Lettera aperta all’Ing.Cogliati

Pubblico questa mia lettera aperta che ho inviato personalmente all’Amministratore delegato di Api Raffineria di Ancona Spa

Spett. Ing. Cogliati,
nella sua lettera inviata ai cittadini residenti nell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale, lei, nel suo ruolo di Amministratore delegato della società Api Raffineria di Ancona Spa, dichiara di sentire “l’obbligo professionale e morale” di precisare che i dati del recente studio epidemiologico “potrebbero sovrastimare i casi di morte” e sottolinea quindi come allarmistici i toni usati dal Dott. Micheli.
Se non sbaglio, lei poi dichiara la disponibilità dell’azienda a “collaborare” con la Regione e gli altri Enti competenti affinché si costituisca un “collegio di specialisti” tra i quali dovrebbe esserci anche uno di nomina dell’azienda “nel rispetto del principio del contraddittorio”.
Mi permetto quindi di replicare alla sua lettera con alcune considerazioni.
Nulla da obiettare riguardo al fatto che lei abbia sentito l’obbligo professionale di difendere gli interessi e l’immagine dell’azienda che amministra. Anzi, lo ritengo pienamente legittimo stante il suo incarico professionale.
Non capisco però, e gradirei avere da lei delle delucidazioni, il suo riferimento ad un “obbligo morale” di precisare quanto di “immorale” possa aver affermato il dott.Micheli.
Di fronte alla presenza di dati che, pur avendo necessità di ulteriori verifiche, sono indubbiamente preoccupanti, lei ritiene pertanto “immorale” che i cittadini siano informati, perché questo, a suo giudizio, determina un ingiustificato allarmismo.
Vorrebbe, in altri termini, tenere all’oscuro di tutto i cittadini e istituire una commissione che, alla presenza di esperti pagati dall’azienda, verifichi quei dati.
Evidentemente, ingegnere, io ho una concezione dell’etica molto diversa dalla sua.
Ritengo che minimizzare il rischio a cui sono quotidianamente esposti i cittadini, sottovalutare il problema, è quanto di più immorale si possa pensare perché significa, nella sostanza, sottostimare il valore della vita umana.
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BITUME SULLE SPIAGGE: CiC CHIEDE ANALISI CHIMICHE E ADEGUATO SMALTIMENTO

sostanza bituminosa spiaggiata materiale bituminoso sulle spiagge sostanza bituminosa sulle spiagge

In seguito alla forte mareggiata dei giorni scorsi, sul litorale falconarese che va da Rocca Mare a Falconara Centro è spiaggiata abbondante sostanza bituminosa anche appiccicata alla grande quantità di arbusti e materiale vario trascinato dal mare.

La Lista Civile Cittadini in Comune ha inviato un fax urgente, oggi 24/2/2009, al Sindaco di Falconara Marittima e all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona chiedendo:

A parere di Cittadini in Comune non è da escludersi che l’idrocarburo spiaggiato possa far parte dei “residui” degli ultimi sversamenti che, depositati tra le scogliere, vengono rimossi dalla forza delle mareggiate e trascinati sulle spiagge.

Infatti esiste già il precedente di spiaggiamenti di sostanze bituminose segnalati dopo forti mareggiate dai cittadini addirittura 2 anni dopo l’incendio del 2004 al carico bitume della raffineria API che determinò il riversamento in mare di diverse tonnellate dell’idrocarburo.

Meno probabile, ad avviso di Cittadini in Comune, l’ipotesi di scarichi illeciti da parte di petroliere… Infatti non è spiegabile come mai questi scarichi spiaggino sempre a Falconara Marittima e non su altre spiagge più a nord o più a sud!!

Capogruppo Lista Civile Cittadini in Comune
Loris Calcina

Espulsioni impossibili

Quando uno sente parlare di espulsioni pensa che un immigrato quando viene sorpreso da clandestino venga preso per un orecchio, accompagnato alla frontiera o messo sull’aereo ed espulso.
In realtà non è così: quando un immigrato viene sorpreso senza i documenti gli si chiedono, lui non li ha, lo si porta all’identificazione che può durare anche dei mesi o in eterno. Se non riesci a individuare da dove arriva come fai ad identificarlo?
E dato che può restare nei CPT giustamente sono due mesi perché non ha commesso nessun reato e non puoi arrestare uno che non ha commesso nessun reato, ritorna nel circuito della clandestinità e spesso della criminalità, fino a quando lo riprendono.
Se invece riescono finalmente a individuarlo o lo scoprono la seconda volta dopo avergli già fatto un provvedimento di espulsione a cui non ha ottemperato, allora lo possono arrestare. Ma non esiste l’espulsione come ce la immaginiamo noi: prendono uno, non ha i documenti, lo accompagnano alla frontiera e via.
Cosa fanno, di solito? Gli fanno il foglio di via dopo averlo identificato, un foglio dove c’è scritto: “vai via”. Quello non va via, e come fai a scoprire se è andato via o no? E’ sparito… ha semplicemente cambiato quartiere o città.
La seconda volta gli dici: “ma ti avevo già detto di andare via, perché non l’hai fatto? E’ reato non ottemperare al provvedimento di espulsione senza giustificato motivo”. A quel punto lui dice: “ma io un giustificato motivo ce l’ho: non ho i soldi per prendere l’aereo o il treno”.
Quando si faranno furbi e useranno tutti questo alibi faranno saltare anche la possibilità di condannare a pochi mesi per mancata ottemperanza dell’espulsione perché è uno giustificato motivo quello di non avere i soldi per non andare via. E’ lo Stato che ti manda via che te li deve dare, è triste dirlo, è seccante ma è così.
In quale prefettura o questura ci sono i soldi sufficienti per pagare il biglietto di ritorno a tutte queste migliaia di persone che dovrebbero andarsene? Non hanno manco i soldi per la benzina delle volanti, non possono neanche riparare le macchine, figuriamoci se possono pagare il viaggio a questi.
E’ assolutamente ridicolo pensare di poter risolvere questo problema prolungando di qualche mese la permanenza nei CPT che sono poi dei lager dove stanno accatastati.
E se li tieni per due mesi è un conto, ma se li tieni per 18 mesi e non costruisci nuovi lager dove li metti quelli che invece di due mesi rimangono 18? Esplodono questi posti, con problemi di ordine pubblico: vedete che già a Lampedusa ne abbiamo un’anticipazione.
Non potendo rendere più seria la giustizia e non avendo soldi per rendere più seria l’azione dell’ordine pubblico, si butta del fumo negli occhi della gente.

(Nota di Marco Travaglio – liberamente tratta dalla rubrica “Passaparola” )

NO AL CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE. NE’ A FALCONARA NE’ NELLE MARCHE

calpestati La Lista Civile CITTADINI in COMUNE esprime la propria netta contrarietà all’istituzione di un Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) a Falconara Marittima e, più in generale, nel territorio delle Marche.

CiC manifesta consenso e sostegno alla netta presa di posizione contraria della Regione Marche; le Marche si sono sempre distinte come terra di accoglienza e di incontro tra i popoli e le diversità culturali. Non possiamo permettere che questo patrimonio di civiltà venga minato dai provvedimenti del Governo Berlusconi poiché i CIE (come prima i CPT) sono veri e propri lager a sfondo razziale che seminano ed incitano all’odio e alla xenofobia!

Consideriamo vergognoso l’atteggiamento del Sindaco Brandoni e della Giunta falconarese che ha già deciso per l’intero destino della città: Si rimetterà alla decisione del governo… se Falconara è la sede idonea va bene così…”, anzi, il Sindaco approfitterà per chiedere “una contropartita per la città”!

Ci chiediamo se il Sindaco Brandoni sia uno sprovveduto oppure un ottuso esecutore degli ordini dei suoi colonnelli di Roma: infatti non può non capire che il CIE sarà fonte proprio di quella insicurezza che tanto si vanta di voler combattere poiché un carcere preventivo in cui si detengono persone non per quello che hanno fatto ma per quello che sono, persone che non hanno commesso un reato, ma che sono solo prive di documenti, è inevitabilmente destinato a far crescere tensioni, odio ed allarme sociale!
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LE CONFERME DELL’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

L’Indagine Epidemiologica presentata a Falconara M.ma dalla Regione Marche, dall’ARPAM e dal Dott. Andrea Micheli – Epidemiologo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano – ha inequivocabilmente confermato l’ipotesi che ha giustificato il lavoro degli Epidemiologi: il sospetto che nel periodo dal 1994 al 2003 vi sia stato un aumento della mortalità attesa nelle aree circostanti la raffineria API – Comuni di Falconara M.ma – Chiaravalle e Montemarciano – per l’esposizione di tipo acuto  e di tipo cronico a benzolo e altri idrocarburi policiclici aromatici di riconosciuta azione oncologica.

Rembrandt

Un altro aspetto allarmante sottolineato dal Dott. Andrea Micheli è chea Falconara Marittima non c’è il calo delle malattie respiratorie rispetto al calo delle stesse nel resto della Provincia di Ancona.

La “punta dell’icebergindividuata senza ombra di dubbio dal gruppo degli Epidemiologi non può essere sminuita da nessuno con argomentazioni pretestuose e puramente ideologiche.

La necessità di approfondire e concludere l’Indagine soprattutto per la ingiustificabile mancanza, ancora, di un Registro Tumori Provinciale, è il segno che per la salute dei cittadini dell’Area ad Alto Rischio è accaduto e sta accadendo qualcosa che non doveva accadere, altrimenti gli Epidemiologi non avrebbero espresso la necessità di indagare ancora!

Infatti, se tutto fosse nella norma, che bisogno ci sarebbe di indagare ancora sullo stato di salute dei cittadini?
Alle scomposte ed inqualificabili dichiarazioni del Sindaco di Falconara Marittima che ha detto SI alla realizzazione da parte dell’API raffineria di nuovi impianti inquinanti tra la popolazione a rischio di  LEUCEMIE E TUMORI DEL SISTEMA EMOLINFOPOIETICO rispondiamo con le parole dell’Epidemiologo dell’Istituto Tumori di Genova, Dott. Valerio Gennaro, intervenuto a Falconara nel Convegno di Medicina Democratica nel Dicembre 2007:
Le Indagini Epidemiologiche si fanno per conoscere e per fare prevenzione primaria, dunque PER RIMANERE SANI E PER AIUTARE A DECIDERE.

Le Indagini Epidemiologiche ci forniscono la CONOSCENZA DELLO STATO DI SALUTE DELLE PERSONE IN FUNZIONE DEI PASSATI FATTORI DI RISCHIO E, DUNQUE, SERVONO A CAPIRE CHE COSA È SUCCESSO IN PASSATO E DECIDERE CHE COSA SI PUÒ FARE IN FUTURO PER QUANTO RIGUARDA L’IMPATTO SULLA SALUTE.

CIÒ NON SIGNIFICA CHE PRIMA SI FA L’IMPIANTO E POI MISURIAMO I MALATI!

Bisogna fare il contrario: studiamo le esperienze passate, andiamo a vedere che cosa è già successo, andiamo a studiare in modo rigoroso che cosa è successo in altre zone e scopriremo che effettivamente gli ossidi di zolfo, i composti organici volatili, ecc. hanno prodotto dei danni alla salute.

Quindi non c’è bisogno di costruire altre centrali e poi dire andiamo a vedere con gli studi epidemiologici!

(…) In primo luogo si deve fare tesoro del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE che significa rispettare salute e ambiente anche se non abbiamo quel sostegno scientifico tale che ci permette di dire “siamo sicuri che c’è un danno o siamo sicuri che non c’è un danno!”

Esattamente il contrario di ciò che ha fatto il Sindaco Brandoni e la sua Giunta!

Loris Calcina

CENTRALI API e GIUNTA BRANDONI: PARTITA A POKER SULLA SALUTE DEI FALCONARESI!

il moncoper qualche dollaro in più

CENTRALI ELETTRICHE API E SINDACO BRANDONI:
LA SALUTE DEI CITTADINI NON SI DIFENDE CON QUALCHE EURO IN PIU’!

Se si mettono in fila fatti, comportamenti delle Amministrazioni ed argomenti sulle centrali elettriche API c’è da rabbrividire per ignoranza, opportunismo e cinismo!

Come mai la Regione non avrebbe chiesto anche i pareri degli altri Comuni gravati dal progetto API (Montemarciano, Chiaravalle, Monte San Vito) che, peraltro, anche loro, hanno già espresso in senso negativo nel 2006?

Forse la Regione vuole cambiare alcune carte in tavola approfittando della Giunta berlusconiana di Falconara M.ma?

A) le compensazioni in Euro riguardano 0,20 euro per ogni MWh di energia elettrica prodotta dalle centrali API per sette anni – in totale circa 5.505.500 € – cifra che dovrà essere ripartita tra tutti i Comuni e la Provincia gravati dalle centrali APIOPPURE 

B) ogni Comune stipula la sua convenzione con l’API cercando di essere maggiormente compensato! Ovviamente la eventuale convenzione non è cumulativa con altre compensazioni!

Il furbissimo ragionamento del Sindaco Brandoni e dell’Assessore Astolfi è da film western, da Per qualche dollaro in più!

Perché dividere un pugno di Euro in più questuanti? Rilanciamo da soli come in una adrenalinica partita a poker!

Una partita a poker giocata sulla salute dei falconaresi!

Nel tavolo da poker già allestito dall’API, l’azienda petrolifera ha messo sul piatto compensazioni che per Falconara ammonterebbero al totale di 3.910.000 €, per Chiaravalle 315.000 €, per Montemarciano 260.000 € e per Monte San Vito 60.000 €..

Brandoni e la sua Giunta sembrano voler rilanciare,  per ottenere almeno 9.000.000 di Euro dall’API!

Colonnello Mortimer

L’ignoranza degli amministratori falconaresi sta nel non conoscere e non voler conoscere

 i costi sociali (cioè pagati con risorse pubbliche, le tasse di tutti i cittadini)

che le centrali elettriche API determineranno!

In salute (morti, malattie, diagnosi, cure mediche) e danni ambientali i costi ammonteranno

almeno a 78.650.000 Euro/anno!  

 

Queste cifre non se le sono inventate i Comitati o la Lista Civile; sono su http://externe.jrc.es/ oppure su http://www.enea.it/com/web/pubblicazioni/REA_04/REA_04.html (Rapporto Energia Ambiente 2004 dell’ENEA).

Ogni amministratore che ha a cuore il benessere dei cittadini dovrebbe consultare la letteratura scientifica e tecnica, prendere carta e penna e fare di conto prima di avventurarsi al poker con la salute dei cittadini, poichè il metodo di valutazione dei danni Externe-E è finanziato dall’Unione Europea (UE) ed è stato sviluppato attraverso differenti linee di ricerca presso qualificati Istituti europei tra cui l’ENEA italiana.

Dunque, facendo di conto, salta immediatamente agli occhi che sia le compensazioni previste dal DL 239/2004 sia quelle attualmente proposte dall’API rappresentano 1/100 dei costi sociali che si abbatteranno sui cittadini gravati dalle centrali elettriche!

Con la furbata della convenzione con l’API il Sindaco Brandoni, Astolfi e compagnia cercheranno di far incassare a Falconara 1/50 dei costi sociali che si abbatteranno sui cittadini, cioè su ogni 100 Euro di costi in salute territorio e ambiente, Brandoni e Astolfi vorrebbero chiedere all’API 2 Euro di risarcimento!

Come mai questi lungimiranti amministratori non chiedono tutti i reali costi sociali?

Cioè 78.650.000 Euro/anno di risarcimento?

Come mai questi lungimiranti amministratori non si pongono il problema che

le centrali elettriche API opereranno a Falconara per almeno 20 anni?

E che più invecchieranno e più causeranno inquinamento?

il duello

 

Ma la miseria del meschino calcolo della Giunta Brandoni stà tutta in queste domande che i cittadini si sono già fatti:

•-         qual’è il senso di quel misero “risarcimento” se alla fine quel denaro non servirà neanche a rimediare parzialmente ai danni al territorio e alle sofferenze per la perdita di salute determinata da un impianto che, se non ci fosse (o fosse sostituito con energia rinnovabile), ci risparmierebbe patimenti non richiesti?

•-         Per le centinaia di persone che si ammaleranno di bronchiti, di asma, di tumore, per coloro che diventeranno cardiopatici, per coloro che soffriranno per se e/o per i propri familiari, sarà consolatorio sapere dell’esistenza di quel parziale risarcimento oppure prevarrà l’angoscia di aver perso per sempre la salute (che nessuna cifra restituirà)? 

Il Consigliere di Cittadini in Comune
Loris Calcina

Dettagli costi sociali delle centrali ed impatti su

http://www.comitati-cittadini.org/2008/07/08/costo-sociale-attuale-centrale-elettrica-api/

http://www.comitati-cittadini.org/2008/06/27/compensazioni-raffineria/

http://www.comitati-cittadini.net/Approfondimenti/Centrali.htm

http://www.comitati-cittadini.net/MD/

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