Appello al Sindaco Signorini dei Consiglieri comunali Calcina e Frapiccini: “Le chiediamo urgentemente un atto umanitario al fine di consentire l’erogazione dell’acqua al nucleo familiare composto da S.C. e G.D.G. occupanti dell’immobile di via D. Chiesa n° 8. La disponibilità d’acqua è una condizione di sopravvivenza”. Pubblichiamo la lettera inviata ieri alla pec del Comune di Falconara e alla mail del Sindaco.
Gentile Sig. Sindaco,
con questa nostra Le chiediamo urgentemente un atto umanitario al fine di consentire l’erogazione dell’acqua al nucleo familiare composto da S.C. e G.D.G. occupanti dell’immobile di via D. Chiesa n. 8.
Lei e noi sappiamo che la disponibilità d’acqua è una condizione di sopravvivenza.
Lei e noi sappiamo che le cittadine S.C. e G.D.G. non sono morose.
Al contrario S.C. e G.D.G. Le hanno manifestato la volontà di pagare i consumi dell’utenza dell’acqua eventualmente erogata, allo stesso modo di come stanno facendo per le utenze dell’elettricità e del metano.
Lei e noi sappiamo che S.C. e G.D.G. occupano non regolarmente l’appartamento di via D. Chiesa e sappiamo che di questo aspetto si sta occupando la Magistratura a cui spetta la decisione futura.
Proprio a questa situazione soggetta a mutamenti non dipendenti dalla Sua volontà, mutamenti che riguarderanno la già pesante precarietà di vita quotidiana e l’incerto futuro abitativo di S.C. e G.D.G. (oberata da invalidità per il 75%), non crediamo sia umanamente accettabile assommare la sofferenza di vivere senz’acqua; condizione che potrebbe determinare anche problemi per l’igiene, la sanità o l’incolumità pubblica.
Sig. Sindaco, questa nostra non ha la presunzione di darle suggerimenti.
È solo per invitarla a fare un gesto umanitario prima delle festività natalizie, nel lasso di tempo durante il quale i tecnici di Vivaservizi potrebbero ancora intervenire per l’allaccio dell’utenza dell’acqua.
La ringraziamo e Le inviamo gli auguri di serene festività natalizie.
In fede
Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche CiC/FBC e SAF
Bruno Frapiccini – Capogruppo consiliare M5S Falconara M.
Ora basta! E’ intollerabile che due cittadine falconaresi debbano vivere senza acqua in un immobile di proprietà dell’Amministrazione comunale di Falconara M. la quale aveva consegnato loro le chiavi nel 2017 dopo che lo avevano occupato in stato di necessità! Il Sindaco Signorini ristabilisca almeno l’aspetto umanitario permettendo a VIVAservizi di allacciare la fornitura dell’acqua intestando l’utenza al Comune. Il Consigliere Calcina: “Se nel 2017 l’Amministrazione comunale ha dato le chiavi dell’immobile e se il Sindaco Signorini non ha mai fatto eseguire la sua Ordinanza di sgombero dell’ottobre 2018 per la palese inabitabilità dell’immobile, ora non è nella condizione di poter fare la “faccia feroce” ed impedire di far allacciare l’acqua! Intanto faccia immediatamente quello che a livello umanitario va assolutamente fatto! Poi si attrezzi a risolvere la situazione una volta per tutte perché il Sindaco sta permettendo a delle persone di vivere in un immobile che non ha neanche l’agibilità e l’abitabilità esponendole a rischi di incolumità e malattie per le quali l’Amministrazione comunale potrebbe venir chiamata a rispondere in sede penale e civile”. Pubblichiamo la lettera delle due cittadine inviata al Sindaco, all’ex Vicesindaco e Assessore ai Servizi sociali e a tutti i Consiglieri comunali.
Il 12 dicembre ci è stata consegnata questa lettera scritta ed inviata sia al Sindaco di Falconara, sia all’ex Vicesindaco ed ex Assessore ai Servizi sociali e sia ai Consiglieri comunali da parte delle signore C.S. e DG.G. le quali, come occupanti di un immobile di proprietà del Comune di Falconara, stanno affrontando anche l’arrivo dell’inverno senza acqua poiché da VIVAservizi SpA – che correttamente fa riferimento all’art. 5 della L. 80/2014 – “non viene stipulato un contratto di fornitura se il richiedente (ndr: nel caso specifico le due occupanti dell’immobile) non dispone del titolo che garantisca tale diritto (contratto di locazione, comodato d’uso, atto di proprietà, ecc.)” (VIVAservizi SpA prot. 29657 del 28/11/2019).
C.S. e DG.G. ribadiscono nella lettera anche quanto affermato nel corso della seduta della Commissione consiliare VI^ del 14/11/2019: “le chiavi di questo appartamento ce le ha consegnate il Comune nel 2017, ben 3 anni fa“!
Questo fatto ribadito non è stato mai smentito da nessuno dell’Amministrazione comunale (Sindaco, Assessore o Dirigente) la quale, dunque, dopo l’occupazione dell’appartamento da parte di C.S. e DG.G. piuttosto che sgomberarle e individuare una soluzione abitativa di emergenza, consegnò loro le chiavi della serratura del portone di ingresso che le maestranze del Comune avevano avuto la disposizione di cambiare.
Questa situazione è stata consolidata dal Sindaco Signorini che, pur firmando l’Ordinanza di sgombero n° 56 dell’8 ottobre 2018 a causa della “condizione di inagibilità” dell’immobile, non l’ha mai messa in pratica.
Le responsabilità della passata Amministrazione Brandoni e della odierna Signorini sono evidenti e pertanto, oggi, il Sindaco Signorini non è nelle condizioni di fare la “faccia feroce” nei confronti delle due donne delle quali una è portatrice di invalidità oltre il 70%.
Oggi il Sindaco Signorini ha il solo dovere umanitario di permettere a VIVAservizi di allacciare l’acqua con un contratto di fornitura intestato al Comune che è il proprietario dell’immobile.
Ovviamente la situazione non finisce dopo il doveroso ed eventuale atto umanitario: infatti il Sindaco Signorini sta permettendo a delle persone di vivere in un immobile che non ha neanche l’agibilità e l’abitabilità esponendo l’Amministrazione comunale a contenziosi penali e civili in caso di incidenti che coinvolgano gli occupanti o in caso di malattie contratte per la situazione degli spazi in cui vivono.
Questa è una situazione intollerabile sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista politico/ amministrativo.
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Cedimento di una delle strutture di sostegno del pontile a servizio della raffineria API? Il Consigliere comunale delle civiche CiC/FBC/SAF ha documentato fotograficamente e con un filmato ciò che ha constatato domenica mattina (15/12) ed ha inviato la documentazione al Ministero delle Infrastrutture, all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto, ai VVF, ai Carabinieri NOE, Regione, ARPAM, ISPRA, Ministero dell’Ambiente e Sindaco di Falconara. Il Consigliere Calcina: “Da quello che ho documentato e potuto vedere, si può ipotizzare che l’incidente al pontile sia accaduto quanto meno 24 ore prima poiché alle 9,00 di domenica c’erano già evidenti interventi di contenimento e il pontone si è avvicinato al pontile con il personale addetto soltanto verso le 11. Il pontile è una infrastruttura dello Stato in concessione all’API la quale è responsabile delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui abbiamo chiesto alle Autorità competenti di accertare ogni aspetto delle cause di quanto accaduto”.
Le richiesta di CiC/FBC/SAF alle Autorità:
Ø che cosa è realmente accaduto al pontile e in che data.
Ø Se ci sono state conseguenze per le maestranze.
Ø In che data e a che ora API raffineria ha dato comunicazione dell’accaduto alle Autorità preposte.
Ø Se sono avvenuti versamenti di prodotti petroliferi in mare.
Ø Le cause di quanto accaduto.
Ø Se il concessionario ha rispettato gli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria del pontile.
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Le civiche CiC/FBC/SAF hanno formalmente chiesto all’Amministrazione comunale l’urgente convocazione di un Consiglio per discutere le innumerevoli interrogazioni e mozioni che giacciono congelate da tempo. Il Consigliere Calcina: “Ricordo all’Amministrazione comunale che, in democrazia, le interrogazioni e le mozioni sono strumenti di dialogo indispensabili tra il Consiglio, la Giunta e il Sindaco. Dal suo insediamento l’Amministrazione Signorini le guarda con fastidio e sufficienza, come se fossero pretestuose, e di fatto impedisce ai Consiglieri comunali di svolgere adeguatamente la funzione di controllo e di indirizzo politico per cui sono stati eletti. Non pretendiamo il tassativo rispetto dell’art. 28 del Regolamento del Consiglio che prevede la risposta alle interrogazioni entro 30 giorni dalla data di presentazione, ma non accettiamo neanche che trascorrano 90 giorni prima di ricevere una risposta. Che ci sia una volontà politica di annullare le proposte dell’opposizione lo dimostra il fatto che le mozioni non vengono discusse nonostante che, a differenza delle interrogazioni consiliari, non richiedano un lavoro preliminare degli Uffici comunali ma chiedono soltanto al Consiglio comunale di esprimere un indirizzo politico che impegni la Giunta su problemi che riguardano i cittadini!”
La richiesta formalizzata è stata rivolta al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale e ai Capigruppo consiliari.
Il Consigliere comunale Calcina sottolinea che: “Per quanto riguarda le mozioni consiliari ne ricordiamo l’importanza in quanto atti di indirizzo politico per promuovere un dibattito e una deliberazione del Consiglio comunale su argomenti che si ritengano essere di interesse innanzitutto per i cittadini e, quindi, per il Consiglio. Tra l’altro nei punti seguenti dimostriamo che, a differenza delle interrogazioni consiliari che richiedono un lavoro preliminare degli Uffici, le 4 mozioni in sospeso di CiC/FBC/SAF non impegnano assolutamente gli Uffici comunali in quanto chiedono soltanto all’intero Consiglio comunale di esprimere un indirizzo politico che impegni la Giunta Signorini“.
Ecco le problematiche su cui le 4 mozioni consiliari di CiC/FBC/SAF impegnerebbero la Giunta Signorini:
1) A chiedere alla Regione Marche e al Consorzio di Bonifica di convocare tutte le aziende beneficiarie delle imminenti opere di regimazione del fosso Rigatta per chiederne la compartecipazione ai costi! Si tratta di ANAS SpA, RFI SpA, API raffineria SpA e Vivaservizi SpA. Ricordiamo che l’opportunità della compartecipazione ai costi è stata sollevata dallo stesso Presidente del Consorzio di Bonifica in sede di Commissione consiliare II^ il 12 febbraio 2019 e ritenuta giusta da tutti i Consiglieri componenti.
2) A chiedere a Viva Servizi SpA (di cui il Comune è socio) i report mensili della centralina di monitoraggio delle acque di fogna poste in via Saline e che confluiscono al depuratore consortile a Fiumesino.
3) A chiedere alla Prefettura di Ancona il fondamentale chiarimento riguardo alla direzione predominante del vento individuata nel Piano di Emergenza Esterno della raffineria API, direzione contestata da tutte le osservazioni che i singoli cittadini e le associazioni hanno inviato al Gruppo di Lavoro della Prefettura.
4) A chiedere il potenziamento delle Rete Regionale della Qualità dell’Area a Falconara Marittima in cui le centraline attuali non hanno neanche gli stessi analizzatori degli inquinanti per cui al cambiare della direzione del vento alcuni inquinanti non sono monitorati!
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Al Diry e Signorini, ovvero: ascesa politica personale e declino morale di amministratori pubblici! Spieghiamo come e perché la Giunta Signorini si è rafforzata dopo il “regolamento di conti” con la famiglia politica Astolfi/Al Diry. Come direbbe Totò: “E’ la somma che fa il totale” ma oggi, senza i voti degli Astolfi’s, l’Amministrazione Signorini non gode più del consenso della maggioranza dei falconaresi! Forniamo anche una bussola del percorso politico di Al Diry basata su documenti per evitare che i cittadini si perdano nel labirinto di parole di amministratori in carica e defenestrati che nulla hanno a che vedere con il buon governo e l’interesse pubblico.
Dunque, non è stata soltanto la Sindaca Signorini e gli altri Assessori a defenestrare l’ormai ex Assessore Jasmin Al Diry: è stata una decisione anche di tutti i Consiglieri comunali di maggioranza. La precisazione della Sindaca non è cosa da poco, poiché ci informa che Al Diry è stata scaricata anche con il consenso di Falconara in Movimento (FIM), lista civica in appoggio prima a Brandoni e poi a Signorini, creata per le elezioni comunali del 2013 dall’ex Assessore ai LLPP Matteo Astolfi e capeggiata da lui stesso anche in quelle del 2018 e dalla quale Al Diry è stata indicata come Assessore in seguito alle 190 preferenze incassate (dietro al marito Astolfi con 220 e davanti a Romolo Cipolletti con 172 e l’attuale Assessore Barchiesi con 122).
Il rafforzamento odierno della Giunta Signorini sta proprio nell’incarico di Vicesindaco conferito a Romolo Cipolletti (fino ad oggi solo Capogruppo consiliare), uomo di FIM vicinissimo a Matteo Astolfi sin dal 2013. Il rafforzamento del Sindaco Signorini sta proprio nell’aver convinto Romolo Cipolletti a “tagliare la testa” ad Al Diry, esecuzione politica grazie alla quale egli fa ottenere e ottiene i seguenti obiettivi:
1) Dona una garanzia più duratura della fedeltà di FIM alla Sindaca e le conferisce stabilità;
2) Permette di chiudere definitivamente la partita con la “fronda” e i condizionamenti della famiglia politica Astolfi;
3) Diventa Assessore, incarico a cui ambiva al momento della formazione della Giunta Signorini ma che, con qualche mugugno, si era visto soffiare.
È possibile anche che a garanzia della fedeltà, la Sindaca conceda qualche altro incarico o avvicendamento futuro ai Consiglieri di FIM.
Insomma blandire per blindare è l’etica politica del Sindaco di Falconara M.!
Quello che ci preme dire come CiC/FBC/SAF è che quanto accaduto non ha nulla a che fare con l’interesse pubblico, bensì intreccia inestricabilmente tra loro contrasti ed ambizioni personali nonché mosse di gruppi di pressione politica come la famiglia Astolfi/Al Diry che, da un calcolo delle preferenze, assomma un 4% di falconaresi votanti alle ultime elezioni comunali!
Non crediamo ai dissensi addotti dall’ex Assessora poiché Al Diry non ha battuto ciglio sul Bilancio preventivo a marzo e poiché, attenendoci alle sue argomentazioni, alla fine sono stati confermati sia i fondi per la scuola da lei rivendicati sia quelli per i festeggiamenti del Natale.
L’altro argomento – il polemico abbandono del settore del Commercio da parte di Al Diry – è avvenuto perché Signorini, di fatto, ha continuato a tenere il commercio tra le sue mani con operatori commerciali a lei fedeli che hanno continuato a rapportarsi a lei piuttosto che ad Al Diry! Al Diry sapeva già dalla campagna elettorale del 2018 che Signorini non le avrebbe regalato la base di consenso costruita in 10 anni di Assessorato e conosceva perfettamente la sua “politica delle feste in piazza”.
Al contrario, avremmo preso sul serio Al Diry se avesse sviscerato tutte le questioni insolute e mal affrontate dal suo Dirigente ai Servizi Sociali, Dott. Brunetti. Quelli si che sono argomenti scottanti!!
Per intenderci, ad esempio, tutto ciò che è accaduto e sta accadendo riguardo all’edificio comunale di via D. Chiesa (Villanova), situazione emersa durante la Commissione consiliare tenutasi a porte chiuse il 14 novembre scorso e per cui, ad avviso di CiC/FBC/SAF, c’è un grave intreccio conflittuale di competenze tra la Polizia Locale e i Servizi Sociali in mano allo stesso Dirigente!
A tale proposito, all’ex Assessora ai Servizi Sociali Al Diry una domanda dobbiamo farla: forse tra le relazioni che abbiamo evidenziato in Commissione le quali accertano la mancanza di certificati di agibilità, l’insalubrità degli ambienti, le lettere di avvocati e le Ordinanze sindacali non eseguite, Al Diry ha intravisto il rischio di essere coinvolta in una situazione molto opaca, certamente ereditata dalla Giunta Brandoni ma nella quale Signorini era comunque Assessore in Giunta e Al Diry Capogruppo consiliare di maggioranza e poi Presidente del Consiglio?
Ma veramente c’è qualcuno che crede che il motivo della destituzione di Al Diry sia ciò che ci hanno raccontato Sindaco ed ex Assessore?
LA BUSSOLA
Per essere ancora più chiari, Vi invitiamo a valutare il grado di gravità di questi due fatti: è stato più grave il voto contrario in Giunta Brandoni dell’Assessore Matteo Astolfi (8 settembre del 2015, Delibera 317) riguardo alla realizzazione del McDonald’s nell’area dell’ex Piraña oppure è più grave il riuscito contrasto in Giunta Signorini (senza voti contrari!) dell’Assessore Al Diry per veder mantenuti i fondi economici per la Scuola che la Giunta voleva spostare per le iniziative di Natale?
Per noi di CiC/FBC/SAF è stato palesemente più grave il voto contrario di Astolfi del 2015 che però, al contrario di quanto accaduto alla moglie Al Diry, non determinò alcun suo defenestramento dalla Giunta Brandoni! Ecco che allora se l’odierno casus belli della Al Diry non è così grave significa che era già nell’aria un “regolamento di conti” da tempo atteso da entrambe le parti. Signorini si doveva sbarazzare della instabilità di FIM togliendo la creatura dalle mani di Astolfi/Al Diry e donandola a Cipolletti. Astolfi/Al Diry, capito l’isolamento in maggioranza e attratti dall’orbita leghista, hanno cercato l’uscita verso la Lega più plateale e vittimistica possibile, usando gli argomenti delle opposizioni!
Per continuare ad orientarsi con la bussola dei fatti va sottolineato che da quella “fronda” sulla variante urbanistica McDonald’s (senza conseguenze politiche per Brandoni) capeggiata dall’Assessore Astolfi e alimentata anche dai Consiglieri comunali Ivano Astolfi e Jasmin Al Diry (rispettivamente zio e moglie di Matteo) la famiglia ha cercato di consolidare sempre di più il suo peso politico tanto che Al Diry si rifiutò di cedere il suo scranno al secondo eletto di Insieme Civico (la lista per cui fu eletta) in base alla rotazione annuale dei consiglieri Concordata tra i componenti di Insieme Civico prima delle elezioni comunali del 2013.
Guarda caso, come riporta l’articolo di stampa del 16/11/2015 a firma di Marco Catalani, Al Diry non fece “spazio a Michele Chiappa (…) ingresso gradito al Sindaco Goffredo Brandoni che non ha mai visto di buon occhio la battagliera capogruppo per tutta una serie (…) di prese di posizione (sicurezza e McDonald’s) …“.
Per far capire la capacità di pressione politica della famiglia politica Astolfi, basti ricordare che lo scorretto comportamento di Al Diry e la conseguente sfiducia decretata dai componenti di Insieme Civico sortì addirittura una promozione di Al Diry: ad aprile 2016 diventò Presidente del Consiglio comunale grazie all’avvicendamento (programmato in seno alla maggioranza di Brandoni) con Marco Giacanella.
Ma la mossa pesante Matteo Astolfi l’ha fatta a febbraio del 2018, a 3 mesi dalle elezioni comunali.
Ancora Assessore ai LLPP nella Giunta Brandoni, partecipa alla presentazione comunale della Lega, incontra Matteo Salvini a Fabriano, si fotografa con lui e gli promette pieno appoggio alle elezioni politiche del 4 marzo.
Panico tra le fila della Signorini ormai candidata a Sindaco di Falconara.
Niente paura: il calcolo di Matteo Astolfi è raffinato. Per le elezioni comunali reputa prematura e foriera di una bruciatura politica la sua candidatura come sindaco nella lista della Lega (come chiestogli dal Capogruppo leghista Zaffiri in Regione Marche) e, pertanto, rassicura Signorini che la sua lista FIM sarà al suo fianco, lui ne sarà capolista e la moglie Al Diry subito dopo di lui.
Risultato: 220 preferenze lui, 190 lei (+ le 80 preferenze di Ivano Astolfi candidatosi nella lista Direzione Domani). Stefania Signorini è Sindaco di Falconara.
Ma le sorprese non finiscono qui:
– l’11 luglio 2018 il Sindaco ha nominato Al Diry tra gli assessori componenti la Giunta Municipale
– Il 14 luglio 2018 il Consiglio comunale convalida l’elezione del Sindaco e dei Consiglieri comunali, tra i quali Matteo Astolfi.
– Il 31 luglio 2018, dopo appena 17 giorni, Matteo Astolfi si dimise da Consigliere comunale!
Lasciamo a chi legge la valutazione di questi fatti.
Noi chiudiamo parafrasando Totò: E’ la somma che fa il totale dell’etica politica di questi politicanti!
Loris Calcina – Capogruppo consiliare liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e Siamo Falconara Sinistra in Comune
Riguardo alla copiosa emissione di fumi da un camino della raffineria API del 14 novembre 2019, il Consigliere comunale di CiC/FBC/SAF ha inviato una segnalazione e richiesta di informazioni circa le cause al Ministero dell’Ambiente, all’ISPRA, al Prefetto di Ancona, al CTR Marche, alla Regione, all’ARPAM e al Sindaco di Falconara. Il Consigliere Calcina ha specificato: “Nella segnalazione inviata, abbiamo chiesto che, tra le ipotesi che possono aver determinato l’emissione dalla ciminiera, venga verificata anche l’ipotesi di un blocco o un malfunzionamento di uno o più impianti del complesso ciclo di desolforazione. Inoltre”, continua il Consigliere delle civiche, “abbiamo chiesto dati sulla portata m³/h dei fumi emessi dalla ciminiera dalle ore 13 alle ore 17 e per l’intera giornata nonché le concentrazioni e quantità in Tonnellate di Monossido di Carbonio, Polveri totali, Idrogeno Solforato, Ossidi di Azoto e Biossido di Zolfo emesse. Ciò che è andato in aria nel pomeriggio del 14 novembre è ricaduto da qualche parte, indipendentemente dalla direzione del vento che ha risparmiato la città di Falconara”! Pubblichiamo la segnalazione inviata.
In data 14 novembre 2019, a partire dalle ore 15 circa è stata notata una copiosa emissione di fumo da una delle ciminiere della raffineria API di Falconara Marittima. La documentazione fotografica allegata – realizzata da numerosi cittadini che hanno assistito all’emissione – rende l’idea di quanto verificatosi.
A seguito di una ricognizione tra le schede tecniche degli impianti della raffineria API reperibili tra la documentazione che la stessa azienda fornisce per il riesame, revisione o rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale oppure per la valutazione circa l’implementazione di nuovi impianti, il Consigliere Calcina ha sottoposto all’attenzione dei destinatari della segnalazione/richiesta l’ipotesi che la ciminiera interessata possa essere la E17 a servizio dell’impianto denominato Unità di Recupero Zolfo (SRU). Pubblichiamo l’intero documento inviato. ( leggi QUI’ )
Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune