Traffico soffocante e pericoloso nel quartiere Stadio. Lara Polita ricorda che era tutto ampiamente previsto, ma le Amministrazioni Brandoni e Signorini hanno scelto di ignorare gli appelli dei cittadini e gli inviti dei Consiglieri di Cittadini in Comune a TUTELARE PRIMA DI TUTTO SICUREZZA E SALUTE!
Da Il Resto del Carlino del 27/10/2023
Area ferroviaria ex Officina rialzo di Falconara Marittima: estratto un grosso serbatoio dal sottosuolo. Le foto delle operazioni
Per tutta la giornata odierna all’interno dell’area della ex Officina squadra rialzo di Falconara Marittima di proprietà RFI si sono svolte le operazioni per la rimozione dal sottosuolo di un serbatoio probabilmente adibito al contenimento di idrocarburi o lubrificanti a servizio delle officine che furono in attività fino agli anni ‘90.
Si ricorda che tutta l’area e gli stessi locali interni sono oggetto di caratterizzazione, messa in sicurezza e futura bonifica seguite all’interno delle Conferenze dei Servizi convocate periodicamente da Ministero dell’Ambiente e a cui prende parte d’autorità anche il Comune di Falconara Marittima insieme a Regione Marche, ARPAM, ISPRA, Provincia di Ancona.
Nella Conferenza dei servizi del 24 giugno 2016 (peraltro l’ultima in cui è presente la problematica del sito consultabile nel sito ministeriale) l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aveva indicato “la necessità di integrare il monitoraggio ed eventualmente le misure di prevenzione da integrare con almeno altri due pozzi idrogeologicamente a valle delle officine” in quanto andava “valutato il potenziale contributo dato dalle officine ivi presenti che possono fungere da centro di pericolo”.
La domanda è se il serbatoio rimosso oggi, sia stato considerato una o la fonte della contaminazione in loco che, per quanto riguarda l’acqua di falda, comprende “ferro, manganese, tetracloroetilene e idrocarburi totali” (fonte: Camera dei Deputati – Senato della Repubblica Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al Ciclo dei Rifiuti e su illeciti ambientali ad asse correlati. Missione in Ancona – Seduta di mercoledì 21 Giugno 2017).
L’inquinamento in tutta l’area emerse nel 2000 a seguito di un esposto dei cittadini del Comitato del quartiere Villanova che denunciarono l’asportazione senza controllo di terra e detriti maleodoranti di idrocarburi durante la realizzazione del sottopasso veicolare in via Monti e Tognetti, a fianco della ex Officina ferroviari squadra rialzo.
Nelle prime due foto: operazioni di aspirazione liquidi
Il serbatorio estratto
Loris Calcina per Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune
Delusione per l’esito della capi gruppo: il Presidente del Consiglio non inserisce all’OdG del prossimo Consiglio Comunale la nostra interrogazione relativa al rischio di esondazione rappresentato dalla presenza di due strade di cantiere documentate ad inizio novembre.
Martedì 7 dicembre si è svolta la riunione dei capigruppo che viene convocata per comunicare e cercare di concordare i punti all’ordine del Giorno del prossimo Consiglio comunale. Esprimo delusione per la decisione del Presidente del Consiglio di non aver voluto inserire fra questi la nostra interrogazione presentata per quanto riguarda il concreto rischio di esondazione dei fossi S.Sebastiano e Nuovo Fosso della Liscia a seguito della realizzazione di due strade di cantiere, rischio ampiamente documentato e sfiorato alcune settimane fa. La nostra interrogazione sulla situazione dei fossi dell’area industriale di Castelferretti non verrà inserita nel prossimo consiglio comunale del 13/12, nonostante il rischio concreto di esondazione che si potrebbe ripresentare a fronte di abbondanti piogge. Riteniamo questo trattamento una mancanza di rispetto e di sensibilità politica nei confronti del nostro gruppo consiliare, in quanto abbiamo presentato una sola interrogazione nel corso degli ultimi due mesi e non ci si può imputare, come invece pronunciato dal Presidente del Consiglio durante la capi gruppo, di scombinare il lavoro degli uffici e del consiglio comunale per questo unico punto. Non è inoltre accettabile che lo stesso abbia considerato come non urgente questo argomento, la situazione odierna di forte criticità in zona ex Avion Hotel (stamane il fosso è esondato) e non solo dimostra ancora una volta anche quanta sufficienza ci sia da parte dell’assessore all’ambiente V. Barchiesi che nelle settimane scorse avrebbe dovuto raccogliere immediatamente l’opportunità rappresentata dalla nostra segnalazione anziché derubricarla come non urgente. Martedì durante la capi gruppo consigliare il consigliere Baldassini, che ringrazio, si era reso disponibile a che una sua interrogazione non venisse discussa pur di concedere spazio a quella del nostro gruppo, più urgente, ma il Presidente del Consiglio Luca Cappanera non è stato comunque disponile. La strada di cantiere a valle della piscina però nel frattempo è stata rimossa, come dimostra la foto qui allegata scattata stamane, opportunamente rimossa. Questo dimostra quanto fosse adeguata quella nostra segnalazione, forse recepita anche se mediaticamente derubricata dall’amministrazione come non opportuna o non urgente, dato che il lavoro è stato fatto. Oggi se quella strada provvisoria fosse rimasta com’era cosa sarebbe accaduto?
n.2 foto per mettere a raffronto la situazione di mese fa e quella di oggi:
– 2021.12.11 Fosso S. Sebastiano a valle della piscina, ponte ferrovia.
– 2021.11.08 Sbarramento fosso S. Sebastiano con sedimenti terra
Cenci Roberto – Capigruppo e consigliere comunale liste civiche Cic/Fbc e SAF.
Via del Consorzio, sfiorato l’allargamento. L’Assessore Barchiesi nei giorni scorsi aveva fatto bene a minimizzare la nostra segnalazione?
Nei giorni scorsi il nostro gruppo consiliare aveva richiamato l’attenzione dell’Assessore Valentina Barchiesi e del Sindaco Stefania Signorini sul potenziale rischio esondazione rappresentato dalla realizzazione di due strade di cantiere che di fatto, con blocchi di cemento inseriti nel letto dei fossi interessati (S. Sebastiano e Nuovo fosso della Liscia), si sarebbero prestate a diventare degli sbarramenti al verificarsi di abbondanti piogge.
L’Assessore Barchiesi a mezzo stampa si era affrettata a rassicurare, dichiarando che il pericolo non c’era e che in stratto raccordo con il Consorzio di Bonifica si sarebbe fatta nel caso intervenire prontamente l’impresa appaltatrice per la rimozione dei blocchi di cemento.
Come si può vedere da queste foto ieri sera/notte l’impresa appaltatrice forse non ha fatto in tempo a rimuove i manufatti di cemento. Le foto che alleghiamo mostrano come l’acqua nella serata del 16 novembre c.a. sia arrivata fino quasi alla sommità del ponte della ferrovia (a valle della piscina comunale), lo si può vedere dai residui di terra ancora presenti e un grosso albero ed altri pezzi di legno sono ammassati all’ingresso dei tubi. Non sappiamo se i blocchi sovrastanti siano stati rimossi dalla forza dell’acqua o da mezzi meccanici.
Anche presso il ponte di via del Consorzio, dalle foto riusciamo a mostrare che l’acqua del fosso S. Sebastiano ha scorso ma molta vegetazione, che si trova a valle della piscina comunale, risulta piegata perché che l’acqua era arrivata circa due metri più in alto rispetto al livello attuale, anche qui quasi alla sommità del ponte. Allagamento sfiorato, di un nulla.
Dal particolare dei sedimenti mostrati in foto e presenti sopra gli argini del ponte ci auguriamo ora l’Assessore possa rendersi conto di quanto non siano state opportune le sue rassicurazioni dei giorni scorsi, vorremmo si rendesse conto che sul fosso S. Sebastiano l’acqua è stata molto alta e ha spazzato via la parte superiore della strada di cantiere, sopra i blocchi, poi per fortuna si è contenuta.
In caso di danneggiamenti non accetteremo che si possa dire “bomba d’acqua”, questa è una situazione di pericolo da noi tempestivamente segnalata e minimizzata dall’amministrazione, su cui ora occorre intervenire, senza più ritardi. Ci rivolgiamo al Sindaco: inutile vantarsi per le pulizie dei fossi per poi mantenere questi sbarramenti fisici creati con le attuali strade di cantiere. In previsione delle ulteriori abbondanti piogge previste suggeriamo la loro rimozione, le imprese appaltatrici dovranno poi provvedere a realizzarle in altro modo, non possono costituire loro stesse potenziale motivo di esondazione.
Si allegano n.5 foto.
Ringrazio per la cortese attenzione ed invio cordiali saluti.
Cenci Roberto,
Capogruppo e Consigliere comunale delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.
Foto 1 e 2 fosso S. Sebastiano: rami e alberi ostruiscono i tubi posti sotto la strada di cantiere:
Foto 3 e 4 fosso S. Sebastiano: sedimenti di terra sopra l’argine sotto il ponte ferrovia:
Foto 5 Ponte via del Consorzio, a valle della piscina comunale di Falconara.
Zona industriale di Castelferretti, realizzazione di strade di cantiere in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci) e del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta: al verificarsi di piogge abbondanti queste opere di cantiere potrebbero costituire un pericoloso sbarramento rispetto al regolare deflusso delle acque? L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio (campi sportivi Amadio, piscina comunale e capannoni industriali).
Sul territorio del Comune di Falconara M, sono in corso numerosi cantieri per la realizzazione di progetti di regimazione idraulica finalizzati a ridurre il rischio di esondazioni dei fossi in caso di abbondanti piogge. Durante questi lavori le imprese appaltanti hanno evidentemente avuto necessità di realizzare una viabilità di cantiere per transitare da una parte all’altra degli argini. A riguardo il nostro gruppo consiliare intende portare all’attenzione la modalità in cui due di esse sono state realizzate, perché potrebbero formare una barriera rispetto al regolare deflusso dell’acqua.
La prima: siamo in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci), nel punto subito a valle del ponte della linea ferroviaria Falconara-Orte presente a valle della piscina comunale. A seguito di un sopralluogo, sotto detta strada, nel letto del fosso, risultano inserite due sezioni di tubo, una approssimativamente di circa 1 metro e l’altra di 0,50 metri di diametro circa, le cui dimensioni sembrano aver ridotto notevolmente la portata originaria del corso d’acqua, anche in considerazione dei blocchi di cemento posizionati nelle adiacenze e sopra di essi che, così come appaiono (anche da foto pubblicate sui social che qui per completezza alleghiamo), oltre a dare una comprensibile struttura di sostegno all’opera, a fronte di eventuali abbondanti piogge potrebbero costituire nello stato attuale uno sbarramento del fosso S. Sebastiano. L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio, dei campi sportivi Amadio e della piscina comunale. Nella giornata del 04 novembre, attraverso la presentazione di un’interrogazione, il nostro gruppo ha segnalato all’Assessore ai Lavori Pubblici Valentina Barchiesi e al Sindaco Stefania Signorini questa situazione, chiedendo:
– quali autorizzazioni siano state richieste da parte del soggetto responsabile della costruzione di detta strada di cantiere;
– quali valutazioni e calcoli della portata dell’acqua siano stati effettuati;
– se siano note le tempistiche di cantiere che richiederanno la presenza di tale opera stradale provvisoria;
– se e come l’amministrazione intenda intervenire per scongiurare le possibili esondazioni che potrebbero essere causate da quanto osservato e riportato.
Foto 1 e 2 sbarramento fosso S. Sebastiano.
Foto 3 Sbarramento fosso S. Sebastiano: con sedimenti di terra che ostruiscono parzialmente il tubo a sinistra
La seconda: durante un ulteriore sopralluogo, abbiamo riscontrato anche la realizzazione di un’altra strada di cantiere realizzata nelle stesse condizioni, in questo caso appare un solo tubo per il passaggio dell’acqua. Questo secondo punto si trova all’intersezione del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta, come mostriamo nella foto allegata. In caso di piogge molto abbondanti risulterà sufficiente o potrebbe costituire uno sbarramento pericoloso in termini di rischio esondazione?
Cenci Roberto,
Capogruppo e consigliere comunale delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.
Via di esodo del Piano di Emergenza Esterno a Fiumesino (via del Conventino) chiusa per altri 3 mesi! La Prefettura aveva raccomandato ad RFI – ITALFERR di “velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino per garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” alla raffineria API. Il Sindaco di Falconara tace e acconsente come a febbraio scorso quando non si era accorto che il cantiere del bypass avrebbe chiuso la via di esodo. CiC/FBC/SAF scrivono nuovamente al Prefetto e al Sindaco: non è accettabile che la sicurezza del piano di esodo dei cittadini di Fiumesino sia subordinata al cantiere di RFI che non ha previsto l’interferenza con la via di esodo del PEE. CiC/FBC/SAF ribadiscono la richiesta già inoltrata il 10 agosto scorso: RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente. La via di esodo provvisoria indicata dalla Prefettura (finché sarà attivo il cantiere di RFI) non rispetta il criterio della Procedura di evacuazione generica del vigente PEE di far allontanare i residenti su “percorsi schermati rispetto alla raffineria”.
Siamo preoccupati e costernati dall’aver appreso a mezzo stampa che via del Conventino – via di esodo del Piano di Emergenza Esterna (PEE) riferito alla raffineria API – rimarrà chiusa per altri 3 mesi, fino al 30 novembre. È chiusa da febbraio (Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara n° 39 del 16/2/2021).
Preoccupati perché, come evidenziato nella nostra nota del 10 agosto 2021, l’individuazione delle provvisorie vie di esodo alternative in via Fiumesino e via Caserme, non appare rispettosa del criterio di «seguire possibilmente percorsi schermati rispetto alla raffineria», criterio che impronta la Procedura di evacuazione generica del vigente PEE.
Preoccupati per il prolungamento di altri 3 mesi di una situazione obiettivamente più rischiosa nella organizzazione del percorso di fuga per una parte dei residenti di Fiumesino ai quali non è garantita “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” (cit. del concetto espresso da codesta Prefettura nella nota inviataci il 23/7/2021).
Rammentando che il PEE vigente recita:
– che esso «è stato costruito con i dati forniti dalla Regione e dagli altri enti interessati»;
– che «L’attuazione del presente PEE è coordinata dalla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ancona, con la collaborazione tecnico-operativa dei seguenti Enti/Comandi, denominati nel prosieguo del piano Enti Interessati» tra i quali RFI SpA,siamo sconcertati di fronte alla assenza di collaborazione tecnico-operativa di RFI – ITALFERR che a fronte della raccomandazione (con sottolineatura) della Prefettura di «porre in essere ogni utile strategia per velocizzare e concludere al più presto i lavori che interessano la via del Conventino, per poter rispettare la tempistica prevista nell’ultima versione del Piano di Emergenza Esterna dell’API Raffineria SpA e garantire la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante», ha prolungato i lavori e la chiusura di via del Conventino per altri 3 mesi.
Siamo sconcertati dalle ripetute leggerezze a cui stiamo assistendo a partire dalla inidonea comunicazione da parte di RFI – ITALFERR riguardo all’avanzamento delle varie fasi di lavoro del bypass ferroviario, in quanto l’organizzazione del cantiere in via del Conventino non risulta aver tenuto in conto le conseguenze e i tempi della chiusura di una importantissima via di fuga del PEE riguardante la raffineria API.
Sconcertati che per i residenti di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante” sia subordinata ad un cantiere la cui interferenza non è stata adeguatamente prevista e, a causa di questo, non sia garantita.
Sconcertati che la ditta a cui RFI – ITALFERR hanno affidato l’appalto del cantiere, soltanto il 6/8/2021 ha richiesto la proroga della chiusura fino al 30/11/2021, come se, di fronte ad un cantiere di tale rilevanza, RFI – ITALFERR e la ditta appaltatrice riescano a stabilire la necessità di altri 90 giorni di lavoro solo 10 giorni prima della scadenza della precedente Ordinanza Dirigenziale del Comune di Falconara M.
In tutto questo, assistiamo all’indecoroso comportamento istituzionale del Sindaco di Falconara M. che non si degna di informare il Consiglio comunale sulla situazione né si è confrontata con cittadini e Consiglieri comunali prima di inviare (il 10/8/2021) le proprie, sconosciute osservazioni alla Prefettura.
Una totale e disdicevole ottusità nei confronti del Consiglio comunale nonostante che l’anomala e rischiosa problematica di via del Conventino sia stata sollevata da nostro Gruppo consiliare a dispetto di un’Ordinanza Dirigenziale (la n° 39 del 16/2/2021) che, prima di essere emanata per “dirigere il traffico”, avrebbe dovuto essere preceduta dalla preminente richiesta di garantire ai cittadini di Fiumesino “la massima sicurezza del piano di esodo nell’area interessata, in caso di incidente rilevante”.
Pertanto, abbiamo avanzato nuovamente la proposta che RFI realizzi un corridoio di sicurezza provvisorio su via del Conventino che aggiri il cantiere del bypass ferroviario attraverso uno sterrato sul terreno agricolo adiacente, come da nostra precedente nota del 10/8/202.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune