PER REALIZZARE IL BYPASS FERROVIARIO VERRÀ DEVIATO ANCHE IL FOSSO RIGATTA … “Altrimenti la ferrovia rischierebbe di andare sott’acqua in caso di esondazione” ha dichiarato il Consigliere Calcina che ha aggiunto: “L’opera verrà finanziata con denaro pubblico mentre chi ha determinato la rischiosa situazione del fosso Rigatta non sborserà un euro. Mi riferisco ad API raffineria, che ha recentemente annunciato profitti per 63 Milioni di Euro, e all’ANAS i quali restrinsero le sezioni del Rigatta determinando una sorta di imbuto che a tutt’oggi ostacola il deflusso dell’acqua verso il mare. Regione Marche e Amministrazione Comunale di Falconara fanno un nuovo regalo ad API raffineria la quale si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti negli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso che, esondando, allagava anche alcune sue aree”. Il Consorzio di Bonifica inizierà a realizzare la deviazione entro il 2019, opera considerata PRIORITARIA rispetto agli altri interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

doppio-simbolo.JPG  Scrivono ITALFERR/RFI nel PROGETTO ESECUTIVO del bypass ferroviario approvato il 24 luglio 2017 e autorizzato il 23 luglio 2018 (da pag. 42 a pag. 45): La protezione della piattaforma ferroviaria dalle acque meteoriche richiede la realizzazione di opere idrauliche (precedentemente analizzate) che bisogna dimensionare e verificare adeguatamente (…) E’ bene sottolineare che il nuovo tracciato ferroviario si inserisce in un’area particolarmente critica dal punto di vista del deflusso delle acque superficiali. In particolare, la zona del nodo di Falconara è stata interessata, anche di recente (2006), da eventi alluvionali prodotti dal fosso Rigatta e dal fosso Nuovo. I problemi del Rigatta nascono dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api (…) Risulta quindi di particolare importanza verificare che i binari non vengano interessati dalle piene e che quindi sia assicurato un franco di sicurezza rispetto al livello di massima piena di almeno 1 m..

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Come credete che si tradurrà sul territorio falconarese questa impellente esigenza posta da un’opera come il bypass ferroviario progettata nel posto sbagliato e, pertanto rischiosa ed evitabile?La traduzione l’ha fatta il Consorzio di Bonifica su incarico del Commissario Straordinario per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico Luca Ceriscioli (nonché Presidente della Regione Marche, la quale ha voluto il bypass proprio lì dove si farà): il fosso Rigatta, “responsabile” del rischio sottolineato da ITALFERR/RFI, sarà deviato su un altro fosso (Liscia) prima della zona interessata dal bypass e così si diminuirà l’affluenza dell’acqua nella zona interessata dall’opera ferroviaria.

Non è un caso che nella sua Relazione Tecnica il Consorzio di Bonifica indichi l’intervento di deviazione del fosso Rigatta come PRIORITARIO e PRIMO STRALCIO da realizzare!

Questa soluzione non è né logica né giusta, e per capire come mai il Rigatta sia stato traformato nel “responsabile” del rischio di esondazione dobbiamo mettere in fila i fatti.

1)      Il bypass ferroviario è stato voluto dalla Regione Marche, dall’ex Viceministro Mario Baldassarri, dal Comune di Falconara M., da RFI (che l’ha progettato) in una zona con un grado di rischio idrogeologico molto elevato (R4). TUTTI lo hanno sempre saputo e le alluvioni del 2006 e del 2011 lo hanno drammaticamente ricordato. I cittadini falconaresi, da soli, in audizione nel 2015, lo hanno fatto sapere anche ai Deputati della Commissione Trasporti della Camera producendo, nella Relazione di 99 pagine, la seguente immagine esplicativa elaborata sulla base delle tavole dell’Autorità di Bacino della Regione Marche. Inutilmente!

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2)      Il rischio idraulico della zona in cui realizzare il bypass è determinato principalmente dal fosso Rigatta per le cause sottolineate anche da ITALFERR/RFI: “dalle sezioni non adeguate e dalle intersezioni con il terrapieno della Raffinaria Api” che, insieme ad ANAS, lo ha intubato creando una sorta di imbuto che ostacola il deflusso dell’acqua. Esondazioni del fosso che hanno colpito la stessa area di raffineria!

Nessuno ha mai voluto realmente far ripristinare ad API raffineria e ad ANAS la regolare sezione del fosso Rigatta dalla intersezione con le SS16 fino al suo sbocco al mare (attraversando la raffineria).

Nessuno ha mai voluto realmente far pagare ai responsabili il costo di un ripristino delle sezioni del fosso!

E’ logico e giusto che ora quella situazione sia risolta con denaro pubblico?

E’ logico e giusto che ciò avvenga in conseguenza di un’opera volutamente progettata su una zona di cui si conosceva perfettamente il rischio idraulico?

È questo che è stato contestato dal Consigliere comunale Loris Calcina in Commissione consiliare IV^ che, al contrario, ha visto tutti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale Signorini accomodarsi sulla soluzione proposta dal Consorzio di Bonifica.

Una soluzione che andrà nuovamente a vantaggio di API raffineria che si gioverà non solo dello spostamento della linea ferroviaria inglobata con le espansioni degli impianti degli anni ’70, ma anche della risoluzione del problema del fosso Rigatta di cui è uno dei responsabili.

L’Amministrazione comunale Signorini (e prima di Lei, Brandoni) è complice di questa vergogna! ha dichiarato il Consigliere di CiC/FBC/SAF che si è detto “disgustato dal veder pagare con denaro pubblico, errori commessi da aziende private come l’API che hanno annunciato profitti per 63 Milioni di Euro!

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Alle porte di Castelferretti, in via Giordano Bruno, è nato un camper service, un parcheggio, un punto sosta o un’area attrezzata? Lo chiede con una interrogazione consiliare il Consigliere comunale delle liste civiche CiC/FBC/SAF, Loris Calcina, che si chiede: “Le auto e il furgone camperizzato presenti nell’area privata sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Ma l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, quindi, non è attrezzata. Ho chiesto se il Comune abbia fatto dei controlli dato che oltre che essere un pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione è obbiettivamente anche un problema di sicurezza”!

doppio-simbolo.JPG  Alle porte di Castelferretti in via Giordano Bruno, nell’area privata conosciuta come ex falegnameria Liuti, da diverso tempo sostano alcune auto e un furgone camperizzato. Alcuni residenti della stessa via G. Bruno e delle vie limitrofe, hanno segnalato che i mezzi sono utilizzati anche come dimora notturna di persone probabilmente proprietarie degli stessi mezzi. Anche se tutto ciò si sta verificando su un’area privata che, presumibilmente, è stata affittata ai proprietari delle auto e del furgone camperizzato, crediamo che l’Amministrazione comunale debba intervenire con dei controlli.

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Secondo il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF che ha inoltrato un’INTERROGAZIONE consiliare al Sindaco, ci potrebbe essere un problema di sicurezza e c’è sicuramente un problema di decoro urbano.

Innanzitutto non risulta che l’area, seppur privata, sia adibita a ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata. E le prime domande dell’interrogazione sono proprio relative agli usi consentiti dalla destinazione urbanistica dell’area e se l’attuale proprietario abbia regolarmente avviato sul proprio terreno una delle attività sopraccitate.

E’ però evidente, anche ad un sommario sguardo, che l’area è priva di illuminazione notturna, è priva di servizi igienici, stalli di sosta o piazzole regolamentate per auto e camper, attacchi per l’energia elettrica e, inoltre, l’indicazione che quel terreno è un ‘camper service‘, parcheggio, punto sosta o area attrezzata.

Il Consigliere Calcina ha dichiarato: “Ci sembra che oltre al pessimo biglietto da visita per Castelferretti, la situazione di quell’area richiami anche il tema della sicurezza in senso lato: in che situazione igienica vivono le persone che dormono nei mezzi parcheggiati? Il proprietario dell’area ha comunicato l’identità dei presenti alle Autorità di pubblica sicurezza? Quali servizi igienici ci sono a disposizione per chi dorme su quei mezzi? Il proprietario dell’area ha ottenuto le autorizzazioni per usare l’area in quella maniera?

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Continuano i disagi per gli utenti del servizio di bus urbano a causa dei ritardi accumulati nella tortuosa percorrenza dal capolinea da via Bottego a via Marsala ma la proposta di modifica approvata dalla Commissione consiliare V^ l’11 settembre 2018 sembra evaporata. Il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF ha presentato una mozione. “Ho deciso di sbloccare con una MOZIONE un incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione comunale su una problematica così sentita dagli utenti del bus urbano quanto di semplice soluzione” ha dichiarato il Consigliere Calcina che ha aggiunto: “Con la MOZIONE, che non fa altro che riproporre il parere verbalizzato dei Consiglieri della Commissione V^, si esprimerà il Consiglio comunale in maniera vincolante per la Giunta. Capiremo se siano intervenuti mal di pancia politici tra le fila della maggioranza del Sindaco dato che la proposta approvata era stata avanzata dalle liste civiche che rappresento”.

doppio-simbolo.JPG  Continuano i disagi per gli utenti del servizio di bus urbano a causa dei ritardi accumulati nella tortuosa percorrenza dal capolinea da via Bottego a via Marsala. La causa è il percorso che obbliga il bus a transitare alla stazione ferroviaria, zona dove il traffico sempre intenso fa accumulare preziosi minuti di ritardo che gli autisti non riescono più a recuperare lungo il tragitto interno sia per le caratteristiche del percorso che per la tipologia dell’utenza servita.

2019-bus.jpgTutto questo sembrava essere in via di risoluzione allorquando, l’11 settembre 2018, la problematica era stata affrontata in Commissione consiliare V^ del Comune su proposta del Consigliere di CiC/FBC/SAF. La Commissione aveva licenziato con parere positivo la proposta di variazione del percorso del bus che dal capolinea di via Bottego avrebbe raggiunto via Marsala percorrendo via F.lli Rosselli, via Leopardi e via F.lli Cairoli. In più, sarebbe stata istituita la fermata di fronte agli ambulatori della ASL di via Rosselli.

Commissione e Assessore Clemente Rossi avevano concordato una sperimentazione di 6 mesi e l’impegno dell’Assessore di illustrare la proposta all’Amministrazione comunale per l’approvazione. Oggi, 12 aprile 2019, sono trascorsi esattamente 7 mesi e non si sa più nulla della modifica mentre continuano i disagi per gli utenti del bus urbano.

Per questo motivo il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF – Loris Calcina – ha deciso di sbloccare con una MOZIONE un incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione comunale su una problematica così sentita dagli utenti del bus urbano quanto di semplice soluzione.

Con la MOZIONE, che non fa altro che riproporre il parere verbalizzato dei Consiglieri della Commissione V^, si esprimerà il Consiglio comunale in maniera vincolante per la Giunta.

Riusciremo a capire” – ha dichiarato il Consigliere Calcina –  “se la proposta era stata semplicemente dimenticata oppure se sono intervenuti mal di pancia politici in seno alla maggioranza del Sindaco dato che la proposta approvata era stata avanzata dalle liste civiche CiC/FBC/SAF, notoriamente all’opposizione dell’Amministrazione Signorini. Intanto pubblichiamo il verbale della Commissione per i cittadini che volessero documentarsi sulle posizioni espresse l’11 settembre 2018. VERBALE COMMISSIONE V^ 11/9/2018

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La dolorosa scomparsa dell’Amica LORELLA CAMPANELLA

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lorella.JPGAbbiamo appreso con grande dolore la notizia della scomparsa
dell’AMICA LORELLA CAMPANELLA,
che con il suo entusiasmo, la sua energia e GRANDE UMANITA’ non si è mai risparmiata nell’aiutare gli altri e nel sostenere progetti di grande valore sociale.
Ci stringiamo con tutto l’affetto possibile ai suoi familiari.

I volontari delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e Siamo Falconara.

Bilancio del Comune di Falconara M.: la Tassa sui Rifiuti aumenterà da un minimo di 10,71 € ad un massimo di 23,49 €! I Falconaresi continuano a pagare i costi del fallimentare sistema di raccolta dei rifiuti che dal 2011 non riesce a raggiungere l’obiettivo di legge del 65% di differenziata. Per questo, tra addizionali da pagare per la maggiore quantità di rifiuti portati in discarica e risparmi mancati, dal 2011 sono stati pagati dai falconarsi circa 750.000 € in più! Aumenta anche il costo dello spazzamento e lavaggio strade, ma il servizio peggiora nelle zone cittadine meno urbanizzate! Insomma, Falconaresi figli e altri figliastri!

doppio-simbolo.JPG  Ricordate 4 anni fa (22/1/2015) quando l’ex Assessore all’Ambiente Matteo Astolfi proclamò che la raccolta differenziata era z-balle.JPGad un passo dal raggiungere l’obiettivo di legge del 65%? BALLE!

Ricordate appena un anno fa (8/3/2018) quando sempre lo stesso Assessore affermò che sarebbe cambiata la raccolta dei rifiuti e le tariffe sarebbero rimaste invariate? BALLE!

Oggi, non c’è più l’Ing. Astolfi, ci sono il Sindaco Signorini e gli Assessori Rossi e Mondaini (che erano in Giunta con l’ex Assessore), ma la musica non cambia: a Falconara il fallimentare sistema di raccolta dei rifiuti non riesce a raggiungere l’obiettivo di legge del 65% di differenziata. Così, tra addizionali da pagare per la maggiore quantità di rifiuti portati in discarica e risparmi mancati, i Falconaresi pagheranno bollette che vedranno aumenti da un minimo z-balle-2.JPGdi 10,71 €/anno ad un massimo di 23,49 €/anno.

Qualcuno potrà eccepire: che cosa vuoi che sia meno di 1 o 2 € al mese?

Il problema è che 1 o 2 € al mese devono essere moltiplicati per tutti i mesi dal 2011 ad oggi, cioè da quando il sistema di raccolta di prossimità è stato imposto da Marche Multiservizi Pesaro (oggi Falconara) e non è mai stato contestato dall’Amministrazione comunale Brandoni e Signorini. Una moltiplicazione che significa circa 750.000 € in più z-tari.JPGsborsati dai Falconaresi dal 2011!

Ma c’è di più: a fronte dell’aumento anche dei costi per lo spazzamento, lavaggio strade e piazze pubbliche, il servizio peggiora! Infatti mentre nel 2011 – al momento di assumere il servizio – MMS Pesaro attivò “un sistema combinato di spazzamento manuale e meccanico su tutto il territorio comunaleoggi è previsto lo “spazzamento del suolo pubblico per mezzo di automezzi nelle vie del centro e delle zone maggiormente urbanizzate con l’ausilio di operatori a terra con frequenza media da settimanale a quindicinale/mensile a seconda della zona“. Insomma, da tutti i cittadini, a figli e figliastri!

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L’Assessore Barchiesi tutela l’ambiente come chi cura una malattia cronica con l’aspirina!

doppio-simbolo.JPG Recentemente l’Assessore Barchiesi ha scomodato addirittura Greta Thunberg per dimostrare che anche l’Amministrazione comunale di Falconara Marittima sta facendo la sua intensa battaglia per la tutela dell’ambiente.
Il riferimento fa alquanto sorridere visto che le sole azioni di cui la citata Amministrazione è stata capace in 12 anni, in continuità col decennio Brandoni, sono state:

– Montare le lampade al led per l’illuminazione pubblica

– Realizzare la pista ciclabile: si riferisce al tratto lungo appena 500 metri in via Bixio rimasto monco del tragitto di ritorno

– Il potenziamento del piedibus (che in vero è stato possibile grazie al volontariato di tanti genitori)

z-manifesto.JPGIn un Comune come quello di Falconara Marittima, dove i tassi di malattia e morte da inquinamento ambientale sono superiori alla media nazionale, come ormai certificato da 4 indagini epidemiologiche, l’Assessore pensa davvero di servire il bene della comunità con interventi marginali?
L’inadeguatezza e la leggerezza con cui si sta affrontando la questione sarebbero disarmanti se non fossero allarmanti.
Ci troviamo pertanto, di nuovo, a dover ricordare all’Assessore Barchiesi che è ora scossa di pretendere dai soggetti che costituiscono la fonte principale di danno ambientale nel nostro territorio, interventi primari per la rimozione delle cause dell’inquinamento.
Nel contesto Falconarese, la problematica ambientale versa in condizioni tragiche ed è inammissibile che le sole azioni intraprese si limitino alle lampade al led o a 500 metri di pista ciclabile. Ci sembra quasi una presa in giro. Che impatto possono avere queste minime misure sui livelli di inquinamento dell’aria, del suolo e delle falde acquifere falconaresi?
Nessuno.

Come sempre, come ormai da un decennio abbondante, la popolazione è sacrificata sull’altare dell’incapacità e della remissività con i poteri forti.

Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAMO Falconara Sinistra in Comune

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