Esalazioni di idrocarburi del 28 agosto a Falconara M.: FBC/CiC pubblicano le Relazioni della Capitaneria di Porto e di API Raffineria! Con una MOZIONE, la Consigliera Lara Polita sollecita ed indica al Consiglio comunale ed al Sindaco di chiedere una serie di documenti e informazioni al Servizio ASL competente in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, alla Capitaneria di Porto, all’ARPA Marche Servizio Impiantistica e alla stessa API raffineria. Lara Polita: “Dalle due Relazioni si deducono i numerosi accertamenti da fare e da sollecitare. Quanto accaduto necessita di un forte impegno di TRASPARENZA e la ferma VOLONTA’ DI CONOSCERE LE VERE CAUSE DELLE ESALAZIONI”!

simboliLe liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune ritengono che i motivi che hanno causato le esalazioni di idrocarburi diffusesi a Falconara Marittima domenica 28 agosto u.s. devono essere ricercati con la massima petroliera-ft-quinto.JPGTRASPARENZA ed il Consiglio comunale ed il Sindaco devono mostrare la volontà di CONOSCERE le cause di ciò che è accaduto.

Per questo la Consigliera comunale di FBC/CiC – Lara Polita – ha presentato una mozione affinché il Consiglio comunale di Falconara Marittima impegni il Sindaco a chiedere alcune dettagliate informazioni che scaturiscono dalla lettura di due documenti che, per TRASPARENZA, pubblichiamo:

la RELAZIONE DELLA CAPITANERIA DI PORTO e la RELAZIONE di API RAFFINERIA REPARTO LOGISTICA .

tk61-segnalato.JPGLa mozione impegna il Sindaco a chiedere informazioni:

All’ASL il Sindaco dovrebbe chiedere:

Ø  se sia a conoscenza di procedure di intervento attuate al fine di proteggere i lavoratori dalle esposizioni pericolose avvenute all’isola dell’API.

Ø  Se API raffineria abbia inviato comunicazione in merito ad esposizioni anomale ad agenti cancerogeni ai sensi dell’art.240 comma 3 del D.Lgs.81/2008

Ø  Se il locale Servizio ASL competente in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori abbia effettuato autonomamente delle verifiche, come ad esempio, un monitoraggio biologico a fine turno sugli operatori presenti al terminale petrolifero/isola di API raffineria il 28 agosto 2016.

Dato che dalla Relazione di API raffineria si apprende che “non si è verificata l’attivazione automatica dei rilevatori di sostanze idrocarburiche” presenti sull’isola, la mozione impegna il Sindaco a chiedere all’Azienda

Ø  Copia dei Rapporti di prova sulle verifiche dei Sistemi di Monitoraggio delle Emissioni così come reso obbligatorio da ISPRA – Servizio Interdipartimentale per l’indirizzo, il coordinamento ed il controllo delle attività ispettive con circolare del 4 marzo 2011.

Ø  Copia delle schede di richiesta di interventi di manutenzione al terminale petrolifero/isola dal 1/1/2016 al 28/8/2016;

Ø  Copia delle schede degli interventi di manutenzione effettuati al terminale petrolifero/isola dal 1/1/2016 al 28/8/2016;

Alla Capitaneria di Porto, all’ARPAM Servizio Impiantistica e ad API raffineria dovrebbe porre una serie di domande tecniche in merito alla petroliera FT-QUINTO da cui si sarebbero sprigionate le esalazioni, tra le quali:

Ø  Se risulta che dopo la discarica di Virgin Nafta (benzina non depurata) e Gasolio semilavorato (dirty gasoil – gasolio ad alto contenuto di zolfo) le cisterne della petroliera che avevano contenuto i due prodotti siano state lavate, o bonificate, o inertizzate prima del caricamento dell’Olio combustibile semilavorato.

Infine informazioni dettagliate dovrebbero essere chieste anche riguardo al serbatoio TK61 su cui furono scaricati sia la Virgin Nafta sia il Gasolio semilavorato della petroliera FT-QUINTO, come ad esempio:

Ø  Relazione tecnica relativa allo stato del tetto galleggiante del serbatoio TK61 il 27 agosto;

Ø  Se sia stato usato AZOTO inertizzante prima della ricezione della Virgin Nafta e del Gasolio semilavorato per evitare la formazioni di gas e la ipotetica fuoriuscita all’esterno.

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A FALCONARA M. SERVE UN PIANO DI EMERGENZA CITTADINO IN CASO DI INCIDENTE ALLE AZIENDE CASALI SRL, BUFARINI SRL E SEA SRL! La Consigliera comunale di FBC/CiC – Lara Polita – ha depositato un Ordine del Giorno affinché il Sindaco chieda al Prefetto di Ancona ed alla Protezione Civile delle Marche di avviare un tavolo di confronto finalizzato a redigere un Piano di Emergenza per l’intera città.

simboliA Falconara Marittima soltanto i quartieri Fiumesino, Villanova e Rocca Priora sono interessati da un Piano di Emergenza Esterno (PEE) e soltanto relativamente agli scenari di incidente rilevante connessi all’attività della raffineria API.

Se si incendiasse un serbatoio di petrolio grezzo, la distanza di ricaduta al suolo dei fumi della combustione è stata stabilita a 1.860 metri dal punto dell’incendio (zona di attenzione).

Il dato storico dell’ultimo decennio ci indica ben altro:

Ø  il 3 febbraio 2006 dall’impianto per l’eliminazione e il recupero di rifiuti speciali pericolosi della SEA Srl (stessa attività svolta dalla ditta Bufarini Srl) si sprigionarono esalazioni tossiche di benzene, toluene e composti solforati che si diffusero ad oltre 4 km investendo i quartieri Castelferretti, Stadio, Villanova e Centro Nord e causarono malesseri tra la popolazione (10 cittadini) dei quali l’Amministrazione comunale conserva le testimonianza sanitarie assunte dalla Polizia Municipale;

Ø   il 17 luglio 2015 dall’incendio di membrane impermeabilizzanti di bitume distillato polimero presso la ditta Casali Srl si sono sprigionate esalazioni tossiche di benzene, idrocarburi policiclici aromatici e PM10 che si sono diffuse per circa 4 km investendo tutta la città (ad esclusione del quartiere Castelferretti) e determinando il malessere di alcuni cittadini tra i quali due sono ricorsi al Pronto soccorso dell’Ospedale Regionale.

Dato che per Falconara M. Non è stato mai codificato un piano di protezione civile in caso di incendio ad azienda privata che lavora materiale potenzialmente pericoloso per la salute umana (risposta del 29 luglio 2015 da parte dell’Amministrazione comunale all’interrogazione del Consigliere comunale di FBC/CiC), la Consigliera comunale FBC/CiC – Lara Polita – ha depositato un Ordine del Giorno affinché il Sindaco chieda al Prefetto di Ancona ed alla Protezione Civile delle Marche di avviare un tavolo di confronto finalizzato a redigere un Piano di Emergenza riguardante l’intera città di Falconara Marittima in caso di incidente che si verifichi alle ditte Casali Srl, Bufarini Srl e SEA Srl. Per quanto riguarda la SEA Srl – che è posta nel territorio di Camerata Picena ma a confine con Falconara M. (proprio dietro Castelferretti) – l’Odg di FBC/CiC chiede di coinvolgere anche il Comune di Camerata Picena nella richiesta del tavolo in Prefettura.

La Consigliera Lara Polita ricorda che nelle linee guida per l’informazione alla popolazione sul rischio industriale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, del novembre 2006,per rischio industriale si intende la possibilità che in seguito ad un incidente presso un insediamento industriale si sviluppi un incendio, un’esplosione o una nube tossica, coinvolgente una o più sostanze pericolose, i cui effetti possano arrecare danni alla popolazione o all’ambiente. Tali effetti sono mitigati dall’attuazione di adeguati piani di emergenza, sia interni (redatti dall’industria per fronteggiare immediatamente l’evento incidentale) che esterni (redatti dall’Autorità per fronteggiare i possibili effetti sul territorio circostante); questi ultimi prevedono adeguate misure di autoprotezione e comportamenti da fare adottare alla popolazione“.

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Incendio ditta Casali srl del 17/7/2015: la Consigliera comunale di FBC/CiC – Lara Polita – ha chiesto ed ha ricevuto dai Vigili del Fuoco di Ancona la loro RELAZIONE DI INTERVENTO. Lara Polita aveva ripetutamente, ma invano, invitato il Sindaco Brandoni ed il Presidente del Consiglio Comunale a richiederla. FBC/CiC la pubblicano integralmente e la inviano a mezzo p.e.c. al Sindaco e alla Giunta di Falconara M.

senza-ric-sindaco.jpgDopo oltre 13 mesi dall’incendio presso la ditta Casali srl del 17 luglio 2015, è possibile conoscere la RELAZIONE DI INTERVENTO del Comando Provinciale di Ancona dei Vigili del Fuoco.

Questo ritardo non va certo ascritto al Comando dei VVF che ringraziamo pubblicamente per la professionalità e l’attenzione che dimostrano in ogni evento che li coinvolge e nei riguardi dei rischi industriali che circondano i cittadini falconaresi.

Il ritardo di informazione e conoscenza è responsabilità del Sindaco Brandoni e dell’Assessore Astolfi che dopo aver chiesto ai VVF di Ancona e Regionale Marche – Prot. n. 30639/2015 del 20 luglio 2015 – “di conoscere se la ditta ha rispettato le norme di prevenzione incendi“, si sono disinteressati completamente di sapere ciò che devono sapere su un incidente occorso in una azienda che opera sul territorio che amministrano!

La Consigliera comunale di FBC/CiC, Lara Polita li ha sollecitati inutilmente per ben due volte – il 7 marzo e il 21 marzo 2016 – con richieste scritte inviate anche all’allora Presidente del Consiglio Comunale, Marco Giacanella.

Così il 1 agosto 2016, la Consigliera di FBC/CiC ha chiesto direttamente al Prefetto e al Comando Provinciale dei VVF la Relazione di valutazione sullo stato dei luoghi, sul materiale coinvolto dall’incendio, sui livelli di sicurezza e  attivi nell’azienda e riscontrati a seguito dell’intervento, sulle cause dell’incendio ed ogni altro accertamento e rilievo tecnico. Leggi quì il documento

I VVF di Ancona ci hanno prontamente inviato la RELAZIONE DI INTERVENTO, segno che bastava semplicemente chiederla per avere elementi di conoscenza ed informazione necessari ad amministrare con competenza e trasparenza!

Oggi stesso FBC/CiC hanno doverosamente rigirato la RELAZIONE DI INTERVENTO con p.e.c. al Sindaco e all’Amministrazione comunale, nel rispetto del compito di trasparenza e servizio conferito alla Consigliera Lara Polita non solo dai 1.384 falconaresi che hanno votato FBC/CiC, ma dall’intera cittadinanza.

Vediamo se anche questo intervento delle liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune sarà tacciato di strumentalizzazione da parte dell’Amministrazione comunale di Falconara M.

Nel contenuto molto interessante della Relazione dei VVF, manca soltanto la “presumibile causa del sinistro“. Non sappiamo se ciò sia dovuto all’apertura di un’inchiesta della Procura della Repubblica o semplicemente perché ancora si sta cercando di capire. Sta di fatto che, a questo punto, una richiesta di informazione sulla causa del sinistro dovrebbe inviarla il Sindaco di Falconara M.

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Falconara Marittima: i Composti Organici Volatili (COV) emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013! Dal 2003 le tecniche di abbattimento e contenimento dei COV al carico delle petroliere sono migliorate e sono applicate anche in Italia, ma API raffineria non le ha installate per “LA NON SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DEGLI INTERVENTI”! Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara M. hanno ritenuto “CONDIVISIBILE LA DOCUMENTAZIONE DELL’API” e “HANNO PRESO ATTO DELLE CONCLUSIONI” di API raffineria. I COV li respirano i falconaresi ed i lavoratori.

simboliDa aprile 2015 al pontile della raffineria ISAB di Priolo Gargallo (Siracusa) è stata applicata una delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT – Best Available Techniques) che convoglia e tratta i Composti Organici Volatili (COV) durante le operazioni di carico/scarico delle petroliere e li rende innocui invece di disperderli nell’ambiente per chilometri.

Anche la TOTAL ha progettato di realizzarlo al terminale petrolifero di Taranto.

Al pontile e all’isola della raffineria API NON C’E’ un impianto di convogliamento e trattamento dei COV nonostante che nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dal Ministero dell’Ambiente il 19/4/2010 ci fosse la prescrizione N° 5 formulata da Ministero, Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima:

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Dopo 2 anni dall’AIA, API raffineria ha presentato lo studio di fattibilità per l’installazione di quella BAT, “corredato da un’analisi di costi efficacia” ed ha valutato “l’eccessivo onere del costo annuale di abbattimento per chilogrammo di VOC abbattuto”  nonché la “non sostenibilità economica degli interventi“!

Il 12 giugno 2013 il Ministero dell’Ambiente – previo parere del Gruppo Istruttore composto dallo stesso, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Falconara M. – ha ritenuto “la documentazione inviata dall’API condivisibile” ed “ha preso atto delle conclusioni a cui è pervenuto il gestore sulla base dello studio di fattibilità. vedi Decreto Ministeriale e Parere Gruppo Istruttore

A Falconara Marittima quei COV se li respirano i cittadini ed i lavoratori.

Ora, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Falconara M. – Ing. Matteo Astolfi – ed il Sindaco Brandoni hanno la libertà di sbraitare quanto vogliono riguardo alla presunta “strumentalizzazione” nei confronti della loro Giunta per ciò che sta accadendo alla salute di cittadini e lavoratori dell’API, oppure sul non avere strumenti per intervenire, ma i fatti li inchiodano:

1)      Hanno dato un parere favorevole agli interessi economici di API raffineria piuttosto che ingaggiare un braccio di ferro – in primo luogo con Provincia e Regione – a tutela della salute di cittadini e lavoratori  al fine di ridurre il più possibile le esalazioni di COV provenienti dal carico delle navi. Costringere Regione e Provincia su una posizione precauzionale avrebbe costretto il Ministero dell’Ambiente ad una soluzione differente.

2)      Brandoni e Astolfi non hanno assolutamente coinvolto il Consiglio comunale con l’apposita Commissione consiliare e, dunque, i cittadini, che avrebbero potuto conoscere e capire il problema. Si sono tenuti ben stretta e nascosta la pratica in Giunta e hanno dato mandato di dare parere positivo all’Ingegnere dell’Ufficio Ambiente che ha partecipato alla Commissione ministeriale.

Inoltre, ciò che l’Assessore all’Ambiente ed il Sindaco non sanno o fanno finta di non sapere e su cui NON INFORMANO è che i COV emessi dalla raffineria API nel 2014 (ultimo dato fornito dall’azienda) sono superiori a quelli emessi nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2010, 2011, 2012, 2013!

A Dicembre 2015 l’AD di API raffineria – Ing. Giancarlo Cogliati – ha consegnato alla Giunta Brandoni e ai Consiglieri comunali il RAPPORTO DI SITO da cui risulta che nel 2014 sono state scaricate in aria 239 tonnellate di COV, inquinanti capaci di alterare il DNA e causare patologie tumorali. Di queste 239 t. API raffineria scrive che 87 t. provengono dalle attività di caricazione … MA SOLO DELLE AUTOBOTTI!

COME MAI MANCANO LE QUANTITA’ DI COV ESALATE DAL CARICO/SCARICO DELLE NAVI?

Di seguito i valori delle emissioni di COV dal 2003 riprodotti fedelmente dai Rapporti Ambientali pubblicati da API raffineria che dimostrano che in 12 anni, dal rinnovo della Concessione nel 2003, la situazione è peggiorata.

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Esalazioni di idrocarburi: la lettera di Astolfi al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA “esala” solo propaganda. Perché Astolfi è stato silente il 28, 29, 30 e 31 agosto se ha visto che le indagini e le verifiche non lo soddisfacevano? Un Assessore all’Ambiente non si sconcerta, si attiva e impone la sua presenza per tutelare i cittadini che amministra.

senza-ric-sindaco.jpgL’Assessore Astolfi sa perfettamente che il Ministero dell’Ambiente e l’ISPRA non invieranno nessuno da Roma per assumere informazioni sulle esalazioni diffusesi domenica 28 agosto. Per eventi come quello del 28 agosto scorso il Ministero e l’ISPRA attendono le dettagliate relazioni degli Enti e delle Autorità locali che sono intervenute.

sconcertato.jpgTra quegli Enti dovrebbe esserci anche l’Amministrazione comunale di Falconara M. di cui è Assessore all’Ambiente. L’Assessore Astolfi è coadiuvato da competenti Ingegneri che conoscono le criticità ambientali che possono derivare dall’attività della raffinazione e della movimentazione del petrolio e dei suoi prodotti dato che hanno partecipato alle conferenze ministeriali per la concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale agli impianti dell’API.

Dunque, piuttosto che esprimere sconcerto per “come si stavano svolgendo le fasi di verifica e indagine post evento” doveva intervenire attivando i suoi Ingegneri a fianco dell’ARPA Marche, doveva incalzare il suo “collega” alla Sicurezza – Sindaco Brandoni – affinché inviasse immediatamente la Polizia Municipale a reperire copia dei registri delle movimentazioni dei prodotti all’esterno e all’interno della raffineria API.

Sono quelli i documenti che servono al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA e se qualcuno che ne ha competenza – come anche un Assessore all’Ambiente! – non glieli manda, quali valutazioni si pretendono da Roma?

Visto che il suo sconcerto è stato generato da come si stavano svolgendo le indagini, è evidente che l’Assessore Astolfi aveva in mente altre modalità di indagine: perché è stato in silenzio il 28, 29, 30 e 31 agosto e poi ha fatto la mossa meno utile di scrivere al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA?

Facile scaricare ogni responsabilità sugli altri Enti ed Agenzie sollecitandoli al “controllo ambientale e alla tutela della salute“, ma il territorio ed i cittadini coinvolti sono quelli di Falconara Marittima dove Astolfi è l’Assessore all’Ambiente.

Chi altri dovrebbe controllare l’ambiente e tutelare la salute se non lui ed il Sindaco Brandoni?

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Esalazioni di idrocarburi a Falconara M.: tra le sceneggiate dello sconcertato Assessore Astolfi, i “vado e non vado” della Polizia Municipale, la “dislessia olfattiva” del Sindaco Brandoni soccorso dal buon olfatto dell’Assessore Signorini che però sembra dimenticare che Lei stessa è un Amministratore pubblico e che il suo collega Astolfi si occupa di problemi ambientali, DOPO 7 GIORNI NESSUNA VERITA’!

simboliApprendere dai quotidiani che mercoledì 31 agosto – a seguito di altre segnalazioni – la Polizia Municipale di Falconara M. ha effettuato un sopralluogo all’interno della raffineria API, sottolinea la gravità della scelta di non averlo effettuato domenica 28 agosto quando quasi l’intera città era ammorbata dalle esalazioni!

rdc-evidenziato-copia.jpgQuella mattina gli Agenti della pattuglia della Polizia Municipale si erano “relazionati di persona con i Vigili del Fuoco” ma, a differenza di questi ultimi e del Tecnico reperibile dell’ARPA Marche, non si erano recati in raffineria API per assumere informazioni in qualità di Polizia Giudiziaria come previsto da Codice di Procedura Penale.

Pretenderemo di sapere se quella sia stata una OMISSIONE e se si sia consumata per iniziativa personale del Capo pattuglia oppure per una direttiva impartita direttamente dal Sindaco (titolare della delega alla Sicurezza) il quale ha l’obbligo anche di vigilare sull’espletamento del servizio.

Ieri, invece, abbiamo assistito allo spot di pura propaganda dell’Assessore all’Ambiente, Ing. Matteo Astolfi.

Risulterebbe che giovedì 1 settembre abbia scritto al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) segnalando quanto avvenuto domenica 28 agosto e chiedendo un approfondimento rispetto alle eventuali responsabilità della raffineria.

Quello dell’Astolfi è uno spot inutile perché il Ministero o l’ISPRA – per eventi simili – non invia nessuno da Roma ad assumere direttamente informazioni, ma attende le relazioni degli Enti e delle Autorità locali che sono intervenute.

Domande: come mai l’Assessore non ha immediatamente attivato – a fianco dell’ARPA Marche – i competenti Ingegneri all’Ufficio Ambiente alle sue dipendenze?

Che cosa ha fatto il 28, 29, 30 e 31 agosto quando era “sconcertato da come si stavano svolgendo le fasi di verifica e indagine post evento“?  

Ha preferito preparare la sceneggiata (di sicuro effetto) della lettera al Ministero dell’Ambiente piuttosto che incalzare il suo “collega” alla Sicurezza – Sindaco Brandoni – affinché inviasse immediatamente la Polizia Municipale a reperire copia dei registri di carico e scarico delle navi dal pontile, dall’isola e dalla piattaforma SPM, dei registri dei travasi di prodotti da un serbatoio all’altro e di quelli della marcia degli impianti di desolforazione dell’API?

Sono quelli i documenti che servono al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA e se qualcuno che ne ha competenza – come un Assessore all’Ambiente! – non glieli manda, quali valutazioni si pretendono da Roma?

post-ritagliato.jpgInfine l’Assessore Stefania Signorini che ha “percepito molto intensamente” le esalazioni e quindi, se lo dice Lei, i falconaresi possono stare tranquilli: le testimonianze non verranno derubricate ad allucinazione collettiva!

Però l’Assessore Signorini – forse perché in competizione con l’Astolfi per la corsa a prossimo Sindaco di Falconara – quando scrive che “è stata contattata immediatamente l’ARPAM che si occupa di problemi ambientali” e evidenzia che “i tecnici che hanno effettuato i controlli non sono comunali” sembra dimenticarsi che il suo collega Assessore si deve occupare di problemi ambientali.

Non fa un bell’effetto il vedere scritto di suo pugno che “Non sempre gli Amministratori possono avere le risposte che vorrebbero” dato che il compito della Giunta di cui è Assessore è CERCARE LE RISPOSTE, attività che sembra proprio non svolgere!

Infine nel saluto ai suoi lettori/interlocutori quando l’Assessore Signorini scrive “Anch’io quindi, come tutti voi, aspetto le risposte” non riesce nel tentativo di apparire una comune cittadina; Lei si mostra SEMPLICEMENTE SCALTRA NELL’AGGIRARE IL COMPITO DI AMMINISTRATICE PUBBLICA CHE DEVE PRETENDERE CHE LA GIUNTA DI CUI FA PARTE ATTIVI TUTTE LE COMPETENZE PER AIUTARE A CAPIRE CHE COSA E’ ACCADUTO E CHI NE E’ STATO RESPONSABILE!

Staff comunicazione liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune

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