A Falconara Marittima dove dall’inizio dell’anno sono state rilevate alte concentrazioni delle PM2.5, Sindaco, Assessore all’Ambiente e Direttore Generale dell’ARPA Marche sembrano ignorare “l’incidenza delle PM2.5 sugli eccessi di abortività spontanea nelle donne fertili residenti a Falconara” nonostante la problematica sia stata sottolineata con forza dal Ministero della Salute e dallo stesso servizio Epidemiologia Ambientale dell’ARPAM. Il Consigliere Calcina: “Come noto, le PM2.5, a differenza delle PM10, hanno la capacità di andare più in profondità nei bronchi ed hanno più facilità di passaggio dalle vie aeree al sangue. Per questo motivo dal 1 gennaio 2020 le norme europee e italiane stabiliscono che il valore limite annuale per la protezione della salute umana cala a 20 µg/mc. Dal 1 gennaio nell’unica centralina della città dotata di analizzatore delle PM2.5 sono stati registrati 19 giorni con valori di PM2.5 superiori a 20 µg/mc e con punte di 76 µg/mc!”
Dice il Direttore Generale dell’ARPA Marche Giancarlo Marchetti: quando cambieranno le “condizioni meteo-climatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti” le concentrazioni di PM10 diminuiranno.
Certo, ma è un auspicio che i cittadini si aspettano dal Direttore dell’ARPAM?
Crediamo di no e cerchiamo di mettere ordine sulla questione.
1) Dall’inizio dell’anno a Falconara i superamenti del valore limite per la protezione della salute umana (50 µg/mc sulle 24 ore) per le PM10 sono stati 8: 5 rilevati dalla stazione di Falconara Alta e 3 rilevati dalla centralina di Falconara Scuola (Villanova). Della terza centralina – Falconara Acquedotto/Fiumesino – non si sa nulla perché NON ESISTE un campionatore di PM10!
2) Il Direttore Marchetti, riguardo a Falconara, parla soltanto delle PM10 e non sembra essere preoccupato del livello delle PM2.5 che, come noto, a differenza delle PM10, hanno la capacità di andare più in profondità nei bronchi ed hanno più facilità di passaggio dalle vie aeree al sangue. Per questo motivo dal 1 gennaio 2020 le norme europee e italiane stabiliscono che il valore limite annuale per la protezione della salute umana cala a 20 µg/mc (fino al 31 dicembre era 25 µg/mc). Su 23 giorni di gennaio la centralina posta nel quartiere Villanova ne ha rilevati 19 con valori di PM2.5 superiori a 20 µg/mc e con punte di 76 µg/mc (la media di tutte le giornate è stata di oltre 36 µg/mc).
Capiamo che per il Direttore dell’ARPA Marche è arduo affrontare il tema PM2.5 a Falconara Marittima, città dove le PM2.5 sono misurate soltanto a Villanova (centralina Falconara Scuola), mentre le centraline di Falconara Alta e Falconara Acquedotto sono sprovviste dello specifico analizzatore!
Eppure l’associazione delle PM2.5 con l’aumento degli aborti spontanei nelle donne fertili falconaresi (15 – 49 anni) da tempo è stato evidenziato in uno Studio epidemiologico descrittivo del Settore di Epidemiologia Ambientale dell’ARPA Marche https://www.arpa.marche.it/index.php/temi-ambientali/epidemiologia-ambientale/item/650
Studio inserito – il 14 giugno 2016 – tra le tante motivazioni sanitarie che il Ministero della Salute espresse a sostegno della propria opposizione al nuovo impianto di desolforazione di API raffineria!
Riteniamo che in un’area come Falconara M., molto critica dal punto di vista sanitario e ambientale, gli Enti di controllo non possono permettersi buchi di conoscenza simili, non possono ignorare quali livelli di PM2.5 si respirino a Falconara Alta, Fiumesino, Castelferretti, Palombina.
Il Direttore Generale dell’ARPA Marche non può rassicurare i falconaresi con le previsioni meteoclimatiche che, prima o poi, dovranno pur cambiare!
Il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente di Falconara, nonché il Direttore Generale dell’ARPA Marche, non possono continuare a far finta che il Ministero della Salute non esista!
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Mentre il Sindaco di Falconara e il Direttore dell’ARPAM fanno propaganda le 3 centraline fisse posizionate a Villanova, Fiumesino e Falconara Alta non rilevano tutte gli stessi inquinanti poiché ognuna non è dotata degli stessi specifici campionatori e nessuna delle 3 rileva il monossido di carbonio. Pertanto, al cambiare dei venti sul territorio non corrisponde la rilevazione della ricaduta di alcuni inquinanti da parte di determinate centraline e, giocoforza, in alcune zone residenziali di Falconara Marittima. Situazione ancora più critica a Castelferretti: non c’è una centralina di rilevamento fissa! Il Consigliere comunale Calcina: “Ci domandiamo: se il Ministero dell’Ambiente e la Provincia di Ancona non hanno una conoscenza adeguata del livello di inquinamento atmosferico che grava sulle aree abitate in cui insistono le due aziende classificate insalubri su quale base hanno stabilito nelle Autorizzazioni (AIA) i limiti di emissione degli inquinanti della raffineria API, della Ditta Eredi Raimondo Bufarini e della Casali? Stiamo parlando di sostanze che potrebbero nuocere alla salute umana! Perché il Sindaco Signorini e il Dott. Marchetti non si preoccupano di risolvere queste annose ed inammissibili deficienze?”
Negli ultimi mesi ho firmato ed inviato agli Enti competenti osservazioni riguardanti procedimenti di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di API raffineria Spa (la quale ha chiesto la modifica di alcune prescrizioni) e della Ditta Eredi Raimondo Bufarini srl.
Limitandoci solo alle emissioni in aria, l’AIA deve – comunque e sempre – prevenire l’inquinamento inteso anche come “l’introduzione diretta o indiretta (…) di sostanze (…) o di agenti fisici o chimici, nell’aria (…) che potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualità dell’ambiente, causare il deterioramento dei beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell’ambiente o ad altri suoi legittimi usi“.
Ma a Falconara Marittima sia il Ministero dell’Ambiente (per la raffineria) sia la Provincia di Ancona (per l’impianto di trattamento dei rifiuti speciali pericolosi) non hanno una conoscenza adeguata del livello di inquinamento atmosferico che grava sulle aree abitate in cui insistono le due aziende classificate insalubri.
Motivo?
LE 3 CENTRALINE FISSE gestite dall’ARPA Marche (posizionate a Villanova, Fiumesino e Falconara Alta) NON RILEVANO TUTTE GLI STESSI INQUINANTI POICHÉ OGNUNA NON È DOTATA DEGLI STESSI SPECIFICI CAMPIONATORI e NESSUNA DELLE 3 RILEVA IL MONOSSIDO DI CARBONIO.
Pertanto, al cambiare dei venti sul territorio non corrisponde la rilevazione della ricaduta di alcuni inquinanti da parte di determinate centraline e, giocoforza, in alcune zone residenziali di Falconara Marittima.
Nella fattispecie: quando il vento spira da EST (durante le ore di brezza di mare) la stazione di Falconara Acquedotto non rileva mai le ricadute di PM10 – PM2,5 – NH3 della raffineria e centrale termoelettrica; quando il vento è da NORD (Tramontana) le ricadute degli inquinanti di raffineria e centrale termoelettrica vanno ad interessare prevalentemente la stazione di Falconara Alta la quale, però, è sprovvista di analizzatori per H2S – PM2,5 – NH3. Infine, quando il vento spira da SUD e le ricadute interessano il quartiere di Rocca Mare (114 residenti stabili), non viene mai rilevato nulla poiché quella zona è sprovvista di centralina di rilevamento.
Riguardo a Castelferretti la situazione è ancora più critica: non c’è una centralina di rilevamento fissa e, dunque, non si ha alcuna contezza dei livelli di sostanze chimiche con cui sono costretti a convivere i residenti.
Completa il quadro il rendimento strumentale delle 3 centraline fisse di Villanova, Falconara Alta e Fiumesino che, spesso, è inferiore rispetto alla soglia minima di funzionamento prevista dal D.Lgs. 155/10 per ciascun inquinante.
La domanda è lecita: se il Ministero dell’Ambiente e la Provincia di Ancona non hanno un quadro certo delle ricadute delle sostanze nocive sui cittadini falconaresi, a partire da quale dato base hanno stabilito sin dal 2010 i limiti di emissione di sostanze che potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualità dell’ambiente, che potrebbero causare il deterioramento dei beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell’ambiente o ad altri suoi legittimi usi?
Quanto sono conservative le decisioni che hanno preso e prenderanno a tutela della salute dei cittadini?
Perché il Direttore dell’ARPA Marche – Giancarlo Marchetti – responsabile della gestione delle centraline fisse, non interviene per eliminare il divario tecnico tra le centraline e non posiziona una nuova centralina a Castelferretti per rilevare anche le sostanze emesse dalle aziende che trattano i rifiuti speciali pericolosi?
Perché non è interessato agli inquinanti che si diffondo verso il quartiere Rocca?
Perché il Sindaco Signorini non lo ha MAI chiesto?
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Perché si producono mozioni così ambigue come quella proposta da Luchetti sulla “politica ambientale” di Falconara? Perché una mozione che è confusissima sull’obiettivo della tutela di salute e ambiente dei falconaresi trova la convergenza tra la maggioranza del Sindaco Signorini e il PD di Luchetti? Una sola risposta: perché ambedue non ascoltano e non sono vicini ai cittadini, ai medici, ai ricercatori che da anni si battono con competenza su salute e ambiente a Falconara Marittima. Il Consigliere Calcina: “I falconaresi non vogliono sapere se, tramite gli screening, si sono ammalati nell’ultimo anno. I falconaresi hanno diritto a non ammalarsi e a non morire più degli altri marchigiani”!
Perché si producono mozioni così ambigue come quella proposta da Luchetti sulla “politica ambientale” di Falconara?
Perché una mozione che è confusissima sull’obiettivo della tutela di salute e ambiente dei falconaresi trova la convergenza tra la maggioranza del Sindaco Signorini e il PD di Luchetti?
Due domande, una sola risposta: perché ambedue non ascoltano e non sono vicini ai cittadini, ai medici, ai ricercatori che da anni si battono con competenza su salute e ambiente a Falconara Marittima.
Esattamente come hanno fatto Prefetto di Ancona, Regione Marche, ARS, ARPAM e Sindaco di Falconara defenestrando i cittadini (Comitato Mal’Aria e Ondaverde) dal tavolo regionale, con il risultato di un assoluto immobilismo di fronte a malattie e decessi per i falconaresi superiori alla media regionale.
Da quell’unica risposta genera anche quella alle risibili preoccupazioni della Presidente della Commissione consiliare Ambiente, Giorgia Fiorentini: se avessimo amministrato Falconara con il PD avremmo costretto Luchetti a mettersi in ascolto dei cittadini, dei medici e dei ricercatori competenti cosa che molta parte dei militanti del PD di Falconara già fanno e hanno fatto. Avremmo avuto i numeri per farlo, convincentemente!
I seguenti sono i motivi per cui abbiamo votato sfavorevolmente alla mozione di Luchetti.
Se, come premette la mozione, “fino ad oggi i Ministeri non hanno mai preso in considerazione di dover intervenire a sostegno delle condizioni di obiettivo svantaggio in cui versano i Comuni che ospitano gli impianti di raffinazione” al Governo non si devono chiedere “stanziamenti per investimenti finalizzati alla mitigazione delle esalazione degli impianti di raffinazione“!
Noi diciamo che i soldi per mitigare le esalazioni, per legge, li devono investire le industrie che inquinano in base alle prescrizioni della Autorizzazioni Integrate Ambientali, senza sconti! Se non lo fanno vanno sanzionate fino alle estreme conseguenze perché non facendolo mettono ancora più a rischio la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori.
Piuttosto, al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (che noi di CiC/FBC/SAF apprezziamo) va chiesta la sostituzione di controllori del suo ministero che HANNO FALLITO con la raffineria di Falconara, a partire dal Direttore Antonio Ziantoni, argomento che l’attuale Amministrazione Signorini (e la stessa Presidente Fiorentini) si è rifiutata perfino di affrontare!
Allora cosa chiedere al Governo? Canali prioritari per lo stanziamento di denaro a fondo perduto per opere che innalzino il livello di vivibilità di Falconara in termini di opere pubbliche per la cultura, il sociale, lo sport, ecc.
Poi la mozione di Luchetti si pone l’obiettivo di “richiedere al Ministero della Sanità ed alla Regione Marche azioni di prevenzione e di screening degli abitanti dei Comuni in questione“.
Un obiettivo generico ed ambiguo stante la pesante situazione di mortalità e malattia a Falconara certificata dall’Istituto Superiore di Sanità e dallo stesso Ministero della Salute con lo Studio SENTIERI. E’ dallo Studio SENTIERI che bisogna partire, ma la mozione di Luchetti non lo fa e neanche lo nomina!
Insomma, I FALCONARESI NON VOGLIONO SAPERE SE, TRAMITE GLI SCREENING, SI SONO AMMALATI NELL’ULTIMO ANNO. I FALCONARESI HANNO DIRITTO A NON AMMALARSI E A NON MORIRE PIÙ DEGLI ALTRI MARCHIGIANI!
Allora le azioni di prevenzione non possono essere vaghe, ma devono puntano ad eliminare le cause di malattia e morte!
Se Luchetti avesse ascoltato l’appello del Consigliere Calcina a rinviare e riscrivere in Commissione, insieme, quella mozione, gli obiettivi sarebbero stati mirati e scommettiamo che la maggioranza del Sindaco l’avrebbe bocciata!
Loris Calcina e Staff comunicazione Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Nel Consiglio comunale di oggi 7 gennaio 2020 (ore 17,30) si discuteranno interrogazioni e mozioni … TUTTE DELLE OPPOSIZIONI! A DIFFERENZA DI QUANTO E’ SEMPRE AVVENUTO IN OCCASIONE DI TUTTI GLI ALTRI CONSIGLI, sul portale istituzionale del Comune di Falconara Marittima non c’è una riga che informi i cittadini sulla seduta odierna, tantomeno un link dove i cittadini possano informarsi sugli argomenti che verranno affrontati. Il Consigliere Calcina: “Il 2020 dell’Amministrazione Signorini comincia come si è concluso il 2019: disprezzo per gli argomenti e le proposte delle opposizioni”! Pubblichiamo l’Ordine del giorno del Consiglio odierno per informare i falconaresi anche sulle proposte di CiC/FBC/SAF e per invitarli a partecipare.
L’Ordine del Giorno dell’odierno Consiglio comunale
1. SURROGA CONSIGLIERE COMUNALE CIPOLLETTI ROMOLO
2. COMUNICAZIONI DEL SINDACO E DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
3. INTERROGAZIONI
3.1 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA E ORALE IN MERITO AL S.I.N. FALCONARA MARITTIMA – ATTIVITÀ SVOLTE PER LA VERIFICA DELLO STATO QUALITATIVO DELLE ACQUE PRELEVATE DA POZZI AD USO RESIDENZIALE DELLE AREE INTERNE ALLA PERIMETRAZIONE DEL S.I.N. RIFERIMENTO ALLA NOTA DELLA DIVISIONE III^ DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE PROT. 0023288/STA DEL 05/12/2016 – PRESENTATA DA CALCINA (CICFBC/SF)
3.2 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA E ORALE IN MERITO ALL’ INTENZIONE DI PROGRAMMARE INTERVENTI DI RIFACIMENTO MANTO STRADALE E CADITOIE IN VIA N. BIXIO TRA LE TRAVERSE VIA TRENTO – VIA TRIESTE – PRESENTATA DA FEDERICI (IV)
4. MOZIONE IN MERITO ALL’ INDIVIDUAZIONE DI UN’AREA DA ADIBIRE A CIMITERO PER ANIMALI DI AFFEZIONE – PRESENTATA DA FRAPICCINI (M5S)
5. MOZIONE IN MERITO ALLA COMPARTECIPAZIONE AI COSTI DELLE OPERE DI REGIMAZIONE DEL FOSSO RIGATTA DA PARTE DELLE AZIENDE BENEFICIARIE DELL’OPERA – PRESENTATA DA CALCINA (CICFBC/SF)
6. MOZIONE CONSILIARE: RICHIESTA DI REPORT MENSILI DELLA CENTRALINA DI MONITORAGGIO DI VIVA SERVIZI SPA RIGUARDO ALLE ACQUE MONITORATE IN VIA SALINE – PRESENTATA DA CALCINA (CICFBC/SF)
7. MOZIONE SULLA POLITICA AMBIENTALE DI FALCONARA – PRESENTATA DAL PARTITO DEMOCRATICO (PD)
Staff comunicazione liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Piano di Protezione Civile Comunale: in 3 tavole una delle sciatterie che l’Amministrazione Signorini ha voluto approvare in tutta fretta nonostante la modifica chiesta da CiC/FBC/SAF. Giudicate Voi chi ha studiato e chi si è adeguato senza sapere! Giudicate Voi se dovevamo ridurci a fare i ratificatori oppure pretendere di essere ascoltati!
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Piano di Protezione Civile Comunale: ecco le prove della scarsa responsabilità nel metodo e nella sostanza dell’Amministrazione Signorini! Una sola Commissione di un’ora e mezza (ancora non verbalizzata!) dedicata all’illustrazione del Piano e alle osservazioni dei Consiglieri comunali. Il Consigliere Calcina: “Signorini & Rossi non hanno cercato collaborazione ma ottusi ratificatori! Ecco perché, insieme agli altri Consiglieri di minoranza, sono uscito dall’aula al momento del voto”! Pubblichiamo le 3 osservazioni che CiC/FBC/SAF hanno inutilmente svolto in Commissione e le altre 4 per le quali non ci è stata data la possibilità di illustrazione e valutazione.
Pubblichiamo alcune problematiche che come CiC/FBC/SAF avremmo voluto approfondire per concorrere a migliorare il Piano della Protezione Civile.
Purtroppo ai Consiglieri comunali è stata concessa una sola possibilità per proporle e valutarle con i Tecnici designati dall’Amministrazione comunale: la riunione congiunta delle Commissioni consiliari II^ e V^ del 3 ottobre 2019 convocata per le ore 17,30 e conclusasi alle ore 19. In quell’unica occasione, dopo l’illustrazione del Piano da parte dell’ingegnere incaricato dall’Amministrazione Signorini, sono iniziate le domande, le osservazioni e le prime valutazioni da parte degli 11 Consiglieri comunali e, a nome di CiC/FBC/SAF ho avuto il tempo di sollevare solo i punti 1 – 2 e 3.
A tutt’oggi non è stato neanche pubblicato (né abbiamo ricevuta la copia provvisoria) il verbale di quella seduta a testimonianza della sciatteria dell’Amministrazione comunale Signorini.
Ma dalle contro deduzioni dei Tecnici consegnateci il 17 dicembre (24 ore prima del Consiglio comunale!) quelle nostre 3 osservazioni non sono state valutate e, comunque, sul Piano non risultano inserite.
Le altre 4 osservazioni non ho avuto la possibilità di formularle né di discuterne con i Tecnici incaricati.
Infatti, data la volontà collaborativa di concorrere alla migliore proposta possibile di Piano, ci saremmo aspettati la convocazione di altre riunioni di Commissione per continuare con osservazioni e proposte e per valutare anche le osservazioni e proposte pervenute dai cittadini e dalle associazioni.
Ma l’Amministrazione Signorini ha commesso l’ennesima negligenza: la negazione ai Consiglieri comunali di continuare a proporre le osservazioni e di valutare – insieme ai tecnici incaricati – le osservazioni pervenute dalle associazioni che, da Regolamento, avrebbero potuto essere convocate in audizione per esplicitarne i passaggi meno chiari.
In base a questo meschino metodo escludente, il 18 dicembre l’Amministrazione comunale Signorini ha preteso l’unanimità del Consiglio comunale per la mera ratifica del Piano di Protezione Civile.
Ma noi di CiC/FBC/SAF non siamo stati eletti per ratificare; non capire ed adeguarsi probabilmente è il ruolo che hanno accettato i Consiglieri di maggioranza!
Noi abbiamo il mandato dei cittadini e il diritto/dovere sancito dal Testo Unico degli Enti Locali di controllare e formulare indirizzi che possono essere anche respinti, ma con motivazioni verbalizzate e conoscibili dai cittadini.
Pertanto, lo scopo della richiesta di rinviare l’approvazione del Piano di Protezione Civile di un mese (formulata con gli altri colleghi dell’opposizione) ha obbedito soltanto al dovere di contribuire al miglioramento del Piano stesso.
Dunque, la “scarsa responsabilità“ che ci attribuisce l’Assessore Clemente Rossi è qualità che attiene alla sua Giunta e al suo Sindaco dall’inizio della consiliatura.
CiC/FBC/SAF hanno fatto ogni sforzo per votare un Piano condiviso, ma la condivisione si deve volere in due o più di due.
La Giunta Signorini ha preferito non condividere ed indurre le opposizioni ad astenersi o votare contro il Piano.
L’uscita dal Consiglio al momento del voto è stato un atto politico di condanna nei confronti del metodo politico del Sindaco, della sua Giunta e dei suoi Consiglieri di maggioranza.
Le osservazioni (1-2-3) di CiC/FBC/SAF proposte in Commissione e quelle (4-5-6-7) impedite dalla mancata convocazione delle
1) Riguardo al rischio sismico non è stato affatto considerata la possibilità del maremoto. Abbiamo più volte documentato e ricordato (anche alla Prefettura di Ancona) che il terremoto del 30 ottobre 1930 ha causato << il più importante maremoto storico (tsunami di grado I 4, “strong” secondo la scala Sieberg-Ambraseys; Ambraseys, 1962) della costa marchigiana. Tale maremoto produsse notevoli effetti nel porto di Ancona: i giornali dell’epoca riferiscono di una improvvisa “alta marea” e un mare “ribollente”. Una nave americana ruppe gli ormeggi e fu scaraventata contro il molo, subendo danni consistenti. I moli stessi furono anch’essi gravemente danneggiati (Boschi et alii, 1995; Maramai et alii, 2007). Il rischio relativo a tsunami di origine sismica, sia associati a terremoti locali (es. Senigallia 1930), sia associati a terremoti distanti (localizzati nelle aree costiere o marine dalmate, albanesi ed elleniche) è significativo nell’area costiera marchigiana e va tenuto nella debita considerazione (Tiberti et alii, 2009) >>.
2) In fase di emergenza non è sufficiente affidare la comunicazione ad una sola emittente radio in FM. Avevamo chiesto che almeno due dovrebbero essere le emittenti radio coinvolte nella comunicazione in fase di emergenze.
3) Nel Piano, tra la descrizione delle caratteristiche meteoclimatiche del territorio falconarese, manca completamente la problematica dei venti che è importantissima di fronte ad emergenze con incendi o diffusione di nubi tossiche. Quali sono i venti prevalenti? Esiste una contestazione di più soggetti alla scheda licenziata recentemente dalla Prefettura sul PEE della raffineria API che considera da Ovest i venti prevalenti su Falconara. La questione va assolutamente approfondita.
4) Tra i Rischi industriali e da impianti non può essere contemplata solo la raffineria API ma dovrebbero essere considerate anche la Ditta Casali, la Ditta Bufarini e, vista la collocazione al confine con il territorio di Falconara, anche la ditta SEA (SEA e Bufarini trattano rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi)! Conseguentemente dovrebbe esserci un Piano di Protezione civile per il rischio industriale differente da quello della raffineria API (dato che soltanto questa è a rischio di incidente rilevante).
5) E’ sottostimato considerare quello industriale un grado di rischio moderato. Se dal 2006 si sono verificate 2 esondazioni dai fossi e, quindi, il grado di rischio idrogeologico è classificato elevato, perché quello industriale non dovrebbe essere considerato elevato dato che dal 2006 ci sono stati 3 incidenti industriali che hanno coinvolto il territorio falconarese? Ricordiamoli: 2006 nube tossica dalla SEA – 2015 incendio ditta Casali – 2018 esalazioni tossiche del TK61 raffineria API.
6) Non ci risulta sia stato preso in considerazione anche il fosso Castellaraccia tra quelli che potrebbero rientrare nel rischio idrogeologico.
7) Se nelle brochure che suggeriscono i comportamenti da adottare individualmente e collettivamente in caso di inondazione si suggerisce di “stare lontano dai sottopassi, dalle zone vicino agli argini … di raggiungere in fretta i piani più alti della propria casa”, le seguenti AREE DI ATTESA “di prima accoglienza delle persone“ – parco via Flaminia Villanova – parco via Fiumesino – parco via Clementina – campetto via Scirocco Rocca Priora – non sono troppo vicine al fiume Esino ed al mare? Perché non vengono ripensate ed individuate più a monte?
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune