Via del Consorzio, sfiorato l’allargamento. L’Assessore Barchiesi nei giorni scorsi aveva fatto bene a minimizzare la nostra segnalazione?

Nei giorni scorsi il nostro gruppo consiliare aveva richiamato l’attenzione dell’Assessore Valentina Barchiesi e del Sindaco Stefania Signorini sul potenziale rischio esondazione rappresentato dalla realizzazione di due strade di cantiere che di fatto, con blocchi di cemento inseriti nel letto dei fossi interessati (S. Sebastiano e Nuovo fosso della Liscia), si sarebbero prestate a diventare degli sbarramenti al verificarsi di abbondanti piogge.

L’Assessore Barchiesi a mezzo stampa si era affrettata a rassicurare, dichiarando che il pericolo non c’era e che in stratto raccordo con il Consorzio di Bonifica si sarebbe fatta nel caso intervenire prontamente l’impresa appaltatrice per la rimozione dei blocchi di cemento.

Come si può vedere da queste foto ieri sera/notte l’impresa appaltatrice forse non ha fatto in tempo a rimuove i manufatti di cemento. Le foto che alleghiamo mostrano come l’acqua nella serata del 16 novembre c.a. sia arrivata fino quasi alla sommità del ponte della ferrovia (a valle della piscina comunale), lo si può vedere dai residui di terra ancora presenti e un grosso albero ed altri pezzi di legno sono ammassati all’ingresso dei tubi. Non sappiamo se i blocchi sovrastanti siano stati rimossi dalla forza dell’acqua o da mezzi meccanici.

Anche presso il ponte di via del Consorzio, dalle foto riusciamo a mostrare che l’acqua del fosso S. Sebastiano ha scorso ma molta vegetazione, che si trova a valle della piscina comunale, risulta piegata perché che l’acqua era arrivata circa due metri più in alto rispetto al livello attuale, anche qui quasi alla sommità del ponte. Allagamento sfiorato, di un nulla.

Dal particolare dei sedimenti mostrati in foto e presenti sopra gli argini del ponte ci auguriamo ora l’Assessore possa rendersi conto di quanto non siano state opportune le sue rassicurazioni dei giorni scorsi, vorremmo si rendesse conto che sul fosso S. Sebastiano l’acqua è stata molto alta e ha spazzato via la parte superiore della strada di cantiere, sopra i blocchi, poi per fortuna si è contenuta.

In caso di danneggiamenti non accetteremo che si possa dire “bomba d’acqua”, questa è una situazione di pericolo da noi tempestivamente segnalata e minimizzata dall’amministrazione, su cui ora occorre intervenire, senza più ritardi. Ci rivolgiamo al Sindaco: inutile vantarsi per le pulizie dei fossi per poi mantenere questi sbarramenti fisici creati con le attuali strade di cantiere. In previsione delle ulteriori abbondanti piogge previste suggeriamo la loro rimozione, le imprese appaltatrici dovranno poi provvedere a realizzarle in altro modo, non possono costituire loro stesse potenziale motivo di esondazione.

Si allegano n.5 foto.

Ringrazio per la cortese attenzione ed invio cordiali saluti.

Cenci Roberto,
Capogruppo e Consigliere comunale delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.

Foto 1 e 2 fosso S. Sebastiano: rami e alberi ostruiscono i tubi posti sotto la strada di cantiere:

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Foto 3 e 4 fosso S. Sebastiano: sedimenti di terra sopra l’argine sotto il ponte ferrovia:

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Foto 5 Ponte via del Consorzio, a valle della piscina comunale di Falconara.

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Zona industriale di Castelferretti, realizzazione di strade di cantiere in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci) e del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta: al verificarsi di piogge abbondanti queste opere di cantiere potrebbero costituire un pericoloso sbarramento rispetto al regolare deflusso delle acque? L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio (campi sportivi Amadio, piscina comunale e capannoni industriali).

Sul territorio del Comune di Falconara M, sono in corso numerosi cantieri per la realizzazione di progetti di regimazione idraulica finalizzati a ridurre il rischio di esondazioni dei fossi in caso di abbondanti piogge. Durante questi lavori le imprese appaltanti hanno evidentemente avuto necessità di realizzare una viabilità di cantiere per transitare da una parte all’altra degli argini. A riguardo il nostro gruppo consiliare intende portare all’attenzione la modalità in cui due di esse sono state realizzate, perché potrebbero formare una barriera rispetto al regolare deflusso dell’acqua.

La prima: siamo in prossimità della confluenza del fosso S. Sebastiano con il fosso che costeggia l’aeroporto (Cannetacci), nel punto subito a valle del ponte della linea ferroviaria Falconara-Orte presente a valle della piscina comunale. A seguito di un sopralluogo, sotto detta strada, nel letto del fosso, risultano inserite due sezioni di tubo, una approssimativamente di circa 1 metro e l’altra di 0,50 metri di diametro circa, le cui dimensioni sembrano aver ridotto notevolmente la portata originaria del corso d’acqua, anche in considerazione dei blocchi di cemento posizionati nelle adiacenze e sopra di essi che, così come appaiono (anche da foto pubblicate sui social che qui per completezza alleghiamo), oltre a dare una comprensibile struttura di sostegno all’opera, a fronte di eventuali abbondanti piogge potrebbero costituire nello stato attuale uno sbarramento del fosso S. Sebastiano. L’ipotesi che vorremmo scongiurare è quella di un’esondazione con possibili conseguenti danneggiamenti di parte della zona industriale di via Consorzio, dei campi sportivi Amadio e della piscina comunale. Nella giornata del 04 novembre, attraverso la presentazione di un’interrogazione, il nostro gruppo ha segnalato all’Assessore ai Lavori Pubblici Valentina Barchiesi e al Sindaco Stefania Signorini questa situazione, chiedendo:

–          quali autorizzazioni siano state richieste da parte del soggetto responsabile della costruzione di detta strada di cantiere;

–          quali valutazioni e calcoli della portata dell’acqua siano stati effettuati;

–          se siano note le tempistiche di cantiere che richiederanno la presenza di tale opera stradale provvisoria;

–          se e come l’amministrazione intenda intervenire per scongiurare le possibili esondazioni che potrebbero essere causate da quanto osservato e riportato.

 

Foto 1 e 2 sbarramento fosso S. Sebastiano.

Foto 3 Sbarramento fosso S. Sebastiano: con sedimenti di terra che ostruiscono parzialmente il tubo a sinistra

La seconda: durante un ulteriore sopralluogo, abbiamo riscontrato anche la realizzazione di un’altra strada di cantiere realizzata nelle stesse condizioni, in questo caso appare un solo tubo per il passaggio dell’acqua. Questo secondo punto si trova all’intersezione del fosso Nuovo della Liscia con il Rigatta, come mostriamo nella foto allegata. In caso di piogge molto abbondanti risulterà sufficiente o potrebbe costituire uno sbarramento pericoloso in termini di rischio esondazione?

 

Cenci Roberto,
Capogruppo e consigliere comunale delle liste civiche
Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.

foto-1-sbarramento-fosso-s-sebastiano.jpgfoto-2-sbarramento-fosso-s-sebastiano.jpg20211108-foto-3-sbarramento-fosso-s-sebastiano-con-sedimenti-terra.jpg

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Falconara M., via Cipriani: quando il Comune esegue dei lavori pubblici le barriere architettoniche andrebbero tolte non aumentate.

larghezza-marciapiede-prima-dei-lavori.jpgrestringimento marciapiederestringimento marciapiede 2restringimento marciapiede 3via CiprianigradiniGradini anziché scivoligoogle maps via Cipriani prima dell’interventoA più riprese, anche in passato, il nostro laboratorio civico ha rappresentato e sollecitato la necessità di un impegno concreto, da parte del Comune di Falconara, a ridurre le tante barriere architettoniche presenti sul nostro territorio. Di riscontro non sono mancate prese di posizione da parte dell’amministrazione comunale o articoli di stampa farciti di dichiarazioni di sensibilità e impegno sul tema. Certi di queste sensibilità vogliamo con questi scatti portare all’attenzione cosa invece è stato recentemente fatto in via Cipriani, dove è stato realizzato un restringimento del marciapiede, che ci lascia senza parole se si considera che ad esempio in corrispondenza di un passo abitazione risultano due gradini (gradino in entrambi i lati), anziché la realizzazione di scivoli, inoltre un tombino della fognatura ora rimane spostato in mezzo alla carreggiata, forse pericolosamente (?) e tra l’altro anche mezzo otturato dal catrame. Ci chiediamo quale sia stato il criterio politico seguito dall’amministrazione rispetto a questo intervento: la creazione di nuovi stalli per il parcheggio delle auto o agevolare la fruibilità dei marciapiedi a tutti i cittadini? Altro?

Di norma quando si interviene sui marciapiedi riteniamo lo si debba fare per aumentare lo spazio, non per ridurlo e bisognerebbe cogliere l’occasione per rimuovere le barriere architettoniche presenti. Ci permettiamo inoltre di segnalare che, come in parte documenta anche la foto ripresa da google maps, in questa via erano in passato presenti un numero maggiore di alberi, nel tempo rimossi e non più sostituiti.

Si allegano n. 8 foto (anonimizzate e quindi utilizzabili).

Roberto Cenci, capogruppo consiliare liste civiche

Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara sinistra in Comune.

Dal Consiglio Comunale di Falconara M. del 12/10/2021, primo intervento del Consigliere Roberto Cenci: “Falconara e i suoi cittadini hanno diritto a vivere in un contesto salubre e sano.”

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Grazie Presidente,

rivolgo un cordiale saluto a tutti, al Sindaco, a lei Presidente, ai colleghi e le colleghe consiglieri, ai dipendenti dell’Ente e degli uffici con i quali avrò occasione e piacere di relazionarmi. Brevemente, ho due pensieri da rivolgervi. Il primo è una richiesta di cortese pazienza per gli errori che certamente commetterò e Vi ringrazio tutti anticipatamente per le occasioni che vorrete concedermi di apprendere dall’esperienza e dai contenuti da voi maturati, farò tesoro di tutto ciò che mi rivolgerete, da qualunque gruppo provenga, maggioranza compresa.

Tengo a specificare che non mi considero all’altezza dei nomi che mi hanno preceduto nel rappresentare questo gruppo consigliare, che è frutto di un laboratorio civico permettetemi di dire un po’ singolare nel suo genere. Dal 2008 a oggi figure come quella di Carlo Brunelli, Loris Calcina, Dante De Fanis, Fabio Talevi, Riccardo Borini, Lara Polita e poi nuovamente Calcina, hanno rappresentato alti punti di riferimento in termini di volontariato politico istituzionale, ma lo sono stati anche fuori dal consiglio comunale, per me esempi certamente da seguire per l’impegno civile, la passione e la partecipazione democratica e il concorso alla vita delle istituzioni, non solo a quella di questa sede, la più prossima rispetto ai cittadini. A Loris Calcina il nostro gruppo esprime un sincero ringraziamento e apprezzamento per la sua grande disponibilità, serietà e coerenza. Ascrivere il mio cognome accanto al loro lo avrei certamente evitato non fosse per il rispetto del mandato che molte persone con il loro voto hanno ritenuto comunque di riconoscermi, cioè nonostante i miei tanti limiti.

Il mio ingresso in Consiglio Comunale non avviene per una staffetta voluta tra due persone, bensì per una rotazione a prescindere dai nomi, decisa già prima delle elezioni comunali come metodo per cercare il più possibile di stimolare e favorire la partecipazione diretta dei cittadini, un metodo che caratterizza da sempre le liste civiche Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e nel 2018 condiviso anche con gli amici e compagni di SiAmo Falconara Sinistra in comune, che ringrazio per il sostegno. 

Il secondo pensiero: tengo a rivolgere delle scuse a cui tengo particolarmente. Mi scuso per non essere riuscito da cittadino a trasmettere alle maggioranze che si sono susseguite a Falconara negli ultimi tredici anni e alla politica tutta, anche fuori dal perimetro comunale, la bontà dell’impegno civico disinteressato in termini di ambizioni personali, che in molte occasioni e variegate forme si è manifestato nella nostra città, perché ci sono tanti problemi irrisolti da tempo e il rischio che se ne aggiungessero altri è stato ricorrente. Chi governa solitamente non apprezza chi contribuisce ad evitare quelli che ritengo sarebbero stati o sono stati dei gravi errori, come la costruzione di un parcheggio multipiano dentro il Parco Kennedy, il multipiano enorme immaginato accanto all’attuale edificio storico della stazione ferroviaria, le ulteriori centrali termoelettriche, il rigassificatore,  il bypass ferroviario, così come mi è apparso non apprezzato l’essermi sempre dichiarato impavido sostenitore delle tante verità ed evidenze sanitarie scientifiche prodotte dagli enti di ricerca pubblici circa gli eccessi di patologie tumorali e non che affliggono questa nostra comunità. Queste sono oggi all’attenzione grazie all’impegno di tante singole persone, associazioni e comitati, susseguitesi nel tempo e che per riuscire a farlo si sono dovute esporre, assumendosi anche dei rischi.

Concludo, scusandomi per questo avvicendamento avvenuto in ritardo rispetto a quanto era nei programmi del gruppo civico che oggi qui rappresento, perché sono io ad aver voluto attendere l’affermazione della verità anche per quanto riguarda la denuncia penale che ho ricevuto nel 2019 da parte della raffineria api e recentemente conclusa con l’archiviazione da parte del Giudice, dopo che già prima anche il PM ne aveva disposto l’archiviazione. Denuncia arrivata nei miei confronti e del giornalista di RaiNews24 Alfredo Di Giovampaolo per l’essermi premurato di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica gli inquinanti presenti e certificati nel sottosuolo nella porzione sud del Sito d’Interesse Nazionale, quartiere Villanova via Monti e Tognetti e area parco pubblico realizzato in quella che viene chiamata la ex area Antonelli, un’area interdetta alla popolazione dal 2016, dall’Arpa Marche, proprio per la presenza di inquinanti nel terreno sottostante. Scelsi di parlare di quell’area del quartiere dentro il SIN nell’ottica anche di favorire un’eventuale successiva azione mirata da parte del Comune di Falconara, trattandosi di terreni non ancora bonificati e le cui responsabilità dell’inquinamento riscontrato sembrerebbero a tutt’oggi non essere in corso di accertamento. Per la bonifica di quell’area risultano stanziati da molti anni oltre tre milioni di euro.

Falconara tutta (compreso Castelferretti) e i suoi cittadini hanno pari diritto di tutti gli altri a vivere in un contesto salubre e sano.

Roberto Cenci – Capogruppo consiliare Cittadini in comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

Caos scuolabus: ecco perché la Regione è la prima responsabile e, a ruota, il Comune di Falconara!

doppio-simbolo.JPG Facile “adire alle vie legali” per Regione Marche e il Sindaco di Falconara Marittima. Con la chiassosa iniziativa si tenta di coprire il danno ed il disagio subito dalle famiglie.

Il danno lo ha fatto la ditta Tundo che ha vinto l’appalto ma esistono dei controllori che, per tempo, potevano porre rimedio ad un caos annunciato.

Annunciato perché da diverse settimane, la ditta in questione ha “un’aspra vertenza con gli autisti per via degli stipendi non pagati“, come ha riportato molta Stampa.

Ma se di questa situazione che qualifica negativamente la ditta stessa (ed era prevedibilissimo che ci sarebbero state ripercussioni sulla qualità e la fornitura del servizio) ne era al corrente la Stampa, possibile che non ne fosse al corrente la Regione Marche? Possibile che l’Assessorato responsabile in Regione, almeno una settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico, non abbia sentito la responsabilità di alzare il telefono per parlare con le Organizzazioni sindacali che gestiscono quella vertenza e capire le tempistiche della vertenza?

Ci sarebbe stato il tempo per adottare un servizio in emergenza poiché con quel tipo di vertenza in essere non si può arrivare alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico fidandosi solo delle rassicurazioni della ditta appaltatrice. Il servizio di scuolabus coinvolge bambini e famiglie!

Fin qui la Regione.

Il Sindaco di Falconara non può stare con le mani in mano perché “intanto ci pensa la Regione che ha gestito tutto l’appalto”, perché se la Regione non ci pensa (come è avvenuto) le ripercussioni le pagano gli alunni e le famiglie di Falconara.

Se ci fossimo stati noi ad Amministrare, visti i precedenti della ditta appaltatrice rilevabili da tutti i quotidiani nazionali nonché dalle Delibere di Giunta di diversi Comuni italiani, avremmo monitorato autonomamente la situazione e richiamato la Regione ad intervenire una settimana prima!

Un Comune, un Sindaco, lo deve fare anche se non è tenuto a farlo!

Il Sindaco Signorini lo doveva fare per rispetto degli studenti e delle loro famiglie!

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

I Presidenti delle Commissioni Urbanistica e Ambiente sono stati costretti a convocarle dopo 8 mesi dalla richiesta di CiC/FBC/SAF grazie alla sottoscrizione della richiesta anche delle opposizioni consiliari che hanno fanno valere il Regolamento del Consiglio comunale sull’ostruzionismo della maggioranza. L’ordine del giorno che sarà discusso domani 9 settembre riguarda il Piano di Emergenza Esterno in caso di incidente alla ditta Bufarini che tratta i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. A che punto è l’istruttoria sul Rapporto di Sicurezza che il Comitato Tecnico Regionale prevenzione incendi deve svolgere dopo che aveva diffidato l’azienda a giugno 2020? La Prefettura ha avviato o no l’iter per la redazione del PEE? Cosa può e deve fare l’Amministrazione comunale per tutelare i cittadini di Castelferretti e dei quartieri limitrofi?

doppio-simbolo.JPG Giovedì 9/9, finalmente, si riuniranno le Commissioni congiunte urbanistica e ambiente per discutere dell’assoggettabilità alla normativa Seveso dell’impianto di trattamento dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi della ditta Eredi Raimondo Bufarini e sul relativo Piano di Emergenza Esterno (PEE) che potrebbe riguardare i residenti di Castelferretti e quartieri limitrofi.

cattura.JPG Finalmente perché CiC/FBC/SAF avevano chiesto la riunione delle Commissioni il 5 gennaio scorso e soltanto grazie alla sottoscrizione della richiesta anche da parte dei colleghi Consiglieri di opposizione (10 gg fa), i Presidenti della maggioranza sono stati costretti – da Regolamento – a convocarla … 8 mesi dopo!

Il punto all’ordine del giorno nasce da una relazione della Dott.ssa Daniela Spera – Chimica ed esperta di VIA – AIA e normativa Seveso – commissionata e autofinanziata dal gruppo consiliare CiC/FBC/SAF da cui sono scaturite due richieste di informazione inviate il 27/8/2019 al Prefetto, al Comitato Tecnico Regionale prevenzioni incendi (CTR Marche), al Sindaco di Falconara, alla Provincia di Ancona, alla Protezione civile della Regione Marche:

1)      se per l’impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti della Ditta Eredi Raimondo Bufarini era stata o meno eseguita la procedura di verifica di assoggettabilità alla normativa Seveso III.

2)      se la Ditta Bufarini aveva trasmesso al Prefetto le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE.

A queste domande sono seguite un sollecito della Prefettura (nel 2020) rivolto agli Enti competenti per fornire risposte ai quesiti posti e una diffida del CTR Marche (5/6/2020) nei confronti della Ditta Bufarini a “presentare entro n.60 giorni dal recepimento del presente verbale, la Notifica prevista dall’art.13 del D.lgs. 105/15 e il Rapporto di Sicurezza di cui all’art.15 del D.lgs. 105/15, fatto salvo per quest’ultimo adempimento che il gestore non dimostri il contrario“.

Ad oggi i nodi che le Commissioni dovranno affrontare sono i seguenti:

A)    il CTR Marche ha avviato l’istruttoria per la valutazione del Rapporto di Sicurezza che la ditta dovrebbe aver trasmesso in base alla diffida del 2020?

B)    Dato che risulterebbe che la Ditta Bufarini ha inviato alla Prefettura le informazioni necessarie ai fini della redazione del PEE, la Prefettura ha dato corso o intende dare corso alla redazione del relativo PEE?

Perché tutto questo riguarda anche l’Amministrazione comunale?

Perché nel caso del Piano di Emergenza Esterna il Comune è una parte importante del Piano per informare la popolazione sia preventivamente sia nella fase concreta dell’evento incidentale e, comunque, collabora con la Prefettura e tutti gli Enti coinvolti per pianificare la protezione della sicurezza, della salute umana e dell’ambiente dalle conseguenze degli incidenti rilevanti delle aziende che sono sul proprio territorio.

Loris Calcina – Capogruppo consiliare Cittadini in Comune/Falconara Bene Comune e SiAmo Falconara Sinistra in comune

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