazione a Falconara M: la Consigliera Lara Polita (FBC/CiC) presenta un Ordine del Giorno in Consiglio comunale per sollecitare alcune soluzioni!
La Consigliera delle civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune – Lara Polita – ha presentato un Ordine del Giorno affinché il Consiglio comunale impegni il Sindaco e la Giunta a individuare la soluzione più efficace ed economicamente fattibile per affrontare l’emergenza degli scolmatori fognari. L’Ordine del giorno indica le seguenti possibili soluzioni sulla base delle valutazioni tecniche emerse nelle Commissioni consiliari a cui la Consigliera Polita ha partecipato costantemente:
- ipotesi di separazione, laddove possibile, delle acque, al fine di ridurre il carico sulla rete fognaria;
- ipotesi presenti nello studio di Multiservizi del 2004 sulla realizzazione di vasche volano in spiaggia come quella già realizzata a Palombina Vecchia;
- la fattibilità di vasche di contenimento a mezza costa che consentirebbero di ridurre il dimensionamento di quelle da realizzarsi sulla spiaggia a vantaggio di un più contenuto impatto.
Inoltre l’Ordine del Giorno chiede che sia costituito un tavolo permanente di confronto con il Comune di Ancona che abbia la capacità di fare concretizzare gli interventi anche attraverso l’individuazione di tutti gli urgenti canali di finanziamento straordinario.
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Alluvioni da scongiurare: slitta di almeno 3 anni la previsione sul reale avvio dei lavori per la realizzazione di due vasche di espansione a monte del territorio falconarese. Il diritto alla sicurezza dei cittadini e delle imprese falconaresi stritolato dal caos burocratico di Regione e Provincia.
Al Consiglio comunale del 27 luglio u.s. si è discusso anche dell‘attuale situazione del reticolo idrografico minore costituito dai fossi presenti nel territorio comunale con l’intervento del Dirigente al Presidio Territoriale della Regione Marche – Ing. Stefania Tibaldi – e del Dirigente alla Tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Ancona, Ing. Massimo Sbriscia.
In sostanza: a che punto sono le opere per tutelare la sicurezza dei cittadini e delle imprese di Castelferretti, Fiumesino e Villanova e prevenire i rischi di nuove, devastanti alluvioni causate dall’esondazione dei fossi?
La problematica vede l’incrocio di tre fatti il cui risultato è il pesante ritardo delle soluzioni precauzionali:
1) C’è un progetto e ci sono fondi stanziati per la realizzazione di due vasche di espansione a monte del territorio falconarese. Sembrava che si potessero appaltare i lavori ad inizio 2017.
2) Recentemente la Regione Marche ha realizzato il Piano di Gestione del rischio di alluvioni per il controllo e la pianificazione degli interventi in ottemperanza alla Direttiva Alluvioni Europea.
3) Il caotico passaggio di competenze dalla Provincia alla Regione dettato dalla Legge 13/2015.
Così nel corso del Consiglio comunale la Consigliera FBC/CiC Lara Polita ha chiesto quali siano le tempistiche degli interventi riportati nel suddetto Piano regionale e cioè:
Ø “la manutenzione e riprofilatura dell’alveo,
Ø L’ abbassamento fondi ai ponti,
Ø Il rialzo e vasca di laminazione sul torrente San Sebastiano;
Ø la verifica, manutenzione e potenziamento tratti arginali Fiume Esino;
Ø le opere di mitigazione del rischio idraulico del Fiume Esino;
Ø le opere di sistemazione idraulica e riduzione delle criticità lungo i fossi San Sebastiano, Rigatta Cannetacci”.
Sempre nel Piano di Gestione del rischio di alluvioni, tra le criticità del fiume Esino, è evidenziato “il restringimento della sezione di deflusso dell’ultimo tratto del fiume nel tratto compreso tra il ponte ferroviario e il ponte della SS16, a seguito degli interventi di ampliamento della Raffineria API (sponda destra) e dalla presenza di una strada comunale (sponda sinistra) che hanno modificato notevolmente la sezione dell’alveo nel tratto della foce“.
“Le risposte degli ingegneri provinciale e regionale sono rimaste vaghe, sia sui tempi che sulle modalità di messa in sicurezza dei fossi” ha dichiarato la Consigliera Lara Polita, ed ha aggiunto:
“Ho chiesto anche il motivo del declassamento di alcune aree a rischio alluvione che nel 2004 erano classificate R4. NIENTE! Non ho ricevuto risposta neanche riguardo all’eventuale interferenza del bypass ferroviario con la messa in sicurezza del fosso Rigatta! Infatti dal 1991, anno della prima alluvione, sono acclarati i rischi determinati dalla attuale situazione del fosso Rigatta tanto che anche studi fatti eseguire da API raffineria prevedevano di scolmarlo sul fosso Castellaraccia, cosa che avrebbe influito anche a sicurezza del depuratore. Come mai ancora non si è fatto nulla? Dobbiamo pensare che il progetto del Bypass ferroviario stia ostacolando la messa in sicurezza dei fossi?“
Riguardo agli interventi in capo ai concessionari, e cioè Multiservizi, Anas, API raffineria e Aerdorica, i tecnici hanno risposto che vi sono stati molteplici tentativi di definizione degli obblighi, ma ancora non c’è nulla di risolutivo.
“Ho sollecitato Provincia e Regione a non aspettare più e costringere i concessionari ad eseguire le opere necessarie” ha aggiunto Lara Polita, “e ho sottolineato che sarebbe stata opportuna la presenza, non solo dei tecnici, ma anche degli Amministratori regionali e provinciali, visto che sono questi ultimi a stilare il piano degli investimenti. In conclusione ho l’impressione sconfortante che il caos burocratico ha allungato i tempi per la messa in sicurezza del territorio e, di fatto, ha allungato i rischi per la popolazione e le imprese. Tutto ciò poteva essere evitato se Provincia e Regione avessero riservato una corsia preferenziale a tutte le opere urgenti ed inderogabili di salvaguardia del territorio e delle popolazione durante il passaggio delle competenze previste dalla Legge 13/2015“.
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Versamenti fognari in mare: la Consigliera comunale FBC/CiC Lara Polita invia una nota ufficiale al Sindaco di Falconara e a Multiservizi dove chiede di prendere in considerazione la realizzazione di vasche di prima pioggia a mezza costa.
Quanto abbiamo già dichiarato e scritto l’11 giugno scorso a proposito della necessità di prendere in considerazione la realizzazione di vasche di prima pioggia a mezza costa (vedi Mare e balneazione a Falconara M.: la Consigliera comunale FBC/CiC Lara Polita favorevole alle vasche volano possibilmente realizzate a mezza costa. Qualora con le vasche i calcoli idraulici non escludessero completamente versamenti in mare, Lara Polita concorda con un numero minimo di tubazioni che scarichino a 600 metri in mare. Ribadito l’obbligo della massima trasparenza nella gestione dei divieti di balneazione e del rigoroso rispetto dei criteri scientifici per stabilire il ritorno alla balneabilità! ) è oggetto della nota ufficiale che la Consigliera FBC/CiC LARA POLITA invierà in giornata al Sindaco di Falconara Marittima e a Multiservizi.
La possibilità della realizzazione delle vasche a mezza costa falconarese trova una conferma anche nelle recenti valutazioni espresse dal Sindaco secondo il quale la conformazione del territorio falconarese con la collina a ridosso della spiaggia determina una immediata velocizzazione dell’acqua piovana che dalla collina si convoglia in maniera massiccia nelle condutture del sistema fognario il quale, per non scoppiare, attiva gli scolmatori che riversano in mare.
Per questo Lara Polita sottolinea che “Se queste argomentazioni hanno un fondamento – e non abbiamo motivo di dubitarne dato che sono state svolte dopo le numerose riunioni tecniche che il Sindaco ha avuto con Multiservizi e sembrano proprio figlie di precise valutazioni tecniche – ci chiediamo perché né Multiservizi parli della soluzione delle vasche a mezza costa né il Sindaco le ponga all’ordine del giorno.
E’ evidente che le vasche a mezza costa tratterrebbero l’acqua piovana per rilasciarla successivamente in maniera graduale evitando che le fogne a valle vengano aggredite in breve tempo dalla veloce e copiosa massa d’acqua. Al contrario, le vasche di prima pioggia in spiaggia sarebbero meno efficaci a fronteggiare la grossa massa d’acqua piovana che scenderebbe velocemente dalla collina di Falconara“.
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Mare e balneazione a Falconara M.: la Consigliera comunale FBC/CiC Lara Polita favorevole alle vasche volano possibilmente realizzate a mezza costa. Qualora con le vasche i calcoli idraulici non escludessero completamente versamenti in mare, Lara Polita concorda con un numero minimo di tubazioni che scarichino a 600 metri in mare. Ribadito l’obbligo della massima trasparenza nella gestione dei divieti di balneazione e del rigoroso rispetto dei criteri scientifici per stabilire il ritorno alla balneabilità!
Dopo aver studiato il dossier di Multiservizi ed averne ascoltato i Responsabili, tra le varie ipotesi SIAMO CONTRARI alla cementificazione di quasi 2 km di spiaggia tramite vasconi in calcestruzzo di profondità 5 metri e larghi 4 metri che implicherebbero una movimentazione di circa 60mila metri cubi di materiale con un forte impatto sul mare e le attività economiche.
Auspichiamo modalità di intervento meno invasive: altre vasche come quella di Palombina Vecchia CI TROVEREBBERO D’ACCORDO SOLO IN ALTERNATIVA ALL’IMPOSSIBILITÀ DI REALIZZARE VASCHE A MEZZA COSTA. Quest’ultima, attualmente, è una soluzione non presa in considerazione ma le vasche a mezza costa sarebbero ottimali dato che non si interverrebbe sulla spiaggia. Dal punto di vista economico sia quelle a mezza costa che quelle in spiaggia sono economicamente le più fattibili e, quindi, rapide.
Se dai calcoli di contenimento delle vasche volano si ipotizzasse che comunque una parte delle acque potrebbe finire in mare, a quel punto la soluzione di un numero contenuto di tubazioni che portino quelle acque a 600 metri in mare sarebbe un costo e una soluzione affrontabile affinché la balneazione non sia compromessa.
Consapevoli della necessità e dell’urgenza degli interventi che cittadini e operatori economici pretendono è necessario aprire una “vertenza intercomunale” che porti al reperimento tempestivo delle risorse necessarie.
IN ATTESA DEGLI INTERVENTI I FENOMENI DI INQUINAMENTO VANNO GESTITI CON LA MASSIMA TRASPARENZA
In caso di intervento degli scolmatori la cittadinanza va informata in maniera chiara. La comunicazione deve essere fatta con tutti i mezzi disponibili, tenendo conto di quanto previsto dalla legge, che impone la massima trasparenza nella comunicazione e considerando il tipo di utenza. Chi informa le tante persone (anche straniere) che vanno nei tratti di spiaggia libera? Riteniamo insufficiente ed inefficace posizionare i divieti di balneazione ogni 150 metri come ha recentemente fatto il Comune di Falconara M. Gli avvisi andrebbero sistemati su bacheche fisse (in modo da scoraggiarne la rimozione) e nei punti di accesso alla spiaggia!
RISTABILIRE LA BALNEABILITA’ CON CRITERI SCIENTIFICI
Si auspica, a vantaggio di tutti, che l’inquinamento duri il meno possibile. La revoca dei divieti di balneazione non può però derivare, come tentato lo scorso anno dal Sindaco di Ancona “per decreto” (si fa riferimento all’ordinanza del 26/8/2015 con cui si dichiarò che dopo 24 ore dalla cessazione dello sversamento il divieto cessava). Su questo la Regione Marche attraverso il Servizio Tutela delle Acque ha fatto chiarezza dichiarando la necessità delle analisi da parte dell’ARPAM. E’ necessario individuare metodiche di analisi che diano risposte più veloci” per il ritorno alla balneabilità MA CHE RISPETTINO RIGOROSAMENTE CRITERI SCIENTIFICI E NON DI OPPORTUNITA’!
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SVERSAMENTI IN MARE: NO A SOLUZIONI SEMPLICISTICHE, SI ALLA TRASPARENZA NELLE SOLUZIONI
Il problema degli sversamenti in mare dei liquami fognari sta creando seri disagi ai cittadini e agli operatori balneari che hanno diritto ad un mare pulito.
Dallo scorso anno abbiamo assistito a numerose dichiarazioni di intenti sulle soluzioni del problema, che però ad oggi non hanno trovato nessuno sbocco.
A fronte delle numerose ipotesi apparse in questi giorni sulla stampa, auspichiamo che gli studi di fattibilità di Multiservizi vengano portati al più presto a conoscenza dei cittadini e dei loro rappresentanti: in questo senso, è scandaloso che si pensi ad un’assemblea presso il Comune di Ancona senza che prima i Consiglieri comunali possano visionare lo studio di fattibilità di Multiservizi nell’apposita Commissione consiliare Ambiente del Comune di Falconara M..
In attesa degli interventi strutturali, ribadiamo quanto già affermato in diverse occasioni: LA PRIORITÀ È LA SALUTE DEI CITTADINI I QUALI VANNO INFORMATI CORRETTAMENTE SUI RISCHI CONSEGUENTI AGLI SVERSAMENTI E SUI DIVIETI DI BALNEAZIONE. Non sono sufficienti i cartelli affissi ogni 150 metri – che tra l’altro non riportano la data dell’evento – e non è accettabile che sulle spiagge ricadenti sotto il Comune di Ancona addirittura questi cartelli siano assenti.
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Ex Montedison: i proprietari dell’area contaminata e la Genera Consulting disfano e dettano le Delibere all’Amministrazione comunale Brandoni. Consiglio comunale ridotto a organo ratificatore mentre Consiglieri e cittadini sono tenuti all’oscuro sulla bonifica che non c’è, sui fantomatici investitori stranieri e su una concertazione tra proprietari e Amministrazione che procede all’insaputa della città e dei Consiglieri comunali. Irrisolti i rischi per il piccolo commercio locale ed i centri storici determinati dal progetto della Genera Consulting. Lara Polita di FBC/CiC l’unica a non approvare il Protocollo d’Intesa Falconara/Montemarciano. Tutti gli altri non capiscono, ma si adeguano!
L’approvazione del Protocollo d’Intesa tra i Comuni di Falconara M. e Montemarciano per la riqualificazione dell’area ex Montedison deliberato dal Consiglio comunale di Falconara M. il 19 maggio scorso, dovrebbe essere chiamato Protocollo di ratifica dei voleri dei proprietari dell’area della ex Montedison!
La Consigliera di FBC/CiC, Lara Polita, è stata l’unica che con la propria ASTENSIONE fortemente motivata ha voluto protestare contro l’opacità con cui l’Amministrazione Brandoni sta facendo procedere la questione della riqualificazione dell’area che, lo ribadiamo, anche FBC/CiC RITENGONO INDISPENSABILE!
Ma ritenere indispensabile la bonifica e la rigenerazione dell’area ex Montedison, non significa chiudere gli occhi e consegnarsi nelle mani degli attuali proprietari i quali stanno dettando all’Amministrazione comunale i passaggi amministrativi che il Consiglio comunale è chiamato semplicemente a ratificare!
Questo stato di cose non è ammissibile poiché il Consiglio comunale ha anche una funzione di controllo che la Giunta Brandoni, di fatto, rende impossibile!
Così, nel Consiglio del 19 maggio scorso, abbiamo casualmente appreso che la realizzazione dell’Accordo di Programma affidata al Sindaco dalla deliberazione del Consiglio comunale il 21 luglio 2014 (aspramente criticato da FBC/CiC che si astenne dal votarlo) è stato cassato il 19 gennaio scorso nientepopodimenoché dai proprietari dell’Immobiliare del Poggio Srl e dalla Società Genera Consulting Srl (sviluppatrice del progetto di trasformazione) con una lettera indirizzata al Sindaco di Falconara M! Leggi quì il documento
Il Sindaco ha tenuto all’oscuro di quella nota Consiglieri e Commissione urbanistica!
Non solo: la Giunta Brandoni ha tenuto all’oscuro il Consiglio comunale anche riguardo:
– alla “fase esplorativa della concertazione tra gli enti preposti finalizzata alla condivisione degli aspetti procedimentali tenutasi il 31 marzo 2015 presso il Comune di Falconara“;
– all’ “incontro tra gli enti preposti ai fini dell’individuazione dell’iter e delle rispettive fasi tenutosi il 16 giugno 2015 presso il Comune di Falconara“;
– agli incontri succedutisi nel 2015 tra i tecnici della Provincia di Ancona e dei Comuni di Falconara e Montemarciano con quelli dell’Immobiliare del Poggio e della Genera Consulting!
A questa opacità amministrativa si aggiungono:
1) l’assoluta mancanza di ogni informazione – tanto ai Consiglieri quanto ai cittadini – riguardo alla contaminazione del sito e allo stato della messa in sicurezza e/o bonifica dato che tutto è fermo alla Conferenza dei Servizi ministeriale del novembre 2014;
2) la mancanza di informazione su chi siano i finanziatori internazionali del progetto della Genera Consulting la quale chiede ed ottiene l’annullamento di Delibere consiliari che non si “acconciano” adeguatamente alla realizzazione del suo progetto ma continua a negare l’identità dei finanziatori che, per questo motivo, riteniamo a tutt’oggi OCCULTI!
3) Il tradimento degli impegni presi dall’Assessore Clemente Rossi sempre nel Consiglio comunale del 21 luglio 2014:
Ci chiediamo, in 2 anni, quali siano state le occasioni e gli appuntamenti di confronto con le associazioni di categoria, con la cittadinanza. Con le solite parole imbonitrici da politicanti consumati, la Giunta Brandoni ha detto che niente era deciso ma, di fatto, si presenta sempre con Atti/Delibere senza che il confronto e l’informazione abbiano dissipato i dubbi di cui è costellata questa prospettiva. Infatti, per quanto riguarda le RIPERCUSSIONI SUL TESSUTO ECONOMICO E SOCIALE LOCALE, la Consigliera Lara Polita ha ribadito come i pesanti interrogativi sollevati nel 2014 dalla Confartigianato e dalla Confesercenti siano rimasti insoluti.“Crediamo che ci sia una sottovalutazione delle ripercussioni sulla situazione commerciale del territorio, sulla salvaguardia delle imprese e dell’occupazione esistente. C’è una sottovalutazione della necessità di tutelare i centri storici che stanno subendo, da anni, i contraccolpi determinati dai grossi centri commerciali già esistenti i quali tendono a vanificare la fatica dei piccoli esercizi commerciali che tentano di conservarne la vitalità sociale e culturale! (ndr: rif. Marco Pierpaoli, responsabile Confartigianato imprese Ancona Nord). Un nuovo centro commerciale come quello proposto dalla Genera Consulting rischia di sferrare un colpo mortale al piccolo commercio e ai centri commerciali naturali dei centri storici“ ha dichiarato Lara Polita in Consiglio comunale! leggi intervento completo in CC di Lara Polita
Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune
vedi anche: