Riccardo Borini (CiC e FBC) esprime dissenso e preoccupazione per la decisione del CTR Marche che ha ridotto da 4 a 2 unità per ogni turno gli addetti del reparto antincendio che compongono la squadra di pronto intervento all’API di Falconara M.ma! Per PdL, PD e Punto a Capo il problema non esiste!

foto RicAbbiamo letto e valutato la recente decisione del Comitato Tecnico Regionale Prevenzione Incendi delle Marche (CTR Marche) riguardo all’assetto organizzativo della squadra di pronto intervento nel periodo di fermo della raffinazione dell’API.

Il riferimento del Gruppo di Lavoro del CTR Marche agli incidenti già occorsi che, sottolineiamo, ha riguardato il deposito/movimentazione dei prodotti che rimarrà pienamente operativo nel 2013, ci aveva già fatto chiedere al Comitato di mantenere l’organico originario della squadra di pronto intervento.

https://www.cittadiniincomune.net/2013/01/24/dichiarazione-del-candidato-sindaco-riccardo-borini-sullipotesi-della-riduzione-degli-addetti-alla-sicurezza-nel-sito-della-raffineria-api/

La nostra esortazione a non abbassare il livello di sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza è caduta nel vuoto poiché dal documento del CTR che pubblichiamo risulta una riduzione da quattro a due unità per ogni turno degli addetti che costituiscono il reparto antincendio della squadra di pronto intervento!

Esprimiamo dissenso e preoccupazione per la decisione del CTR Marche poiché essa, a nostro avviso, ha indebolito l’efficienza operativa della squadra di pronto intervento!

Prima gli addetti antincendio intervenivano con quattro unità sul luogo dell’incidente, predisponevano con competenza l’azione necessaria e nel frattempo, a supporto, sopraggiungevano dagli impianti gli altri componenti della squadra di pronto intervento.

Oggi con la decisione assunta dal CTR Marche sono stati dimezzati proprio gli addetti più professionalizzati (reparto antincendio) della squadra di pronto intervento e non è pensabile che il supporto di operatori provenienti da altri reparti API possa garantire la stessa efficacia e tempestività di intervento.

Sorprende vedere che gli altri candidati a Sindaco di Falconara facciano finta di non vedere la urgente problematica della sicurezza di un impianto a rischio di incidente rilevante per il quale l’Amministrazione Comunale è investita di responsabilità molto importanti anche all’interno del CTR Marche!

Responsabilità che il Sindaco Brandoni ha sacrificato nuovamente alle esigenze della dirigenza API poiché ha dato il mandato politico al tecnico del Comune in seno al CTR Marche di fare una proposta che, se fosse stata accolta, avrebbe ridotto ulteriormente i livelli di sicurezza: 6 componenti della squadra di pronto intervento contro gli 8 definiti dal CTR Marche!

Chi pretende di amministrare Falconara Marittima non può permettersi di tacere anche su questa sicurezza che riguarda l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini!

Al contrario FBC e CiC con le quali mi sono candidato ad amministrare Falconara Marittima, anche riguardo a questa problematica segnano e segneranno un cambiamento.

A differenza della Giunta Brandoni non tratteremo questa ed altre problematiche come un affare da addetti ai lavori … Ricordiamo che è dal 30 Novembre che l’Amministrazione è a conoscenza di questa problematica ma non ha mai informato il Consiglio comunale e i cittadini, né ha mai incontrato i lavoratori su questo aspetto!

Riccardo Borini – candidato a Sindaco di Falconara M.ma per Cittadini in Comune  e Falconara Bene Comune

Interrogazione CiC squadra pronto intervento API

risposta Sindaco ad interrogazione CiC

Riduzione del Reparto prevenzione e antincendio API: la carente informazione alla cittadinanza e ai Consiglieri, mostrano la mancanza di trasparenza e “la stoffa dei politicanti” dell’Assessore Astolfi e del Sindaco di Falconara. CiC – FBC e Riccardo Borini amministreranno con la massima partecipazione ed introdurranno anche il referendum abrogativo comunale.

Soltanto dopo l’informazione e la diffida dei Comitati dei quartieri Villanova e Fiumesino – indirizzata anche all’Amministrazione comunale falconarese – e soltanto dopo che il candidato a Sindaco di CiC e FBC, Riccardo Borini, e il Consigliere regionale Binci hanno doverosamente stigmatizzato la richiesta dell’API, l’Assessore all’ambiente Matteo Astolfi ha annunciato la posizione sostenuta dal Comune all’interno del Comitato Tecnico Regionale Prevenzione Incendi.

Questo non è un corretto e trasparente rapporto con i cittadini perché se si inviano comunicati a ripetizione sull’asfaltatura delle strade (prima, durante e dopo i lavori!) come fa l’Amministrazione Brandoni, tanto più lo si deve fare quando c’è in ballo la sicurezza dei lavoratori/cittadini e dei cittadini di Falconara!

Nonostante che fosse a conoscenza della richiesta della dirigenza API da oltre 1 mese (forse anche di più!) l’Astolfi si è guardato bene dal comunicarlo tempestivamente alla cittadinanza e dal convocare congiuntamente le Commissioni Consiliari con competenze sull’ambiente, la sicurezza e la protezione civile le quali, come minimo, avrebbero potuto consultare gli stessi lavoratori API, convocare uno o più esperti sulla sicurezza impiantistica.

Commissioni consiliari che vengono convocate anche per intitolare le vie cittadine, per l’Astolfi non contano nulla se c’è da affrontare le problematiche di una industria a rischio di incidente rilevante, con tanto di piani di emergenza interni ed esterni!

Tralasciamo, per ora, di commentare l’acrobazia tattica che pretenderebbe di tutelare contemporaneamentesicurezza e necessità gestionali dell’API  dimezzando i Vigili del Fuoco da 4 a 2 e l’intero reparto antincendio e prevenzione.

Quello che ora sottolineiamo è l’insana mancanza di trasparenza nell’amministrare del PdL falconarese (ora mascherato in civiche) che decide che cosa far sapere ai cittadini in base alla convenienza di bottega.

L’Assessore Astolfi, per esempio, ha applicato il “metodo” svariate volte: con il maxipark  Kennedy, con l’abbandono della raccolta porta a porta dei rifiuti, con i documenti della Convenzione sottoscritta con API e non consegnati ai Consiglieri… oppure con il pilone abusivamente conficcato all’orto botanico che non è riuscito a vedere!

E’ la stessa commedia rivissuta con il maxipark alla stazione fs … Insomma un modo di governare da politicanti che vogliamo scardinare mettendo al primo posto l’obbligo per l’Amministrazione comunale di informare tempestivamente la cittadinanza, i consiglieri comunali e le consulte comunali su ogni proposta che determini cambiamenti urbanistici e territoriali, che determini rischi tecnologici, sanitari o ambientali, in modo che a decidere sia la città! Cittadini in Comune con Riccardo Borini vuole allargare il più possibile la democrazia e la partecipazione introducendo anche il referendum abrogativo comunale! Strumento di partecipazione che CiC tentò di far introdurre in questa legislatura ma che fu bocciato da PdL e UdC:

Loris Calcina – componente Lista CiC a sostegno di Riccardo Borini Sindaco di Falconara M.

Auto medica: è il momento di portare in piazza la forza della Petizione popolare. Cittadini in Comune propone una manifestazione cittadina con alla testa tutto il Consiglio Comunale!

auto medicaLa ragione per cui riteniamo che l’auto medica debba rimanere a Falconara Marittima è tutta nei numeri:

Piuttosto che calcoli ragionieristici, la Regione Marche dovrebbe verificare quanti cittadini colpiti da crisi cardiovascolari o respiratorie sono stati stabilizzati e salvati dall’intervento dell’auto medica in quella preziosa manciata di minuti (meno di 8!).

Per Cittadini in Comune sono quelli i numeri che contano poichè il diritto alla salute è un diritto assoluto, libero da compatibilità economiche di qualsiasi tipo.

Compatibilità economiche che andrebbero perseguite a monte facendo in modo che i cittadini si ammalino di meno: parliamo di azioni di prevenzione primaria a tutela della salute, cioè programmazione e azioni per ridurre le molteplici cause di produzione e diffusione degli agenti patogeni (PM10, ecc)!

Ma da questo punto di vista la Regione Marche si sta dimostrando inefficace e pertanto risulta ancor più inaccettabile che pretenda di intervenire con un taglio all’efficacia dell’emergenza e dell’urgenza che serve ad evitare il peggio!

Dunque la resistenza dei falconaresi all’attuazione del disegno regionale è a difesa della salute e della sicurezza.

Altro che campanilismo!

Ma è una resistenza che proprio per i numeri acquisiti (11.800 firmatari della petizione popolare) è necessario trasformare in resistenza attiva poiché i cittadini che hanno firmato con convinzione sono pronti ad un altro passo.

Pertanto Cittadini in Comune lancia l’appello affinché tutto il Consiglio Comunale di Falconara Marittima convochi e si metta alla testa di una prima mobilitazione cittadina, una manifestazione pacifica che attraversi le vie della città per mostrare la fermezza nel rivendicare il mantenimento dell’auto medica a Falconara.

Staff Lista Civile Cittadini in Comune

La “guerra della Giunta Brandoni” alle PM10 è una guerra contro i ristoranti, pizzerie, panifici e proprietari di caminetti!

Per la Giunta Brandoni la “guerra” alle Polveri sottili (PM10) continua ad avere 3 terribili nemici:

  1. i caminetti;
  2. le attività di panificazione;
  3. i forni a legna di pizzerie, ristoranti.

Con l’Ordinanza 66 del 20 aprile scorso il Sindaco di Falconara ha modificato in peggio quella precedente (che se la prendeva sempre con caminetti e pizzerie) perché pur avendo spostato al 14 settembre 2012 l’obbligo di eseguire materialmente l’installazione di filtri sui forni oppure l’alimentazione a gas, metano o elettrica, l’Ordinanza ha imposto altri costi immediati agli esercizi commerciali come la realizzazione della <<presa fiscale a monte di tali sistemi ed una a valle per eventuali controlli>>.

Non sarebbe meno vessatorio che gli Enti di controllo certificassero ufficialmente i sistemi di abbattimento validi che ristoratori e panificatori possono installare?

Se quei sistemi di abbattimento delle Polveri sottili fossero verificati prima da chi possiede gli strumenti per farlo non ci sarebbe bisogno delle prese fiscali che dovrebbero pagarsi ristoratori e panettieri!

Ma non basta: l’Ordinanza del Sindaco Brandoni prospetta altri costi differiti per ristoranti e pizzerie poichè << Anche a seguito delle risultanze del censimento delle suddette attività potranno successivamente essere prescritte maggiori prestazioni depurative per l’anno 2013 >>

Vale a dire che i sistemi di filtraggio che nel frattempo le pizzerie avranno installato potrebbero anche non bastare …

Ma insomma, quante volte dovranno spendere i titolari di pizzerie, ristoranti e panifici?

Ritorniamo alla constatazione precedente: perché gli Enti di controllo non individuano e testano i migliori sistemi una volta per tutte cosicché ristoranti e pizzerie possano intervenire e spendere una sola volta?

Ma se il Sindaco Brandoni e i suoi Assessori sfornano simili provvedimenti evidentemente non sono allarmati dal fatto che nel 2011 hanno chiuso 12 ristoranti a Falconara (dati dell’Osservatorio del commercio e del turismo della CNA di Ancona  del 18/4/2012).

La Lista Civile Cittadini in Comune denuncia che la cosiddetta guerra alle PM10 del Comune di Falconara si sta rivelando una farsa a danno di chi incide molto poco sui livelli di inquinamento mentre le realtà industriali che pesano realmente sulle quantità di PM10 sono state interessate da provvedimenti soltanto di facciata!

Basta verificare gli alti livelli delle PM10 alle 2-3-4-5 di notte di gennaio/febbraio e marzo, quando i caminetti erano spenti e le pizzerie e i ristoranti chiusi, quando il traffico automobilistico è pressoché nullo … Quali sono stati gli impianti attivi in quelle ore della notte?

Staff Lista Cittadini in Comune

PM10: a Falconara M.ma è fallito l’obiettivo della riduzione individuato dall’Accordo di programma sottoscritto tra Comune e Regione Marche. In meno di 3 mesi registrati 32 superamenti dei limiti di legge … Tanti quanti ne aveva ipotizzati l’Accordo per 7 mesi!

Sembra proprio che aver vietato l’uso dei caminetti alle famiglie e aver imposto costosi adeguamenti ai forni a legna delle pizzerie non abbia evitato il fallimento – per le PM10 – dell”Accordo di programma relativo ai “Provvedimenti contingenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente” (DGRM n. 1610 del 21/11/2011) stipulato dalla Regione Marche anche con il Comune di Falconara Marittima (che lo ha recepito con DGC n° 240 del 20/12/2011 e applicato con Ordinanza del Sindaco n° 4 del 13/1/2012).

Non sappiamo dire se aver chiesto alle ciminiere delle industrie una riduzione di facciata delle emissioni sia stata una causa, ma i dati dell’unica centralina di rilevamento delle PM10 a Falconara M.ma – quella di tipo industriale nel quartiere Villanova – sono chiari: dal 14 gennaio al 31 marzo 2012 sono stati 32 i superamenti della media giornaliera ammessa dalla Legge (50 µg/mc)!

Peggio che nello stesso periodo del 2011 in cui i superamenti furono 21!

Tornando indietro negli anni, sempre nello stesso intervallo temporale, nel 2010 i superamenti furono 48, nel 2009 furono 30 e nel 2007 furono 22 (per il 2008 non ci sono dati sufficienti).

I risultati previsti dall’Accordo di Programma nell’intervallo di applicazione dei provvedimenti anti PM10 (Ottobre – Aprile), a Falconara M.ma sono stati sbriciolati in meno di 3 mesi: 32 superamenti contro i 19 – 32 previsti in 7 mesi!

E’ il fallimento palese della politica di tutela della salute rispetto alle PM10 dell’Assessore all’Ambiente della Regione Marche e del Presidente Spacca, dell’organo tecnico ARPAM. Hanno fallito nella tutela della salute rispetto alle PM10 il Sindaco di Falconara ed il suo Assessore all’Ambiente.

Il fallimento si palesa ulteriormente se si osserva che:

A gennaio avevamo esternato le nostre forti perplessità su quell’Accordo sottoscritto dal Comune con la Regione:

  1. perché nel contributo delle industrie alla diminuzione delle emissioni non sono state prese a riferimento le emissioni effettive che quelle attività hanno dimostrato di produrre annualmente;
  2. perché è stato ignorato il contributo delle petroliere le quali se contribuiscono per oltre il 40% del traffico del porto di Ancona e ai suoi  profitti, comunque manovrano e attraccano alle strutture di Falconara Marittima (pontile e isola fissa).

Infine, sulla questione caminetti – non perché non producano polveri – ma per l’evidente disparità di responsabilità a loro imputata rispetto all’industria e i conseguenti sproporzionati obblighi imposti ai cittadini possessori.

A tale proposito consulta le tabelle dei dati delle PM10 validati dall’ARPAM:

Staff Lista Civile Cittadini in Comune

Polveri sottili (PM10), Regione Marche e Comune di Falconara: Spacca e Brandoni a braccetto nel vietare l’uso dei caminetti … Provvedimenti tutti efficaci o qualcuno di facciata?

caminetto A Falconara nel 2011, il limite di legge previsto per le Polveri Sottili PM10, è stato superato per 60 giorni (le norme a protezione della salute stabiliscono un max di 35 giorni all’anno).
All’accumulo complessivo delle PM10 di Falconara contribuiscono in vario modo, il traffico veicolare, gli impianti industriali ed energetici, gli aerei, gli impianti di riscaldamento e le centinaia di petroliere. Ma tutti i responsabili di quei 60 giorni di superamento non saranno realmente obbligati a fare qualcosa per ridurre le PM10 complessive. Vediamo il perchè!

L’Accordo di Programma per la riduzione degli inquinanti nell’aria ambiente anno 2011/12 (DGR Marche 1610/2011 Accordo) concordato, sottoscritto e attuato tra la Regione Marche ed anche il Comune di Falconara Marittima (DGC Falconara 240/2011 Accordo  e Ordinanza Sindaco 4/2012 e Ordinanza Sindaco 5/2012) è lo strumento attraverso il quale Regione e Comuni interverranno introducendo una serie di limitazioni ma, a nostro parere, in alcuni aspetti rischia di rimanere un provvedimento di facciata … non concreto! Perché?

Il provvedimento, ad esempio, vieta l’accensione dei caminetti a legna o pellet perché contribuiscono all’aumento delle PM10 presenti nell’aria, ma al contempo non stabilisce alcun intervento che riguardi gli aerei il cui traffico in questi ultimi anni è stato in continua espansione.

Un altro aspetto riguarda gli impianti industriali che, prescrive l’Accordo, “dovranno ridurre le emissioni di Polveri Totali in modo tale da attenersi a limiti inferiori del 10% rispetto ai limiti autorizzati“ …

Ma attenzione, quel -10% è riferito ai limiti massimi stabiliti dalla legge anziché alle emissioni effettive annue registrate!!!

Se per esempio si considera la raffineria API e la centrale termoelettrica IGCC, esse nel 2010 hanno complessivamente contribuito alla massa totale delle Polveri sottili su Falconara con complessive 21 tonnellate di Polveri Sospese Totali (PTS).

In base all’Accordo tra Regione e Comune di Falconara, l’API non sarà obbligata a fare nulla per contribuire alla riduzione del carico complessivo delle Polveri sottili su Falconara, perché la riduzione del 10% delle sue emissioni è calcolato sulle 75 t/anno autorizzate (1) … Cioè per l’API significherebbe dover stare entro quota 67,5 t/anno di PTS!

Con quanto sottoscritto tra Regione e Comune le reali 21 t/anno emesse nel 2010 continueranno ad essere tali perché inferiori sia al limite delle 75 t/anno sia alle 67,5 t/anno.

Dunque le forti perplessità che esterniamo rispetto all’Accordo sottoscritto dal Comune con la Regione sono le seguenti:

  1. per il contributo delle industrie alla diminuzione delle emissioni non sono state considerate le emissioni effettive che quelle attività hanno dimostrato di produrre annualmente;
  2.  è stato ignorato il contributo degli aerei da e per l’aeroporto;
  3.  è stato ignorato il contributo delle petroliere che se contribuiscono per oltre il 40% del traffico del porto di Ancona, comunque manovrano e attraccano alle strutture di Falconara Marittima (pontile e isola fissa).

Infine, siamo molto perplessi sulla questione caminetti – non perché non producano polveri sottili – ma per l’evidente disparità di responsabilità a loro imputata e i conseguenti sproporzionati obblighi imposti ai cittadini possessori.

Sottolineiamo che dal punto di vista della quantità dell’inquinamento prodotto il D.Lgs. 152/2006 (art. 283 comma 1) non prende assolutamente in considerazione gli impianti termici di potenza inferiore ai 35 kW … Ed un caminetto tradizionale ha una potenza di molto inferiore a 35 kW, oltre al fatto che le biomasse sono considerate una fonte di energia rinnovabile e ad emissione zero di CO2. Al contrario del metano e del gasolio che sono combustibili fossili che emetteno CO2, e che costano molto perché li importiamo o raffiniamo dal petrolio importato.

CiC – gruppo di lavoro ambiente

(1) Decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale (Ministero dell’Ambiente) fonte: Rapporto Ambiente, Sicurezza, Sviluppo 2010 del Sito produttivo API di Falconara Marittima – pag. 46 – pubblicato a novembre 2011

PTS da Rapporto Ambientale API 2010

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