Sig. Sindaco Signorini, si rende conto? Parole ed atti del Sindaco di Falconara Marittima attorno al rifiuto di esporre il manifesto simbolo della campagna di Amnesty International riportante la dicitura “Verità per Giulio Regeni”
Nel Consiglio comunale di venerdì 18 Dicembre, abbiamo interrogato il Sindaco per conoscere le motivazioni per cui lei e la sua Giunta hanno posto il veto alla discussione in Consiglio Comunale del nostro Ordine del giorno depositato il 23 gennaio 2020. Con quell’Atto proposto a tutti i Consiglieri, chiedevamo di “esporre presso la sede comunale il manifesto simbolo della campagna di Amnesty International riportante la dicitura “Verità per Giulio Regeni“.
La motivazione unanime del Presidente del Consiglio Comunale Goffredo Brandoni e del Sindaco Signorini è stata la seguente: “Visto che gli ultimi giorni ci sono stati sviluppi giudiziari significativi e quindi potremmo aver potuto lasciato passare dei giorni … Tanto abbiamo lasciato passare tanto tempo, dieci giorni in più non cambia la vita. Anche perché ritengo che ognuno di noi, ogni italiano, voglia avere e sapere la verità di Giulio Regeni compreso il sottoscritto … Quindi aspettiamo questi sviluppi giudiziari dei quali hanno parlato i media, ci hanno reso edotti …”.
È palese che aspettare gli sviluppi giudiziari di un rinvio a giudizio (per il quale le Autorità egiziane non stanno collaborando) significa anni di udienze. Alla Giunta e maggioranza Signorini questo è sembrato il pretesto migliore per continuare ad evitare un gesto simbolico di pressione istituzionale nei confronti del Governo italiano e della Comunità internazionale per smetterla con l’uso del bilancino dove da una parte sono stati messi gli interessi economici (armi e giacimenti di gas) e dall’altra i diritti umani.
Così facendo il Sindaco ha politicizzato la libertà di ricerca e di informazione, l’indipendenza di chi fa ricerca, il diritto di un cittadino italiano ad essere tutelato e difeso in uno Stato amico e tutt’ora considerato amico.
Forse non riguarda tutti i cittadini, anche quelli di Falconara Marittima, la necessità che esista una protezione e un’assistenza per un nostro figlio, fratello o amico che lavori ad un dottorato di ricerca in una Università di un altro Paese?
Forse non ci riguarda sapere i motivi per cui i vari Governi italiani non hanno attivato quella tutela e quella difesa nei confronti di Giulio Regeni, prima studente formatosi in Italia e poi ricercatore presso l’Università di Cambridge?
Il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica, il Sindaco Signorini nonché Dirigente di un Liceo Scientifico e di un Istituto Tecnico Economico ha letto un messaggio alla città dove si è rivolta ai giovani con queste parole: “Ed ora un pensiero ai nostri giovani. Mi rivolgo a loro perché i neo diciottenni della nostra città stanno ricevendo in dono la Costituzione che ho pensato di inviare loro per stimolarli (…) alla riflessione sui temi fondamentali quali la libertà, la responsabilità e l’impegno civile (…) Se tutti faremo la nostra parte seguendo la strada maestra della Costituzione raggiungeremo quel mondo di dignità, uguaglianza e solidarietà che essa ci indica“.
Si rende conto, Sig. Sindaco, che la palese dissociazione tra parole e atti comunica ai suoi studenti che nel fare ricerca e informazione ci si deve autocensurare, non bisogna infastidire chi detiene le leve del potere, che bisogna abbassare la testa di fronte a chi impedisce la libera ricerca e informazione?
Si rende conto che comunica ai giovani che praticare la libertà della ricerca, l’impegno civile, può comportare dei rischi e se decidi di essere un ricercatore libero saranno affari tuoi? Che se ti rapiscono, ti picchiano, ti torturano, te la sarai cercata?
Che senso ha, Sindaco, il suo gesto di regalare la Costituzione della Repubblica ai suoi studenti se poi, di fatto, ne ripudia o sospende l’art. 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“?
Sindaco Signorini, si è mai soffermata a pensare che il percorso di studio di Giulio Regeni è stato e potrà essere simile al percorso di studenti che si sono formati od oggi si stanno formando presso le Scuole di cui lei è Dirigente e di cui è stata insegnante?
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
L’ANAS deve realizzare le barriere acustiche sulla SS76 a protezione della Scuola per l’Infanzia Aquilone di Castelferretti. La proposta di CiC/FBC/SAF sarà discussa nel Consiglio comunale del 18 dicembre. L’Università Politecnica delle Marche e il Piano di Risanamento Acustico del Comune valutarono che: “L’edificio scolastico si trova in un’area fortemente compromessa dal punto di vista dell’inquinamento acustico a causa delle elevate emissioni sonore dovute all’intenso traffico presente sulla SS76”. Ma l’ANAS risulta inadempiente dal 2013. Rebus anche sull’asfalto fonoassorbente nel tratto della SS76 che costeggia l’abitato di Castelferretti: è stato utilizzato per ridurre l’impatto del rumore?
Venerdì 19 dicembre, in Consiglio comunale, sarà discussa la proposta di CiC/FBC/SAF di convocare nel più breve tempo possibile l’ANAS in sede di Commissioni congiunte Urbanistica e Ambiente.
Va chiesta la rapida attuazione del Piano di Contenimento ed Abbattimento del Rumore nel tratto della SS76 prospiciente la Scuola dell’infanzia Aquilone e l’abitato di Castelferretti, nonché chiedere spiegazioni sul ritardo nell’attuazione.
Fin dal 2009 il Dipartimento di Energetica dell’Università Politecnica delle Marche verificò che la pressione acustica sulla scuola determinata dalla SS76 era tra i 60 e i 65 dB(A) determinando la valutazione che “l’edificio scolastico si trova in un’area fortemente compromessa dal punto di vista dell’inquinamento acustico a causa delle elevate emissioni sonore dovute all’intenso traffico presente sulla SS76“!
Pe questo il Piano di Risanamento Acustico del Comune di Falconara (che approvammo anche noi di CiC) fece propria l’indicazione della Politecnica che gli interventi dovessero prevedere barriere acustiche e asfalto fonoassorbente per tutta la lunghezza della SS76 che costeggia Castelferretti.
L’ANAS, obbligata per Legge a redigere il Piano di risanamento acustico volontario, nel 2013 aveva pubblicato il suo Piano di Azione ma non previde le barriere fonoassorbenti lungo il tratto della SS76 che affianca Castelferretti ad eccezione della zona prospiciente la Scuola Aquilone.
Di fatto, dopo 7 anni, ancora non ha realizzato neanche il pezzo a protezione della Scuola.
Ecco il motivo della proposta di CiC/FBC/SAF di chiedere conto all’ANAS del mancato intervento che continua ad esporre soprattutto i bambini ad un tasso di inquinamento acustico che tutta la letteratura scientifica concorda nel ritenere interferente con l’apprendimento ed il comportamento.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Ex Officina squadra rialzo ferroviaria di Falconara: CiC/FBC/SAF hanno chiesto la convocazione congiunta delle Commissioni Cultura e Urbanistica ed un sopralluogo per verificare stato di manutenzione e conservazione dell’edificio e del materiale conservato!
Cic/Fbc/Saf hanno chiesto la convocazione congiunta delle Commissioni consiliari Cultura e Urbanistica per effettuare un sopralluogo alla ex Officina squadra rialzo ferroviaria e verificare lo stato di conservazione dell’edificio e del materiale conservato.
I Consiglieri comunali devono rendersi conto della situazione reale per poter suggerire o chiedere interventi.
Ricordando che con il Decreto del Soprintendente Regionale per i Beni Architettonici delle Marche del 21 maggio 2003 il vincolo d’interesse culturale riguarda sia l’edificio sia il materiale rotabile conservato all’interno, una nostra richiesta di intervento del 21 giugno 2020 inviata alla Direzione Regionale per i Beni Culturali delle Marche, alla Regione e al Sindaco di Falconara con la quale ho chiesto la verifica sullo stato di conservazione dell’immobile e del materiale ferroviario, NON HA RICEVUTO ALCUNA RISPOSTA!
Avevamo, inutilmente, chiesto alla Soprintendenza per i Beni Culturali di verificare anche la capacita’ e l’interesse da parte dell’attuale proprietario di curare e vigilare efficacemente l’immobile e il materiale conservato.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Per anni agli Agenti della Polizia Locale di Falconara che hanno effettuato sopralluoghi in raffineria non è stata garantita una adeguata sicurezza con misure di prevenzione e protezione personale! Il Comandante e Dirigente della Polizia Locale di Falconara ha OMESSO di valutare i rischi ai quali i lavoratori della PL erano esposti. Ha TRASGREDITO l’OBBLIGO in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/08). Il procedimento penale a suo carico è stato archiviato a seguito dell’adempimento alle prescrizioni dell’ASUR AV2 e al conseguente pagamento della sanzione amministrativa. L’ennesimo esempio di INCOMPETENZA dopo la vicenda dell’autovelox richiederebbe una sua immediata destituzione da parte del Sindaco.
A seguito di una segnalazione del Sindacato UGL, a maggio 2019 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro incaricò l’ASUR Marche Area Vasta 2 (Dipartimento Prevenzione Igiene Industriale negli Ambienti di Lavoro) di verificare se nel corso dei sopralluoghi effettuati presso la raffineria API – industria a rischio di incidente rilevante – gli Agenti della Polizia Locale di Falconara Marittima fossero potenzialmente stati esposti a rischi di natura ambientale.
Le indagini svolte dall’Ufficiale di Polizia Giudiziaria e Tecnico della Prevenzione dell’ASUR hanno accertato che, al di là delle fasi emergenziali affrontate con il Piano di Emergenza Esterno (PEE), gli Agenti della Polizia Locale erano entrati in raffineria anche “nello svolgimento di ordinarie attività istituzionali” ma che, in quei casi, il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) aveva OMESSO di valutare i rischi ai quali i lavoratori della PL erano esposti.
Il Responsabile diretto di quella OMISSIONE, il trasgressore delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/08) è il Comandante della Polizia Locale di Falconara Marittima in quanto datore di lavoro OBBLIGATO “a valutare tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto (…) che deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori“.
In sostanza, fino all’intervento dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL) e dell’ASUR, quella OMISSIONE del Comandante ha fatto sì che agli Agenti della PL di Falconara che entravano in raffineria non è stata garantita una adeguata sicurezza riguardante le misure di prevenzione e protezione personale, la modalità di comportamento in situazione ordinaria o di improvviso incidente, l’accesso alle aree produttive/impianti muniti degli specifici Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) compresa la formazione/informazione per il loro utilizzo.
Per questo motivo l’ASUR – Dipartimento Prevenzione Igiene Industriale negli Ambienti di Lavoro ha ordinato al Comandante della PL di adempiere alla stringente prescrizione di redigere la procedura di sicurezza allo scopo di evitare possibili rischi per la salute e la sicurezza degli Agenti della PL tramite formazione/informazione mirata sulle corrette modalità di accesso in raffineria.
L’adempimento effettuato dal Comandante della PL di Falconara nei limiti temporali prescritti gli ha permesso di poter accedere al pagamento della sanzione amministrativa prevista per Legge cui è seguita l’estinzione del reato e l’archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Ancona.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
CONTRARIA! Il Sindaco Signorini ha guidato la sua maggioranza alla bocciature dei 16 emendamenti al nuovo Regolamento di Polizia Urbana che CiC/FBC/SAF ha contestato, principalmente, per l’oggettivo pericolo di restrizione e sanzionabilità della libertà di manifestare il dissenso in modo efficace. Ma tra quegli emendamenti di CiC/FBC/SAF c’erano proposte di buon senso … Tutte RESPINTE. Ve li facciamo conoscere con le motivazioni così Vi renderete conto del pregiudizio di Sindaco e Consiglieri di maggioranza.
GLI EMENDAMENTI DI CIC/FBC/SAF al nuovo Regolamento di Polizia Urbana BOCCIATI DAL SINDACO SIGNORINI
Riguardo al lancio di sassi e altri oggetti, di liquidi, e uso di mezzi recanti molestia (art. 6) AVEVAMO CHIESTO di aumentare la sanzione pecuniaria da 100 a 300 Euro. Ricordando la vicenda della discoteca di Corinaldo si ritiene che, come principio, dovremmo evitare di arrivare alla commissione dell’azione del lancio, dalle conseguenze imprevedibili. Quindi la pubblicizzazione della maggiore severità della sanzione è un tentativo di prevenire l’atto anche nella sua forma lieve proprio perché non è prevedibile l’evoluzione che ne scaturirà.
Riguardo al Pericolo di incendi, esalazioni moleste (art. 7 c.1) AVEVAMO CHIESTO DI aumentare la sanzione pecuniaria da 200 a 300 Euro poiché nel momento in cui scatta la sanzione significa che il soggetto ha trasgredito il divieto e che, dunque, è stato causato un pericolo di incendio. L’innalzamento della sanzione pecuniaria dovrebbe servire da deterrente per non causare quel pericolo.
Riguardo alle accensioni pericolose, lancio di oggetti accesi e prodotti pirotecnici (art. 8 – sanzione 100 Euro) laddove la manifestazione sia autorizzata dall’autorità competente (per es. spettacolo di Ferragosto o lancio delle lanterne) AVEVAMO CHIESTO DI AGGIUNGERE una valutazione delle condizioni meteoclimatiche della Protezione Civile a ridosso della manifestazione poiché, dall’autorizzazione al momento dello svolgimento della manifestazione, ci si potrebbe trovare di fronte a condizioni meteoclimatiche non adeguate per garantire la sicurezza.
Riguardo sempre all’art 8, per il divieto dalle ore 18.00 del 30/12 alle ore 24.00 del 01/01 di ogni anno di far esplodere prodotti pirotecnici (…) ad alta rumorosità (…) in vie, piazze, aree pubbliche e, più in generale, in luoghi di aggregazione o comunque in tutti quelli affollati o comunque nelle vicinanze di luoghi di culto, monumenti, edifici o aree a valenza storico-architettonica, naturalistica o ambientale AVEVAMO CHIESTO DI AGGIUNGERE case di riposo e strutture sanitarie tra le zone di divieto.
Riguardo all’art. 11 – Sicurezza degli edifici pubblici o privati – edilizia residenziale pubblica AVEVAMO CHIESTO LA RISCRITTURA seguente del comma 3:
<<L’installazione di macchinari a motore a scopo lavorativo è permessa soltanto nelle aree individuate dal PRG. L’installazione di macchinari a motore a scopo hobbistico è permessa solo se fatta a regola d’arte e secondo la normativa vigente, soprattutto al fine di non produrre vibrazioni o rumori fastidiosi per i vicini. La violazione del presente divieto comporta l’irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria di euro 100,00>>. Rispetto alla formulazione originaria che, comunque, consente l’installazione di macchinari rumorosi nel centro abitato, la nostra prescrizione voleva limitare i macchinari solo per uso hobbistico in quanto per motivi lavorativi non si dovrebbero installare macchinari rumorosi nel centro abitato! Infatti si entrerebbe nella fattispecie di attività artigianale per le quali esistono apposite aree individuate dal PRG.
Riguardo ai Comportamenti contrari all’igiene, al decoro e al quieto vivere (art. 19 sanzione di 400 euro) AVEVAMO CHIESTO DI TOGLIERE “la questua” e “il lavaggio di vetri o fari dei veicoli” dalle cause che vengono considerate disturbanti e moleste per le persone. Essere poveri non è una colpa personale e, dunque, il decoro non c’entra niente. È una richiesta di aiuto; è una questione di DIGNITA’ UMANA! E da questo punto di vista è molto più dignitosa una persona che chiede di poter lavare il parabrezza dell’auto in cambio di 1 euro piuttosto che sorprenderlo a delinquere.
Riguardo alla Disciplina della mendicità (art. 20 sanzione di 50 euro) AVEVAMO CHIESTO CHE l’offerta di piccoli oggetti quali, ad esempio, fiori, fazzoletti, accendini o di qualunque servizio fosse vietata solo all’interno dei pubblici esercizi per tutelare il lavoro degli esercenti. Se l’offerta non è svolta con modalità moleste, costrittive o violente non c’è ragione di sanzionarla quando svolta su pubblica via.
Riguardo al Decoro dei fabbricati e scritte sui muri (art. 28) AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE il seguente comma: “Ferme restando le disposizioni previste dal Regolamento edilizio riguardo al decoro degli edifici e quanto previsto dall’articolo 12 del presente Regolamento, sulle facciate o altre parti dei fabbricati visibili dal suolo pubblico è vietato esporre panni stesi e collocare oggetti sulle finestre e sulle terrazze o comunque in vista, in modo da causare evidente diminuzione del decoro dell’immobile. La violazione del presente precetto comporta l’irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria di euro 100,00“.
Riguardo al Volantinaggio – Raccolta firme, beni vari e distribuzione di oggetti (art. 45 c.1 – 100 Euro di sanzione) AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE la fattispecie del disturbo alla circolazione dei pedoni. Infatti, offrire materiale cartaceo, offrirsi per illustrarlo, invitare a firmare una petizione, implica approcciarsi alle persone per cui il concetto di disturbo è pericolosamente dilatabile.
Riguardo sempre al Volantinaggio – Raccolta firme, beni vari e distribuzione di oggetti (art. 45 – 100 euro di sanzione) AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE la sanzione prevista per l’apposizione di volantini pubblicitari sui parabrezza o altre parti dei veicoli parcheggiati.
Riguardo sempre all’art. 45 AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE il comma 3 che recita “In tutto il territorio comunale il volantinaggio è limitato alle sole cassette postali od alla consegna diretta” poiché ci sembrava in netta contraddizione con il comma 1 che recita “è consentito, nelle forme non vietate e fuori dalle carreggiate, distribuire con consegna personale qualsiasi giornale, volantino, altro analogo oggetto, purché non sia recato pregiudizio alla pulizia del suolo o disturbo alla circolazione, anche dei pedoni“.
Riguardo sempre all’art. 45 al comma 5 (sanzione 100 Euro) laddove è scritto “Sono consentite le raccolte di firme effettuate da partiti o movimenti politici a carattere nazionale o locale, da comitati di cittadini, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni non lucrative, riguardanti campagne o iniziative su temi nazionali o locali preventivamente e opportunamente pubblicizzate sugli organi di informazione“ AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE preventivamente e opportunamente pubblicizzate sugli organi di informazione poiché se i quotidiani non pubblicano il comunicato che annuncia la petizione non si possono costringere i cittadini a comperare costosi spazi pubblicitari per ottemperare alla preventiva e opportuna pubblicizzazione né si può far dipendere da questa il diritto a promuovere una petizione.
Riguardo sempre all’art. 45 al comma 7 (sanzione 100 Euro) in riferimento a volantinaggi e petizioni AVEVAMO CHIESTO DI CANCELLARE SOLO il disagio e il disturbo (NON la molestia) dalle conseguenze del volantinaggio o raccolta firme. Infatti nell’approccio personale per spiegare i motivi della raccolta firme di una petizione, il disagio ed il disturbo possono essere involontariamente suscitati. La molestia subentrerebbe se, nonostante il disagio ed il disturbo suscitato e manifestato dalla persona avvicinata, l’offerente insistesse nell’approccio.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune
Con il nuovo Regolamento di Polizia Urbana i cittadini falconaresi saranno meno liberi di manifestare il proprio dissenso. Proteste come quella dei commercianti del 29 Ottobre o come quelle contro l’inquinamento degli anni scorsi, potrebbero essere sanzionate con ammende da 100 a 300 euro per ogni partecipante e con l’allontanamento. Motivo? “Atteggiamenti e comportamenti molesti (…) nei confronti degli altri in strade o aree pubbliche o ad uso pubblico, recando intralcio o pericolo ai pedoni e/o ai veicoli”! CiC/FBC/SAF presentano 16 emendamenti in Consiglio comunale per mitigare alcuni effetti deleteri per la libertà e per evitare che il centro diventi una zona interdetta. Pubblichiamo la mappa. Noi contestiamo il Regolamento perchè, per come è costruito, si presta a “buttare bambino e panni sporchi”, cioè a ledere i diritti civili! Per evitare tutto questo il Sindaco avrebbe, come Ufficiale di Governo, un’arma più chirurgica del Regolamento/calderone: le Ordinanze contingibili ed urgenti dirette a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, o fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti.
Scena 1: la civile protesta dei commercianti falconaresi del 29 Ottobre scorso contro le restrizioni decise dal DPCM governativo. La protesta autorizzata è tracimata dai marciapiedi bloccando il traffico in via Flaminia. Da domani, secondo il nuovo Regolamento di Polizia Urbana che sarà portato in votazione in Consiglio comunale, quei cittadini sarebbero punibili con una “sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro e contestualmente all’accertamento della condotta illecita (…) ai trasgressori viene ordinato l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto”.
Motivo?
Aver assunto “atteggiamenti e comportamenti molesti (…) nei confronti degli altri in strade o aree pubbliche o ad uso pubblico, recando intralcio o pericolo ai pedoni e/o ai veicoli” ovvero per “comportamenti lesivi dell’accessibilità e della fruibilità delle aree pubbliche o di uso pubblico“.
Scena 2: ricordate i civili attraversamenti in fila indiana sulle strisce pedonali della via Flaminia da parte dei cittadini falconaresi che protestavano contro l’inquinamento ambientale in città? Come per la scena 1, anche a quei cittadini toccherebbe lo stesso trattamento sanzionatorio.
Come Consigliere di CiC/FBC/SAF ho presentato 16 emendamenti nel tentativo di attenuare alcune norme letteralmente liberticide volute dall’Amministrazione Signorini e, principalmente, la oggettiva trasformazione del centro città (via Flaminia, via Mameli, via Bixio e via XX Settembre e le Piazze Mazzini, Garibaldi, F.lli Bandiera e Catalani) in una sorta di zona rossa.
Infatti il cosiddetto Decreto Minniti del 2017 – disposizioni a tutela della sicurezza delle città e del decoro urbano – NON OBBLIGA ALCUNCHÉ AI COMUNI ma dice che “i regolamenti di polizia urbana POSSONO individuare aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, alle quali si applicano le (…) sanzioni amministrativa pecuniaria per chi pone in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione“.
Qual è la ragione per cui l’Amministrazione Signorini assimila arbitrariamente via Flaminia, via Mameli, via Bixio e via XX Settembre e le Piazze Mazzini, Garibaldi, F.lli Bandiera e Catalani alle aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici?
Attenzione: noi di CiC/FBC/SAF non contestiamo i controlli e le sanzioni verso comportamenti che determinino situazioni di incuria o degrado del territorio oppure di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana!
Noi contestiamo il Regolamento perchè, per come è costruito, si presta a “buttare bambino e panni sporchi”, cioè a ledere i diritti civili!
Per evitare tutto questo il Sindaco ha, come Ufficiale di Governo, un’arma più chirurgica del Regolamento/calderone: le Ordinanze contingibili ed urgenti dirette a prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, o fenomeni di abusivismo, quale l’illecita occupazione di spazi pubblici, o di violenza, anche legati all’abuso di alcool o all’uso di sostanze stupefacenti.
Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in Comune